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n°03

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Collegio Geometrie Geometri Laureatidella Provinciadi MilanoCollegio Geometrie Geometri Laureatidi Monza e BrianzaAnno XLIIMaggio / Giugno<strong>n°03</strong> 2010Primo piano › Milano, serve un progetto d’insiemeConciliazione › Firmata la convenzione con l’ANGCMonza e Brianza › Il Collegio premia i veteraniFormazione › Un corso per investigatori del fuoco


Balaustre e colonne in cemento—Colli di Bergamo (villa privata)Scala e fontana—Casa privataBalaustra in cemento—Villa privataLa CATTANEO BATTISTA S.R.L. produce i propri manufatticon un sistema di lavoro di tipo artigianale con la partecipazionediretta dei titolari e con l'impiego di maestranzespecializzate e costantemente aggiornate attraverso la partecipazionead attività formative. L’attività rappresenta leorigini della Società, fondata nel 1954 da Cattaneo Battista:attività che viene tutt’oggi proseguita con passione artigianale,professionalità e competenza dai nipoti (gli attualisoci), in particolare da Luigi Perico, responsabile del settore.I manufatti vengono realizzati nei nostri laboratori utilizzandomaterie prime di qualità (inerti, graniglie colorate,polveri di marmo, leganti speciali), additivi specifici doverichiesto e ossidi coloranti.La produzione di manufatti in cemento e graniglia comprende:Contorni porte e contorni finestre in cemento;Lucernari vetrocemento e pareti vetrocemento - lineario curvilinee - prefabbricate o realizzate in opera;Fioriere e vasi in cemento e graniglia;Elementi per arredo urbano e arredo giardino, tavoli epanchine in cemento, ma anche vasche lavatoio e lavelliper cucine in cemento e graniglia;Balaustre, colonne e balconi e parapetti in cemento;Cemento decorativo martellinato e decorazioni perfacciate;Realizzazioni con diverse finiture: cemento colorato,stuccatura, martellinatura, levigatura, sabbiatura edecorazione per mezzo di matrici.Si eseguono lavori particolari come realizzazione di monumentie restauri architettonici.Portale in cemento levigato e martellinatoVilla d’Adda—C.C. Corte ZappelloLavello cemento levigato—casa privataSito internet http://www.cattaneomanufatti.com—e-mail manufatti@cattaneomanufatti.com


COSTRUIRE RISPARMIO ENERGETICOCOSTRUIRE RISPARMIANDO:UN GIOCO DA RAGAZZI, CON NORMABLOK PIU’.NORMABLOK PIU’PROPONE I NUOVI MATTONI ISOLANTI CERTIFICATI PERRISPETTARE LA NORMATIVA NELL’EDILIZIA PIU’ TECNOLOGICAParete portante, isolante, tavolato: NORMABLOK PIU’è un monoblocco a tre componentiche “fa muro” ottimizzando i costi di materiali,movimentazione e mano d’opera.www.mattone.it


SommarioIn copertina:Palazzo Reale a Milano. In primo pianole sculture di Marco Nereo Rotelli.0708EditorialeAgosto, moglie mia ti ri-conoscodi Enzo BalbiNewsVita di CollegioInserto “Pagine Gialle”Collegio Geometrie Geometri Laureatidella Provincia di MilanoIIVerbale della riunione di Consigliodel 27 maggio 201040NormativaSemplificazione:per la manutenzionestraordinaria bastala Comunicazionedalla RedazioneProfessione10Mediare a Milano, il nuovoservizio per risolvere i conflittidi Paolo MaddaloniVVerbale della riunione di Consigliodel 30 giugno 201044Arriva lo Sherlock Holmesspecializzato in incendidi Giuseppe Carlo Redaelli1418Testo della convenzioneper il progetto “Mediare a Milano”Monza e Brianza festeggiatutti i veterani della professionedi Cesare GalbiatiInserto “Pagine Gialle”Collegio Geometrie Geometri Laureatidi Monza e Brianza46La redazione del documentodi valutazione del rischio (DVR)è prevista espressamentedal decreto 81/08per tutte le attivitàdi Giuseppe Carlo Redaelli2326Primo pianoGiovanni AzzoneIntervista di Luciano GulliMercato immobiliareTraina il centro ma la ripresaè lenta. Brera al top, fanalinodi coda via Padova, che sconta“l’effetto stranieri”di Paolo MaddaloniXIVerbale della riunione di Consigliodel 19 maggio 2010XIIIVerbale della riunione di Consigliodel 28 maggio 2010XVIVerbale della riunione di Consigliodel 30 giugno 20104856Il Collegio incontra le AziendeIl “sistema cappotto”: la soluzioneintegrata per gli edificiIntroduzione di Andrea GaffarelloArticolo di Federico TedeschiCulturaBalene e cetacei seppellitiin un mare di sabbiadi Augusto Camera32Collegio e ComuneI geometri si fanno garantidel ricongiungimentodi Monica Lang34CopertinaAl via la nuova mappache ridisegna Milanodi Franco Colombo60Per sportMuroni batte tutti,il trofeo va a Legnanodalla Redazione


NewsAutorizzazione paesaggisticasnella dal 10 settembreIn vigore dal 10 settembre il Dpr 139/2010 che introduce l’autorizzazionepaesaggistica semplificata per gli interventi di lieveentità su aree o immobili sottoposti alle norme di tutelaLa procedura semplificata dovrebbe dimezzare i tempi per il rilasciodell’autorizzazione. Nelle 39 tipologie di interventi di lieveentità indicati dal regolamento, il procedimento deve concludersientro 60 giorni, a fronte dei 105 giorni della precedente regolamentazione.L’autorizzazione paesaggistica è valida cinque annidopo la data di ottenimento e non di rilascio. Il Comune di Milanosembra abbia già recepito il Dpr, ma ritengono sia applicabile suun numero molto ristretto di pratiche in quanto molte voci escludonogli immobili di cui all’art. 136 a-b-c del codice che sono:a) le cose immobili che hanno cospicui caratteri di bellezza naturale,singolarità geologica o memoria storica, ivi compresi glialberi monumentali;b) le ville, i giardini e i parchi, non tutelati dalle disposizioni dellaParte seconda del presente codice, che si distinguono per la loronon comune bellezza;c) i complessi di cose immobili che compongono un caratteristicoaspetto avente valore estetico e tradizionale, inclusi i centri ed inuclei storici.Avanti tutta con l’albo unicodei tecnici triennaliIl disegno di legge presentato dalla deputata Maria Grazia Siliquinirende obbligatoria la laurea triennale per tutti i tecniciUn albo unico che riunisca tutti i tecnici in possesso di laurea triennale.Lo ha ribadito l’On. Maria Grazia Siliquini (FLI), intervenuta il10 settembre scorso al 55° Congresso Nazionale degli Ingegneri aTorino. Il disegno di legge Siliquini – il ddl 503 che sarà discussonei prossimi giorni dalla Commissione Giustizia della Camera –rende obbligatoria la laurea triennale per tutti i tecnici. Secondola Siliquini: «Preso atto che in Italia esistono lauree triennali equinquennali, e preso atto del fallimento della figura degli junior,che sono solo 5mila nel nostro Paese, è necessario dare vita adun albo unico delle figure triennali, senza toccare i quinquennalie senza entrare in alcun modo nel merito delle competenze, cherestano a carico del sistema ordinistico».Il ddl 503 propone di accorpare Ordini e Collegi esistenti, con lapossibilità di comprendere professioni diverse purché attinentialla stessa area e purché i titoli per l’accesso siano conseguiti aseguito di formazione e tirocinio della stessa durata.È proposta, inoltre la soppressione della sezione «B» degli Ordinicon il conseguente passaggio dei relativi iscritti nell’Ordine corrispondenteal titolo.Crescono i costi di costruzionenell’edilizia residenzialeAumentano materiali, trasporti e mano d’opera, scendono gli impiantidi sollevamento. È quanto comunica l’Istat nel secondotrimestre del 2010. L’incremento nel suddetto periodo è statodell’1,9% su base annua, con un aumento congiunturale dell’1,7%.A spingere in alto i costi risulta essere la voce mano d’opera, cresciutadel 2,8% su base annua e del 2,3% rispetto al trimestreprecedente. Non solo, i rapporti per gruppo del secondo trimestre2010 registrano incrementi anche per le voci materiali e trasporti enoli, rispettivamente saliti dell’uno per cento e dell’1,1 per cento.Per quanto riguarda la classe dei materiali, nel secondo trimestregli aumenti congiunturali più ampi hanno interessato le categoriemetalli (più 11,2 per cento) e materiale ed apparecchiature elettriche(più 2,1 per cento). Scende invece il costo degli impianti di sollevamento(meno 8,7 per cento) e laterizi e prodotti in calcestruzzo(meno 5,5 per cento). L’aumento dei costi sembra comunque esserebilanciato dalla ripresa del settore che, per la prima volta dallacrisi del 2009, mostra un andamento positivo.Sicurezza in cantiere: nuovi criteriper il tesserino di riconoscimentoA partire dal 7 settembre 2010, la nuova tessera di riconoscimentoper i lavoratori che operano nei cantieri è entrata in vigore.Come previsto dall’art. 5 della legge 13 agosto 2010 n.136 recante“Piano straordinario contro le mafie, nonché la delega al Governoin materia antimafia”, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 197del 23 agosto 2010, la tessera di riconoscimento prevista all’art.18 (Obblighi del datore di lavoro e del dirigente), comma 1, lett u)del D.Lgs. n. 81/2008 (Testo Unico Sicurezza Lavoro, TUSL), dovràessere arricchita di nuovi particolari che consentano la correttaindividuazione dei lavoratori presenti all’interno dei cantieri.In particolare, il TUSL prevedeva l’obbligo per il datore di lavorodi munire, nell’ambito dello svolgimento di attività in regime diappalto e di subappalto, i lavoratori di apposita tessera di riconoscimento,corredata di fotografia, contenete i dati anagrafici dellavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Al fine di contrastarele infiltrazioni mafiose negli appalti, a partire dal 7 settembre2010, il tesserino di riconoscimento dovrà contenere anchela data di assunzione e, in caso di subappalto, la relativa autorizzazione;mentre nel caso di lavoratori autonomi, la tessera diriconoscimento (prevista dall’art. 21, comma 1, lettera c del TUSL)deve contenere anche l’indicazione del committente.Il TUSL prevede sanzioni pecuniarie sia per il datore di lavoro e ildirigente in caso di mancata consegna del tesserino di riconoscimento(da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore), sia per i lavoratoriin caso di mancato utilizzo (da 50 a 300 euro).8 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


La Cassa Geometri passa l’esamedella Corte dei contiSituazione da tenere sotto stretta sorveglianza. Infatti, se èsenza dubbio apprezzabile lo sforzo di varare correttivi, sirallenta ma non si inverte il trend negativo tra iscritti e pensionatie, di conseguenza, tra entrate contributive e uscite perprestazioni. La Corte dei conti dà un voto di incoraggiamentoa Cassa geometri, dopo aver valutato il bilancio 2009, machiede di proseguire nello sforzo di stabilizzare le principalivariabili della gestione.L’Ente previdenziale sconta la costante ascesa della pensioni,cresciute tra il 1995 e il 2009 del 96% , che non si accompagnaa una equivalente crescita di neoiscritti (nello stesso lasso ditempo gli iscritti sono aumentati solo del 46 per cento). I magistraticontabili appoggiano i provvedimenti sinora adottatidalla Cassa, come il progressivo aumento del contributo soggettivo(a regime nel 2014), il graduale innalzamento dell’etàpensionabile e l’iscrizione obbligatoria alla Cassa per tutticoloro che sono iscritti all’Albo. Tuttavia, anche integrando ilbilancio tecnico a fine 2009 per inglobare queste correzioni –rileva la Corte – il saldo previdenziale entra in territorio negativonel 2031 (con un miglioramento di tre anni) e si posticipail primo saldo corrente negativo al 2044 (prima era il 2039).Insomma, le criticità si allontanano ma non si rimuovono.Buone notizie, invece, arrivano dal comparto patrimoniale.La gestione degli asset mobiliari e finanziari – che nel 2008aveva registrato una perdita di oltre 65 milioni di euro, compresigli accantonamenti al fondo oscillazioni titoli – ha prodotto,nel 2009, 22,8 milioni. Dato il quadro precario per ilfuturo, la Corte conferma «l’esigenza di un’assidua vigilanza,indispensabile per l’adozione degli interventi correttivi che sirivelassero opportuni e che la Cassa dovrà ponderare».Il catasto: uno strumento essenzialenella lotta all’abusivismoDal 1 luglio 2010, con l’entrata in vigore del DL 78/2010, art. 19(aggiornamento del catasto), non si possono più venderele case che non corrispondono alla planimetria catastale.Un provvedimento per combattere l’abusivismo e far emergerele “case fantasma”, sconosciute al catasto. Per la primavolta si riconosce al catasto una sorta di valore probatorio“di fatto” nella definizione della proprietà immobiliare, attraversola responsabilizzazione del proprietario, che deve garantirela corrispondenza tra il catasto e la situazione realedel suo immobile. In caso contrario l’atto notarile è nullo e ilrogito viene revocato. Allo stesso modo, non sarà più possibilenemmeno registrare contratti di locazione di immobiliirregolari. Infatti diventa obbligatorio indicare per l’immobileanche i dati catastali. Il nuovo obbligo per i proprietari, introdottodalla manovra fiscale, impone di indicare i riferimenticatastali dell’immobile al momento in cui si chiede la registrazione,pena l’impossibilità di effettuare l’operazione. Le novità,però, riguardano anche i contratti in corso. In particolare,i modelli da prendere in considerazione sono due: il “Modello69”, quello relativo alla richiesta di registrazione che è statomodificato con l’aggiunta del Quadro D riguardante i “Dati degliimmobili”, e che deve essere utilizzato per la registrazionedei nuovi contratti. Nel caso invece di proroghe relative acontratti che sono già in essere, oppure cessioni o risoluzioni,allora occorre utilizzare il nuovo “Modello CDC“.CAODURO ® s.p.aCAVAZZALE - VICENZAinfo@caoduro.it - www.caoduro.it


