La Studiare salute nel all’estero mondoFoto: iStockphoto/MasterLuper nulla intenzionati non solo a giungerea una confrontation con la Jugoslavia, manemmeno a incrinare le buone relazionicon essa. Pella si dimise pertanto all’iniziodel 1954, lasciando a ogni modo il segnonella nostra storia repubblicana in qualitàdi primo Presidente del Consiglio di ungoverno, per citare il nostro Presidentedella Repubblica Giorgio Napolitano, “ditregua”, che “anche se ebbe vita breve, fuun’esperienza importante e utile, che segnòil futuro dell’Italia repubblicana”.Occorre giungere sino agli anni Novantaper ritrovare altri casi che si situanodecisamente nella linea inaugurata dalgoverno Pella. Viene definito “governodei tecnici” il governo Ciampi (28 aprile1993-10 maggio 1994), il primo nellastoria italiana ad esser guidato da un nonparlamentare: Carlo Azeglio Ciampi infatti,dopo la militanza giovanile nel Partitod’Azione, non aveva più aderito ad alcunpartito e quando gli venne assegnato l’incaricodi formare il governo ricopriva ilruolo di governatore della Banca d’Italia.Personalità indipendenti all’interno dell’esecutivoCiampi erano anche i ministrisenza portafoglio Livio Paladin, SabinoCassese e Paolo Barile, e il ministro diGrazia e Giustizia Giovanni Conso. Sonoanni di profondo mutamento, tanto sulfronte esterno, per la fine della divisionedel mondo in due blocchi e della guerrafredda, quanto su quello interno, con lacrisi dei partiti e la nascita di nuove forzepolitiche in seguito allo scandalo di Tangentopoli.Il governo Ciampi viene a rappresentarecosì una sorta di assunzione diresponsabilità da parte della classe dirigenteitaliana, in un momento di cambiamentiepocali accompagnati da una grave crisifinanziaria. Tra gli interventi più rilevantidel governo Ciampi si ricordano l’approvazionedella nuova legge elettorale (LeggeMattarella), i provvedimenti nel quadrodella lotta all’inflazione, la privatizzazionedi <strong>numero</strong>se imprese. Contestualmentealle dimissioni di Ciampi ebbe fine anchela XI legislatura della Repubblica.Indubbia è l’attribuzione della qualificadi tecnico al governo Dini del 1995, cinquantaduesimogoverno della RepubblicaItaliana, il primo composto interamente daesperti e funzionari non parlamentari, in ca-34 • n. 2, maggio-agosto <strong>2012</strong>
Tecnocraziarica dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996,dopo il primo governo Berlusconi, cessatoin seguito alle dimissioni di quest’ultimoper la crisi della sua coalizione. L’interventopiù rilevante del governo Dini, dichiaratamenteprovvisorio e teso a traghettare ilpaese sino alle elezioni del 1996, è senzadubbio la riforma delle pensioni, la quale hatrasformato il sistema pensionistico italianoda retributivo a contributivo. È duranteil governo Dini, inoltre, che si verifica unfatto unico nella storia del nostro paese, ossiala sfiducia individuale nei confronti delMinistro della Giustizia Filippo Mancuso,con conseguente assunzione del ministeroad interim da parte dello stesso Dini. Tra inomi di non contestabile competenza tecnicanella compagine governativa spiccanoSusanna Agnelli, prima e unica donna alvertice del dicastero degli Affari Esteri, e ilgiuslavorista Tiziano Treu, ministro del Lavoroe della previdenza sociale.Immediatamente dopo le dimissionidel governo Dini (inizio del 1996) si situail tentativo di formare un nuovo governoda parte di Antonio Maccanico, già sottosegretarioalla Presidenza del Consiglio,incaricato dall’allora Presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro. Tentativotuttavia non andato a buon fine in un climainadatto alla formazione di un governosuper partes e sfociato nello scioglimentoanticipato delle Camere.Merita di essere qualificato almeno inparte come tecnico anche il quarto governodella XIII legislatura, in carica dal 25aprile 2000 all’11 giugno 2001 e formatodal prof. Giuliano Amato, già ministro