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Previdenza

1-25APRILE:ENPAM 4-09

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ATTUALITÀ20di Daniele RomanoIl punto sullachirurgia vertebraleUn ambito in continua evoluzione anche a causa degli stili di vita.Due terzi degli italiani soffre di mal di schiena e cinque milioni sonoi soggetti osteoporotici. L’innovazione delle metodologie chirurgiche“La vertebroplasticaper i rischi di leakagee stravaso di cementonon può essereeffettuataambulatorialmenteterumici, ortopedico chirurgovertebrale, Direttoredella U.O. di ChirurgiaVertebrale dell’AziendaOspedaliera Università diPadova. “In Italia i centridi eccellenza di chirurgiavertebrale sono troppo pochi,meno di un decina enon fanno scuola (siamotra i pochissimi paesi almondo nei quali l’esercitazionesul cadavere è vietata).Io, allievo dei grandiSandro Agostini e CalogeroCasuccio, con riferimenticome Jean Duboisset,l’ortopedico francese cheha scritto una parte importantedella storia della chirurgiadella colonna, mi attengoalle antiche regole dirispetto delle competenzeoperative, in controtendenzacon le ambizioni dei medicituttologi: non mi mettocerto a far protesi d’anca,ci sono pratiche specialisticheraffinate negli anni”.Il risultato è che si fa”prevalentemente terapiaconservativa della fratturavertebrale con conseguentecronicizzazione della patologiae costi in termini disofferenza dei pazienti edeconomici per la sanitàpubblica, perché non si vedono,si perdono in centridi spesa dispersi e alla finecostano molto di più deltrattamento chirurgico imputabileunivocamente albudget dell’esercizio delladivisione ospedaliera”.Inoltre c’è la “frattura” tradiagnosi e terapia, appartenentia esperienze clinichediverse e dovrebberofar parte del medesimo percorsodi salute.Anche il trattamento chirurgicoha le sue arretratezze:“La vertebroplastica,per i rischi di leakage, distravaso di cemento, nonpuò essere svolta ambulatorialmente”- afferma Fabris.“I colleghi neuroradiologi,parlo in loro aiuto,fanno fatica ad abbandonarela vertebroplastica”.Oggi con le “nuove meto-Il prof. Daniele Fabris MonterumiciLa vita sedentaria, latendenza all’obesità infantile,le continue tensionimuscolari che siesprimono con le contratturedelle fasce dorsali,perché non vogliamo discutereanche per la guida,hanno reso molto più vulnerabilela colonna, la qualeoltre a sostenerci ed essereinterconnessa con ilfunzionamento bio-fisicodegli organi, a sua volta generain un cerchio viziosoaltre patologie. Le cifre:due terzi degli italiani soffredi mal di schiena e 3,5milioni sono i soggettiosteoporotici.Dall’altra parte la medicina,per una molteplicità dicause, sembrerebbe, a volte,schiacciata dalla sindromed’Atlante. Ne parliamocon un protagonista, specialistadella colonna, ilprof. Daniele Fabris Mon-“diche della chirurgia percutanea,soprattutto quellecon contenitore di protezioneper il cemento, cherimane collocato comeprotesi all’interno dellavertebra stessa, teoricamenteil paziente potrebbeandare a casa la sera stessa:poche decine di minutie l’intervento è terminato,con scomparsa immediatadel dolore e ripresadella vita normale con ilsupporto riabilitativo perla colonna che ci assicurauna vecchiaia attiva” -conclude Fabris.Infatti, a livello ministerialesi sta provvedendo allariorganizzazione della classificazionedell’intera materiasu basi rigorose, clinichee comprovate daimedici più esperti. L’innovazionedelle metodologiechirurgiche è collocata inmaniera “protetta” (piùavanzata per la sicurezzadel medico e del paziente)e “non protetta”, a immissionelibera secondo le tecnichestoriche della vertebroplasticaprima e dellacifoplastica poi. Facendo

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