150 La anni salute di Unità nel mondo d’ItaliaFoto: iStockphoto.com (fotoVoyager; PaoloGaetano)Risorgimentoe ResurrezioneCenni storici sul rapporto tra Stato e Chiesa dall’Unità d’Italia in poi.di Martina Zollo“I rapporti fra l’Italia e il Vaticano sonooggi davvero eccellenti”. A dichiararloè il Presidente della Repubblica GiorgioNapolitano, in occasione di un convegnoa palazzo Borromeo, sede dell’ambasciataitaliana presso lo Stato della Città delLa politica ecclesiastica delneonato Regno d’Italia eraispirata dal principio liberale dellaseparazione fra Stato e Chiasa.Vaticano, dedicato ai 150 anni dell’“OsservatoreRomano”. E pensare che tale“singolarissimo giornale” era nato “control’unità d’Italia e contro i suoi principaliartefici”, come rileva l’ambasciatored’Italia Antonio Zanardi Landi nell’introduzioneal volume edito per l’anniversariodalla fondazione della testata, con lacollaborazione dell’attuale direttore, GianMaria Vian.Alla luce della complessità storica,istituzionale e politica dei rapporti cheintercorrono tra Chiesa cattolica e Repubblicaitaliana,l’affermazione delPresidente dellaRepubblica assumeun significatodavvero particolare.Per questopuò essere utile ricordare almeno alcunimomenti principali della storia di questarelazione.Il neonato Regno d’Italia proseguì lapolitica ecclesiastica dello Stato sabaudo(che fu uno dei principali attori del processorisorgimentale dell’unificazioneitaliana), ispirata dai principi liberali delseparatismo tra corpo statale e Chiesa. Lalegislazione piemontese in merito fu estesavia via ai territori annessi, radicalizzandonelo spirito anticlericale. La Chiesa, daparte sua, utilizzò come “arma di difesa”l’enciclica Quanta cura del 1864: in essacondannava il liberalismo e ribadiva leproprie prerogative e immunità. Significativafu anche l’affermazione del dogmadell’infallibilità del Papa nel Concilio VaticanoI.Evento critico fu naturalmente la presadi Roma. Nel 1870, alcune settimanedopo la caduta di Napoleone III, che erastato garante dell’equilibrio tra Regnod’Italia e Stato Pontificio, l’esercito regioguidato dal generale Cadorna entròin Roma. Ciò segnò la caduta dello Statodella Chiesa e la sua annessione al Regnod’Italia. Il 3 febbraio 1871 Roma fu dichiaratacapitale del Regno d’Italia, comeauspicato nel famoso discorso di Cavourdel 1861 alla Camera dei Deputati (lostesso dell’affermazione del principio“Libera Chiesa in libero Stato”). Si apredunque la cosiddetta “questione romana”,controversia politica relativa al ruolo diRoma, sede del potere religioso del Papae insieme capitale d’Italia.34 • n. 3, settembre-dicembre 2010
150 anni di Unità d’ItaliaSuccessivamente, la situazione furegolata dalla legge delle Guarentigie,la quale – come dice il suo nome – stabilivaprecise garanzie per il Papa e perla Santa Sede, quali gli onori sovrani alPapa, la facoltà di conservare guardie armatee la proprietà dei palazzi apostolicie di godere dell’esenzione dalla giurisdizioneitaliana. Inoltre, lo Stato garantivala libera partecipazione dei cardinali alconclave, il diritto di rappresentanza diplomaticae la corrispondenza di una dotazioneannua per il mantenimento dellacorte pontificia. In sintesi, la legge posein atto i principi del separatismo, pur conqualche limitazione.La reazione del pontefice dell’epoca,Pio IX, fu delle più drastiche: condannòi fatti successivi alla breccia di Porta Piae rifiutò la legge delle Guarentigie. Soprattuttosi dichiarò “prigioniero nel Vaticano”e nel 1874 affermò in via ufficialeche non era conveniente per un buonfedele partecipare alle elezioni politiche(il cosiddetto non expedit, letteralmente“non conviene”). Questa presa di posizionepontificia, che mirava a indebolirele nuove istituzioni vietando ai cattolicidi essere eletti o elettori, fu confermataper un trentennio, formalmente fino al1919, senza peraltro sortire l’effetto sperato.Lo Stato reagì con norme restrittive:si esclusero gliecclesiastici daalcuni uffici e sivietò l’insegnamentodella teologianelle università,nonché la fondazionedi una libera università da partedei docenti cattolici che si erano ritiratidall’ateneo romano. Questa non è che unaminima parte dei numerosi provvedimentilegislativi con i quali, nell’ultimo ventenniodell’Ottocento, l’Italia ormai unitainflisse “colpi di spillo” a una Chiesa chemostrava di non ritenere ancora definitival’Unità.In seguito si ebbe una lenta distensionedei rapporti e un graduale riavvicinamentotra le parti, al quale contribuironoin diversa misura i successori di Pio IX:Leone XIII, ovvero il Papa che con l’enciclicaRerum novarum diede inizio nel1891 alla dottrina sociale della Chiesa,Pio X, Benedetto XV e infine Pio XI.Contemporaneamente, l’affermazionepolitica dei partiti d’ispirazione socialistafavorì l’alleanza tra cattolici e liberalimoderati in molte elezioni amministrative(il “clerico-moderatismo”). Sintomodi questi cambiamenti è l’enciclica diPio X Il fermo proposito, del 1904, che,se da un lato ribadiva il non expedit, neconsentiva tuttavia ampie eccezioni, chesi moltiplicarono col passare del tempo:fra tutte spicca il Patto Gentiloni, ossial’intesa tra Giolitti e il conte Gentiloni,presidente dell’Unione cattolica italiana,Evento critico nei rapporti fraStato e Chiesa fu la presa di Roma;il 20 settembre 1870 i bersaglieridi Cadorna entravano nella città.in occasione delle elezioni politiche del1913.Di lì a qualche tempo, i traumi cheaccompagnarono e seguirono la PrimaGuerra Mondiale influirono senza dubbiosulle vicende che stiamo considerando: icattolici, anche provenienti dai seminario dai conventi, parteciparono appieno alconflitto, dimostrando un vivo spirito patriottico.Al termine della guerra, fecero irruzionesulla scena politica i cosiddetti “partitidi massa”: tra questi il Partito PopolareItaliano, fondato nel 1919, la cui animaera un sacerdote siciliano, don Luigi Sturzo.A questo punto l’abolizione del nonexpedit fu solo una formalità, “sbrigata”da Benedetto XV.Inoltre le sedute per le trattative dipace a Parigi diedero occasione ai presidentidel consiglio dell’epoca, OrlandoSopra il titolo: San Pietro. A destra:Porta Pia a Roma; fu nei pressi di questaporta (progettata da Michelangelo) che ibersaglieri di Cadorna aprirono una breccianelle mura aureliane ed entrarono nellacittà.panorama per i giovani • 35