IN ATTENZIONEI nuovi e allarmanti voltidi una vecchia malattiaOgni anno 9 milioni di casi e oltre un milione e mezzo di morti:sono i numeri della tubercolosi, una malattia che si credevasconfitta molto tempo fa con l'avvento degli antibioticidi Matteo Di Paolo Antoniosi di tubercolosi resistentea trattamenti multi-farmacologicilo sono fin dall’insorgeredella malattia,e non come risultato di terapieinadeguate, secondol’OMS. “Questo è un verocampanello d’allarme -spiega il direttore generaleMargaret Chan-. I ceppiresistenti ora stanno circolandotra la popolazione,diffondendosi silenziosamentein un numero crescentedi infezioni latenti”.Proprio nella capitalecinese il fondatore dellaMicrosoft, Bill Gates, haannunciato che la GatesFoundation investirà 33milioni di dollari in un pianodi lotta alla tubercolosiin collaborazione col governodi Pechino. In Italial’associazione Medici SenzaFrontiere ha lanciato daMilano la campagna “Tubercolosi:i nuovi volti diuna vecchia malattia”. Inoccasione della “GiornataMondiale della Tubercolosi”,che si celebra nellostesso giorno in cui RobertKoch nel 1882 individuòil batterio responsabile dellamalattia, sono stati indicatidue obiettivi: informareil mondo che questamalattia è tornata a colpireed è ancora più difficileda sconfiggere, grazie allacombinazione HIV-TBCe a nuovi ceppi di TBC resistentiai farmaci; spingerei governi dei Paesi industrializzatiad investiremaggiormentenella ricerca e adaiutare il Terzomondo, più colpitoe indifeso difronte a questemalattie dimenticate,mettendo adisposizione strumentidiagnosticie terapeutici.Gli ultimi studidella Società italianadi medicinae sanità penitenziariainquadranola TBC, insiemeall'HIV e alleOltre all’elevato numerodi decessi, i datidiffusi dall'OrganizzazioneMondiale della Sanità(OMS) parlano anchedi 900 milioni di dollari all'annonecessari per arginarela tubercolosi. Nellariunione dei Paesi più colpitidalla Tbc tenutasi i primidi aprile a Pechino, leautorità sanitarie hannomesso in guardia da ceppidi tubercolosi mortali resistentiai trattamenti multi-farmacologici,che sistanno diffondendo rapidamentenei Paesi in via disviluppo, che non hannoinfrastrutture adeguate.Oltre la metà dei nuovi caepatitivirali come le malattiepiù diffuse nei penitenziari.Sulla popolazionecarceraria di 55.960persone, a settembre scorso,il 25% era positivo altest per l'infezione da tubercolosi.Il problema maggiore sonole forme della malattiaresistenti ai farmaci. “Inparticolare - afferma KostasMoschochoritis, direttoregenerale di MSF Italia- Medici Senza Frontierechiede un maggiore accessoalle cure e ai test diagnosticipiù adeguati,estendendo i programmidi cura della TBC farmacoresistente,favorendol'accesso ai farmaci di secondalinea, integrando lacura per la TBC con la curadell'HIV”. Secondo i dirigentiMSF le risorse stanziatesono insufficenti: sel'OMS denuncia che servono900 milioni di dollarie ne mancano 500,“vuol dire - osserva Moschochoritis- che ci sonoPaesi che stanziano menodi quello che dovrebbero.Ad esempio, la Germaniastanzia solo un quinto diquello che dovrebbe el'Europa investe meno degliStati Uniti”. In ItaliaMSF, con la collaborazionedel Cergas dell'UniversitàBocconi e la CommissioneDiritti Umani delSenato, sta avviando unostudio sui flussi di finanziamentoper la ricercasulle malattie dimenticate,fra cui appunto la tubercolosi,con l'obiettivodi comunicare i risultatiin un convegno a ridossodel G8. •22
