09.08.2015 Views

numero 2/2012 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

numero 2/2012 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

numero 2/2012 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Nuovi protagonisticonomia del paese, la tecnocrazia siapre ai più alti livelli della burocrazia,dell’apparato militare, nonché a personaggidi spicco di facoltà universitarie.Un esempio è la carriera di Robert S.McNamara, presidente della Ford MotorCompany, ministro della Difesa degliStati Uniti d’America al tempo dellaguerra in Vietnam e poi presidente dellaBanca mondiale.Quelli che oggi vengono consideratipotenziali protagonisti della tecnocraziasono insomma esperti e studiosi dispecifici campi (economisti, giuristi,scienziati, sociologi, ingegneri), selezionatiin base alla propria esperienza,prescindendo da ogni convinzionedi carattere politico, membri di quellache Bell definisce la “classe teoretica”.Superando la divisione tradizionale trapolitica come regno dei fini e tecnicacome regno dei mezzi, il tecnocratesostituisce la decisione discrezionale eassiologicamente fondata con una decisionenon discrezionale, frutto di calcolie previsioni effettuati sulla base dicriteri di efficienza. Come sottolinea ilprofessor Claudio Finzi, nella mentalitàtecnocratica razionalità e verità sonoindissolubilmente unite e si fondano suelementi meramente quantitativi, nonlasciando più posto a giudizi di valore.Non a caso la tecnocrazia affondale proprie radici nell’Illuminismo settecentesco,momento storico nel qualeveniva esaltata l’importanza della ragione,si sviluppa nell’Ottocento attraversola Rivoluzione industriale e giungea compimento nel Novecento.La concezione tecnocratica, in quantovisione semplificata del reale, si puòdefinire propriamente come ideologia egià nella “sofocrazia” di Platone è possibilescorgere vedute tecnocratiche. Laconoscenza sapienziale elogiata dal filosofogreco, tuttavia, ha un orizzonteche spazia lungo dimensioni e percorsiassai più ampi e ramificati di quellitipici della “ragione strumentale”. Aquesto proposito, merita una citazioneanche la Nuova Atlantide di FrancescoBacone, descritta come un enorme stabilimentodi ricerche scientifiche, ovegruppi di esperti nei rami più disparatidel sapere spendono le proprie energieal fine di raggiungere un preciso obiettivo:il compiuto dominio dell’uomosulla natura.La prima consapevole espressione diideologia tecnocratica è però attribuitaal filosofo e sociologo francese Claude-Henry Rouvroy, conte di Saint Simon.Egli sosteneva che tutte le scienze nonsono altro che “una serie di problemi darisolvere, di questioni da esaminare”,auspicando che un unico metodo, quellosperimentale, venga applicato a tuttequante le discipline, comprese quelle dicarattere politico, in modo da far cessarequella che definiva l’“infanzia dellascienza”. Il filosofo candida al poterepolitico della Francia quanti partecipanoalla sua trasformazione economica,con il sentito auspicio che al “governodegli uomini” possa subentrare l’“amministrazionedelle cose”.Sulla stessa linea si muove AugusteComte che, fiducioso nel progresso, affermavala necessità di una direzione“tecnologica” della società. Alla tecnicaspetta quindi una funzione di sperimentazionee direzione politica e sociale.Tale concezione si manifesta nell’ideadi uno stato che non eserciti piùunicamente una funzione di controllopolitico sulle masse, ma presieda anchealla produzione industriale e all’amministrazionescientifica della res publica.Il teorico socialista Friedrich Engels hauna visione analoga.Sono così postele basi di unconfronto vivacee complesso: ilIn alto: una statua di Platone, la cuirepubblica ideale, retta da filosofi,anticipa la moderna idea di tecnocrazia.Nella pagina precedente: una catenadi montaggio; fu il crescente poteredei tecnici di produzione nella societàtaylorista a far affermare, negli anni Trentadel Novecento, il termine “tecnocrazia”.I protagonisti della tecnocraziasono esperti di specifici campi,membri di quella che Belldefiniva la “classe teoretica”.concetto stessodi tecnocrazia, in tutte le sue sfaccettature,è per sua natura polisemicoe come tale si offre a <strong>numero</strong>se interpretazionie polemiche. Nei momentidi difficoltà, soprattutto economica,la tecnocrazia appare a molti l’unicorimedio possibile. Per altri, al contrario,la società umana è troppo vasta ecomplessa per poter riporre fiducia insoluzioni di carattere unicamente tecnico.Un’altra accusa che spesso vienerivolta all’ideologia tecnocratica è proprioquella di assolutizzare i miti dellascienza e del progresso, trasformandolinei soli mezzi in grado di garantirel’evoluzione economica e civile dellacomunità umana.Partendo dal concetto di tecnocrazia,si arriva così a una riflessione sullatecnica in quanto tale, intesa come unospecifico e straordinario potere dell’uomo.Questa riflessione non può fermarsia un’analisi funzionale ed esige unavalutazione assiologica, il riferimentoalla dimensione etica. Le grandi conquistedella tecnica non sempre rendonolibero l’uomo e sono elemento diprogresso; lo ha ricordato recentementeanche il Pontefice Benedetto XVI, af-panorama per i giovani • 5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!