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IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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MEDICI <strong>IL</strong>LUSTR<strong>IL</strong>’anno fatidico: “Il ’48” (…e oltre)Tanti i medici che parteciparono attivamente “alla primavera<strong>dei</strong> popoli”, non solo assistendo i tanti feriti durante gli scontri,ma anche combattendo in prima linea per la libertàdi Luciano SterpelloneIn occasione del 150enariodell’Unità d’Italia, Previdenzaricorda alcune eroichevicende che videro i medicicome protagonistira definitiva tra occupati eoccupanti, per esplodere il18 marzo nella prima delle“Cinque Giornate”.Tra i numerosi medici che vipartecipano (del tutto dimenticatinelle attuali celebrazioni!)figura AgostinoBertani, Capo chirurgo del -l’Ospedale militare Sant’Ambrogio,che organizzagli scontri e l’assistenza sanitaria.Agli scontri (che costarono379 feriti e 165morti tra combattenti e civili)partecipa anche il me-Molti furono costretti a fuggireper evitare lunghi anni di carcereSi può dire – con unimprobabile gioco diparole – che “il Quarantotto”comincia con “ilQuarantasei”, quando cioècon l’“Editto del Perdono”del nuovo Papa Pio IX vieneconcessa l’amnistia aicondannati politici e si annuncianoriforme decisive.Il che suscita un brivido dilibertà in tutta l’Italia.Tra i primi a concedere laCostituzione è Ferdinando IIre delle Due Sicilie, suscitandole ire del Governo austriaco.È la scintilla per l’insurrezionedi quelle che passerannoalla storia come “Lecinque Giornate di Milano”.Il popolo di Milano inaugurail nuovo anno 1848 con lo“sciopero del fumo”: nessunmilanese deve acquistare sigari,sui quali gravano le tassedel popolo che vanno adarricchire l’erario austriaco(gli austriaci mandano in girosoldati e agenti provocatoricon due sigari in bocca).Dopo i primi subbugli e iprimi morti, cominciano isoprusi e gli arresti da parte<strong>dei</strong> soldati “austriaci” (main prevalenza croati e boemi),il che sancisce la rottudicoPietro Maestri, che siprodiga nella cura <strong>dei</strong> feriti,e che dovrà poi fuggire dapprimaa Roma indi in Svizzerae a Parigi; nel ’59 torneràin Italia per combatterenei Cacciatori delle Alpie partecipare con Garibaldialla spedizione <strong>dei</strong> Mille.Mentre si svolgono i combattimenti,e mentre i soldatisi abbandonano alle violenzepiù efferate, i feritivengono ricoverati in infermerieimprovvisate nellechiese, nelle scuole, in caseprivate; le cure sono prodigatealla meglio, in praticasenza alcuna norma di asepsio di anestesia, con medicamentiapprossimativi comela pestata di lardo commistaa zucchero...Numerosi anche i farmacisti(ad esempio Ballio “abilepreparatore di cotone fulminantee di eccellente polvere”,e Belloni che nonmancò di occuparsi <strong>dei</strong> feriti,aiutato dalla moglie austriaca(!) che preparavabende con le lenzuola di casa),nonché gli studenti in<strong>Medici</strong>na, tra i quali EnricoBesana, detto l’“eterno studente”perché non riescemai a laurearsi (i compagnidi corso lo chiamavano “PapàBesana”: riparato in Svizzera,appena apprende dell’insurrezionedi Milanorientra nella città recandocon sé la carabina con laquale ha vinto una gara ditiro; l’anno dopo combatterànelle file dell’esercito sardo.Indi nel 1854, dopo unlungo viaggio attraversol’America, l’India, la Cina e489 - 2011Il monumento a Vincenzo Lanza che si trova nei giardinidella Villa Comunale di Foggia

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