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Architettura etica una finestra sul futuro?

Architettura etica: una finestra sul futuro?

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Energia da risparmiarete legato ad essa. Non possiamo negarequesto rapporto, altrimenti non potremmofar altro che regredire. È però fondamentalenon perdere di vista il fatto chequeste sono nostre mere protesi, che in sécontengono varie potenzialità, ma sta soloall’uomo che le utilizza decidere qualeuso farne.Pensa che si possano valutare gli investimentiper un’edilizia volta al risparmiodi energie non rinnovabili intermini economici di Roi (return oninvestment), che si ottiene dividendo ilri<strong>sul</strong>tato operativo per il capitale investito?Sì, secondo me è possibile, ma devono essereconsiderati anche il ritorno gestionale(che dipende strettamente dall’<strong>etica</strong> concui viene amministrato) e quelli indirettiche per forza di cose non sono quantificabilieconomicamente (sociali, ambientali,paesaggistici).Restando in tema, il consumo energeticoannuale di superficie riscaldata almetro quadro di un’abitazione italianaa norma (secondo la Legge 10/91)è superiore di sei volte a quello di <strong>una</strong>cosiddetta “casa passiva”. Che cos’è ecosa la caratterizza?La casa passiva obbedisce alla doppiaistanza di ottimizzare lo sfruttamentodell’energia non rinnovabile a disposizione,al fine di migliorare la qualità eil comfort dell’ambiente domestico, e dinon richiederne altre forme per esserealimentata. È questo il primo problemache bisogna porsi, perché bisogna consideraretutte le interazioni collaterali cheruotano persino intorno alla produzionedelle cosiddette “energie pulite” o “rinnovabili”.Secondo il noto paradosso che recita“Serve energia per produrre energia,per trasportarla, per stoccarla e, infine,persino per utilizzarla”?Precisamente!Non dobbiamo mai dimenticareche la casa passiva sembra quasiun’invenzione dell’ultimo momento,ma esiste da sempre: siamo vissuti permillenni senza caloriferi né condizionatoriestivi!I nostri nonni sapevano tutte questecose e anche certi contadini nellenostre campagne le conoscono bene.Solo che, paradossalmente, queste conoscenzee queste pratiche si perdonocon l’istruzione e col benessere privodi moralità.La casa passiva nasce tale o può anchediventarlo?Si possono applicare degli accorgimentiche cambino la fisionomia di<strong>una</strong> casa, per ottimizzarne il fabbisognoenergetico, ma la differenza fondamentaleè che “nel seme c’è la matrice”,come diceva il padre dei primigrattacieli, l’architetto Louis Sullivan.Nel seme è contenuto il <strong>futuro</strong>, comein un dna che lavora instancabilmentedall’interno. Intervenire dall’esterno èsicuramente possibile, ma non altrettantosostanziale.Ci sono dei materiali costruttivi chepredilige? O che siano in grado difavorire <strong>una</strong> minore dispersione delcalore?Il materiale più importante è il buonsenso,mezzo fondamentale per inserirsi nellacomplessità.Non esiste il materiale perfetto. Esistonotutti i materiali possibili, di cui(a seconda delle necessità del luogo,dell’uso e di numerosi altri fattori), bisognaesaltare alcune proprietà piuttostoche altre.Secondo la sua decennale esperienza, leleggi e i decreti in materia edilizia sonodavvero in grado di cambiare profondamenteil modo di costruire? E vie-Foto: Cesare Rocchi20 • n. 3, settembre-dicembre 2009

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