“Potenziareil laboratoriodi ricercasul Neuroblastomaed i tumori solidi“pediatriciRICERCAUn’associazione controil neuroblastoma infantileSi aprono concreti spiragli nella lotta ad una malattiache colpisce un’alta percentuale di bambini in tutta Italia.Dalla fondazione, nel 1993, sono stati destinatialla ricerca oltre 8 milioni di eurodi Enzo GalloUn giovane ricercatoresiciliano, LucaLongo, avrebbe fornitola scoperta di una seriedi geni che possono daresperanze alla ricerca perapprontare farmaci o molecolein grado di aumentarela curabilità: lo screeningha adesso un orizzontepiù chiaro, spegnere cioèl’attività di ALK e bloccareil “messaggio” di proliferazionecellulare incontrollata.L’Associazione italiana perla lotta al neurublastoma,diretta dalla dottoressa SaraCosta, nasce dal desideriodi alcuni genitori di nonassistere impotenti alla sortepreannunciata dei proprifigli affetti da neuroblastomae in cura pressol’Istituto “G. Gaslini” diGenova. E’ riconosciutadal ministero della Salute,fu fondata nel 1993 da ungruppo di genitori e di oncologi.Ad oggi conta piùdi centomila soci in tuttaItalia e rappresenta un enteno profit il cui scopo statutarioè quello di sostenerela ricerca scientifica voltaallo studio ed alla curadella devastante neoplasia.In un clima di dolore ed incertezzala solidarietà, finda allora, aiuta tutti ad esseremolto determinati nelfornire ai ricercatori le risorseper svolgere il lorolavoro, studiare a fondo ilneuroblastoma e impegnarsiin uno “studio matto edisperatissimo” volto ad individuarela cura giusta edefficace che possa guariretutti i bambini ammalati.Dall’inizio della propria attivitàl’ Associazione ha destinatoalla ricerca scientifica,attraverso la sua Fondazione,oltre 8 milioni dieuro. La Fondazione finanziastudi di ricerca clinica,traslazionale e applicata,di biostatistica, di epidemiologiae progetti specialisu tutto il territorio nazionale,ovunque esistanostudi promettenti. I principaliobiettivi sono:• sostenere la ricercascientifica finalizzata allostudio e la cura del neuroblastomae dei tumori solidipediatrici, al fine di individuareterapie efficaciche non danneggino l’organismodel piccolo paziente;• sostenere i progetti carrieradi ricercatori seniore junior;• stimolare e finanziare laformazione;• dotare e supportare i laboratoridi macchinari all’avanguardia;• aggiornare il Registroneuroblastoma, che attualmenteraccoglie più di2500 casi;• sviluppare e potenziareil Laboratorio di ricercasul neuroblastoma ed i tumorisolidi pediatrici;• estendere la propria attenzioneai tumori cerebralipediatrici.Questa terribile malattiaè un tumore solido malignoche si origina nei tessutinervosi del collo, deltorace, dell’addome o dellapelvi, anche se solitamenteinsorge nella cavitàaddominale nei tessutidella ghiandola surrenale.E’ un tumore prevalentementeinfantile: due terzidei pazienti affetti dal tumoredegenerativo, hannomeno di 5 anni. Spesso iltumore è presente sin dallanascita, ma non vienediagnosticato se non successivamente;in casi rariil neuroblastoma può esserescoperto in età prenatalecon l’ecografia fetale.I sintomi più comuni, sonola conseguenza dellapressione esercitata dal tumoreo del dolore osseonel caso in cui le celluletumorali abbiano raggiuntole ossa. Occhi protrusie “cerchiati” per la presenzadi emorragie periorbitariesono segni talvoltaosservabili a causa delladiffusione del tumore nellaregione retro-oculare. Ilneuroblastoma può comprimereil midollo spinale,con conseguente paralisi.In alcuni casi si riscontranofebbre, anemiae innalzamento della pressionesanguigna.Per arrivare alla diagnosiè necessario eseguire unabiopsia, che consiste nelprelievo di un campionedi tessuto dal tumore e/odal midollo osseo. Le probabilitàdi guarigione(prognosi) e la scelta deltrattamento dipendonodallo stadio del tumore (sesi è diffuso ad altri organi),nonché dall’età delbambino all’atto della diagnosi,dalla localizzazionedel tumore e dal risultatodella biopsia con riferimentoal tipo cellulare. •“Aggiornareil Registroneuroblastomache attualmenteraccoglie“più di 2500 casi23
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