Vita di CollegioIl Collegio di Milano in trasferta a GenovaMediare a Milano, il nuovoservizio per risolvere i conflittiNel corso dell’inaugurazione del nuovo Sportello di Conciliazione è stata firmatacon l’Associazione nazionale geometri conciliatori anche la Convenzionedel progetto “Mediare a Milano” che velocizzerà le controversie» di Paolo Maddaloniè alla Gobba, io e il presidenteBalbi raggiungiamo il presidenteGalbiati, il segretario Spec-L’incontrochio e il nostro direttore, poi incontriamoil presidente De Giuli e via tutti verso Genova.Il viaggio è tranquillo e arriviamoper tempo in via Brigata Bisagno, sededel Collegio di Genova. La giornata è soleggiatama relativamente fresca. Al Collegiodi Genova sono tutti molto gentili,gli uffici sono spaziosi moderni e luminosi.La manifestazione ha luogo presso lasala conferenze Guido Vignale del Collegiodi Genova, è un evento importantis-simo, che coinvolge ilCollegio dei Geometri eGeometri Laureati dellaProvincia di Genova, ilCollegio di Milano e tuttigli altri Collegi che volesseroaderire all’iniziativa. Si festeggiainfatti l’inaugurazione dell’Organismo diMediazione, il cui riconoscimento ufficialeè avvenuto con Decreto Legislativo n. 28del 4 marzo 2010, in attuazione dell’articolo60 della legge n. 69 del 18 giugno2009 in materia di mediazione finalizzataalla conciliazione delle controversie civilie commerciali ed entrato in vigore lo scorso20 di marzo.All’evento sono presenti molte personalitàdella società civile e del mondo deigeometri. «Nell’anno 2004 apriva a Genovail primo sportello di conciliazione,anticipando di 6 anni il D.lgs. 28/2010»,ricorda Filippo Vircillo, Presidente dell’AssociazioneNazionale, mentre Enzo Balbi,presidente del Collegio dei Geometri eGeometri Laureati della Provincia di Milanosottolinea che Milano è da circa 4 anniche crede in questo progetto e dialogacon Genova per la sua realizzazione. Finalmenteoggi, 28 luglio 2010, in concomitanzacon questa importante occasione,viene firmata tra il Collegio dei Geometrie Geometri Laureati di Milano e l’Asso-Da sinistra a destra: Luciano Piccinelli,Enzo Balbi e Filippo Vircillo10 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Vita di Collegiociazione Nazionale Geometri Conciliatorila Convenzione “Mediare a Milano”. Allacerimonia intervengono inoltre: LucianoPiccinelli, presidente del Collegio deiGeometri e Geometri Laureati della Provinciadi Genova, Emilio Merli del CNA,Maurizio Savoncelli del CNG, Ilario Tesio(consigliere delegato Cassa geometrie presidente Collegio di Torino), PierluigiD’Angelo presidente ANACI, Ana Uzquedadell’associazione Equilibrio di Bologna,nonché formatrice nei corsi tenuti a Genova.L’Avvocato Uzqueda illustra la legislazioneattuale e formula previsioni peril futuro; in particolare richiama l’art. 9sulla riservatezza, e gli artt. 11 c.2, 16 e19 del D.lgs. 4 Marzo 2010. Il collega GiovanniBattista Minuto, presidente delloSportello, ringrazia tutti i soci che hannocreduto che la Conciliazione potessediventare uno strumento di convivenzacivile citando una frase scritta da Scamuzzi(Manuale teorico-pratico dei GiudiciConciliatori e dei loro Cancellieri edUscieri, III ed., E. Rechiedei & C., 1893, p.90, nota 2.) «È un fatto che gli avvocatie procuratori patrocinanti, meno onorevolissimeeccezioni, non sono quelli cheabbiano fatto miglior prova negli ufficidi conciliazione. Ciò dipende essenzialmentedalle loro abitudini e dalla naturadei loro studi. Abituati a vedere le coseda un punto di vista esclusivo, schiavidelle forme e del diritto, non trovano cosìfacilmente la via alle conciliazioni e alleeque decisioni come chi, pur rispettandola legge nelle sue linee principali, camminadiritto allo scopo; curante più deglieffetti morali che dei lievi sacrifici materialirisultanti dalle medesime per l’una oper l’altra parte». Prosegue, il collega, ricordandoche siamo in attesa dei decretidi attuazione e che al momento i tecnicinon sono ancora citati come conciliatori:«e se… i presidenti degli Ordini sapesseroche nel 1892 potevano divenire conciliatorii farmacisti ed i maestri elementari esi fecero invece dibattiti di fuoco per ammetteregli avvocati ed i notai. Se sapesseroche erano esclusi dalla nomina soloi pazzi, i condannati, i ciechi ed i muti… ei domestici, ma solo perché non avevanotempo di occuparsi di un ufficio dato chedovevano fare i lavori di casa». Intervengonoquindi per primo l’assessore delComune di Camogli, che con altri comunidel Golfo Paradiso è intenzionato ad aprireuno sportello di mediazione sociale incollaborazione con lo Sportello di conciliazionedella Provincia di Genova, poi il«È un fatto che gli avvocati e procuratoripatrocinanti non sono quelli che abbiano fattomiglior prova negli uffici di conciliazione. Abituatia vedere le cose da un punto di vista esclusivo,schiavi delle forme e del diritto, non trovano cosìfacilmente la via alle conciliazioni»Giovanni Battista Minutopresidente ANACI Genova, che in questaoccasione ha stipulato una convenzioneper avvalersi dei servizi dello Sportellodi Genova sia per la formazione sia perl’assistenza, il presidente CNA Genova(Organismo con cui è già attiva una convenzioneper avvalersi dei servizi delloSportello di Genova sia per la formazionesia per l’assistenza), il presidente delCollegio dei Geometri e Geometri laureatidella Provincia di Lecco, il presidentedel Collegio di La Spezia, il presidente eil tesoriere del Collegio di Savona, il presidentedella Consulta Regionale Lombardadei Geometri, il segretario del CollegioDa sinistra a destra: Filippo Vircillo, Luciano Piccinelli,Maurizio Savoncelli, Ana Uzqueda e Dario TesioFilippo Vircillodei Geometri e Geometri Laureati dellaProvincia di Genova e alcuni consiglieri diGenova e Lecco e la Spezia, il presidentedella società servizi del Collegio di Milano,il direttore del Collegio di Milano einfine alcuni soci dello Sportello di Conciliazionedella Provincia di Genova. Ancheil dottor Nicola Giudice, responsabiledel Servizio Conciliazione della CameraArbitrale di Milano, ha inviato un messaggiodi augurio non potendo parteciparea causa di un incontro istituzionale.Vorrei fare alcune brevi considerazioni:benché si debba attendere i decreti attuativi– previsti per settembre, ma ritengoMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri11


Vita di Collegioche usciranno a novembre – la giornataha segnato un importante punto di partenzadove i geometri sembrano esserepiù avanti di tutti, nella preparazione diquanto accadrà nel marzo 2011, rispettoagli altri Ordini e Collegi di tecnici.In prima battuta c’è stato un ostracismonei nostri confronti, la porta sembravaaperta esclusivamente agli Ordini e nonai Collegi, e poi tutti i tecnici laureati ediplomati sono stati esclusi. Per questosiamo tutti in attesa di leggere i decretiattuativi dove si parlerà di Ordini e Collegi;decreti in cui dovremo rientrare anchenoi. Se questo succederà, non sarà certoper merito dell’interessamento del nostroC.N.G., che nulla avrebbe fatto se nonstare alla finestra in attesa di cavalcare ilcarro del vincitore.Senza nulla togliere a coloro che si sonoattivati, la vera anima dello sviluppo dellaconciliazione a Genova, con vantaggiche andranno a tutta la nostra categoria,è Filippo Vircillo.Se il meccanismo funziona è senza dubbiomerito anche della segreteria, e pare giustocitare la collega Manuela, così comevorrei ricordare Giovanni Battista Minuto,presidente dello Sportello, collega simpaticoe colto, e la frase da lui citata, digrande attualità. Riflettiamo sulle parolescritte da Lorenzo Scamuzzi, cavaliere,avvocato, presidente di tribunale, docenteuniversitario, nonché estensore dellalegge sulla riforma dei Conciliatori del1892. L’affermazione del collega Minuto,che la Conciliazione può diventare unostrumento di convivenza civile ci devefare molto pensare. L’uomo è diventatotroppo litigioso e cattivo, e c’è anche chispecula su ciò, questo strumento potrebberiumanizzarci. A mio avviso un grandepericolo incombe sulla conciliazione, leinterferenze di lobby che per una ristrettavisione e/o incapacità preferiscono mantenereil sistema di litigiosità difendendoi propri interessi a scapito di quelli delcittadino. Chi ha partecipato alla giornataera realmente coinvolto e interessato,persone che credono veramente nel progettoConciliazione.Un ringraziamento particolare va al Consigliodel Collegio di Genova che ci ha accoltocosì calorosamente. Buona fortuna ebuon lavoro poi all’Associazione NazionaleGeometri Conciliatori, allo Sportello diGenova e al progetto “Mediare a Milano”.Come ha sempre dimostrato, il Collegio èin prima fila per raccogliere le nuove sfideche vedono i geometri protagonisti. •Michele Specchio• Vademecum dello Sportello •Cos’è la Conciliazione?La Conciliazione è una procedura di risoluzione amichevole delle controversie incui un terzo neutrale, il conciliatore, aiuta le parti in conflitto a trovare una soluzioneche sia di reciproca soddisfazione. La conciliazione tenta di individuare lasoluzione ottimale del problema e di orientare le parti a giungere ad un accordovantaggioso per entrambi.Chi è il Conciliatore?Il Conciliatore è un professionista iscritto all’elenco dei Conciliatori dello SportelloProvinciale di Conciliazione, con adeguata esperienza nelle tecniche negozialie specifica formazione nella gestione delle procedure conciliative.Cosa fa il Conciliatore?Aiuta le parti a spiegare meglio i loro problemi, le fa dialogare fra loro, creandoun clima di maggior fiducia. Incoraggia a sviluppare nuovi punti di vista. Avvicinale posizioni e gli interessi delle parti. Non impone decisioni ma aiuta le partia trovare l’accordo.Chi può rivolgersi allo Sportello?Chiunque sia coinvolto in una controversia di qualunque natura.I servizi dello Sportello?La commissione garantisce la scelta del conciliatore. La nomina di un conciliatore,neutrale e imparziale, selezionato sulla base della natura e delle particolaricaratteristiche di ciascuna controversia. Una soluzione rapida, la procedura siconclude entro 60 giorni.Vantaggi della Conciliazione?Rapidità. Economicità. Riservatezza. Volontarietà. Semplicità. Possibilità di ristabilireil rapporto tra le parti.Cosa succede in caso di accordo?L’accordo raggiunto avrà valore di contratto.Cesare GalbiatiCosa succede in caso di disaccordo?Nessuna conseguenza tra le parti che conservano il diritto di avviare la proceduraarbitrale o ricorrere alla magistratura.12 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Vita di Collegio• Focus sulla normativa •Gli articoli del D.lgs. 28/2010 richiamati in particolare e illustratidall’Avvocato Ana Uzqueda.Ana UzquedaArt. 9 - Dovere di riservatezza1. Chiunque presta la propria opera o il proprio servizio nell’organismoo comunque nell’ambito del procedimento di mediazione étenuto all’obbligo di riservatezza rispetto alle dichiarazioni resee alle informazioni acquisite durante il procedimento medesimo.2. Rispetto alle dichiarazioni rese e alle informazioni acquisite nelcorso delle sessioni separate e salvo consenso della parte dichiaranteo dalla quale provengono le informazioni, il mediatore é altresìtenuto alla riservatezza nei confronti delle altre parti.Art. 11 - Conciliazione1. Se é raggiunto un accordo amichevole, il mediatore forma processoverbale al quale é allegato il testo dell’accordo medesimo.Quando l’accordo non é raggiunto, il mediatore può formulare unaproposta di conciliazione. In ogni caso, il mediatore formula unaproposta di conciliazione se le parti gliene fanno concorde richiestain qualunque momento del procedimento. Prima della formulazionedella proposta, il mediatore informa le parti delle possibiliconseguenze di cui all’articolo 13.2. La proposta di conciliazione é comunicata alle parti per iscritto.Le parti fanno pervenire al mediatore, per iscritto ed entro settegiorni, l’accettazione o il rifiuto della proposta. In mancanza di rispostanel termine, la proposta si ha per rifiutata. Salvo diversoaccordo delle parti, la proposta non può contenere alcun riferimentoalle dichiarazioni rese o alle informazioni acquisite nel corso delprocedimento.3. Se é raggiunto l’accordo amichevole di cui al comma 1 ovvero setutte le parti aderiscono alla proposta del mediatore, si forma processoverbale che deve essere sottoscritto dalle parti e dal mediatore,il quale certifica l’autografia della sottoscrizione delle parti ola loro impossibilità di sottoscrivere. Se con l’accordo le parti concludonouno dei contratti o compiono uno degli atti previsti dall’articolo2643 del codice civile, per procedere alla trascrizione dellostesso la sottoscrizione del processo verbale deve essere autenticatada un pubblico ufficiale a ciò autorizzato. L’accordo raggiunto,anche a seguito della proposta, può prevedere il pagamento di unasomma di denaro per ogni violazione o inosservanza degli obblighistabiliti ovvero per il ritardo nel loro adempimento.4. Se la conciliazione non riesce, il mediatore forma processo verbalecon l’indicazione della proposta; il verbale é sottoscritto dalleparti e dal mediatore, il quale certifica l’autografia della sottoscrizionedelle parti o la loro impossibilità di sottoscrivere. Nello stessoverbale, il mediatore dà atto della mancata partecipazione diuna delle parti al procedimento di mediazione.5. Il processo verbale é depositato presso la segreteria dell’organismoe di esso é rilasciata copia alle parti che lo richiedono.CAP III - ORGANISMI DI MEDIAZIONEArt. 16 - Organismi di mediazione e registro. Elenco dei formatori1. Gli enti pubblici o privati, che diano garanzie di serietà ed efficienza,sono abilitati a costituire organismi deputati, su istanzadella parte interessata, a gestire il procedimento di mediazionenelle materie di cui all’articolo 2 del presente decreto. Gli organismidevono essere iscritti nel registro.2. La formazione del registro e la sua revisione, l’iscrizione, la sospensionee la cancellazione degli iscritti,l’istituzione di separatesezioni del registro per la trattazione degli affari che richiedonospecifiche competenze anche in materia di consumo e internazionali,nonché la determinazione delle indennità spettanti agliorganismi sono disciplinati con appositi decreti del Ministro dellagiustizia, di concerto, relativamente alla materia del consumo, conil Ministro dello sviluppo economico. Fino all’adozione di tali decretisi applicano, in quanto compatibili, le disposizioni dei decretidel Ministro della giustizia 23 luglio 2004, n. 222 e 23 luglio2004,n. 223. A tali disposizioni si conformano, sino alla medesima data,gli organismi di composizione extragiudiziale previsti dall’articolo141 del codice del consumo, di cui al decreto legislativo 6 settembre2005, n. 206, e successive modificazioni.3. L’organismo, unitamente alla domanda di iscrizione nel registro,deposita presso il Ministero della giustizia il proprio regolamentodi procedura e il codice etico, comunicando ogni successiva variazione.Nel regolamento devono essere previste, fermo quantostabilito dal presente decreto, le procedure telematiche eventualmenteutilizzate dall’organismo, in modo da garantire la sicurezzadelle comunicazioni e il rispetto della riservatezza dei dati. Al regolamentodevono essere allegate le tabelle delle indennità spettantiagli organismi costituiti da enti privati,proposte per l’approvazionea norma dell’articolo 17. Ai fini dell’iscrizione nel registro il Ministerodella giustizia valuta l’idoneità del regolamento.4. La vigilanza sul registro é esercitata dal Ministero della giustiziae, con riferimento alla sezione per la trattazione degli affari inmateria di consumo di cui al comma 2, anche dal Ministero dellosviluppo economico.5. Presso il Ministero della giustizia é istituito, con decreto ministeriale,l’elenco dei formatori per la mediazione. Il decreto stabiliscei criteri per l’iscrizione, la sospensione e la cancellazione degliiscritti, nonché per lo svolgimento dell'attività di formazione, inmodo da garantire elevati livelli di formazione dei mediatori. Conlo stesso decreto, è stabilita la data a decorrere dalla quale la partecipazioneall'attività di formazione di cui al presente comma costituisceper il mediatore requisito di qualificazione professionale.6. L’istituzione e la tenuta del registro e dell’elenco dei formatoriavvengono nell’ambito delle risorse umane,finanziarie e strumentaligià esistenti, e disponibili a legislazione vigente, pressoil Ministero della giustizia e il Ministero dello sviluppo economico,per la parte di rispettiva competenza, e, comunque, senza nuovi omaggiori oneri per il bilancio dello Stato.Art. 19 - Organismi presso i consigli degli ordini professionali epresso le camere di commercio1. I consigli degli ordini professionali possono istituire, per le materieriservate alla loro competenza, previa autorizzazione del Ministerodella giustizia, organismi speciali, avvalendosi di propriopersonale e utilizzando locali nella propria disponibilità.2. Gli organismi di cui al comma 1 e gli organismi istituiti ai sensidell’articolo 2, comma 4, della legge 29 dicembre 1993, n. 580, dallecamere di commercio, industria, artigianato e agricoltura sonoiscritti al registro a semplice domanda, nel rispetto dei criteri stabilitidai decreti di cui all’articolo 16. •Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri13


