IN ATTENZIONERuolo del podologonel Sistema sanitario nazionaledi Rocco Menechella (*)In ascesa tra le professionisanitarie, con unaforte cultura della prevenzionee del servizio allacollettività , il podologosi avvia ad essere un professionistaindispensabilein qualunque sistema sanitariomoderno. Oltre chein Italia, negli U.S.A. e inCanada, nel Regno Unito,in Francia e Spagna, neiPaesi più evoluti dell’Europaed in quelli extraeuropeisi assiste, infatti, adun progressivo sviluppodella professione ed al rilievoche essa assume nellestrategie di prevenzione,cura e riabilitazione. Finoa qualche anno fa, in Italiail ruolo della podologia eraconsiderato del tutto marginale:la cultura prevalente,infatti, tendeva a confondereil podologo con ilpedicure e con l’estetista,nonostante la legge l’avesseesplicitamente inseritatra le professioni sanitarie.Fortunatamente nell’ultimodecennio si assiste aduna decisa inversione ditendenza, sia presso le istituzionipreposte alla Sanitàpubblica, sia presso lapopolazione, sempre piùsensibile al rilievo che ipiedi possono assumere,soprattutto in tema di prevenzione.Il salto di qualitàdella podologia deve essereattribuito alla formazioneche garantisce lamassima professionalità aipodologi. Infatti da oltreun decennio è stata introdottauna laurea specificache prevede un ciclo di studidi tre anni, con oltretrenta discipline medicopodologicheed un tirociniopratico presso istitutiqualificati, convenzionaticon le Università.Grande rilievo assumono,poi, i Master Universitaripost-laurea (piede diabetico,postura, gestione dellelesioni cutanee ecc.).Vengono anche organizzatinumerosi work- shop eannualmente un congressonazionale, attualmentearrivato alla XXVI edizione,che affronta i temi piùinnovativi delle patologiepodaliche.Tuttavia occorre ancora lavorareper far meglio comprenderele opportunitàche offre la Podologia affinchéessa possa allinearsiai livelli raggiunti in altriPaesi, nei quali rivesteun ruolo di fondamentaleimportanza nei rispettivisistemi sanitari. Per questol’Associazione Italiana Podologi(A.I.P.), l’unica associazioneformalmente riconosciutadalle istituzioniitaliane ed estere, è semprepiù fortemente impegnatanella valorizzazionedella professione, nella formazione<strong>dei</strong> giovani, nellalotta contro l’abusivismo,nella comunicazione che sirivolge alle istituzioni e allagente attraverso la valorizzazionedella medicinasul territorio.Il podologo tratta tutti gliaspetti preventivi, diagnosticie terapeutici delle patologieche riguardano ilpiede, dalle più semplici,come l’ipercheratosi, allepiù complesse, come lacomplicanza del piede diabetico,le affezioni derivantidalla postura, il piededell’anziano e del bambino,il piede reumatico,ecc.. ecc.. Esegue fra l’altroesami diagnostici (comead esempio l’esame baropodometrico)e confezionaprotesi personalizzatesu misura.Ma per meglio comprenderequale rilievo assumail ruolo del podologo esaminiamonello specifico alcunedelle più impegnativepatologie, come la complicanzadel piede diabetico,il piede dell’anziano equello <strong>dei</strong> bambini.E’ ampiamente noto che il25% <strong>dei</strong> malati diabeticisoffre della complicanzadel piede diabetico e che il15% di essi è affetto da ul-229 - 2011
IN ATTENZIONEcere. Purtroppo l’ammontaredelle amputazioni raggiungecifre drammatiche,non degne di un paese civile.Nel 2009 (ultimi datidisponibili del ministerodella Salute) esse ammontavanoa ben 7.276, con138.221 giornate di degenza,per una degenza mediadi 19 giorni per paziente.L’assistenza podologica, soprattuttoin termini di prevenzione,realizza l’obiettivodi una notevole riduzionedelle amputazioni (secondouno studio USA, circail 60% in meno), senzacontare, poi, l’abbattimento<strong>dei</strong> costi di ospedalizzazioneche ne derivano.L’A.I.P. ha messo a punto,in