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IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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EMERGENZEdi Walter PasiniLotta alla malaria,il contributo italianoNella seconda metàdell’800 la malariarappresentava il piùimportante problema sanitarioche affliggeva la penisolaitaliana colpendo per dipiù poveri che vivevano nellecampagne, ma anche personaggifamosi come CamilloBenso Conte di Cavoure Anita Garibaldi.Contrariamente alla maggiorparte <strong>dei</strong> paesi europei,la malaria non era unapatologia delle colonie, mail maggiore problema di sanitàpubblica nazionale.Le aree dove il morbo sembravapiù diffuso si estendevanodal Veneto all’EmiliaRomagna lungo la costaadriatica e poi dall’A -bruzzo fino al sud dellaPuglia lungo tutta la costaionica e tirrenica fattaeccezione per il golfodi Napoli. Particolarmentecolpite erano alcunearee come l’Agro Romano,l’Agro Pontino, l’interaSardegna e la Sicilia.Nel 1882, su una popolazionedi 25 milioni di abitanti,oltre 11 milioni eranoa rischio di contrarrela malattia. Di questi ognianno almeno un milionesi ammalava e 15-20milamorivano. Il tasso di mortalitàcambiava di anno inanno a seconda delle condizioniclimatiche (temperaturaed umidità), delleprecipitazioni e delle alluvioni.Si registrarono picchiepidemici importanti: nel1879, 1887, 1895 e 1900.Fino alla scoperta dell’agenteeziologico identificatodal medico militareAlfonse Laveran di stanzain Algeria nel 1878, la malattiaera attribuita a miasmi,emanazioni ammorbantisprigionate dalle acquestagnanti <strong>dei</strong> terrenipaludosi: “mal’aria”.Oltre a dare il nome alla malattia,l’Italia ebbe il privilegiodi annoverare dagli ultimidecenni dell’800 percirca un secolo grandi maestri,illustri scienziati nelcampo della malariologia.Tra questi Camillo Golgi,Angelo Celli, Giovan BattistaGrassi, Ettore Marchiafava,Amico Bignami, GiuseppeBastianelli. La cosiddettascuola romana fu ilpunto di riferimento per oltreun secolo per gli studiosidella materia.La malariologia italiana deveparte della sua reputazioneanche all’ospedale S.Spirito adibito alla cura <strong>dei</strong>pazienti affetti da malariadi sesso maschile provenientidalle aree limitrofe allacapitale.Nel 1898 venne fondata laSocietà per gli Studi sullaMalaria che aveva una rivista,“Gli Atti” su cui venivanopubblicati i lavoriscientifici.Nel dicembre 1898 GiovanBattista Grassi insieme a Bignamie Bastianelli fecero lascoperta più importante: lamodalità di trasmissione dellamalaria attribuendola allazanzara anofele.Dopo la scoperta dell’agenteeziologico della malaria edelle modalità di trasmissione,la lotta alla malariapotè contare su uno strumentoformidabile: il chinino.Ad Angelo Celli va attribuitoil merito di aver promossouna legge che istituivain Torino la sede di un laboratoriodi produzione nazionaledel chinino e cheprevedeva la distribuzionedel chinino negli spacci disale e tabacchi.Tappe decisive nella eradicazionedella malaria in Italiafurono nei decenni successivila bonifica dell’AgroPontino e di altre aree paludoseitaliane e successivamentela lotta al vettore attraversola disinfestazionecon il DDT negli anni immediatamentesuccessivi laII guerra mondiale.La malaria rappresentaancora oggi nel mondouno <strong>dei</strong> maggiori problemidi sanità pubblica causandooltre 200 milioni dinuovi casi l’anno con 1milione di morti. L’ultimocontributo italiano nelcontrasto alla malattia èstato la produzione di unanuova molecola da partedi una casa farmaceutica:l’associazione diidroartemisinina-piperachina(eurartesim)per la cura dellamalattia. Il farmaco èstato approvato recentementedall’organo europeodi controllo (EMA)per la commercializzazionein Europa. •269 - 2011

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