ArteLa mostra organizzataa Roma presso le Scuderiedel Quirinale offrel’occasione per approfondireuno degli artisti piùenigmatici della storiafornendo nel contempo unapanoramica unica sull’artedel suo periododi Riccardo CenciJAN VERMEERe i pittori olandesidel SeicentoVi è un qualcosa di misteriosoe al tempo stesso razionalenelle tele di Jan Vermeer(1632-75), un’inquietudine che sembracontrastare con la linearità costruttivae la chiarezza stilistica delpittore. Contribuiscono a creare unalone leggendario attorno alla suafigura la scarsità delle notizie biografichee la ridotta quantità di opere alui attribuite con certezza. Otto i dipintiesposti alle Scuderie del Quirinale,un numero solo apparentementeesiguo ma importante sepensiamo che l’intero corpus di Vermeerconta circa 35 quadri. Le operesono inserite in un percorso in gradodi offrire un’ampia panoramica sull’arteolandese del Seicento (unamenzione meritano Pieter de Hooche Carel Fabritius, quest’ultimo fra ipiù dotati allievi di Rembrandt). Unmicrocosmo pittorico intriso di domesticapoesia, composto in granparte da opere di piccole dimensionima di enorme afflato lirico. I soggettisacri (“S. Prassede” e “L’allegoriadella Fede”), rappresentano un’eccezionenell’itinerario di Vermeer, unsegno tangibile della sua conversioneal cattolicesimo. Ciò che marcala sua unicità rispetto ai suoi contemporaneipresenti in mostra nonè solo l’uso della luce, ma soprattuttola forza evocativa di un’arte ingrado di trascendere i ristretti confinidella pittura di genere. L’incredibilefascinazione che emana dalla suaopera sembra derivare da una tensionefra ciò che è immediatamentevisibile, il carattere realistico dellascena rappresentata, e quello che sinasconde dietro l’apparente semplicitàdel quotidiano. “Il soggetto deisuoi quadri non è che un pretesto,un veicolo per esprimere l’universodel meraviglioso”, scrive con formidabileintuizione il poeta franceseJean Cocteau. Altre considerazionisi possono fare sulla particolare percezionedello spazio implicita nelletele del pittore olandese. Usandoun’espressione cara a Italo Calvino,si potrebbe dire che l’anima di Vermeerappare costantemente divisaIn alto: Giovane donna in piedi al virginale,1670/1673 ca., olio su tela, The NationalGallery, Londra .A sinistra: La stradina, 1658 ca., olio su tela,51.7 x 45.2 cm, Rijksmuseum, AmsterdamPagina a fianco: Frans van Mieris, La visitadel dottore, 1657, olio su rame, Vienna, KunsthistorischesMuseum, Gemäldegalerie.72
Artefra “agorafobia e claustrofobia”.Prendiamo il quadro che apre il percorsoespositivo, “La stradina”: nellecase di mattoni rossi e negli interniappena intravisti nell’ombra, o immaginatiattraverso le finestre, si riscontratutta la tensione fra dentroe fuori che caratterizza il suo itinerariofigurativo. Come lo scrittore italiano,anche il pittore olandese cercauna via di fuga in un mondo perfetto,refrattario al caos e agli imprevistidella realtà. La geografia delle suestanze chiuse innesca un gioco dirimandi continuo fra interno edesterno, fra lo spazio domestico ela vastità del mondo, alla quale alludonogli innumerevoli oggetti (il globoterrestre, le mappe, gli strumentimusicali) distribuiti nelle sue composizionicome frammenti di un rebusda decifrare. L’esattezza scientificarappresenta dunque l’unicomezzo per dare ordine alla realtà, unordine che assume connotati simbolicichiaramente riconoscibili.Un’ultima notazione merita un’operadi Frans van Mieris: “La visita deldottore”. Una scena piena di ironianella quale il medico tasta il polsoad una donna, ben sapendo che lasua afflizione è di carattere esclusivamentesentimentale. nI COLLEGAMENTI CON LA PSICOANALISIVermeer e la medicina, un binomioapparentemente singolare, inrealtà ricco di interessanti spuntidi riflessione. Il prof. Claudio Neri,ordinario presso la Facoltà di Medicinae Psicologia dell’Universitàdi Roma “Sapienza”, membro dellaSocietà psicoanalitica italiana, aqueste tematiche ha dedicato unsaggio dal titolo “Idillio, depersonalizzazione,integrazione”, pubblicatosulla rivista “Psiche”.Quando ha capito che si potevaindividuare una relazione fra i contenutipittorici e alcune tematichelegate alla psicologia?La psicoanalisi ha da sempre coltivatol’idea che l’ingegno creativoesprima contenuti che sono aldi là della coscienza e che questi,attraverso l’opera, possano influenzarele persone che guardanoun quadro o leggono un libro.In quest’ottica i grandi artisti sonocompagni di strada dello psicoanalista.Io sono interessato acapire come un artista, muovendosisu un terreno diverso, possaraggiungere fini analoghi.Ci può precisare come, dal suopunto di vista, il discorso sulle crisidi panico e la depersonalizzazioneentra nell’arte di Vermeer?L’alterità dell’arte di Vermeer rispettoalla pittura di genere coevaconsiste nel fatto che le sue scenedi vita quotidiana non sono pernulla edulcorate; dietro l’idilliacaapparenza si nasconde l’inquietu-dine. La condizione di “idillio/inquietudine”corrisponde a uno deiproblemi con cui si confrontanopsichiatri, psicologi e psicoanalisti.La fantasia di “essere tutt’uno”con un altro (ad esempio una personaamata) può corrispondere auna difesa rispetto al fatto che l’individuoavverta se stesso come separatoe nel medesimo tempo inrapporto con un’altra persona.Quando questa difesa si incrina,emergono inquietudine e anchecrisi di depersonalizzazione o attacchidi panico. Le persone chesoffrono di queste gravi forme didisagio, se correttamente aiutate,possono progressivamente diventarepiù capaci e maggiormenteautonome.Come è stato accolto il suo scrittodalla comunità scientifica?I colleghi hanno mostrato grandeinteresse al riguardo, e infatti horicevuto vari inviti per presentareil testo in numerose sedi di discussionescientifica.Ha già sviluppato in passato ointende avviare altri progettianaloghi, sul rapporto fra artee medicina?Introduco spesso nei miei scrittiriferimenti a quadri e opere letterarie,per facilitare una comunicazioneassociativa e legare ildiscorso a elementi sensoriali chesiano evocativi e immediatamentepercepibili.R. Cenci“VERMEER. IL SECOLO d’ORO dELL’ARTE OLAndESE”fino al 20 gennaio 2013, Roma – Scuderie del QuirinaleOrari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00,venerdì e sabato fino alle 22.30Biglietto: intero € 12,00 – ridotto € 9,50Catalogo: Skira73