PREVIDENZA8di Alberto Oliveti (*)Sistema di controlloche solleva interrogativiistituzionaledella Fondazione Enpamè sostenere la so-L’obiettivolidarietà e l’uguaglianza tragenerazioni successive in unpatto che si proietta nel tempo,per cui chi lavora pagacon la sua contribuzione lapensione a chi ha cessato dilavorare, maturando così ildiritto allo stesso trattamentoquando cesserà a sua voltadal lavoro.Abbiamo sempre sostenutocome la vera garanzia diequilibrio e tenuta per iFondi Enpam sia la sostanzialeequivalenza tra i contributiversati da ogni attivoe le corrispondenti prestazionipoi ottenute dapensionato, al netto delladoverosa solidarietà di categoria.E che al di là degli obblighidi legge il vero collegamentotra l’interesse del singoloe quello della collettivitàdi appartenenza si identifichinel principio di convenienzaa partecipare alleregole stabilite comunemente.Inoltre abbiamo sempre sostenutol’autoanalisi dei bisogni,specie nei giovani,per effettuare scelte tempestiveed oculate che garantiscanoserenità in vecchiaia.Da tutto ciò le nostre paroled’ordine: l’obbligo diiscrizione e contribuzioneall’Enpam è l’elemento fondantedi un sistema solidaleche deve garantire a tuttila pensione massima sostenibile,nel rispetto dellacorrispettività tra contributie prestazioni e nella convenienzaper tutti a parteciparea questa catena intergenerazionale.Dal 1994 Enpam è diventatada Ente pubblico unaFondazione di diritto privatosenza scopo di lucro conil compito di assicurare laprevidenza e l’assistenza afavore dei suoi iscritti, deiloro familiari e superstiti.Tale privatizzazione di mezzi,ferma restando la finalitàpubblica di rango costituzionale,prevede il controlloda parte dello Statogarante che si esercita condiversi strumenti, il primodei quali è il controllo daparte dei cosiddetti MinisteriVigilanti, in primis il Ministerodel Lavoro di concertocon quello dell’Economiae Finanze.Inoltre con la privatizzazionela Fondazione è statachiamata al rispetto di unariserva legale pari ad almenocinque volte l’ammontarecomplessivo delle pensioniin essere riferito al1994, con una proiezionetemporanea di tale equilibriostabilmente riferibilead almeno quindici anni, daverificarsi mediante appositibilanci tecnici redatti acadenza triennale.Di tali impegni la Fondazionesi è fatta responsabilmentecarico e con una brillanteescalation di saldi dibilancio sempre più positiviha ottenuto alla data dell’ultimobilancio consuntivo2007 (undicesimo recordconsecutivo di crescitadel saldo attivo) la triplicazionedel suo patrimonio,un positivo saldo globale siaprevidenziale (la differenzatra contributi e prestazioni)che complessivo (la differenzatra contributi + proventipatrimoniali e prestazioni+ co sti/oneri di gestione),quasi venti anni di riservese contabilizzate al1994 e quasi nove se contabilizzateprudenzialmenteal 2007.Inoltre l’ultimo recente bilanciotecnico triennale al2006 mostra il rispetto deiquindici anni di equilibrioin tutti i Fondi eccetto quellodell’accreditamento cheperò non contabilizza ancoral’assoggettamento allacontribuzione al 2% deifatturati delle società interessateintervenuto successivamentea tale data e chepresumibilmente riequilibreràla gestione.Missione raggiunta quindi?Purtroppo la Finanziaria2007 ed il successivo Decretointerministeriale (ahi!i vigilanti..) hanno spostatol’orizzonte temporale diequilibrio dei Fondi da 15a 30 anni senza prevederealcuna logica gradualità diapplicazione, magari un annoper ogni anno di equilibrioin più richiesto.Inoltre per redigere i bilancitecnici viene stabilito dinon considerare le specificitàdemografiche, gestionalied economico-finanziariedella popolazione dellaCassa e, ancora più grave,il tasso di redditività del Patrimonioda portare a bilancioper stabilire nel rapportocon le prestazioni qualesia la contribuzione di equilibrioè stato ancorato altasso di interesse del debitopubblico.Che è come dire, è inutileperseguire sui mercati finanziario immobiliari unamaggior redditività, assumendoseneanche i rischicorrelati, se poi in bilanciotecnico il tetto massimo dacontabilizzare è quello deiBOT od analoghi, chi ve lofa fare di rischiare, investitesul debito pubblico delloStato.Bella autonomia.A ciò si aggiunga la dichiarataimpostazione dei Ministerivigilanti di non contabilizzareil Patrimonio nelcomputare l’equilibrio deiFondi, ma solo la sua summenzionataredditività imposta.“La Finanziaria 2007ha spostatol’orizzonte temporaledi equilibriodei Fondi“da 15 a 30 anni