Vita di Collegiopratiche di mediazione che saranno presentate all’ Organismo di Mediazioneistituito presso il Collegio;• Progettare ed erogare, (a costi a carico dei partecipanti: massimo . 10,00 orariper iscritto), percorsi di formazione per i geometri, finalizzati all’acquisizionedelle competenze e delle qualifiche necessarie a svolgere la funzione dimediatore professionista, assicurando già fin d’ora un corso base di abilitazioneentro marzo 2011 ed almeno altri due durante il predetto anno (mediantel’utilizzo di formatori di provata esperienza);D’altra parte il Collegio, a sua cura e spese, si impegna a:- effettuare un’attività di informativa sui propri iscritti, finalizzata a verificarel’interesse a partecipare a percorsi formativi sul tema, per il conseguimento dellaqualifica di Mediatore Professionista;- mettere a disposizione le aule attrezzate che fungeranno da sede dei corsi diformazione e curare l’organizzazione e la logistica per tutti i corsi medesimi;- effettuare le attività di iscrizione dei partecipanti ai corsi di formazione;- realizzare attività di comunicazione presso tutti gli iscritti;- procedere in esclusiva con A.N.G.C. per il progetto “Mediare a Milano”.3) RisoluzioneLa presente convenzione potrà essere risolta a richiesta di ciascuna parte contraente perinadempienza della controparte.Ai sensi dell’art. 1454 del Codice Civile la presenteConvenzione, previa diffida ad adempiere inoltrata tramite lettera raccomandata conavviso di ricevimento rimasta senza effetto decorsi 30 giorni dalla sua ricezione presso ildomicilio della parte inadempiente, si intende risolta di diritto a decorrere dal trentesimogiorno successivo al ricevimento della comunicazione. Inoltre, la convenzione potrà essererisolta per mutuo accordo dei contraenti risultante da atto scritto.4) Decorrenza, durata e rinnovo della convenzione4.1 Gli effetti del presente accordo decorrono dalla data di sottoscrizione. L’accordo avràdurata sino al dicembre 2012.4.2 L’accordo potrà in seguito essere annualmente rinnovato solo mediante nuovo accordoespresso sottoscritto dalle parti.5) Risoluzione delle controversie e Foro competente5.1 Per quanto non espressamente disposto nel presente accordo, troveranno applicazionele norme del Codice Civile.16 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Vita di Collegio5.2 Prima di adire a vie legali le Parti, in caso di controversie che dovessero comunqueinsorgere in merito all’interpretazione e/o esecuzione dalla presente convenzione, siimpegnano ad esperire un tentativo di Conciliazione presso la Camera Arbitrale diMilano. Tuttavia, nel caso che non sia possibile raggiungere un accordo soddisfacenteper entrambe le Parti, la controversia sarà affidata ad un apposito Collegio Arbitralecostituito da un rappresentante scelto da ciascuna delle Parti e uno, con funzioni dipresidente, scelto di comune accordo.In caso di mancato accordo il Foro competente sarà in via esclusiva quello di Milano.6) Trattamento dei dati personaliIn ottemperanza con quanto previsto dalla vigente normativa sulla privacy, ai sensi delD.Lgs. n. 196/2003, le parti dichiarano di essere informate circa le modalità e le finalitàdei trattamenti dei dati personali che verranno effettuati per l’esecuzione del presenteaccordo ed esprimono il loro consenso.Genova, 28 luglio 2010ISCRIZIONE ALBO NAZIONALE DELLE IMPRESECHE EFFETTUANO LA GESTIONE DEI RIFIUTICERTIFICATI SOA CAT. 0G01 - 0G12ASSOCIATI ANCE-ACEBCOPERTURE SRLCOPERTURE METALLICHE - LATTONERIESMALTIMENTO - CEMENTO - AMIANTO (ETERNIT)24028 PONTE NOSSA (Bg) - Via Spiazzi, 48 - Tel. 035 706024 - Fax 035 706071e-mail: duessecoperturesrl@tin.it


Vita di CollegioIl saluto del presidente Cesare GalbiatiMonza e Brianza festeggiatutti i veterani della professioneNella magnifica cornice della Villa Reale si è svolta lo scorso 12 giugnola cerimonia di premiazione dei 44 geometri con 30 o 50 anni di attività.Molte le autorità e personalità del mondo politico nazionale e localeche hanno voluto essere presenti all’eventoBuongiorno a tutti. Grazie a tuttiper la numerosa partecipazioneOggi è veramente un giorno particolareper il nostro Collegio. Siamoqui, in questa sede prestigiosa, unacornice di bellezza eccezionale, simbolodi Monza e della Brianza, per festeggiarequei colleghi che, con i lorotanti anni di attività, sono il simbolo,la bandiera della nostra professione. Èla prima volta che organizziamo da solila Cerimonia di premiazione, la festa dicompleanno professionale degli iscrittie del Collegio. Abbiamo la fortuna dipoterlo fare in questa sede prestigiosagrazie alla sensibilità dell’Amministrazionecomunale – qui rappresentatadal vice sindaco, dottor Marco Meloro– e del Parco di Monza, che ci tengonoa battesimo per lo storico eventoEnzo Balbi e Cesare Galbiatie che ringrazio vivamente anche perl’estrema cortesia e disponibilità checi è stata riservata dal personale checi ha sopportato ed assistito nelle fasiorganizzative.Ci onorano della loro presenza la senatriceEmanuela Baio, l’onorevole ElenaCentemero, il vice presidente della Provinciadi Monza e Brianza, avv. AntonioBrambilla; il geom. Mauro Danielli dellaGiunta della Camera di Commercio evice presidente nazionale FIMAA, l’ing.Antonio Peluso e l’ing. Riccardo Badagliaccadell’Agenzia del Territorio diMilano, i rappresentanti della Questura,del Comando di Polizia e dei Vigilidel Fuoco. Tra i premiati anche il nostrogeometra Francesco Magnano, sottosegretarioallo sviluppo del territoriodella Regione Lombardia. Partecipanoalla nostra festa tutti i presidenti deiCollegi lombardi, il consigliere nazionaleBonfanti, il presidente della CassaGeometri Fausto Amadasi e i delegatiCassa lombardi. È poi qui con meil nostro segretario Specchio, che, nondimentichiamolo, è anche presidentedella Consulta regionale. Infine, cisono vicini i presidenti degli altri Ordiniprofessionali di Monza e Brianza ei Circoli interprofessionali che sostengonoil Consiglio.Non lo nascondo, personalmente mi sentoaddosso un duplice sentimento: l’ono-18 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Vita di Collegiore di essere il primo presidente a premiaregli iscritti al Collegio Geometri eGeometri Laureati di Monza e Brianzae l’emozione di consegnare a colleghie maestri il meritato riconoscimento didecenni di professione, di una vita da“GEOMETRA”.Siamo qui per ”festeggiare il passato”,per attestare 30 e 50 anni di storia sullaquale fondare le nostre certezze per ilfuturo, siamo qui per assicurare a questinostri colleghi che continueremo nel solcoche loro hanno tracciato.Siamo qui per dare alla giornata odiernala valenza di una data importante, di ricordoe di volontà di continuare, di affettoe ringraziamento ai nostri familiari checon noi, volenti o nolenti, condividonogioie e dolori della nostra professione.La presenza di autorità e personalità delmondo politico nazionale e locale, la partecipazionedi una folta rappresentanzadi Categoria ci fa grande onore e nellostesso tempo ci deve confortare, ci devespronare ad assolvere il compito importanteche ci è affidato dalla collettività.Non dobbiamo mai dimenticare che leprofessioni ordinistiche sono state istituitea garanzia del cittadino. Non possiamomai dimenticare che abbiamo unruolo che deriva da una legge, ma cheper mantenerlo e consolidarlo dobbiamoassolutamente comportarci in modo deontologicamenteirreprensibile. Non vorreiessere frainteso, né passare per anacronisticamenteingenuo. Soprattutto insituazioni congiunturali poco favorevoli,come l’attuale periodo, assistiamo spessoal “deprezzamento” del nostro lavoro,alla concorrenza impossibile senzaattenzione alla qualità della prestazioneed al rispetto della dignità personale eprofessionale. Ricordiamoci che il committenteserio ricerca la qualità, che il“prezzo stracciato” svilisce e, nel lungotermine, esclude dal mercato.“L’esempio vien dall’alto”, recita il vecchioadagio, e noi dobbiamo prendereesempio da questi nostri colleghi chehanno mantenuto fermo il timone, chehanno saputo veleggiare per tanti anni.Qualcuno di noi può cadere nell’erroredi considerare il loro momento un periodopiù fortunato. L’dea che l’erba delvicino sia più verde non porta da nessunaparte. L’esperienza ci insegna cheogni stagione ha i suoi perché, le suecaratteristiche. Sicuramente il mondocorre più veloce oggi, c’è anche maggioreconcorrenza. La competizione, letensioni, se da un lato ci angosciano,dall’altro creano miglioramento, ci tonificano,creano opportunità.Ecco, da questi nostri “fratelli maggiori”dobbiamo imparare a combattere, a nonmollare, a migliorarci costantemente conl’aggiornamento professionale continuo.Le problematiche epocali che incombonoci devono stimolare al cambiamento, ariposizionarci sul mercato cogliendone leopportunità, come la nostra categoria hadimostrato sempre di riuscire a fare, fortedella caratteristica unica dei geometriche è la polivalenza e il forte legameal territorio. Vedete “signori premiati”,permettetemi di chiamarvi così, voi rappresentatela storia, il riferimento per legiovani generazioni, rappresentate il terrenofertile sul quale devono continuarea crescere i nuovi geometri. Voi siete lanostra “campagna pubblicitaria” più direttae realistica presso le generazioni distudenti e futuri geometri.Noi tutti vi dobbiamo ringraziare peraverci insegnato ad amare la nostra attività,per aiutarci a mantenere fede al nostroprogetto di vita da “geometra”.Rischio di ripetermi, ma voglio sottolineareancora che finché avremo davantil’esempio di uomini veri e di seri professionisti,non perderemo la fiduciain ciò che facciamo, nemmeno davantiallo spettro di riforme e periodi difficili.Vorrei poter accennare e discutere di riformadella scuola e delle interrelazionicon l’attività professionale, delle tensioniafferenti la rilettura delle competenze,del progetto di riforma delle professioni edell’unificazione dei Collegi professionalitecnici, di Cassa e pensioni, tutte questionidi estrema attualità e di cui tutti siamogiornalmente informati anche attraversoi mass media. Anche se penso che questanon sia la sede opportuna, non possonon approfittare della presenza di cosìqualificate personalità sia politiche chedi categoria per poi affrontare con loroa margine della cerimonia anche questiargomenti. Anche per questo non vogliodilungarmi oltre e concludo riprendendoil concetto espresso all’inizio: “la festa èqui” per tutti, anche nel ricordo affettuosodegli amici che non sono più con noi.Ancora un sentito ringraziamento alle autoritàe personalità che ci onorano dellaloro presenza.Ringrazio tutti voi, tutto il Consiglio, ilpersonale e coloro che ci aiutano a fargrande il Collegio e alla riuscita di questamanifestazione. Grazie. •• I premiati 2010 •30 ANNIMatr. Cognome Nome326 Artesani Salvatore327 Balconi Alberto345 Bassi Norberto349 Bonacina Iginio342 Bortolini Giampaolo330 Bosisio Dino A.337 Brambilla Pietro L.350 Casazza Maurizio V.338 Cattaneo Silvio331 Copreni Luigi355 Corneo Alessandro351 D’Asaro Giuseppe346 Davanzo Ivano332 De Capitani Alberto1095 Feola Mario321 Ferrari Francesco333 Galletti Mario334 Garofalo Antonio509 Gatto Giuseppe322 Locati Roberto356 Magnano Francesco341 Mattioli Gabriele328 Mesiano Nazareno352 Minelle Antonio335 Mosca Pier Danilo877 Pacicca Domenico340 Ravelli Maurizio C.339 Sala Danilo324 Seregni Claudio G.347 Silva Giuseppe353 Sironi Gaetano354 Tallarini Francesco336 Tremolada Vittorio323 Villa Nevio L.329 Zanella Eugenio50 ANNIMatr. Cognome Nome209 Catellani Rodolfo124 Levati Arnaldo173 Mondella Giuseppe130 Negretti Gabriele126 Pallavicini Sandro123 Redaelli Mario127 Sardi Claro122 Valtorta Bruno129 Villa ValentinoMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri19


