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Previdenza

1-25APRILE:ENPAM 4-09

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SOCIETÀLa crisi? È il momentoper rinnovare e consolidaredi Antonio GulliOrmai sono mesi che tutti i telegiornali, quotidiani e rotocalchi – con diversiaccenti – si rivolgono ai propri lettori affrontando il tema della crisi. Delresto, come può essere altrimenti? Milioni di persone in tutto il mondo hannovisto eroso il proprio stato di benessere; coloro che si trovano ad occupare le fasce44più deboli e meno protette della società hanno visto venirmeno i pochi appigli per poter vivere una vita appenadignitosa. Sappiamo tutti che, nell’attuale caso, la naturadi questa debacle è squisitamente finanziaria. In generale,si può affermare che il cancro dell’irresponsabilità– alimentato dallo smisurato egoismo prodotto dallepulsioni bulimiche della voracità e dell’ingordigia – nonpuò che produrre distruzione. Distruzione di ricchezze,di sicurezze e di futuro che – come la storia insegna – sipresenta sempre, nei suoi effetti, in maniera disumanaper la parte maggiore degli individui e in maniera iniquaper tutti. Non c’è dubbio che quando un sistema – di qualsiasinatura esso sia – entra in crisi, la sensazione che sidiffonde è quella di trovarsi gettati all’interno di uno scenarioin cui alcuni sentimenti prevalgono e altri sfumano.Quelli a prevalere non possono essere altri che quelliche si raggruppano intorno all’area del vincolo e dell’impossibilità.Non si può più fare ciò che finora si è fatto;non si può più utilizzare ciò di cui prima si poteva disporre;non si ha più quello che prima si poteva percepirecome a portata di mano. Ciò alimenta uno dei sentimentipeggiori: il senso di vulnerabilità. E, con questo, lapercezione di sfiducia verso le possibilità, da un lato, edella sottrazione di qualsiasi prefigurazione di futuro, dall’altro.Insieme alla sfiducia e alla caduta di una qualsiasipossibilità di proiettarsi nel futuro, la possibilità di operaredelle scelte si fa più rarefatta. Il buon senso ci diceche si può operare una scelta quando si godono almenodue o più opportunità. Nei momenti di crisi sono proprioqueste a scemare, a percepirsi più lasche o, almeno, a percepirsicon meno disponibilità. Si può affermare, quindi,che le crisi sottraggono – o comunque ridimensionano inmaniera potente – sia l’esperienza dell’esercizio della proprialibertà che quella del libero arbitrio.Quando si avverte l’impraticabilità delle opportunità, ovverodei modi attraverso cui fare fronte alla realtà, la sensazionedi insicurezza può diventare angoscia, fino a produrrecomportamenti dettati dal panico. E i sentimenti,quando sono lesi, hanno la capacità di incidere fortementesul comportamento razionale; sulla strutturazione diuna strategia equilibrata e sulla messa appunto di azioni““Distruzione di ricchezze, di sicurezzee di futuro che si presenta sempre in manieradisumana per la parte maggioredegli individui e in maniera iniqua per tutti

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