APPROFONDIMENTIFa passi in avantiil “medico targato Europa”Due italiani al vertice dell'Unione Europea <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong> Specialisti.Il lungo lavoro del presidente Amedeo Bianco e di altri esponentidella Fnomceo è stato premiato. Ma le sfide sono grandiper armonizzare la formazione nel Vecchio Continentee per giungere a un servizio sanitario comune europeo.Già nel 2013 libera circolazione per i professionisti della salutee per 480 milioni di cittadini che potranno curarsi nei 27 Paesi UEdi Orfeo NotaristefanoDue medici italiani,Salvatore Ramuscelloe Giorgio Berchicchi,sono stati eletti dall’Assembleaplenaria che siè tenuta a Napoli il 6 e 7 ottobreal vertice dell’UnioneEuropea <strong>dei</strong> <strong>Medici</strong> Specialisti(UEMS). Ramuscelloha assunto la carica diVice-presidente e Berchicchiquella di tesoriere. Il nuovoPresidente dell’Unione è RomualdKrajewski, già deputatoal Parlamento della Polonia.Krajewski sarà affiancatoda quattro Vice-presidenti:oltre a Ramuscello, sonoHans-Peter Ulrich, JanSkhra e Hans Hjielmqvist.Segretario generale sarà EdwinBorman, mentre ZlatkoFras, Presidente uscente, èstato eletto membro di collegamentocon le istituzionieuropee, visto che l’Uems,che ha sede a Bruxelles, svolgegran parte delle sue attivitàin stretta relazione conParlamento europeo e Commissione.Grande soddisfazione, ovviamente,per la doppia equalificata rappresentanzaitaliana, unica delegazionepresente nel board con duenomi. La prossima rilevanteattività Uems è previstanella capitale belga il 18 novembre,quando sarà presentatal’ultima bozza delDocumento per l’accreditamentoeuropeo delle attivitàformative del medico.Il rafforzamento della rappresentanzaitaliana in senoall’Uems è il fatto nuovo epositivo. Amedeo Bianco,presidente della Fnomceo,parla chiaro: “In tanti annil’attenzione della Federazioneverso la dimensioneeuropea della professionemedica è stata costante.Nulla succede a caso.Abbiamo seminato prima,in maniera continuativae sobria, e i risultati sonoarrivati”.Tra le sfide <strong>dei</strong> prossimianni, Nicolino D’Autilia,responsabile ufficio esteridella Federazione e presidenteOmceo di Modena,ne indica una: “L’omogeneità<strong>dei</strong> percorsi formativie la libera circolazione<strong>dei</strong> professionisti costituiscono,in questo senso,punti di riferimento peruna discussione sempreI limiti ci sonoma la formazionespecialistica in Italiaè di buona qualitàaperta tra i partner europei”.Dal canto suo, GabrielePeperoni, segretariodella Federazione e presidenteOmceo di Napoli,sottolinea: “La nostra speranzaè che da Napoli partauna nuova Uems, capacedi rilanciare ancora piùavanti la figura del professionistaeuropeo che, inuna fase come questa, stavivendo una situazionemolto delicata, come abbiamovisto nel recenteworkshop di Udine”.La professione medica escedai recinti della dimensionenazionaleSi tratta, in effetti, di percorsiche gli esponenti dellaFnomceo stanno battendoda anni, nella consapevolezzache l’Europa Unita nonvuol dire soltanto monetaunica, non vuol dire solo Europadelle banche, maun’Europa più forte nelle sueIstituzioni politiche. Ed èsulla scia delle migliori intelligenze<strong>degli</strong> europeisticonvinti che si colloca la sfidadella professione medicache esce dai recinti della dimensionenazionale per proiettarsinella dimensione sovranazionaleed europea. Distrada se n’è fatta, ma altrane resta da fare. Non a casoD’Autilia e Peperoni fannoriferimento al convegno diUdine sulla formazione medicaeuropea. Perché proprioa Udine, il 9 e 10 settembre,la Fnomceo ha riunito le rappresentanzemediche dell’Europaper delineare strumentie mezzi per armonizzarei percorsi formativi a livelloeuropeo. L’espressione“armonizzare” fu coniataproprio da Bianco a Udine,a conclusione <strong>dei</strong> lavori.