Vita di Collegio“Da sinistrail Segretario Michele Specchioe il Presidente Cesare Galbiati”“Da sinistrail ”Presidente C. Galbiati,Avv. A. Brambilla,Geom. F. Magnano,Presidente E. Balbi,On. E. Centemero”“Da sinistra Avv. A. Brambilla, Presidente C. Galbiati, on. E. Centemero,Geom. F. Magnano, Presidente E. Balbi, Dott. A. Biffi”“L’ingresso alla Villa”“Da sinistra On. E. Centemero,Presidente C. Galbiati,Dott. M. Meloro, Geom. F. Amadasi”“Panoramica della sala d’onore”20 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Vita di Collegio“On. E. Centemero,Presidente C. Galbiati,Dott. M. Meloro”Da sinistra “Geom. P. Bonfanti,Geom. M. Ravasi,Geom. F. Amadasi,ultimo a destra Geom. M. Danielli”“Il Consiglio Direttivo da sx Geom. G. Pogliani, Geom. G.C. Redaelli,Geom. C. Stellato, Geom. M. Grassi, Geom. M. Cavasin,Geom. F. Baio, Geom. P. Paltanin”Da sinistra “Sen. E. Baio, On. E. Centemero,Presidente C. Galbiati, Dott. M. Meloro, Avv. A. Brambilla”Da sinistra “Sen. E. Baio, On. E. Centemero,Presidente C. Galbiati, Dott. M. Meloro, Geom. M. Specchio”“L’omaggio florealeall’On. E. Centemeroe alla Sen. E. Baio”Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri21


Idee per l’ambientewww.ideogramma.euDRENAGGIO EROSIONE PROTEZIONE E RINFORZO IMPERMEABILIZZAZIONEITALDRENI progetta, sperimenta, produce industrialmente e distribuisce prodotti geosintetici per ottimizzarele caratteristiche del terreno: drenaggio di acque e di gas, consolidamento geomeccanico e chimico,controllo di fenomeni erosivi ed inquinamento, impermeabilizzazioni di terreni e strutture civili.42020 S. POLO D'ENZA (RE) - ITALY - Via Papa Giovanni XXIII, 14 - Tel. +39 0522 244211 - Fax +39 0522 244244 - www.italdreni.it - info@italdreni.it


Primo pianoIntervista di Luciano GulliParla Giovanni Azzone, nuovo rettore del Politecnico di Milano dal prossimo primo gennaioMilano, metropoli dalle mille animea caccia di una visione d’insiemeZone degradate si alternano ai nuovi quartieridella moda. Una città in chiaroscuro,che si è sviluppata a macchia di leopardo,senza una cabina di regia complessivaC’è stato un momento, diciamo dalprimo dopoguerra fino all’iniziodegli anni Sessanta, in cui Milanosembrava che potesse diventare davveroquello che oggi sono Madrid, Barcellonae Berlino. Città moderne, effervescenti,dove il nuovo che oggi è sotto gli occhidei turisti di tutto il mondo è nato sullaspinta di un progetto vasto, ambizioso;di un sogno di città al quale ciascuno, conle sue competenze –gli architetti, i geometri,gli ingegneri, gli urbanisti, gli amministratori,tutti insieme all’opera, comeelementi della stessa orchestra– ha collaboratocon lo stesso entusiasmo, con lostesso fervore.Da noi, invece, qualcosa si è inceppato. Losviluppo della città, e del Paese, si è fermato,facendoci perdere decenni preziosi.Le nuove iniziative edilizie, che pur ci sonostate, e ci sono, paiono disarmoniche, slegatel’una dall’altra, e il nuovo è ancoracircondato dal vecchio, quando non propriodalle macerie che ricordano ancora laMilano del ’43. Eppure, forse siamo ancorain tempo a riguadagnare il terreno perduto.Del futuro di Milano, e delle professionilegate al suo sviluppo urbanistico,di una possibile Milano del 2030 siamoandati a parlare con il professor GiovanniAzzone, 48 anni, ordinario di Sistemi dicontrollo di gestione, eletto lo scorso 17giugno nuovo rettore del Politecnico.Giovanni AzzoneAllora, professore, siamo ancora in tempoa balzare sul treno in corsa della modernità?«Intanto dico: Milano è una città ancoraalla ricerca di un progetto. Un progettocomunque non facile perché rispetto auna città come Torino, che ha identificatonei grandi eventi la sua missione,Milano è una città policentrica: dunquenon mi aspetto una città ben ordinata incui i grattacieli siano tutti in un luogo, inuna downtown, e poi ci siano altre zonecon una diversa vocazione e una diversafisionomia. È per questo, perché siamoancora alla ricerca di un progetto, che iocredo sia fondamentale innestare un processoarticolato di tutti gli attori che nellacittà intervengono –dai professionisti alComune, ma anche alle imprese che lavoranonell’ambito del mondo del costruito-per cercare di definire delle linee guida.Dobbiamo capire tutti insieme doveMilano vuole andare e quindi dobbiamosforzarci di assicurare un po’ di coerenzatra i progetti che partono nelle diversearee e un disegno più generale».Che cosa è mancato finora a questa città?Ci sono ancora angoli rimasti come mummificatidopo i bombardamenti della secondaguerra mondiale. Basta farsi quattropassi in centro, o andare a Lambrate,o alla Bovisa…«La verità è che è mancata una vogliadi ripensare completamente la città. Leicita la Bovisa. Se lei attraversa le FerrovieNord e va nel quartiere dove noi abbiamola zona del design, la Bovisa Durando,vede una città che è rinata: vede una partedi studi di Architettura e Design, vedeil mondo dei media. Ci sono dunque zonedella città che sono cambiate molto. Seperò riattraversa la stazione trova giàdelle zone degradate. Quindi è una cittàin chiaroscuro, a macchie di leopardo.L’obiettivo è quello di ridurre il più possibilequeste macchie di leopardo, le macchienere».Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri23


