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numero 3/2010 - Collegio Universitario Lamaro Pozzani

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150 anni di Unità d’ItaliaFoto: iStockphoto.com/majaivaLa Società siciliana distoria patriaBreve storia di una delle più importanti istituzioni culturali in Sicilia.di Carmelo Di Natale“L’aspetto politico della Sicilia è cangiato.Essa era serva cinta di ceppi e di catene:ora è libera per prodigio. Ella senteuna nuova vita, una gioja fin qui ignota,incommensurabile. Il suo tripudio crescequando volgendo l’occhio alle condizionipresenti del mondo, ben si accorge che ilsuo avvenire è saldo, che la sua redenzionenon può aver nemici allo straniero. LaSicilia non vorrà perder tanto bene per suacolpa od improvvidenza. Ella sarà saggiae prudente, perché ben conosce avere assaid’uopo di queste due virtù per reggersiopportunamente nella presente sua posizione.Lascerà l’entusiasmo alla guerra,ove sventura la rendesse necessaria, matratterà con maturo giudizio la politica ele leggi. Adatterà queste allo stato dellasua civiltà, ai suoi costumi, a tutti gli elementiche compongono la sua vita. Lasceràl’Inghilterra agli inglesi, la Francia aifrancesi e acconcerà se stessa ai siciliani.Così ella marcerà l’un di più che l’altroverso quella piena e larga libertà che è ilsuo bel destino, se i suoi figliuoli per troppoaffetto ed alcuno di essi per sfrenatiappetiti non lo muteranno. […]”.Questo passo tratto dal Discorso di uncittadino con sé medesimo, un interessantissimodocumento attribuito (sia pur conqualche dubbio) all’intellettuale messineseGiuseppe La Farina, ben rappresentala peculiarità del Risorgimento siciliano(cfr. S. Avveduto, Messina nell’Ottocento,Editalia).L’intellighenzia che ne fu guida era infattiben lontana dall’idea di costruzionedi uno stato italiano di cui la Sicilia costituissel’estrema periferia, ma puntavapiuttosto ad affrancare definitivamentel’isola (sede di uno dei più antichi parlamentidel mondo) dal dominio straniero,rappresentato da un lato dall’odiata dinastiaborbonica e da Napoli e dall’altrodall’indiscussa egemonia economica estrategica degli inglesi, presenti nell’isolaormai da molto tempo. “Lascerà la Franciaai francesi, l’Inghilterra agli inglesi edacconcerà se stessa ai siciliani” proclamaaulico l’autore del prezioso testo.L’accesso a siffatti documenti è difondamentale importanza per approfondirein modo critico e proficuo l’assaicomplessa storia risorgimentale siciliana;Palermo (a sinistra, la Cattedrale) è la sededella Società siciliana di storia patria (www.storiapatria.it).l’istituzione che da quasi centocinquantaanni si occupa di raccogliere, restaurare,studiare e ripubblicare testi come questo èla Società siciliana di storia patria, la costolasiciliana del sistema nazionale delleDeputazioni di storia patria. Tale istitutonasce nel 1863, appena due anni dopol’unificazione nazionale, con il nome diAssemblea di storia patria; non si trattavatuttavia di un vero e proprio organismostrutturato, ma piuttosto di un circoloinformale di studiosi di storiografia sicilianache si riuniva periodicamente a Palermo.L’Assemblea pubblicò nel 1864 ilvolume Atti e documenti inediti e rari e sisciolse subito dopo, per far posto alla piùstrutturata Nuova società per la storia diSicilia, con sede a Palermo e presidenzaaffidata al grande giurista Emerico Amari.La nuova istituzione conobbe alternefortune; ad ogni modo nel 1873, graziealla collaborazione tra stimati intellettuali– come l’archeologo Antonio Salinas e ilgrecista Giuseppe De Spuches – e l’Archiviodi Stato di Palermo, si diede avvioalla redazione del periodico “ArchivioStorico Siciliano”, un volume di elevatospessore culturale pubblicato con cadenzaannuale dal 1873 ad oggi che raccoglie articolisulle più diverse materie legate allastoria, alla cultura e al folklore dell’isola.Di lì a poco il prefetto di Palermo, su sollecitazionedel Ministero della PubblicaIstruzione, chiederà ai redattori della rivistadi costituirsi in una società storica, inconformità alle deputazioni di storia patriagià presenti in altre aree del paese. Venivainaugurata così nel 1875 la Società sicilianadi storia patria, con sede a Palermo ealcuni dei più importanti nomi dell’intellettualitàsiciliana come membri.Oggi la Società siciliana di storia patriaè sicuramente una delle più importantiistituzioni culturali in Sicilia; oltre all’“ArchivioStorico Siciliano”, il periodico concui è nata, pubblica numerose monografiee una vasta collezione di documenti storiograficioriginali. La Società ospita inoltreuna grande biblioteca, aperta al pubblico,con oltre 100.000 volumi e 1.500 riviste,e un Museo del Risorgimento siciliano; lasua opera di ricerca e divulgazione contribuiscein modo determinante a mantenereviva la memoria storica siciliana.panorama per i giovani • 33

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