PREVIDENZA“L’obbligodi iscrizionee contribuzioneè l’elementofondante di unsistema solidaleIn pratica, secondo l’orientamentoministeriale, unFondo va considerato in defaultquando nella proiezioneattuariale si negativizzail saldo complessivo, che ècome già detto il rapportotra contributi + proventi patrimonialie prestazioni +costi/oneri di gestione, enon quando dopo questo siazzera il Patrimonio, che èuna riserva tecnica di compensazioneper la solvibilitànel tempo a fronte dieventuali squilibri demograficio lavorativi delle generazionisuccessive e quindiè parte integrante del differimentoprevidenziale deicontribuenti.La differenza non è da poco:se prendiamo per esempioil Fondo più consistentegestito dalla Fondazione,quello della Medicina Generale- ma il problema èanalogo anche per gli altrial31 dicembre 2006 rispettiamoi quindici anni di riservese calcoliamo il saldocomplessivo (originariamissione rispettata quindi..)ma se aggiungiamo la quotacorrispondente di Patrimonioarriviamo a quasiventicinque anni, pur computandola sua redditivitàcon i criteri restrittivi dellaFinanziaria 2007.Appare evidente quindi cheuna cosa è intervenire, tral’altro rispettando il pro rata,per portare un equilibrioda venticinque a trent’annied una cosa è farlo da quindicia trenta!E’ la stessa differenza chec’è tra una cosa fattibile eduna cosa socialmente impraticabile.E’ risaputo che ogni pensioneerogata dalla Fondazionesia pagata - per quotaparte – dai flussi dei contributiincassati e dai proventipatrimoniali, per cui piùè la componente patrimonialemeno si dipende daiflussi contributivi variabiliper pagare le pensioni.In nome della sostenibilitàfutura - che si badi bene nelsistema pubblico è garantitanon dal rigore dei dati attuarialima dal ricorso allafiscalità generale - ci è statorichiesto dall’oggi al domaniil raddoppio della proiezionetemporale di equilibriosu cui la gestione deiFondi si era calibrata, mentreviene mantenuta l’iniquadoppia tassazione sullepensioni e sul nostro Patrimonio,tassato comequello di una impresa speculativa.Che strano, con il primoprovvedimento si obbligaad esporre più Patrimonio,mantenendo il secondo iflussi fiscali in uscita dallaCassa aumentano.Ci guadagnano così i giovaniiscritti alla Fondazione,in nome dei quali si parladi sostenibilità?Si dice che a pensare malesi faccia peccato, ma è credibileun sistema di controlloche ostacola il diritto allaprevidenza degli iscrittialle Casse privatizzate, inserendocriteri restrittivi allaredazione dei bilanci tecnici?Che raddoppia la proiezionedi equilibrio nel tempodall’oggi al domani, speciein questi scenari economicie demografici?Che non considera il Patrimoniouna capitalizzazionea garanzia del diritto costituzionalealla <strong>Previdenza</strong>,non soggetta a tassazioneperché finalizzata allasostenibilità ed alla solidarietàintracategoriale di professionistile cui Casse nongodono di trasferimenti dirisorse pubbliche in caso dideficit per cui non dovrebberodi conseguenza contribuireal bilancio delloStato?E il fissare un tetto alla redditivitàdel Patrimonio ancoratoai rendimenti offertidal debito pubblico, nonè forse un modo per orientarea questi gli investimenti,dato che il rischio per ottenereuna maggiore redditivitànon potrebbe mai esseregiustificato se di taleredditività non si potessefar poi uso nella redazionedei bilanci tecnici, indicatorilegali di sostenibilità neltempo?Un teorema è un’affermazioneche viene dimostratalogicamente a partire daevidenze indiscutibili.Mi piacerebbe dimostrareun giorno il teorema dellaneutralità dello Stato nei riguardidell’autonomia dellaFondazione Enpam.(*) Consiglieredi amministrazione9
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