ATTUALITÀ20di Daniele RomanoIl punto sullachirurgia vertebraleUn ambito in continua evoluzione anche a causa degli stili di vita.Due terzi degli italiani soffre di mal di schiena e cinque milioni sonoi soggetti osteoporotici. L’innovazione delle metodologie chirurgiche“La vertebroplasticaper i rischi di leakagee stravaso di cementonon può essereeffettuataambulatorialmenteterumici, ortopedico chirurgovertebrale, Direttoredella U.O. di ChirurgiaVertebrale dell’AziendaOspedaliera Università diPadova. “In Italia i centridi eccellenza di chirurgiavertebrale sono troppo pochi,meno di un decina enon fanno scuola (siamotra i pochissimi paesi almondo nei quali l’esercitazionesul cadavere è vietata).Io, allievo dei grandiSandro Agostini e CalogeroCasuccio, con riferimenticome Jean Duboisset,l’ortopedico francese cheha scritto una parte importantedella storia della chirurgiadella colonna, mi attengoalle antiche regole dirispetto delle competenzeoperative, in controtendenzacon le ambizioni dei medicituttologi: non mi mettocerto a far protesi d’anca,ci sono pratiche specialisticheraffinate negli anni”.Il risultato è che si fa”prevalentemente terapiaconservativa della fratturavertebrale con conseguentecronicizzazione della patologiae costi in termini disofferenza dei pazienti edeconomici per la sanitàpubblica, perché non si vedono,si perdono in centridi spesa dispersi e alla finecostano molto di più deltrattamento chirurgico imputabileunivocamente albudget dell’esercizio delladivisione ospedaliera”.Inoltre c’è la “frattura” tradiagnosi e terapia, appartenentia esperienze clinichediverse e dovrebberofar parte del medesimo percorsodi salute.Anche il trattamento chirurgicoha le sue arretratezze:“La vertebroplastica,per i rischi di leakage, distravaso di cemento, nonpuò essere svolta ambulatorialmente”- afferma Fabris.“I colleghi neuroradiologi,parlo in loro aiuto,fanno fatica ad abbandonarela vertebroplastica”.Oggi con le “nuove meto-Il prof. Daniele Fabris MonterumiciLa vita sedentaria, latendenza all’obesità infantile,le continue tensionimuscolari che siesprimono con le contratturedelle fasce dorsali,perché non vogliamo discutereanche per la guida,hanno reso molto più vulnerabilela colonna, la qualeoltre a sostenerci ed essereinterconnessa con ilfunzionamento bio-fisicodegli organi, a sua volta generain un cerchio viziosoaltre patologie. Le cifre:due terzi degli italiani soffredi mal di schiena e 3,5milioni sono i soggettiosteoporotici.Dall’altra parte la medicina,per una molteplicità dicause, sembrerebbe, a volte,schiacciata dalla sindromed’Atlante. Ne parliamocon un protagonista, specialistadella colonna, ilprof. Daniele Fabris Mon-“diche della chirurgia percutanea,soprattutto quellecon contenitore di protezioneper il cemento, cherimane collocato comeprotesi all’interno dellavertebra stessa, teoricamenteil paziente potrebbeandare a casa la sera stessa:poche decine di minutie l’intervento è terminato,con scomparsa immediatadel dolore e ripresadella vita normale con ilsupporto riabilitativo perla colonna che ci assicurauna vecchiaia attiva” -conclude Fabris.Infatti, a livello ministerialesi sta provvedendo allariorganizzazione della classificazionedell’intera materiasu basi rigorose, clinichee comprovate daimedici più esperti. L’innovazionedelle metodologiechirurgiche è collocata inmaniera “protetta” (piùavanzata per la sicurezzadel medico e del paziente)e “non protetta”, a immissionelibera secondo le tecnichestoriche della vertebroplasticaprima e dellacifoplastica poi. Facendo
ATTUALITÀ“In Italiaogni annoabbiamo almeno150mila frattureosteoporoticheuna stima della domandadi salute in Italia ogni annoabbiamo almeno150.000 fratture osteoporotiche(su 5 milioni di malatiè una stima al ribassodel 3%, considerando chenell’avanzata Germania sono200.000). Ora una partesi risolve o tampona conil trattamento conservativo(risonanza, busto, collare,fisioterapia e tantodolore), una parte almenodel 20% richiede il trattamentochirurgico: cioè30.000 interventi l’anno.In Italia siamo ben lontanidall’affrontare con le tecnichechirurgiche adeguatee di standard internazionalequesta massa di pazientisofferenti.Ricostruiamo la storia conil prof. Umberto Tarantino,Ordinario di Malattiedell’apparato Locomotoree referente Area FunzionaleAggregata di Ortopediae Traumatologia FondazionePoliclinico Tor Vergata.“Per trattare quei pazientiche non trovavano giova-“Sistemache consistenell’introduzionemini-invasivatranspeduncolare“e extrapeduncolaremento dal trattamentoconservativo e dalla terapiamedica antidolorifica,a fine anni ‘80 è stata sviluppatauna tecnica di cementazionedei corpi vertebralidenominata vertebroplasticache alleviavala sintomatologia dolorosae stabilizzava la vertebrasenza però ripristinarnel’altezza e soprattuttoera legata ad un’alta incidenzadi fuoriuscita del cementodal corpo vertebrale(leakage) in circa il40% dei casi, con alto rischiodi complicanze anchemortali.” A fine anni‘90 è stata poi sviluppataun tecnica di cementazionemini-invasiva nota anchecome cifoplastica conle caratteristiche di ripristinare,in parte, l’altezzadel corpo vertebrale, tramitesistemi idraulici o pneumatici,e ridurre il rischiodi fuoriuscita del cementoattorno al 15% dei casi.”La novità è un “sistemaunico nel suo genere checonsiste nell’introduzionemini-invasiva transpeduncolareo extrapeduncolare(monolaterale o bilaterale)del Vessel X” che è disponibilein differenti misure,è costituito daun’anima in titanio e dauna doppia membrana inteleftalato microporosità(non presente in nessunodegli altri dispositivi impiantabili)ha le funzionidi contenere il riempitivoosseo, consento un contattocontrollato delle trabecoleadiacenti della spongiosavertebrale, per farin modo che il sistema sviluppiuna fissazione biomeccanicail più anatomicapossibile e consenta ilripristino dell’altezza delsoma vertebrale.”Secondo le esperienze internazionalidel chirurgoortopedico Josip Buric, ilsistema citato è “l’ultimaevoluzione delle TecnichePercutanee e presenta unnotevole miglioramentosia tecnologico sia clinico.”La differenza è data dalfatto che “non solo espandeil corpo vertebrale, malo mantiene in posizionecorretta, in quanto il contenitoremicroporoso rimaneall’interno del corpovertebrale mentre il cementoviene iniettato alsuo interno.”Il problema come ci diceil prof.Roberto Dall’Aglioesperto della CommissioneMinisteriale DispositiviMedici è che oggi lanuova normalità è essereposturalmente scorretti,avere una colonna con erniee protusioni, tipica dell’automobilistasedentario.Non è consolante ma glistrumenti per arginare ilfenomeno ci sono, solo chevanno programmati pertempo. •21
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