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1-25APRILE:ENPAM 4-09

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ANTICHI OSPEDALIStoria dell’arte… in corsiaLe origini dell’Arcispedale di Santa Maria Nuova risalgonoal 1288. Costruito grazie a Folco di Ricovero Portinari, il padredella Beatrice di Dante, divenne una delle strutture più ricchee importanti di Firenze sia economicamente sia artisticamente.Le sue mura racchiudono, infatti, tesori di inestimabile valoreOspedale di Santa Maria NuovaLunetta di Giovanni della Robbiadi Marco Vestrite di famiglia, le cui spoglieriposano proprio nell’exchiostro delle Ossa dell’Ospedale.Monna Tessa fuanche la fondatrice dellaCongregazione di Pie Donne,le Oblate di Santa MariaNuova, ovvero le prime“infermiere dell’Arcispedale”che si occupavano solodelle ricoverate; l’incarico diprovvedere agli uomini ricadeva,invece, sui conversi.Col passare del tempol’Ospedale diventò una dellestrutture più ricche e importantidi Firenze, sia dalpunto di vista economico(grazie alle innumerevoli ecopiose donazioni private)che da quello artistico (graziealle numerose operecreate al suo interno daimigliori artisti fiorentini deltempo).La struttura originaria destinavaalla cura degli infermidue grandi aree: una riservataagli uomini, l’altraalle donne. Era previstaun’accoglienza di circa200/250 persone.Un ruolo veramente rilevantel’Ospedale lo ebbe durantela peste del 1348 dove,pare, rivestisse anche compitidi Banca di Cambio eUfficio postale. Fra i “clienti”,si dice, vi fosse ancheMichelangelo.Il massimo dello splendoreeconomico l’Ospedale diSanta Maria Nuova lo raggiunsenel XV secolo. Nel1419 fu visitato, infatti, daPapa Martino V. L’artista-La seconda puntata dellanostra indagine sugliospedali più antichid’Italia, questa volta, fa tappain un’altra meravigliosacittà: dopo Roma, Firenze.L’Arcispedale di Santa MariaNuova è, infatti, l’Ospedalepiù antico e ancora inattività del Capoluogo toscano.Le sue origini risalgono,addirittura, al 1288,per opera di Folco di RicoveroPortinari, padre dellafamosa Beatrice, donnaamata, “adorata” e “cantata”dal sommo poeta Dante.Chi suggerì a Folco di cimentarsiin questa particolareimpresa fu, invece,Monna Tessa, la governanartigianoBicci di Lorenzo,un anno dopo, in previsionedi un ampliamento dell’edificio,vi costruì il Chiostrodelle Medicherie in cui,sono conservate stupendeterracotte di Michelozzo eGiovanni della Robbia.Le corsie furono, in un primomomento, decorate edaffrescate da Niccolò di PietroGerini. Nel Cinquecento,invece, vi “misero mano”artisti quali il Gianbologna,Alessandro Allori,Bernardo Buontalenti. Quest’ultimosi preoccupò, inoltre,di progettare il porticatoancora attualmente visibileall’ingresso principale;porticato, di fatto, realizzatoda Giulio Parigi e completatosolo nel 1960.Santa Maria Nuova rappresenta,quindi, una pietra miliarenella storia culturale edartistica della città di Firenze.Oltre al suo enorme valoredi istituzione assistenzialedestinata da secoli allacura degli infermi, l’Ospedalefiorentino rappresenta,da sempre, un punto fermonella storia dell’arte italiana.Le sue mura racchiudono,infatti, tesori artistici diinestimabile valore.Recenti interventi di ristrutturazionee di modernizzazione,sia architettonica chelogistica, hanno reso l’Ospedalefiorentino ancora piùfunzionale e capace di risponderealle più disparateesigenze degli utenti. Da unpunto di vista professionalel’Ospedale, al giornod’oggi, può quindi vantarereparti di degenza all’avanguardiae può contare sulsupporto di una classe medicacompetente e altamentespecializzata. •56

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