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Universitario

numero 2/2010 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Per La salute vivere nel la terza mondo etàNelle università della terza età si possonoseguire corsi di yoga, di pittura, diinformatica, ma anche corsi di diritto o dieconomia, come quelli che si frequentanonelle altre università.INDIRIZZI UTILIUnitre e FederUni sono le dueorganizzazioni che raggruppano leuniversità della terza età riconosciutein Italia.Unitre (www.unitre.net): ha avutoorigine dalla prima università dellaterza età d’Italia, fondata a Torino nel1975; comprende 268 sedi situate inogni parte del Paese.FederUni (www.federuni.it): è nata nel1985 e oggi conta oltre 250 sedi.Inoltre anche la Fnp, Federazionenazionale pensionati della Cisl(www.pensionati.cisl.it), svolgeformazione dedicata alla terza età consedi in tutta Italia.Da segnalare anche il sito di AuserOnlus (www.auser.it), impegnata nellavalutazione e nel controllo dei serviziofferti dalle “università della terza età”.prime organizzazioni sindacali e politichedel movimento operaio. Con le universitàsorsero anche “biblioteche e circoli culturalipopolari”. Chiuse durante il fascismo,alla fine della guerra queste realtà tornaronoa nuova vita e a fiorire, declinandosinegli ultimi decenni del Novecento anchenella forma che a noi interessa, quella voltaalla valorizzazione e all’accrescimentodel patrimonio di cultura e competenzedegli anziani. Queste origini rappresentanola peculiarità della realtà italiana: neglialtri paesi europei, infatti, le “universitàdella terza età” sorgono da iniziative degliatenei ordinari.Il riconoscimento di un’universitàdella terza età spetta alle Regioni, cherichiedono requisiti di carattere economico,didattico, di professionalità del corpodocente e di continuità dell’attività, chepossono variare sul territorio nazionale.Un modo sicuro per individuare un’istituzionedi qualità consiste nel verificarnel’appartenenza a una delle associazionicome Unitre e FederUni. Il riconoscimentocomporta ancheIl riconoscimento diun’università della terzaetà spetta alle Regioni, cherichiedono vari requisiti.un contributo daparte delle Regioni,il quale tuttavianon copre integralmentele spese:è dunque deltutto normale che le università richiedanouna quota associativa e un contributo perogni corso (sebbene in alcuni casi possanoessere previste agevolazioni). L’universitàriconosciuta rimane comunque del tuttoautonoma sia sotto l’aspetto finanziariosia sotto quello della didattica.I corsi offerti spaziano generalmentedalle attività più spiccatamente ricreativee definibili come hobbies (per esempio varieforme di artigianato o discipline comelo yoga), a quelle artistiche, (come pittura,scultura, fotografia o teoria e praticamusicale), a quelle legate alle disciplineil cui insegnamento viene impartito anchenelle università in senso proprio (come lelingue antiche e moderne, la storia dellaletteratura, il diritto e la filosofia, particolarmenterichiesta). Gli insegnamenti relativia queste ultime discipline vengonoin genere proposti nell’ambito di corsi acarattere interdisciplinare; tuttavia, nelcaso in cui si riscontrino interesse e predisposizionenell’uditorio, il livello dell’insegnamentopuò alzarsi facilmente, graziealla qualifica, di norma di alto livello,del corpo docente. Ai corsi ordinari sonospesso associate attività culturali straordinarie,come visite a mostre o monumenti,partecipazioni a conferenze e convegni,concerti e rappresentazioni teatrali. Altermine di ogni corso viene comunque rilasciatoun attestato di frequenza che nonha valore legale. Non esistono verifiche diprofitto o esami di alcun genere.Per iscriversi a un’università della terzaetà non occorre un titolo di studio e solitamentenon sono indicati neanche limitidi età precisi per gli iscritti. Anche sullapolitica legata alle iscrizioni, tuttavia, leuniversità sono totalmente autonome.Statistiche di FederUni indicano però chedue terzi degli iscritti hanno terminato lescuole medie inferiori e si configuranoquindi come soggetti attenti e critici.Le “università della terza età”, comele sorelle maggiori “università popolari”,sono ormai numerose e diffuse intutta Italia. Il riconoscimento tributatodall’Unione Europea ai progetti legatialla formazione permanente le ha trasformatein preziosi strumenti per tuttala società. Il passo successivo sulla stradadi un’ancora migliore e più efficienteattività sarà rivolto alla creazione di unostrumento di certificazione oggettivo dellaqualità dei vari istituti: negli ultimi annimolte iniziative hanno canalizzato risorseper individuare i migliori criteri relativiall’apprendimento da parte dei discenti.Nel frattempo esiste già una prima formadi certificazione di qualità, del tutto sperimentale,promossa dalla Auser Onlus,ente nazionale avente finalità assistenzialiattivo dal 1989. Il “bollino blu” di Ausersarà assegnato sulla base di criteri nonsolo gestionali, ma anche didattici, tra cuil’attenzione alle richieste e ai bisogni deisingoli discenti, in particolare in un’otticamulticulturale.panorama per i giovani • 31

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