“Armonizzare più che uniformare”,questa la sintesi,che il Presidente motivò inquesto modo: “L’Europa hadefinito il riconoscimento<strong>dei</strong> titoli professionali, oradobbiamo riflettere sui contenutie questa è una riflessionecomplessa”.“Recuperare il senso del lavorareinsieme”Bianco si è poi chiesto: “E’più importante il contenitoreo il contenuto? Credo che129 - 2011
APPROFONDIMENTIUniversità e alle Scuole dispecializzazione. Un ruolopiù incisivo <strong>degli</strong> Ordininell’ambito delle Istituzionieuropee lo ha rivendicatoanche Nicolino D’Autilia,coordinatore ufficioEstero della Federazione evice-presidente Ceom.siamo giunti ad una fase incui dobbiamo cambiare ilcontenitore (legge 368/99)per salvare il contenuto. Occorrepensare a un diversoasset normativo per garantiremezzi e strumenti ai professionisti.L’obiettivo è quellodi garantire un profilo distandard comuni che abbianocaratteristiche comuni.Insieme, dobbiamo rifletteresu limiti e carenze dellasituazione attuale, nella consapevolezzache i limiti ci sono,ma la formazione specialisticain Italia è di buonaqualità. Nei percorsi che ciattendono, dobbiamo recuperare,tutti, a livello europeo,il senso del lavorare insieme”.Dal 2013, 480 milioni di cittadiniliberi di curarsi nei27 Paesi UEE a Udine si è verificato proprioun esempio di questo“lavorare insieme”, con lapresenza e gli interventi <strong>dei</strong>rappresentanti delle maggiorisigle <strong>dei</strong> professionistieuropei: Ceom (Conseil Européendes Ordres desMédecins), Pwg (PermanentWorking Group of EuropeanJunior Doctors), Uemo(Union Européenne delMeédecins Omnipracticien)e Uems (Union Européennedes Médecins Spécialistes).Tutti insieme per quella cheLuigi Conte, Presidente dell’Ordinedi Udine e promotoredell’evento, ha definito“una sfida colossale e globalel’apertura delle frontieredella salute” a 480 milionidi europei che dal 2013saranno liberi di curarsi nei27 Paesi dell’Unione. Conte,che è rappresentanteFnomceo nella commissioneEcm del ministero dellaSalute, ha parlato di “culturadella qualità, da porre allabase di ogni aspetto delpercorso formativo di ciascunmedico”.Ma la fotografia della situazioneattuale l’ha fornitail vice-presidente FnomceoMaurizio Benato che haparlato di luci e ombre neiprocessi formativi, ribadendoil ruolo <strong>degli</strong> Ordini,anche in rapporto alleVerso un Sistema sanitariocomune europeoL’evento di Udine, pur seincentrato sull’accreditamentoeuropeo <strong>degli</strong> specialisti,aveva come sfondogli scenari che si vanno delineandoin Europa in questidecenni. Si tratta di processilunghi, complessi, dovepesi e contrappesi <strong>dei</strong>singoli Paesi a volte spingonoin avanti l’idea dell’EuropaUnita, altre voltela frenano. Con uno sguardoall’indietro, ai primi passidelle strategie comuni perla formazione, dal BolognaProcess del 1999, poi ratificatoa Lisbona nel 2002,ma oggi con l’auspicabileprospettiva, tutta da costruire,di un Sistema Sanitariocomune Europeo. Valela pena consultare, sulportale www.fnomceo.it, ildocumento conclusivo scaturitoa Udine. Per i medicisi pensa a una Tessera, oCarta, professionale europeavolontaria, “ma bisognastudiare bene quali informazionideve contenere– precisa Mario Pirillo, europarlamentaredella commissioneAmbiente e Sanitàdel Parlamento Europeo– Continuerò a seguirel’evoluzione di queste tematicheperché giungano abuon fine, in collaborazionecon la Fnomceo”. •9 - 201113