Primo pianoAi ragazzi che frequentano il Politecnicole idee non dovrebbero mancare…«Certo che no. Anzi. Dal nostro punto divista sarebbe importante poter sfruttaretutte le idee che i giovani che studianoda noi elaborano... Abbiamo tantissimimateriali dei nostri ragazzi che produconoidee sui quartieri a volte fantasiose,a volte irrealistiche, a volte stimolanti.È un formidabile contributo che sarebbeun peccato disperdere e che dovrebbefar riflettere la politica, le istituzioni, sucome Milano potrebbe cambiare».Gli italiani che vanno in Spagna restanoa bocca aperta di fronte a città come Sivigliae Barcellona. Sembrano anni luceavanti, rispetto a noi. Si torna a Milanocon la sgradevole sensazione di esserel’ultimi della classe, in Europa.«Lei cita città come Siviglia e Barcellona:non a caso due metropoli in cui un grandeevento internazionale è stato l’impulsoper una riprogettazione complessiva».Potrebbe essere dunque l’Expo del 2015il grande evento-riscatto per Milano?«Vorremmo che lo fosse, certo. Ma quipossiamo ragionare sull’ottimismo dellavolontà e il pessimismo della ragione.Il Politecnico naturalmente è coinvoltoin modo diffuso anche se non sempre inmodo sufficientemente profondo, a mioavviso. Abbiamo tante occasioni di contattocon gli attori interessati all’Expo. Mancatuttavia un momento di condivisionecon le istituzioni che gestiscono l’Expo.»La facciata storica del PolitecnicoÈ un rilievo al sindaco Moratti?«No, no. Dico per esempio che noi abbiamouna serie di convenzioni con la societàExpo perché essa si avvalga della collaborazionedei nostri giovani. Però comespesso succede a Milano, di fronte almoltiplicarsi delle iniziative, non semprec’è una cabina di regia chiarissima, unacondivisione del disegno complessivo».Quale sarà il ruolo degli ingegneri, architettie dei geometri nella Milano delfuturo?«Sicuramente incideranno moltissimo sullosviluppo della società futura. È per questoche, come ripeto sempre, noi dobbiamorafforzare nei nostri studenti il sensodell’etica della professione. Un ingegnere,un architetto o un geometra che non viveeticamente la sua professione può faredei disastri drammatici, come quello dellaCasa dello Studente all’Aquila, crollataper il terremoto. Ma anche senza arrivarea questi eccessi può elaborare progettiche rovinano un pezzo di città invece dimigliorarla. Allora io credo che stimolandogli studenti fin dalle scuole superiori,quando si diventa geometri, fino all’università,insegnandogli a considerare lapropria attività progettuale come un pezzodi trasformazione del nostro tessuto,che è un bene pubblico, si possa esercitareun ruolo importante. Tanto più in unacittà come Milano, in cui io non vedo inprospettiva che ci sia un’autorità che decideràtutto. La pianificazione bulgara nonè roba da Milano. Allora è fondamentaleche i multicentri che progettano, sviluppanoe fanno, abbiano un sentire comune,e quindi in qualche modo siano guidati suun uso corretto di un bene pubblico».A proposito di riforma delle professioni,qual è il suo giudizio sulla figura del geometralaureato?«Le do un numero, per prima cosa. Noi abbiamoquasi tremila geometri attualmenteiscritti al Politecnico di Milano. È comese gli abitanti di un paese neanche tantopiccolo fosse popolato solo da geometri.La figura del geometra laureato è una figura,lo dico tra virgolette, normale, nelsenso che molti geometri si laureano.Il decidere fino a dove il geometra possaintervenire operativamente da solo conun titolo di scuola superiore, o dove possaarrivare con un titolo addizionale, laureabreve o effettiva, credo debba entrarenella chiarificazione di quali sono i ruoli ei compiti professionali».Noi abbiamo invece degli statuti degliOrdini, e certe definizioni delle professioniche spesso hanno un retrogusto divecchio, di storie passate.«E’ così. Le professioni di oggi sono unpo’ diverse da quelle del momento in cuigli Ordini sono nati. Dunque credo cheuna riflessione complessiva su cosa effettivamenteè opportuno fare e che tipo24 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Primo pianodi formazione serve per farlo, credo siaimportante. Dunque non ho la rispostaper dire se uno deve essere laureato ono. Dico che ci deve essere coerenza trale mansioni che intendiamo affidare a untecnico e le competenze che questo tecnicodeve avere effettivamente. Detto questo,sottolineo che parlo di competenze,e non di titolo di studio».Infatti sui cantieri spesso ci sono geometriche capiscono più di un architetto o diun ingegnere…«Non mi faccia parlar male degli architetti,se no mi rovina una parte dell’elettorato.Diciamo che sicuramente la competenzaprofessionale, in cantiere, puòessere in alcuni casi più importante deltitolo di studio. Di fatto, il titolo di studiopuò fornire delle competenze, ma questenon sono sostitutive dell’esperienza professionale».Ha memoria di un geometra che su uncantiere ha risolto problemi di fronte aiquali altri professionisti erano rimastiper così dire incartati?“Non direttamente perché ho un problemafamiliare. Tutte le gestioni di cantieredelle casette che stiamo costruendo conla nostra azienda le fa mia moglie, e siccomeè gelosa non vuole che io interagiscacon nessuno dei geometri coinvolti. Quindifaccio fatica a darle una risposta».Quella del geometra, intesa come figuraistituzionale nel mondo delle arti, dei mestierie delle professioni, è stata a lungouna figura piuttosto negletta. Solo ora,grazie all’effervescenza di un Collegioche da oltre quattro anni si è ritagliato unruolo preciso, al tavolo della Regione edi altre istituzioni sul territorio, i geometrisono tornati a far sentire la loro voce.Il geometra era e resta il professionistaal quale si rivolge una famiglia che vogliacostruire la sua casetta, o ristrutturareun pezzo della casa che possiede.Anche perché la parcella di un architettoo di un ingegnere spaventa…«Io distinguo molto l’interno dell’esterno.Sulle soluzioni interne, devo dire che ciascunofa le proprie valutazioni, seguendoil proprio gusto. Se uno cerca la stravaganza,si rivolge all’architetto; se vuolesoluzioni più lineari e più pulite cerca ungeometra. Sull’esterno la mia riflessionenon è centrata tanto sul titolo. Interessapoco sapere se un responsabile dei lavoriè un geometra o architetto. Più che il titoloconta la qualità della persona. Io conoscogeometri che hanno una competenza professionalee un’apertura mentale assolutamenteparagonabili, se non superioria quella di certi laureati. Lo stesso puòvalere per ingegneri e architetti. La cosafondamentale è che anche il geometrasia guidato da una voglia di inserire correttamentequello che fa all’interno dellacittà. Quindi io non limiterei il discorso aun fatto di costi e di parcelle, perché nonpuò passare l’idea che l’intervento architettonicosia fatto al minimo costo. L’interventoarchitettonico ha comunque unaricaduta sulla città, e perciò il costo deveessere congruo rispetto a quello che si fa.Se scelgo il geometra, vuol dire che secondome ha le competenze adeguate perquello che voglio fare».Qual è la città che il rettore del Politecnicosogna? Com’è, nei suoi sogni, la Milanodel 2030?«Mi piacerebbe che avesse un progettochiaro, armonico. Che fosse la città dellamoda, del design, delle nuove energie,della salute… Oggi è tante città, ma lo èin modo casuale, non sappiamo comericonoscerla. Vorrei una città con unamappa chiara di idee, di progetti, e vorreiche questa mappa fosse in qualche modoriconoscibile nella struttura urbanistica earchitettonica della nostra città. Mi piacerebbeavere un quartiere del designcon le sue proprie caratteristiche; unacittà dei giovani come c’è in tante altrecittà, che non sia solo Brera o i Navigli.Mi piacerebbe avere una città della salute,che è un punto essenziale per il nostrofuturo. Ecco: il mio sogno è quello di avereun disegno di Milano e di vedere raffiguratasu una carta, nell’ufficio del rettoredel Politecnico che ci sarà allora, unacittà che corrisponde a questo disegno.Una città coerente al progetto». •Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri25


Mercato immobiliareMilano e provincia, tutti i numeri del primo semestre 2010Traina il centro ma la ripresa è lenta.Brera al top, fanalino di coda via Padova,che sconta “l’effetto stranieri”I dati della 37ª rilevazione dei prezzi, realizzata dalla Camera di Commercio attraverso la Borsa immobiliare,confermano timidi segnali di risalita nelle compravendite, soprattutto nelle zone di pregio» di Paolo MaddaloniNei primi sei mesi del 2010 c’è stato un aumentodel 1,5% con un costo medio di €4.627 al metro quadrato. In particolare ilcentro ha un incremento positivo pari al 3,1%mentre periferia e provincia risultano stabilicon un incremento positivo rispettivamentedell’0,2% e 0,1%. Il tempo medio per cambiare casa è di circa seimesi. A Milano si fa sentire l’effetto stranieri in viale Padova e invia Sarpi i prezzi scendono. L’indagine svolta dà questi risultati:il mercato immobiliare milanese è in lenta ripresa nei primi seimesi del 2010. Sono ancora presenti gli effetti della crisi internazionalema i prezzi a Milano riprendono a salire in città per gliimmobili residenziali nuovi o ristrutturati (+1,5% in sei mesi), marestano stabili in periferia (+0,2) e in provincia +0,1%. La casa aMilano per chi acquisti immobili residenziali nuovi o ristrutturati.costa in media 4.627 euro al metro quadro. Dati segnalatidalla 37ª edizione della “Rilevazione dei prezzi degli immobilisulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata dallaCamera di commercio di Milano attraverso l’azienda specialeBorsa Immobiliare, in collaborazione con gli agenti rilevatori diFIMAA Milano.• Come si spalma la crescita: nella zona Lagosta - StazioneGaribaldi, interessata dalle nuove trasformazioni urbanistichedi Porta Nuova (+9% in sei mesi, 4.225 euro al mq), in centro(+3,1%, 8.600 euro al mq), specialmente in Brera (+4,1%, 8.950euro al mq).• L’effetto stranieri abbassa i prezzi: via Sarpi +0%, peggio delresto della zona e in via Padova meno1,7%.• Dove sono le case più care: Spiga - Montenapoleone 12.850 euroal mq (+2,8%) e Vittorio Emanuele-S. Babila con 9.850 euro almq (+3,7%).• Dove sono le case più convenienti: Salomone - Bonfadini 2.600euro al mq (+2%), Forlanini Mecenate e Ronchetto (entrambe a2.750 euro al mq, rispettivamente +0,0% e +1,9%).• In discesa gli affitti a Milano. Nel primo semestre 2010 il prezzodi locazione di un appartamento è in diminuzione: per esempioun trilocale costa in media 124 euro al mq all’anno, -0,5%in sei mesi e -2% in un anno. Ma sono in flessione in sei mesisoprattutto gli appartamenti di grandi dimensioni (quattro o piùlocali) con un -2,6% e i monolocali con un -1%.Commentando questi dati hanno detto• Antonio Pastore, presidente di Borsa Immobiliare, aziendaspeciale della Camera di commercio di Milano. “Ci sono lentisegnali di ripresa del mercato immobiliare milanese in questaprima metà del 2010 ma alcuni problemi permangono. Primo fratutti le difficoltà e gli oneri legati al rilascio del mutuo da partedelle banche, elemento che scoraggia molte delle famiglieche sarebbero magari propense all’acquisto. I prezzi risalgonosoprattutto nelle zone di prestigio ma si mantengono stabili oin flessione in provincia e in periferia. Perciò i proprietari di immobilipreferiscono rivolgersi al mercato delle locazioni e continuacosì il trend, già registrato nel 2009, di flessione dei canonid’affitto, dovuta anche all’abbondanza di offerta sul mercato.Tutto ciò fa sì che il mercato immobiliare continui a risentire deipostumi della crisi e manchi ancora di vitalità e di chiare prospettiveper il prossimo futuro”.• Lionella Maggi, presidente di FIMAA Milano, l’Associazione diAgenti immobiliari. “Difficile fornire un’interpretazione univocadel mercato in questo momento. Per il mercato residenziale ilnumero di famiglie che desidera mettere al sicuro i propri risparminel mattone è numerosa: si privilegia la città e, di essa, ilcentro o la cerchia Bastioni, e chi non ha un’alta capacità di spesaripiega per un box da mettere a reddito. Per il mercato degliimmobili di impresa - prosegue il Presidente di FIMAA Milano – iprezzi nell’ultimo anno non hanno subito grossi cambiamentise si fa eccezione per i capannoni industriali e per gli immobilidestinati a logistica di impresa, cresciuti in tutta la Provincia.Segnale che la produzione e le attività di stoccaggio merci sisono rimesse in funzione, primo importante tassello che fa sperarein una virtuosa ripresa dell’economia e, quindi, anche delmercato immobiliare”.26 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


TUTTI I DATI DELLA RICERCA• Il mercato immobiliare a Milano torna a crescere. +1,5%il mercato delle case nel primo semestre del 2010, +1,9%in un anno: 4.627 euro al mq il prezzo medio per gli appartamentinuovi o ristrutturati. È il centro a crescere di più:+3,1% in sei mesi, 8.600 euro al mq. Aumentano anche Bastioni(Repubblica - Porta Nuova, Solferino - Corso Garibaldi,Leopardi - Boccaccio - Pagano, Parco Castello, S.Vittore,Conca del Naviglio - Porta Genova, Mercalli - Quadronno,Tribunale - 5 Giornate, Venezia - Monforte) con +1,7% e Circonvallazione(Buenos Aires - Vitruvio, Carbonari - Maggiolina,Gen. Govone - Cenisio, Lagosta - Staz. Garibaldi, Sarpi- Procaccini, Pisani Gioia Baiamonti, Fiera - Monterosa, Fiera- Sempione, Washington - Po - Vesuvio, Bligny - Toscana,Navigli - Cassala, Solari - Napoli, Abruzzi - Romagna, Libia- Cirene, Piceno - Indipendenza) con +1,6%. Stabile e piùeconomico invece il Decentramento (da Bovisa-Dergano aIstria-Maciachini, da Inganni-San Cristoforo a Caprilli-SanSiro, da Abbiategrasso-Gratosoglio a Ronchetto-Lodovicoil Moro, da Lambrate a Salomone Bonfadini) con +0,2% e3.233 euro al mq.• Compravendite in aumento ma restano lunghe. Tornanoad aumentare le transazioni nel primo trimestre 2010 rispettoallo stesso periodo del 2009: +10,3% a Milano città,passando da 3.888 a 4.288, mentre la provincia subisceancora una contrazione delle vendite (-0,3%). Le transazionirestano ancora lunghe: in media durano oltre sei mesi.CHI CRESCE DI PIÙ… E CHI MENO.In sei mesi• I più veloci. Nel Centro storico crescono di più Brera (+4,1%,8.950 al mq), Vittorio Emanuele - San Babila (+3,7%, 9.850euro al mq) e Nirone - Sant’Ambrogio (+3,7%, 8.500 euro almq). Nella cerchia dei Bastioni: S. Vittore (+2,6%, 5.850 almq) e Parco Castello (+2,4%, 6.450 al mq). In Circonvallazione:Lagosta - Stazione Garibaldi (+9%, 4.225 euro al mq) eAbruzzi - Romagna (3,6%, 4.350 al mq) e nel Decentramento:Argonne - Corsica (+5,6%, 3.800 euro al mq) e quartiereS. Ambrogio -Torretta (+3,3%, 3,150 euro al mq).• E i più lenti. Nel Centro storico Missori - Santa Sofiacon +2,2%. Nei Bastioni ferma la zona Venezia - Monforte(0,0%, 8.500 euro al mq). In Circonvallazione crescitazero a Sarpi Procaccini (3.775 al mq), Libia - Cirene e Piceno- Indipendenza (entrambe a 5.500 al mq), Buenos Aires- Vitruvio e Carbonari - Maggiolina. Nel Decentramentoin flessione soprattutto Turro - Precotto (-4,8%, 3.000euro al mq), Padova - Palmanova e Axum - Ospedale S.Carlo (-1,7%, rispettivamente: 2.950 e 2.900 euro al mq).In un anno• I velocisti. Nel Centro storico, Spiga - Montenapoleonecon +8,4%, nei Bastioni Solferino - Corso Garibaldi con+3%, per la Circonvallazione Lagosta - Stazione Garibaldi(+9%), nel Decentramento Argonne - Corsica (+7%).• In coda. Nel Centro storico Augusto con +0,7%, stabili neiBastioni Venezia - Monforte e in Circonvallazione Libia - Cirenee Corso Buenos Aires - Vitruvio. Nel DecentramentoTurro – Precotto (-4,8%).


