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Previdenza

1-25APRILE:ENPAM 4-09

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ATTUALITÀIl ruolo dello psichiatrain un mondo (spesso) violentodi Maurizio Zomparelli (*)Lecter, il famigerato psichiatra protagonista indiscusso degli schermi cinematografici,soprannominato Hannibal the Cannibal, può esistere nella realtà o è solo il fruttodella fantasia di uno scrittore? Il quesito posto può estendersi a tutti i cosiddettimostri che hanno popolato il mondo della celluloide, che vengono dallo spazio. Si trattabolezze e paure più profondeper poi colpirle inesorabilmente,nei loro punti deboli,non tralasciando nullaal caso, studiando ed analizzandoi comportamentidei prescelti come si fa nell’analisistessa in psichiatria.Hannibal conosce le debolezzedella natura umana, sacome arrivare al de profundisdella sua mente che governala sua logica, sa interpretarei percorsi che portanoalla perdita dell’equilibrioche governa il ritmodel comportamento umano,delle sue abitudini, dei suoirituali prevedibili e sa comecolpire e dove colpire, tantoda sembrare una macchinaperfetta. Il quesito che sipone è quello di stabilire seuno come lui lo si debba curareo condannare? Un dubbioche non può sussisterenella realtà, visto che poi idelitti rimangono e pertantosono loro a determinarnel’ovvia e scontata condannadello stesso. Rimangonole vittime e non l’affascinantecapolavoro di comel’omicida ha perpetuatoil crimine con la sua originalitàed abilità psicologica.Lo psichiatra oggi vienespesso interpellato per dareuna valenza giuridica conun referto che giustifichil’atto delittuoso come derivanteda un comportamentoanomalo e deviato di unamente malata. Esiste quindiun confine tra un delittoconcepito ed attuato in perfettalucidità mentale da unessere umano consideratonormale ed uno da un altroessere umano psichiatricamentelabile e patologico?In questa analisi se utilizzassimola matematica, anchequella del pensiero, scopriremmoche il risultato noncambia: sempre di omicidiosi tratta, esiste una vittimaed esiste un aggressore. Ainostri giorni si parla semprepiù di abolire la pena dimorte, organizzazioni internazionalicome Amnesty oquella di Nessuno tocchiCaino, stanno interpellandol’opinione pubblica attraversoi mass media perdare una risposta chiara edunivoca per abolire la penadi morte. Mi chiedo e lochiedo anche a voi se è giustotrasformarci tutti in unaspecie di Hannibal Lecterper risolvere con l’omicidioun altro omicidio, una contraddizioneevidente a combattereun crimine con uncomunque di mostri o dipersonaggi divenuti miti delcrimine e dell’horror, che cihanno creato la suspencegiusta per non dormire oper rinnovare le paure ancestraliche nella nostra paleopsicheci determinanoangoscia. La paura di essereuccisi, sopraffatti da creaturea noi superiori, dotatedi imprevedibilità e di spietatadeterminazione all’omocidio,sadici e lucidi,totalmente privi di pietà edi rispetto per la vita. Se leggiamoperò le pagine dei nostriquotidiani, quelle riguardantila cronaca nera, ci rendiamoconto che tali mostri,meno popolari e con nomicomuni esistono veramentee sono altrettanto spietatie decisi nel commettere ipiù efferati delitti senza pietàper le loro vittime e senzapentimento per come lihanno portati a termine eper la crudeltà dimostrata.Eppure Hannibal ci ha affascinato,ci ha ammaliato perlo stile e l’originalità con cuiperpetuava i suoi crimini,un’arte quasi divina, anchese partorita da un’animadiabolica, capace di scrutarenella mente delle sue vittimesino a coglierne le dealtrocrimine, quello di toglierecon o senza giustificazionela vita ad un essereumano, anche al più spregevolee mostruoso che possaesistere. Cosa scatta nellamente umana per perpetuareun omicidio, addiritturaper fare trionfare la giustizia?Duemila anni fa condannammoed uccidemmoun uomo solo per le sueidee e per la paura di cambiare;ora, nell’era moderna,l’umanità ancora si trascinaun problema comequello di uccidere il suoprossimo senza avere mostratoalcun progresso mentalee sociale per risolverloed abolirlo dalla sua storia.Quanti nasceranno ancoraed uccideranno e massacrerannole loro vittime, quantiorrori la nostra umanitàdovrà vedere e sopportareperché alla fine trovi pace eserenità per vivere civilmentetutti insieme senza perpetuareil crimine del delitto?Dipende solo da noi fermaretanta violenza. •(*) Dirigente medicodella clinica addominaleEur di Roma, docentedella Scuola medicaitaliana di psicoterapiaSmipi di Bologna29

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