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25PrevidenzaL’Enpam delibera controil DECRETO SCIPPA-RISPARMISecondo il Consiglio di amministrazione la spending review introduceun’ulteriore tassazione a danno degli iscrittiL’Enpam non verserà alloStato i risparmi ottenuti conla sua spending review. Cosìha deliberato il Consiglio di amministrazioneil 27 settembre2012, ritenendo che quei soldidebbano essere usati per le pensionidegli iscritti, e non per ripianareun debito pubblico che nonha contribuito a creare. Il Cda ritieneche il decreto legge sulla revisionedella spesa violi il principiodi autonomia finanziaria delleCasse dei professionisti, sancitocon il decreto legislativo n. 509del 1994, con il quale sono stateprivatizzate. L’Enpam è finitodentro la spending review perchéfigura, insieme con gli altrienti pensionistici privati, nell’elencodelle pubbliche amministrazioniredatto dall’Istat. Tuttavia– è scritto nella delibera - i criteridi classificazione adottati dall’Istitutodi Statistica sono esclusivamentedi natura statisticoeconomica,non hanno nulla a chevedere cioè con la natura giuridicadelle istituzioni selezionate nell’elenco.Con la spending reviewlo Stato impone agli enti e agli organismipubblici il taglio dei costiintermedi del 5 per cento, quest’anno,e del 10 per cento l’annoprossimo. I proventi dei risparmidevono essere versati alle cassedell’Erario. n L.M.L’Inpdap in passivo compromette anche l’InpsLe ultime stime parlano di un buco complessivo di circa 8,9 miliardi, in gran parteprovocato dall’ex ente dei dipendenti pubbliciPer effetto del decreto Monti di fine2011, l’Inpdap, l’ente previdenzialedei pubblici dipendenti che comprendeanche la Cassa pensioni deisanitari, propria dei medici in servizionelle Asl, è confluito nell’Inps, trascinandocon sé un disavanzo di quasisei miliardi di euro. Il deficit, già presentenel recente passato e diventatonegli anni strutturale, ha coinvolto negativamenteanche la platea dei medicidipendenti, che, invece, potevavantare, per la propria Cassa, dei sostanziosiattivi utili a finanziare ampiamentei trattamenti pensionisticipresenti e soprattutto futuri.Secondo la relazione annuale delpresidente dell’Inps l’istituto pre-senta un disavanzo economicod'esercizio complessivo di circa 8,9miliardi di euro. Il “rosso” sarebbeinteramente riconducibile ai contidell’ex Inpdap, ben 5,8 miliardi didebito piombati nell’Inps che, invece,nel bilancio preventivo redattoprima della fusione stimavaun deficit di 736 milioni.Nel 2011 la platea degli utenti Inpsè risultata pari a più di due terzi dellapopolazione residente in Italia. I lavoratoriassicurati rappresentanol’86,9 per cento del totale dei lavoratorioccupati, mentre le aziendeiscritte costituiscono il 35,9 percento delle imprese complessive nazionali.L’Istituto eroga attualmentequasi l’80 per cento dei trattamentipensionistici in essere nel nostroPaese, con un importo annuo che siattesta attorno al 70 per cento dellaspesa pensionistica complessiva eun’incidenza sul PIL dell’11,6 percento. L’85,5 per cento dei pensionatiin Italia beneficia di una pensionea carico dell’Istituto. L’Inpseroga, inoltre, una variegata serie diprestazioni a sostegno dell’occupazione:cassa integrazione, indennitàdi disoccupazione e di mobilità e asostegno del reddito familiare, indennitàa sostegno di malattia, dimaternità, prestazioni socio-assistenzialia favore dei nuclei familiari abasso reddito. nC.Test.

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