Mercato immobiliarePrezzi appartamenti nuovi o ristrutturati a Milano città per zonaZona di rilevazione I° semestre Variazione % Variazione % Variazione %2010 semestrale annuale biennaleCentro 8.600 3,1 4,5 4,7Bastioni 6.561 1,7 1,9 3,6Circonvallazione 4.520 1,6 1,8 3,0Decentramento 3.233 0,2 0,2 0,2Media Milano 4.627 1,5 1,9 2,4Fonte: “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cameradi Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano.Numero di transazioni afferenti il comparto residenziale nei quattro trimestri del 2009 e nel I° trimestre del 2010(e relative variazioni percentuali rispetto allo stasso periodo dell’anno precedente)I° trimestre II° trimestre III° trimestre 2009 IV° trimestre I° trimestre2009 2009 2009 2009 2010Milano 3.888 5.277 3.312 5.184 4.288Variazione % -20,2 3,9 -14,1 0,4 10,3Provincia 7.764 9.766 6.462 10.054 7.740Variazione % -21,8 -14,1 -21,9 -12,6 -0,3ITALIA 136.115 163.973 132.816 176.241 141.770Fonte dati: Agenzia del TerritorioAffitti Milano primo semestre 2010 (euro al mq all’anno)Canone annuo €/mq Variazione % Variazione %I° semestre 2010 6 mesi 1 annoMonolocali Centro 350 0,0 2,9Bastioni 260 0,0 -3,7Circonvallazione 210 -4,5 -4,5Decentramento 160 0,0 0,0Media 245 -1,0 -1,0Bilocali Centro 280 -2,4 -2,4Bastioni 193 0,0 0,0Circonvallazione 167 0,0 -3,8Decentramento 144 0,0 0,0Media 196 -0,9 -1,7Trilocali Centro 185 0,0 -2,6Bastioni 150 -1,6 -3,2Circonvallazione 85 3,0 3,0Decentramento 78 -3,1 -3,1Media 124 -0,5 -2,0Quattro locali Centro 180 -2,7 -5,3e oltre Bastioni 140 -3,4 -6,7Circonvallazione 85 3,0 3,0Decentramento 73 -6,5 -9,4Media 119 -2,6 -5,0Fonte: “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cameradi Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano.28 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Mercato immobiliareIn due anni• I velocisti. Nel Centro storico, Spiga - Montenapoleone con+10,3%, nei Bastioni Conca del Naviglio - Porta Genova con+11,9%, per la Circonvallazione Lagosta - Stazione Garibaldi(+9%), nel Decentramento Teodosio - Vallazze (+12,5%).• In coda. Nel Centro storico stabile Augusto (+0,0%), nei BastioniTribunale - 5 Giornate (+0,8%) e in Circonvallazione stabile CorsoBuenos Aires - Vitruvio (+0,0%). Nel Decentramento Turro -Precotto (-4,8%).• Le case più convenienti? Per il Centro storico Vetra - San Vitocon 6.850 euro al mq, nei Bastioni Conca del Naviglio - Porta Genovacon 5.650 euro al mq, nella Circonvallazione Gen.Govone -Cenisio con 3.500 euro al mq, nel Decentramento Salomone -Bonfadini con 2.600 euro al mq, Forlanini Mecenate e Rocchetto(entrambe a 2.750 euro al mq).• Gli affitti. Nel primo semestre 2010 il prezzo di locazione di unappartamento a Milano è in diminuzione: per esempio il costodi un trilocale è in media di 124 euro al mq all’anno: -0,5% insei mesi e -2% in un anno. Affittare un monolocale in città costamediamente 245 euro al mq all’anno, in diminuzione dell’1% insei mesi e in un anno. I bilocali si attestano sui 196 euro al mqall’anno, -0,9% in sei mesi e -1,7% in un anno. Gli appartamentidi grandi dimensioni (quattro o più locali) hanno in media uncosto di locazione di 119 euro al mq all’anno e sono quelli chescendono di più: -2,6% in sei mesie -5% in un anno.• La provincia di Milano. Il prezzomedio degli appartamenti nuovi(in zone centrali all’interno deicomuni) nel I° semestre 2010 èdi 2.200 €/mq, con un aumentodello 0,1% rispetto al semestreprecedente. Crescono Sud Milano(+2,3% in sei mesi), Sud est Milano(+1%), Martesana - Adda (+0,3%)e Magentino (+0,2%). Negativele variazioni delle altre aree. •Prezzi in provincia di Milano (Comune escluso)Prezzi €/mq Variazione % Variazione %I° semestre 2010 6 mesi 1 annoAppartamenti nuovi centro 2.200 +0,1 -0,3Appartamenti nuovi zone periferiche 1.994 -0,6 -1,5Appartamenti recenti centro 1.730 -0,9 -1,8Appartamenti recenti zone periferiche 1.571 -1,3 -2,4Appartamenti vecchi centro 1.373 -1,8 -3,0Appartamenti vecchi zone periferiche 1.239 -2,3 -3,6Negozi zone centrali 1.753 -1,0 -2,1Uffici zone centrali 1.585 -1,4 -2,3Negozi zone periferiche 1.414 -2,0 -3,2Uffici zone periferiche 1.349 -1,6 -2,8Fonte: Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cameradi Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano.Prezzi provincia appartamenti nuovi - Prezzi per ambito e variazioni nominali: confronto con la media provincialeValore medio €/mq Variazione % 6 mesi Variazione % 1 anno Variazione % 5 anniCentro Periferia Centro Periferia Centro Periferia Centro PeriferiaMedia provinciale 2.200 1.994 0,1 -0,6 -0,3 -1,5 11,6 11,0Abbiatense - Binaschino 2.184 1.868 -0,4 -0,8 -0,4 -0,8 5,1 3,8Castanese 1.770 1.660 -0,7 -0,7 -1,8 -1,4 17,7 21,1Legnanese 1.955 1.773 -1,9 -1,8 -1,9 -1,9 7,6 8,9Martesana - Adda 2.159 1.993 0,3 0,2 -0,7 -1,5 8,6 8,5Magentino 1.979 1.848 0,2 -0,4 0,2 -0,3 14,7 15,0Nord e Groane 2.493 2.175 -1,0 -1,5 -0,9 -3,0 10,6 7,0Nord Milano 2.884 2.740 -0,9 -1,4 -1,4 -2,8 13,3 12,4Rhodense 2.436 2.181 -0,2 -1,1 -0,1 -1,4 11,9 13,1Sud-Est Milano 2.152 1.937 1,0 -0,9 1,5 -0,2 18,3 20,3Sud Milano 2.488 2.204 2,3 0,0 2,3 -0,4 19,1 11,9Fonte: “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cameradi Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA Milano.Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri29


Mercato immobiliarePrezzi appartamenti nuovi o ristrutturati a Milano città per zonaZona di rilevazione I° semestre Variazione % Variazione % Variazione %2010 semestrale annuale biennaleAugusto 6900 3,0 0,7 0,0Brera 8950 4,1 5,3 4,7Cairoli - Cordusio 7750 2,6 2,6 3,3Diaz - Duomo - Scala 8800 2,9 4,1 4,1Missori - S.Sofia 6950 2,2 1,5 0,7Nirone - S.Ambrogio 8500 3,7 4,9 4,9Spiga - Montenapoleone 12850 2,8 8,4 10,3Vetra - S.Vito 6850 3,0 2,2 2,2Vittorio Emanuele - S.Babila 9850 3,7 7,1 7,1CENTRO 8.600 3,1 4,5 4,7Repubblica - Porta Nuova 6700 2,3 2,3 2,3Solferino - Corso Garibaldi 5950 0,8 3,0 3,0Leopardi - Boccaccio - Pagano 7000 2,2 2,9 4,5Parco Castello 6450 2,4 2,4 2,4S. Vittore 5850 2,6 2,6 4,5Conca del Naviglio - Porta genova 5650 1,8 1,8 11,9Mercalli - Quadronno 6650 2,3 2,3 2,3Tribunale - 5 Giornate 6300 1,6 0,8 0,8Venezia - Monforte 8500 0,0 0,0 3,0BASTIONI 6.561 1,7 1,9 3,6Buenos Aires - Vitruvio 4150 0,0 0,0 0,0Carbonari - Maggiolina 4100 0,0 1,2 1,2Gen. Govone - Cenisio 3500 1,4 2,9 2,9Lagosta - Staz. Garibaldi 4225 9,0 9,0 9,0Sarpi - Procaccini 3775 0,0 1,3 1,3Pisani - Gioia - Baiamonti 4350 1,2 1,2 -1,1Fiera - Monterosa 5700 2,7 2,7 4,6Fiera - Sempione 4850 2,1 2,1 4,3Washington - Po - Vesuvio 4850 2,1 2,1 5,4Bligny - Toscana 3750 1,4 1,4 1,4Navigli - Cassala 4700 1,1 1,1 1,1Solari - Napoli 4450 1,1 1,1 3,5Abruzzi - Romagna 4350 3,6 3,6 4,8Libia - Cirene 5550 0,0 0,0 3,7Piceno - Indipendenza 5500 0,0 -0,9 1,9CIRCONVALLAZIONE 4.520 1,6 1,8 3,0Bovisa - Dergano 3150 0,0 0,8 0,8Musocco - Villapizzone 2900 -0,9 -0,9 -0,9Pellegrino Rossi - Affori - Bruzzano 3000 -1,6 -1,6 -1,6Quarto Oggiaro 2950 0,0 0,0 0,0Brianza - Pasteur 3225 0,0 0,0 0,0Fulvio Testi - Bicocca 3400 0,0 0,0 -0,7Fulvio Testi - Cà Granda 3250 0,0 0,0 -1,5Greco 2925 0,0 0,0 0,0Istria - Maciachini 3325 0,0 0,8 1,5Niguarda 3000 1,7 1,7 1,7Padova - Palmanova 2950 -1,7 -1,7 -1,7Turro - Precotto 3000 -4,8 -4,8 -4,8Axum - Ospedale S. Carlo 2900 -1,7 -3,3 -3,3Bande Nere - Giambellino 3850 0,0 0,0 0,030 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Mercato immobiliarePrezzi appartamenti nuovi o ristrutturati a Milano città per zonaZona di rilevazione I semestre Variazione % Variazione % Variazione %2010 semestrale annuale biennaleBaggio - Quinto Romano 3100 -1,6 -1,6 -1,6Inganni - S.Cristoforo 3250 0,0 -1,5 -1,5Selinunte - Rembrandt 3700 0,0 0,0 1,4Accursio 3250 0,0 0,0 0,0Caprilli - S.Siro 4200 0,0 -1,2 -1,2Quartiere Gallaretese - Trenno 3350 0,0 0,0 0,0Agrippa - Abbiategrasso 3050 0,0 0,0 0,0Cermenate - Ortles 3000 0,0 -1,6 -1,6Corvetto 3100 1,6 1,6 0,0Gratosoglio - Missaglia 3000 0,0 0,0 0,0Ripamonti - Vigentino 3200 1,6 0,0 0,0Barona - Famagosta 3400 1,5 1,5 1,5Q.re S.Ambrogio - Torretta 3150 3,3 3,3 3,3Ronchetto 2750 1,9 -1,8 -3,5Lambrate 3050 0,0 0,0 -3,2Pacini - Ponzio 3850 0,0 1,3 0,0Teodosio - Vallazze 3600 0,0 1,4 12,5Udine 3450 0,0 3,0 1,5Argonne - Corsica 3800 5,6 7,0 5,6Forlanini - Mecenate 2750 0,0 0,0 1,9Martini - Cuoco 3950 0,0 2,6 1,3Santa Giulia - Rogoredo 3250 0,0 0,0 -1,5Salomone - Bonfadini 2600 2,0 2,0 2,0DECENTRAMENTO 3.233 0,2 0,2 0,2MEDIA MILANO 4.627 1,5 1,9 2,4Fonte: “Rilevazione dei prezzi degli immobili sulla piazza di Milano” sul primo semestre 2010 realizzata da Borsa Immobiliare, azienda speciale della Cameradi Commercio di Milano, in collaborazione con FIMAA MilanoMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri31


