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IL GIORNALE DELLA dei Medici e degli Odontoiatri ... - Enpam

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<strong>IL</strong> PUNTO SU...Un computer...tra medico e pazienteL’impiego della telemedicina potebbe garantire continuità assistenziale,capillarità <strong>degli</strong> interventi e risparmio economico, ma i processi,per essere implementati, hanno bisogno di una riorganizzazionedel Servizio sanitario nazionale. L’importanzadi una formazione specifica in e-Healthdi Daniele CellucciAlla vigilia del congressonazionale dellaSIT, Società italianatelemedicina e sanitàelettronica, che quest’annosi svolgerà dal 22 al 25 novembread Arezzo, nell’ambitodell’annuale Forumrisk management in sanità,abbiamo intervistato ildottor Giancarmine Russo,noto esperto di telemedicinanonché segretario generaledella società.Dottor Russo, ma nellospecifico che cosa è la telemedicina?Il termine “telemedicina” sipresta a svariate definizioni,che spesso focalizzanol’attenzione solo su alcuniaspetti della materia. La telemedicinaconsiste, sostanzialmente,nella trasmissionee condivisione diinformazioni di caratteresanitario e scientifico tramedico e cittadino o tra glistessi operatori sanitari, attraversosistemi di comunicazionedi tipo telematico/informatico.In pratica, quali conseguenzeha la telemedicinaper il lavoro del medico?Si può davvero fare a menodi visitare il paziente dipersona?La telemedicina permettel’erogazione di servizi diassistenza sanitaria tramiteil ricorso alle tecnologiedi telecomunicazione computerassistite, in situazioniin cui il professionistadella salute ed il paziente(o due o più professionisti)non si trovino nella stessalocalità o vi si trovino inmomenti diversi.Essa comporta la trasmissione,in modalità sicura eprotetta, di informazioni edati di carattere medicograzie a testi, suoni, immaginio altre informazioninecessarie per la prevenzione,la diagnosi, iltrattamento ed il successivomonitoraggio <strong>dei</strong> pazienti.Sicuramente, almenola prima visita deve essereeseguita di persona,anche per spiegare al pazientela nuova metodologia,poi i successivi controllied il monitoraggiopossono tranquillamenteavvenire a distanza.Per erogare un servizio ditelemedicina, sono necessariedelle competenze specifiche?Assolutamente sì ed il ruolo<strong>degli</strong> infermieri e di unqualificato centro servizi èindispensabile per assicurareuna corretta telemedicina.Chiaramente occorreanche una certa dimestichezzacon l’utilizzo dellemoderne tecnologie infotelematiche.Siamo talmenteconvinti della indispensabilitàdi una formazionespecifica in e-healthda aver programmato nelnostro prossimo congressonazionale una sessione appositamentededicata a taletematica.In pratica, per le strutturesanitarie quali sono le conseguenze,sia dal punto divista economico che organizzativo,nell’utilizzo dellatelemedicina?L’applicazione di sistemi informaticie di telecomunicazionealle scienze medicheha reso concrete prospettiveinimmaginabili sinoa poco tempo fa, come,ad esempio, quella di garantirela “sicurezza sanitaria”del paziente attraversola teleassistenza domiciliareed il telemonitoraggiomedicale delle patologiecroniche, definite ormaicome “la nuova emergenzasanitaria”. La telemedicinanon è solo unproblema tecnico o di tecnologieda calare direttamentenei Servizi sanitarinazionali e regionali, e neancheun problema puramentesanitario o medico.È necessario, infatti, prevedereuna fase di riorganizzazionee razionalizzazionedell’intero Servizio sanitario:è qui che si realizzano imaggiori risparmi economicied è così che si sfruttanopienamente le opportunitàofferte da tali tecnologie.Occorre, quindi, ridisegnaree in un certo senso“ripensare” lo stesso Serviziosanitario nazionale e regionalein modo orientatoal “problem solving”.Le attuali moderne vedutedell’HTA (Health TechnologyAssessment), infatti,prendono in considerazionenon solo gli aspetti economici,ma anche quelli riguardantii benefici, l’efficienza,l’efficacia, l’utilità,l’usabilità, l’equità, l’universalità,ovvero un insiemedi raffronti tendenti a249 - 2011

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