merito, un progettooperativo che prevede, oltreall’inserimento del podologonei team diabetologicie all’apertura di ambulatoripodologici nelleASL (attualmente pochissimi),una stretta collaborazionecon il medico dimedicina generale, che risultafondamentale peruna corretta assistenza almalato diabetico.Altra area in cui la podologiaè fortemente coinvolta,è quella relativa allepatologie podaliche <strong>degli</strong>anziani, i quali nel 70%<strong>dei</strong> casi soffrono di tali affezioni.Le più gravi impedisconola deambulazionee sono spesso causa di cadute,di sovente con laconseguente frattura del femore.Quanto al piede delbambino, i podologi sonofortemente impegnati nellaverifica della mobilità<strong>degli</strong> arti inferiori, della postura,della dinamica delÈ noto che il 25 per cento<strong>dei</strong> malati diabeticisoffre della complicanzadel piede diabeticoe che il 15 per cento di essiè affetto da ulcerepasso, della tipologia delpiede. Il piede piatto e ledeformità digitali sono lepatologie più frequenti chevengono rilevate.Il salto di qualità registratodalla professione, l’evoluzionedi essa, la formazionesempre più avanzatae di alto livello, l’ormaistabilmente acquisita capacitàdi offrire una diversapiù completa assistenzasanitaria, la forte crescitadella domanda da parte <strong>dei</strong>pazienti, impongono unarevisione del profilo professionaleche consenta dicontrastare le diverse egravi conseguenze che derivanodalle patologie podaliche.Anche perché sipotrebbe contare su unprofessionista che direttamentefornisca all’utenzauna prestazione sanitariacompiuta, in quanto avrebbela possibilità di accertarele patologie con l’ausiliodi apparecchiaturediagnostiche per immaginie contestualmente di intervenire,completando lacura con la fornitura di dispositivimedici su misura.L’evoluzione del profiloprofessionale tracciato daldecreto n° 666 favorirebbe,quindi, una miglioreprofessionalità e competitivitàdella podologia italiana,attualmente operantenon alla pari con gli altripaesi più evoluti dell’UnioneEuropea, dandola possibilità ai nostri professionistidi essere competitivinel contesto lavorativointernazionale. Daultimo, un’annotazione. AA.I.P. - Associazione Italiana Podologilivello internazionale la FIP(Federazione InternazionalePodologi) ha testimoniatoin una dichiarazioneformale la grande crescitadella podologia italiana,ponendola ai primi posti diun’ipotetica graduatoriamondiale. Ne è testimonianza,a tal proposito, lascelta proprio di Romaquale sede del prossimoCongresso Mondiale che siterrà dal 17 al 19 Ottobredel 2013, di cui l’A.I.P. èstata incaricata dell’organizzazioneunitamente allastessa Federazione Internazionale.Un appuntamentosicuramente digrande rilievo per l’interouniverso della medicina generale,delle professioni sanitariee della podologia inparticolare la cui macchinaorganizzativa si è giàmessa in moto per farsitrovare pronta ad un eventoche vedrà giungere aRoma Capitale oltre 1500delegati provenienti daogni parte del mondo. •(*) CoordinatoreEditoriale A.I.P.AIP da oltre 35 anni rappresenta i podologi italiani e favorisce lo sviluppo dellaprofessione. L’associazione rappresenta la podologia in Italia e all’estero.L’Fra l’altro si è data un codice deontologico che regola e disciplina sotto l’aspettoetico e morale i comportamenti che il podologo deve assumere verso i pazienti, icolleghi e i terzi.Il prof. Mauro Montesi è il presidente dell’Associazione italiana podologi fin dallasua nascita ed anche per questo è considerato il “padre” della podologia italiana.I principali temi sui quali si è sviluppata l’azione dell’AIP sono la formazione, laricerca, la comunicazione, i rapporti istituzionali.A.I.P. - Via Francesco Tovaglieri, n°17tel. e fax. 062282023 – e-mail: aip@tin.itSito web: www.associazionepodologi.it9 - 201123