Collegio e ComuneA Milano un certficato di idoneità abitativa alle famiglie straniereI geometri si fanno garantidel ricongiungimentoRiportiamo l’articolo apparso sull’inserto Lombardiade “Il Sole 24 Ore” a proposito dell’accordotra il Collegio provinciale e il Comune di Milano» di Monica Langda «Il Sole 24 Ore Lombardia»del 04.08.2010Sarà operativo nei prossimi giornil’accordo stipulato il 23 luglio dalComune di Milano con il Collegioprovinciale dei Geometri per il rilasciodel certificato di idoneità abitativa, indispensabileagli stranieri per ottenere ilpermesso di ricongiungimento familiare.Il reclutamento di una task force d’emergenzaè determinato dalle pratiche che sisono accumulate, circa 400, a causa dallanorma inserita nel Pacchetto Sicurezza eche affida ai Comuni, in via esclusiva, ilrilascio del nulla osta necessario ad avviarel’istanza di ricongiungimento.«La legge 94/09 ha uniformato le modalitàper il rilascio del certificato attraversol’ispezione dell’Amministrazioneche dovrà valutare entrambi i requisiti,igienico-sanitari e di conformità – spiegaAndrea Mascaretti, assessore comunalealle Aree Cittadine – ed essendo il nostropersonale insufficiente a garantire l’evasionedelle richieste, abbiamo deciso dimettere a disposizione uno staff di tecniciiscritti all’albo per effettuare i necessarisopralluoghi». Nel 2009, le richieste diidoneità abitativa connesse ai ricongiungimentisono state 4mila. Si tratta ora dicapire quali siano i requisiti di “idoneità”cui fare riferimento, in quanto la conformitàdi impianti elettrici e di caldaie agas, ad esempio, non è cosa scontata pergran parte del patrimonio immobiliarenazionale. Se da una parte, quindi, la leggeintende uniformare le regole, dall’altra– accusano le associazioni di migranti –intralcia il diritto all’unità familiare deicittadini stranieri, per i quali sussistonocontrolli non contemplati nel caso diunioni italiane. «Il riferimento è quello delregolamento regionale per l’edilizia pubblicaresidenziale – chiarisce Mascaretti –dunque oltre ai requisiti igienico sanita-ri richiesti dalla Asl, anche la conformitàdegli impianti. La ratio di questi controllista nella volontà di garantire standardminimi di sicurezza». A partire dai prossimigiorni il Collegio provvederà a smistareai propri iscritti le richieste trasmessesettimanalmente da Palazzo Marino e ilgeometra interessato, fissato l’appuntamentocon il richiedente, effettuerà il sopralluogocompilando una scheda tecnicadi valutazione. In caso di giudizio negativo,il cittadino straniero potrà provvederead adeguare gli impianti e fare una nuovarichiesta di sopralluogo. •32 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


dalla CopertinaApprovato a luglio il nuovo piano di governo del territorioAl via la nuova mappache ridisegna MilanoIl Pgt varato prima dell’estate guiderà lo sviluppo urbanistico per i prossimivent’anni. Attraverso la perequazione introduce un principio di flessibilitàche abbandona vincoli rigidamente definiti. Un unico indice per tutte le areedel Tessuto Urbano Consolidato permetterà di acquistare diritti edificatoriper volumetrie proporzionali alla quantità di suolo ceduto» di Franco ColomboSono stati necessari più di sei mesi didiscussione e cinquantacinque sedutein aula perchè il Consiglio Comunaleapprovasse definitivamente, condelibera n.25, il 13 Luglio scorso, il nuovoPiano di Governo del Territorio (PGT) cheguiderà lo sviluppo urbanistico di Milanoper i prossimi vent’anni. Introdotto dallaLegge Regionale per il Governo del Territorio(legge n. 12 del 11/3/2005), il Pianosi presenta come la sintesi di un lungopercorso di riflessione e verifica che hacoinvolto amministratori comunali ma ancheprofessionisti del settore e semplicicittadini, sui profondi cambiamenti chehanno investito il territorio urbano negliultimi dieci anni e sull’efficacia dei tradizionalistrumenti di pianificazione, nelguidare e regolare tali trasformazioni.Cronistoria e principi generali d’ispirazioneApprovato con delibera n.48, il 5/6/2000,ai sensi della Legge Regionale n. 9/99 esuccessivamente integrato il 16/5/2005,con delibera n.26, il Documento di Inquadramentodelle Politiche UrbanisticheComunali: “Ricostruire la Grande Milano”,fu uno dei primi studi aporre il problema dellaconflittualità esistente apiù livelli fra piano urbanisticoe progetti e frapiano urbanistico generalee locale, individuando soprattuttonella rigidità degli strumenti tradizionali,uno degli elementi ormai più anacronisticidi fronte ad una realtà sempre piùmutevole e ibrida. Si presentava dunquenecessaria una riforma del sistema normativolegato alla pianificazione, “unmetodo nuovo, più aperto e creativo”,per citare le parole di uno dei più convintied entusiasti promotori del nuovostrumento, l’assessore allo Sviluppo delTerritorio, Carlo Masseroli, all’interno delquale, come sottolineato dall’art 5 delPiano delle Regole (PdR): “Le destinazionifunzionali sono liberamente insediabili,senza alcuna esclusione e senza unadistinzione ed un rapporto percentualedefinito. (...) Il passaggio da una all’altradelle destinazioni funzionali con operee senza opere edilizie è sempre ammesso.”Viene introdotto dunque un principiodi flessibilità che abbandona il vecchiomodello di governo del territorio, ancoraesemplificato dal Piano Regolatore Generale(Prg) del 1953, basato su vincoli edestinazioni d’uso dei suoli rigidamentedefinite, dimostratosi col tempo inadeguatoa leggere e guidare lo sviluppo delterritorio urbano, esempio ne sono, nonsolo la Variante Generale del 1980 maanche le successive 300 e più Varianti acui il Piano è stato sottoposto negli annie che hanno interessato quasi il 16% delterritorio urbano, in un continuo tentativodi aggiornamento, rivelatosi per altrosempre tardivo rispetto alla realtà.Il nuovo PGT dunque ribalta la gerarchiafino ad oggi consueta fra piano e progettidando a questi ultimi la precedenza, purall’interno di una visione globale e coerentedi finalità e procedure, che restasempre delineata nelle sue caratteristichefondamentali dal Piano, ma con lapossibilità che quest’ultimo, a secondadelle priorità e dei diversi scenari chenel tempo si delineeranno, possa esseremesso in discussione ed anche eventualmenteridefinito.Si tratta sostanzialmente del passaggioda un sistema di gestione, ad un modellodi guida delle trasformazioni, che implicaanche un mutamento nella tradiziona-34 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


dalla Copertinale relazione fra pianificazione generale elocale, affidando a quest’ultima e in particolarealla sua Amministrazione, il ruolodi mediatore e guida fra strumentazioneurbanistica locale e normative regionali,con la responsabilità di dirigere e regolarei singoli interventi, sulla base di unprincipio di sussidiarietà, all’interno diun sistema interdipendente e complesso,di attori pubblici e privati.Prova ulteriore dell’impronta più realisticae partecipata che caratterizza il nuovoPiano, si può riscontrare anche nel suoinnovativo metodo di redazione, che permesi si è basato sulla raccolta non più delsolo parere di istituzioni e professionistidel settore ma anche di contributi e osservazionida parte di semplici cittadini.Un ascolto diffuso dunque, quartiere perquartiere, con incontri aperti al pubblico,presentazioni in Galleria, forum in rete,confronti con le diverse rappresentanzeassociative, allo scopo di definire, in unasorta di Stati Generali del Territorio, bisognied esigenze primarie a cui trovarerisposta, per chi non solo vive, ma a voltesi trova anche a subire la città, nelle sueinefficienze e ritardi. Proprio per ovviarea quest’ultime, ataviche limitazioni neiprogrammi normativi, si è introdotto unprincipio di semplificazione delle modalitàdi attuazione del Piano delle Regolee degli interventi edilizi privati, con modalitàdiretta – art. 11, punto 1, comma a –o diretta convenzionata – art. 11, punto 1,comma b, c, d – anche con l’impiego diatti unilaterali d’obbligo allegati allaDIA. In ambito pubblico o pubblico privato,un principio d’innovazione delleprocedure che, come esposto nell’art.11PdR, attraverso l’approvazione dei progettiper infrastrutture direttamente nellafase pianificatoria, diminuirà i tempidi autorizzazione per le singole opere,velocizzando dunque l’intero sistema direalizzazione.Principi urbanisticiArticolato nei suoi 3 atti costitutivi, Documentodi Piano, Piano dei Servizi ePiano delle Regole, il nuovo PGT partedall’esame di tre tematiche consideratefondamentali per il futuro sviluppo delterritorio:• incremento e valorizzazione dell’ediliziasenza ulteriore consumo di suolo• aumento e modernizzazione di infrastrutturee servizi• tutela ed espansione delle aree verdiObiettivi strategici di evidente interesseper la collettività, la cui realizzazione vieneaffidata all’attuazione di altrettantetematiche progettuali, che rileggono lacittà in termini di:• nuova rete di epicentri• dinamiche di vita e di mobilità, alternativee complementari: veloce e lenta• nuova dialettica degli spazi: pieni e vuoti.Strutturando l’ambiente urbano entroquattro perimetri concentrici, Cerchia deiBastioni, dei Navigli, dei Viali e delle Cascine,e fatte salve le aree sottoposte atutele speciali e sovraordinate, definitedal titolo III del PdR, dal punto di vistad’uso del Territorio Urbano Consolidato(TUC) s’individuano tre categorie di azzonamento:i Nuclei di Antica Formazione(NAF), che comprendono i complessiedilizi d’interesse culturale generale eambientale, per i quali si identificanointerventi di manutenzione ordinaria estraordinaria volti al restauro, al risanamentoconservativo, alla valorizzazioneultima degli stessi, e le zone caratterizzateda Disegno Urbanistico Riconoscibile(ADR), che comprendono i tessuti urbanie rurali con evidenti caratteristiche omo-Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri35


dalla Copertinagenee ed unitarie, la cui disciplina d’usoè volta a regolare eventuali interventi ditrasformazione che mantengano, in lineadi massima, le caratteristiche originariedelle strutture, pur ammettendo nuovecostruzioni, a patto che rispettino le caratteristicheormai consolidatesi nel perimetrod’insediamento.Nel terzo gruppo, comprendente cioèle aree Ambiti di Rinnovamento Urbano(ARU), sono consentite tutte quelle trasformazionivolte a riequilibrare il rapportofra spazi privati e pubblici, con la realizzazioneanche di aree per la collettivitàe di nuove zone a verde.Questi principi di programmazione e progettazionetengono conto di una rinnovatavisione della città, secondo due dinamiche,la lentezza e la velocità, che soloall’apparenza sembrano antitetiche l’unaall’altra, ma che in realtà caratterizzandotraffico e relazioni umane, saranno destinatesempre più ad integrarsi nei prossimianni. Il modello di città lenta interpretale problematiche interne ai singoli quartieri,che vengono riletti dal nuovo Piano,non solo al fine di riqualificarne gli specificicaratteri storici, ma anche al fine diidentificare per ognuno, nuove e più attualipotenzialità. Il disegno che ne derivaindividua così 88 nuclei d’identità locale(NIL) definibili non tanto attraverso rigidiconfini amministrativi, ma piuttosto sullabase di criteri di vivibilità legati alla quantitàe qualità di servizi e infrastrutture edi vocazioni commerciali e culturali specifiche.Ecco quindi sia nei quartieri storiciche di nuova progettazione, misure perregolamentare il traffico di attraversamento,con aumento delle connessionipedonali e dei raccordi fra marciapiedie la creazione di ponti e passerelle permigliorare, anche attraverso una rete piùcapillare di piste ciclabili, la comunicazionefra i diversi quartieri. Il traffico localesarà riequilibrato grazie ad un sistemareticolare – trasversale di trasporto pubblicodi superficie e metropolitane cheandrà a sovrapporsi all’attuale sistemaradiale – centripeto, che dovrebbe abbassareil tempo di accesso alla rete di servizidagli attuali 26 a 10 minuti, mentre iposteggi di quartiere, interrati, offrirannonuove strutture in superficie per ospitaremercati coperti e attività commerciali.La vivibilità dei quartieri passerà quindianche attraverso la salvaguardia e la promozionedei piccoli esercizi commerciali,all’interno di un equilibrio di spazi gravitantiintorno ad un centro e ad un parco ocomplesso di giardini attrezzati, uno o piùper ogni quartiere, che favoriscano lo sviluppodi relazioni sociali fra gli abitanti.Ma i NIL divengono anche lo scenarioprivilegiato per verificare l’efficacia dellenuove politiche di qualità in materia diedificazione e di aumento della densità,mirante quest’ultima, a soddisfare le esigenzedi sviluppo della città e l’altrettantonecessario bisogno di risparmiarne ilpiù possibile il suolo. La politica di densificazionesi pone infatti l’obiettivo di ridurredall’attuale 73% al 65% il consumodi territorio, migliorando la vivibilità delperimetro urbano, aumentandone la superficiedisponibile per abitante dagli attuali13 ai previsti 30 mq/ab. Essa dunquerappresenta un criterio nuovo di progettazioneurbanistica, pensata in relazionealla nuova rete d’infrastrutture e definitanelle sue caratteristiche morfologiche efunzionali dall’intero complesso pubblicourbano. Secondo infatti quanto stabilitodall’art. 8 PdR, la nuova disciplina fissa in36 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


