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numero 2/2012 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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Primo pianola Fondazione) e il professor Zeri quandoegli era ancora in vita? Come si è venutoa creare allora questo incontro?I miei genitori avevano conosciuto il professoreoltre 30 anni fa e c’erano stati inseguito vari incontri, dato che avevanomolti amici in comune. Non si era però maicreato un particolare legame. Il contatto èavvenuto in seguito, poiché il prof. AndreaDe Marchi, che era il pupillo di Zeri, è tra icuratori della nostra Fondazione e assiemeall’architetto Dario Del Bufalo ci è statod’aiuto nella scelta delle opere al fine divalutarne l’ingresso nella nostra collezione.Entrambe queste persone, in specialmodo Andrea, conoscevano molto da vicinoil professor Zeri ed essendo anche legatialla nostra Fondazione hanno permessoche si creasse una relazione, una sintonia.Sono loro che mi hanno presentato EugenioMalgeri, grazie alla cui sensibilità abbiamoiniziato questa collaborazione.Il filo conduttore della mostra mi pareessere l’esperienza romana, dal nucleoantico fino al barocco. Credo si possaparlare di una collezione “romanocentrica”,intendendo questa espressionein senso positivo, ovvero come indicazionedi un filo conduttore molto nitidoe forte.Roma è stata storicamente il “centro” dellaproduzione artistica in quanto legata primaagli imperatori romani, poi ai papi (cheerano anche principi e offrivano perciò anchecommissioni private). L’arte ha Romacome suo centro fino alla fine del Settecento.Possiamo dire in effetti che le opere siano“romanocentriche” nel senso della “romanità”,non tanto del collegamento fisicocon la città. Sono rappresentati in mostramolti autori non romani, che però hannolavorato nella capitale. Si parte da opere ditradizione ellenistica e tolemaica per arrivareall’Ottocento e sono rappresentate varietipologie artistiche, tra cui ad esempiol’arte federiciana. Per parte nostra, l’allestimentoè stato costruito con un sistemapiuttosto innovativo, con luci dinamicheche illuminano variamente le opere. Si possonoquindi (cambiando l’intensità delleluci o facendo ruotare alcune statue, comeabbiamo fatto) leggere meglio le opere e dadiverse angolature, nella loro completezza.Quali sono le pubblicazioni e le operescientifiche che la vostra Fondazionecura e quali iniziative avete in programmaper il futuro?Sopra (da sinistra): il Cavaliere del LavoroPaola Santarelli; un manico di sistro, unantico strumento musicale, risalente all’etàtarda dell’antico Egitto; un intaglio sucorniola, con alcuni simboli: cratere, gallo,ramo di palma, spiga (I sec. d.C.); unastatua romana della tarda età repubblicana.Nella pagina precedente, in basso: bustodel cardinale Marzio Ginetti (1673),eseguito da Alessandro Rondone.Abbiamo dato la nostra disponibilità a PalazzoValentini per il progetto che stannorealizzando, comprendente un allungamentodel percorso sotterraneo fino allacolonna di Traiano, passando per i mercatitraianei e mettendo dunque in comunionequest’offerta museale e artistica che primaviveva tre dimensioni distinte. Stiamodefinendo un progetto di collaborazioneche permetta ai turisti di godere della rappresentazionedella vittoria di Traiano suifregi della colonna, poiché la Fondazionepossiede la serie completa dei disegniche di questi fece Vincenzo Camuccini (inmodo piuttosto rocambolesco); ci siamoresi disponibili a offrire queste immaginiin comodato, a completamento di questonuovo museo in corso di realizzazione.Oltre a ciò, stiamo portando avanti variepubblicazioni: alcune su una dimora storicaappartenuta a Antonio Canova (che haal suo interno opere di Thorvaldsen), nonconosciuta fino ad oggi e che stiamo valorizzando.Inoltre con Eugenio la Rocca eil prof. Massimiliano Papini della Sapienzastiamo catalogando la scultura classicae il primo volume sarà pronto per l’annoprossimo. Quando ci impegniamo in questeiniziative cerchiamo di non trattare invia esclusiva i pezzi della Fondazione, madi mettere a confronto varie opere appartenentiad uno stesso periodo, entrando piùnell’epoca che nella collezione privata.Questa è una grande passione per ilpassato storico e antico, per il passatoprossimo (che è la famiglia e i genitoriche ci hanno preceduto) e per il presente,che cerchiamo di vivere come atto dicollaborazione e amore per la nostra cittàe per i giovani.panorama per i giovani • 43

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