delTesoro del dimissionario governo D’AlemaII e già Presidente del Consiglio nelcorso dell’XI legislatura. Erano tecnicie non politici il ministro della Pubblicaistruzione prof. Tullio De Mauro e il ministrodella Sanità prof. Umberto Veronesi.La formazione di questo governo feceseguito alle dimissioni del Presidente delConsiglio Massimo D’Alema, scaturitedal risultato della consultazione elettoraleregionale che vedeva una netta affermazionedella coalizione di centro-destra. Irisultati più significativi dell’azione di governosi ebbero sul piano delle politichesociali. Tra questi si evidenziano la riformadell’assistenza sociale, la disciplinadelle associazioni di promozione socialee una serie di agevolazioni fiscali e lavorativeper i soggetti diversamente abili.L’ultimo dei governi tecnici è l’attualegoverno Monti, in carica dal 16 novembre2011. Nominato senatore a vita il 9 novembre2011, il prof. Mario Monti ha poi accettatol’incarico di formare un nuovo governoin seguito alle dimissioni del Presidentedel Consiglio Silvio Berlusconi. Il governoin carica merita l’appellativo di “tecnico”dal momento che è interamente compostoda non parlamentari. Nessuno dei diciottoministri è di estrazione direttamente politica,essendo stati tutti scelti meramente perle qualità dimostrate nell’esercizio dellaloro professione. Sorto in un momento diprofonda crisi del sistema politico ma soprattuttoeconomico, come lo stesso PresidenteMonti ha affermato, il presente èun “governo di impegno nazionale”, alquale pertanto spetta il gravoso compitodi guidare il paese verso una nuova fase.Le riforme prospettate dal governo hannouna portata non contingente ma strutturalee sistemica. La prima fondamentale azionedel governo è stato il cosiddetto decreto“salva-Italia”, il d.l. n. 201/2011, in vigoredal 6 dicembre scorso, recante “Disposizioniurgenti per la crescita, l’equità e ilconsolidamento dei conti pubblici”. Altroprincipale obiettivo dell’esecutivo è la riformadel mercato del lavoro, che perseguala flessibilità e la competitività in entrata ein uscita dallo stesso.Il governo tecnico è sintomo di un fallimentodella classe politica e di una patologiaistituzionale e viene spesso criticato inquanto privo di legittimazione popolare. Inquesti termini si espresse il segretario delPci Palmiro Togliatti: “I governi cosiddettitecnici o amministrativi sono i peggiorigoverni politici che si possa immaginare.Il loro scopo è quello di fare il contrario diciò che la sovranità popolare ha indicato,sono antipopolari e reazionari”. Essi costituisconoun rimedio estremo ma talvoltanecessario e in essi la legittimazione popolare,seppur in certo qual modo distorta,non viene meno, dal momento che qualsivogliagoverno per restare in carica necessitadella fiducia accordatagli dai membridel Parlamento, eletti dal corpo elettorale.Rispetto ai precedenti, il governo incarica presenta la particolarità di non esseresemplicemente lo sbocco di crisi parlamentario extraparlamentari, ma piuttostola conseguenza di una situazione economicaglobale al collasso, che ha colpitoin misura non trascurabile anche il nostropaese. L’unico caso di governo interamentecomposto da tecnici prima del governoMonti si ebbe con il governo Dini nella XIIlegislatura, molto più corposo di quello attualein quanto contava ben 26 ministeri,mentre dei Governi Amato e Ciampi facevanoparte anche politici. L’intenzione delgoverno Monti è quella di restare in caricasino alla naturale conclusione della legislatura,obiettivo in passato raggiunto, fraquelli che abbiamo citato, solo dal governoguidato da Giuliano Amato.Le fasi in cui l’esecutivo è affidatoai tecnici dovrebbero rappresentare momentidi distensione e possibilmente dicoesione tra le forze politiche, che mettonoda parte, almeno temporaneamente, imotivi di contrapposizione per conseguireconcordemente il bene comune, sommofine dell’azione politica.panorama per i giovani • 35