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Previdenza

1-25APRILE:ENPAM 4-09

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L’INTERVISTA/1Il prof. Massimo Martellidi Carlo Ciocci“La mia grande passioneè l’ospedale,dove ho trascorsoe trascorro tutta lamia vita di medico. Ritengoche l’ospedale sia l’unicastruttura in grado direalizzare un rapportoquotidiano con il paziente.Non è un caso il fattoche posseggo centinaia dilettere di pazienti ed expazienti che a distanza dianni dal nostro incontroancora mi scrivono: moltimi vengono spesso atrovare”.Il prof. Massimo Martelliparla della chirurgia toracicae di politica sanitaria.Nelle sue risposte c’èspazio per la critica e lacommozione. Lo studiodove ci ha ricevuto ricordaanche il suo passato diufficiale medico dell’Armadei Carabinieri, perchéil prof. Martelli, anchese a distanza di tantianni, ci tiene a dire che sisente ancora “figlio” dellaBenemerita.Massimo Martelli, specializzato in Chirurgia toracicae vascolare, Assistente alla Cattedra di Chirurgiatoracica presso il Policlinico Umberto I di Roma.Aiuto dal ’79 e Professore associato nel 1983,nel 1989 vince il concorso di Primario all’ospedaleForlanini della capitale. Dal 2002 è membrodel Consiglio Superiore di Sanità.È autore di oltre duecento pubblicazioni scientifiche.Le sue mani operanoguidate dal cuoreLa principale caratteristicadi un chirurgo?Ciò che più conta non èl’atto operatorio in se, maè l’appropriatezza, la capacitàdi dare un’indicazioneseria circa l’opportunitào meno di intervenirechirurgicamente. A talproposito, si tramanda diun chirurgo inglese il qualeaffermò che per fare unbravo chirurgo ci voglionodieci anni, per fare unchirurgo che sa quandodeve operare ce ne voglionoventi e per avere unchirurgo che sa quandonon si deve operare nonbasta una vita. I recentigravi fatti registrati in unaclinica di Milano li abbiamoconosciuti tutti e li giudicoseveramente, ma allastessa stregua dovrebberoessere giudicati sia gliospedali pubblici che lecliniche accreditate dove,per via del budget avvengonole stesse cose. Il problemaè che non si puòmonetizzare la Sanità: nonc’è niente di più sbagliatoche dire ad un medico dipredisporre un budget darispettare: il problema dovrebbeessere invece quellodi pretendere un budgetin termini di appropriatezza.Altri aspetti da correggerenella Sanità?Premetto di ritenere laSanità italiana una tra lemigliori al mondo: nonabbandona mai i malati.Ciò nonostante, se le risorsefossero utilizzatemeglio otterremmo risultatimaggiori. Un altro deiprincipali problemi dellanostra Sanità è legato allaproposta portata avantida molti – tra questidall’Ordine dei medici diRoma - di depenalizzarel’atto medico. Il fine nonè davvero quello di creareintorno alla figura delmedico una sorta di impunità,ma per un medicosapere di rischiare unacausa civile è un conto edun altro è sapere di potersitrovare coinvolto in unprocesso penale in seguitoallo svolgimento delleproprie funzioni. Tuttoquesto genera la cosiddettamedicina difensiva cheha un costo di 15-20 miliardidi euro l’anno, valea dire il 10-15 percentodel costo complessivoannuo della Sanità nelnostro Paese. Si pensi agliesami che, in numero abnorme,vengono prescrittidai medici proprio permettersi al riparo da denunce;la conseguenza sonole attese per gli esamie le visite oltre al fattoche appare ormai definitivamenteestinta la “clinica”che era prerogativadei vecchi medici che cihanno insegnato la professione.E’ evidente chela medicina abbia fattopassi da gigante, ne è riproval’allungamento dellavita, ma da qui ad arrivarea richiedere esamiinutili ce ne passa.14

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