dalla Copertina3 mc/mq, l’indice fondiario minimo (If) daraggiungere in quegli ambiti del TUC chepresentano alti livelli di accessibilità allarete di trasporto pubblico, livelli che verrannoaggiornati periodicamente a secondadello stato di avanzamento delle operesulla rete stessa; inoltre questa nuovanormativa diventa anche lo strumentoper incentivare opere di edilizia residenzialesociale, tanto che, come sostenutodall’art. 9 PdR, oltre all’indice di Utilizzazioneterritoriale (Ut) di 0,35 mq/mq,chi s’impegnerà nella realizzazione d’interventia sostegno delle politiche abitativesociali, potrà usufruire di un ulterioreindice di Utilizzazione territoriale, di0,15 mq/mq spendibile in opere di edilizialibera. Una maggiorazione della capacitàedificatoria complessiva, determinatasempre sulla base degli indici, sarà applicata,secondo quanto previsto dall’art. 10PdR, anche per premiare e favorire l’ediliziadi qualità. Infatti, nuove costruzioni,ristrutturazioni, sostituzioni, volte a promuoveremaggiori livelli di compatibilitàed efficienza energetica potranno goderedi aumenti volumetrici percentuali, proporzionaliai diversi livelli di ecosostenibilità,massimo, medio, ordinario, minimo,stabiliti dal Regolamento Edilizio.In entrambi i casi, i diritti alla base delladeterminazione degli aumenti volumetriciconcessi, potranno essere sottopostia disciplina perequativa. Quest’ultima,altra novità in materia normativa del Piano,viene introdotta per bilanciare, almenoin parte, l’antico squilibrio di forze frasoggetti privati e pubblici, che ha sempreprevisto, nei vecchi piani urbanistici,la possibilità per l’Amministrazione diespropriare parzialmente vincoli e dirittid’uso delle proprietà fondiarie di privati,senza ipotizzare in cambio accordi compensatividi sorta. Secondo quanto citatoinvece dagli art. 6 e 7 PdR, la perequazioneintroduce un nuovo sistema di regoled’uso del suolo, volto ad un principiodi equità fra pubblico e privato, basatosull’attribuzione di un unico indice diutilizzazione territoriale, del valore di0,5 mq/mq, per tutte le aree del TessutoUrbano Consolidato, indipendentementedalla loro destinazione d’uso. Ciò permetteràall’Amministrazione Comunale diacquisire aree soggette a trasformazioneurbanistica, da destinare per interessepubblico, a verde o a infrastrutture perla collettività, garantendo però ancheai proprietari privati, diritti edificatori,calcolati sulla base di quell’unico indiceterritoriale, per volumetrie proporzionalialla quantità di suolo ceduto. Tali diritti,che possono essere utilizzati dallo stessoproprietario o ceduti a terzi, potrannoessere spesi solo sulle aree, definitedal PGT, soggette ad edificazione, chepotranno essere o una porzione dellastessa area di trasformazione, dove siconcentreranno quindi tutte le volumetriedisponibili per quel comparto, o areediverse, esterne al comparto stesso.Una distribuzione dunque delle quantitàedificatorie valutata sulla base di principidi sostenibilità e specificità morfologicofunzionaledelle singole aree, contributosostanziale alle politiche urbanistiche didefinizione della città pubblica e di densificazione.Inoltre, questo sistema porteràall’individuazione di nuovi soggetti, entipubblici ma con partecipazioni anche private,che andranno a gestire quello cheè già stato definito come il mercato deidiritti edificatori, agendo quali intermediarinel rapporto fra proprietari, Amministrazioneed imprese private che oltread occuparsi della fase di realizzazionepotranno anche gestire i servizi a caricodell’Amministrazione.Chi si impegneràcon interventi a sostegnodelle politiche abitativesociali potrà usufruiredi un indice di Utilizzazioneterritoriale supplementaredi 0,15 mq/mq, spendibilein opere di edilizia liberaTornando a tematiche più strettamenteprogettuali, nel tentativo di ridefinirequel sistema di città veloce che riassumesu scala urbana, la cultura della mobilità,del lavoro e dei servizi, il nuovo Pianoidentifica, all’interno degli ambiti Aree diTrasformazione Urbana (DdP), un insiemedi nuovi epicentri, nuclei propulsividi nuovo sviluppo, distribuiti secondo unprincipio di “tenuta e sostenibilità morfologica”delle diverse aree, che andrannoad affiancarsi alle centralità di antica formazioneo già in costruzione, allo scopodi rigenerare anche quelle parti di cittàche per caratteristiche morfologiche estorico-culturali, non possono essere direttamentecoinvolte nei processi di cambiamento.Sulla base quindi delle specifichepeculiarità urbanistiche, ambientali,ma anche culturali delle diverse aree, adognuno di questi epicentri verrà assegnatolo sviluppo di un nuovo grande progetto,dalla Greenway Sud, la ferrovia fra SanCristoforo e Rogoredo, alla riqualificazionedei grandi boulevards, Sempione,Buenos Aires, Padova, alla passeggiatalungo i Bastioni, solo per citarne alcuni,allo scopo di creare una migliore organizzazionedello spazio pubblico urbano,che dovrebbe così non gravitare più unicamenteintorno al suo solo polo centrale,ma strutturarsi in un macrosistema arete, i cui nodi sono rappresentati propriodagli epicentri di nuova definizione.Per quanto riguarda invece, più in generale,la rete di trasporti, ripensare il sistemadella mobilità significa partire dallaconstatazione di Milano non più solocome area urbana ma anche metropolitana,con più di 7 milioni di abitanti, a suavolta all’interno di un territorio ancorapiù ampio e sempre più interconnesso,che da Torino raggiunge Venezia, spingendosia Nord fino alla Svizzera e a Sud,esteso fra i due poli di Genova e Bologna.Una posizione di centralità all’interno diun macrosistema di scambi e traffico internazionalie nazionali, destinato, conil consolidamento del sistema ad altavelocità (TAV) e l’apertura del Gottardo,a divenire sempre più sostenuto nei prossimianni, gestibile solo attraverso unaristrutturazione su vasta scala dell’interocomparto ferroviario e aeroportuale.È in quest’ottica che và letto il collegamentoreticolare fra i due grandi scalimilanesi di Linate e Malpensa con l’aeroportodi Orio al Serio ed il progetto dicompletamento delle due Gronde ferroviarieNord e Sud, tratti di collegamentoMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri37


dalla CopertinaÈ prevista la valorizzazione di parchi e giardinistorici, privati e pubblici, così come l’installazionedi nuove aree verdi, i “green spots”, e la creazionedi viali alberati e giardini lineari, che servirannoa rafforzare il tessuto ambientale dell’intera cittàfra Varese, Bergamo e la Svizzera e fraGenova e Bologna. Per quanto concerneinvece la mobilità in ambito più strettamenteurbano, la progettazione và nelladirezione di favorire lo sviluppo di unarete stradale e di trasporti pubblici, circolaree tangenziale, a integrazione di quellaradiale esistente, con la creazione di 10linee di metropolitana anche di superficiee 12 linee ferroviarie che dovrebberoampliare gli attuali 75 km di lunghezzadell’intero servizio, ai futuri 192 km, quasitriplicando il numero delle stazioni,dalle attuali 80 a 226, con la conseguenteriqualificazione delle aree tutt’ora partedel sistema di scali ferroviari che, dopoattenta riprogettazione, potranno mantenereo cambiare la loro destinazioned’uso, anche sulla base delle necessitàche andranno a definirsi nel tempo.Una politica di riqualificazione infrastrutturaleed urbanistica dunque chedovrebbe dare nuova vitalità anche adun mercato immobiliare che sull’antitesicentro-periferia, ha da sempre basato lapropria rigida gerarchia di valori, con lapossibilità quindi di aumentare il numeroe l’entità degli scambi economici, garantendocosì nuove risorse utili per finanziareulteriori progetti.Nell’affrontare il delicato tema della tutelae valorizzazione del verde pubblico, ilPGT interpreta il territorio come un complessoinsieme di superfici piene e vuote,all’interno delle quali recuperare o inserire,parchi attrezzati, aree agricole, ortiurbani, boschi, ma anche piste ciclabili epedonali, boulevards e aree ludico-culturali,creando così una nuova e più efficienterete ambientale multifunzionale.A questo scopo la città viene passata almicroscopio, individuando per ognunodei suoi tre grandi settori, città consolidata,rete di epicentri, cintura peri-urbana,delle strategie unitarie, specifiched’intervento che contribuiscano però allacreazione di un’architettura complessivadello spazio aperto, nella quale una partefondamentale sarà rappresentata anchedalla rete d’acque, tutto il complesso sistemadi canali e rogge che da sempre fàda cornice al territorio urbano. Previstidunque non solo interventi di depurazione,ma anche di ricupero delle sponde,con nuove piste ciclabili, parchi, percorsivita per i cittadini, un programma di valorizzazionedunque, che per Naviglio eOlona prevede anche il loro utilizzo come“vie ecologiche” per le aree sede dell’Expo,mentre per il fiume Lambro, ad Est, ègià in progetto la costruzione di un nuovoParco dello Sport.Per quanto riguarda l’ambito urbano, èprevista sia la valorizzazione di parchie giardini storici, privati e pubblici, sial’installazione di nuove aree verdi, i cosiddettigreen spots e la creazione diviali alberati e giardini lineari, che servirannoa rafforzare il tessuto ambientaledell’intera città, dove anche all’internodei singoli quartieri, la stessa dialetticafra pieni e vuoti, permetterà di riprogettaregiardini, campi sportivi, aree verdie cortili, spazi di ritrovo dunque e piccolipolmoni naturali per la comunità.Più ampio margine di manovra è previstoall’interno della rete di epicentri, in cuisono programmate nuove zone verdi espazi aperti per la collettività, a secondaperò di quelle che saranno le esigenzeche l’Amministrazione reputerà di voltain volta primario soddisfare. Per quantoriguarda invece la cintura peri-urbana, lacornice verde sarà affidata alla riqualificazionedei grandi parchi già esistenti, maanche di cascine e aziende agricole chediverrano parte fondamentale di un progettopiù ampio, la creazione di una sortadi agrocity, che garantendo ai cittadiniuna maggiore accessibilità e fruibilità diqueste zone, sia in grado di portare loronuove risorse sviluppando così le diversepotenzialità del settore, non solo in terminidi produttività, ma anche di studioe ricerca applicata alle tecnologie, in materiadi biodiversità e agricoltura ecodinamica.A tale proposito nuove vie ciclopedonali,i Raggi Verdi collegheranno,come una sorta di ponti, la circonferenzaesterna al centro storico cittadino,raccordati a loro volta trasversalmente,da un ulteriore percorso di 72 km, il FiloRosso, vero e proprio anello di congiunzionedell’intero perimetro. In sostanza,l’obiettivo finale di tutto questo complessoinsieme di strategie, è triplicare gliattuali 16 milioni di mq per raggiungere,con oltre 50 milioni di mq totali, la superficiemedia delle aree verdi, delle grandicittà del Nord Europa.38 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


dalla CopertinaStrettamente integrata al nuovo modellodi città pubblica che si sta così definendo,la ristrutturazione nell’organizzazionedei servizi, è volta anch’essa a creareun macrosistema, che partendo dal miglioramentodi quantità e qualità dell’offertalocale, nei singoli quartieri, vada asostenere anche la competitività di Milanoquale polo di attrazione ed eccellenza,su scala nazionale ed internazionale.Una complessa rete di servizi dunque, perla sanità, ma anche amministrativo-istituzionali,per il commercio e le nuove tecnologie,senza dimenticare l’offerta per losport, il tempo libero e i grandi eventi, basatasu criteri di accessibilità, pubblica eprivata, alla nuova rete di trasporti, di continuitàambientale con il sistema di spaziaperti e verdi, nonchè di sinergia produttivacon tutte le piattaforme già esistenti,allo scopo di creare una presenza capillaresul territorio, un sistema equilibrato,complementare ed interconnesso di “cittànella città”, che sappia rispondere alleesigenze attuali e prevederne le future,superando l’antica e ormai limitante dialetticacentro-periferia. Un principio dunquedi mixitè funzionale a supporto anchedi una maggiore integrazione sociale edetnico-culturale, nelle diverse zone urbane,che costituisce anch’essa una dellenuove sfide per una metropoli impegnataa superare i ritardi e l’immaturità chehanno caratterizzato la storia urbanistica• Queste le scadenze •italiana del secondo Novecento, per porsicome autorevole interprete di un nuovosistema di regole e obiettivi progettuali, inlinea con le politiche di sviluppo dell’UnioneEuropea e in grado di costruire un nuovomodello di città pubblica, dinamica,moderna e in costante competizione conle grandi capitali internazionali. •L’iter di definitiva approvazione prevede per: venerdì 15 ottobre il termine ultimodei 30 giorni disponibili per la pubblicazione degli Atti del Piano, V.A.S, documenti,tavole e allegati, presso l’Ufficio B.U.R.L. e l’Albo Pretorio, nonchè sudue quotidiani nazionali, sul sito internet del Comune di Milano e, anche attraversoaffissione pubblica (e) in via Pirelli 39 e nell’Ufficio di Piano di via Cenisio 2.Da sabato 16 ottobre e per i successivi 30 giorni sarà dunque possibile presentarele osservazioni. Osservazioni che saranno acquisite a partire da martedì 16novembre dando avvio alla successiva fase di controdeduzione alle osservazioni,con relativa modifica degli Atti sulla base delle osservazioni accolte. Per giovedì13 gennaio è previsto il parere della Provincia di Milano, mentre sarà l’esame delV.A.S., nei 30 giorni successivi a chiudere il lungo percorso burocratico. Termineed approvazione del PGT, lunedì 14 febbraio, da parte del Consiglio Comunale. •


NormativaRegione Lombardia e Comune di Milano chariscono la nuova normativa in materia di attività edilizia liberaSemplificazione: per la manutenzionestraordinaria basta la ComunicazioneLa razionalizzazione interessa i lavori relativi a unità immobiliari non riguardanti le parti strutturali dell’edificio,senza aumento del numero degli spazi abitativi e con modifica della destinazione d’uso, oltre a quelli riguardantiesclusivamente le parti esterne e le opere di integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologici» dalla RedazioneCon la modifica dell’art. 6, introdotta dapprima dal D.L.40/2010 e quindi radicalmente modificata dalla Legge diconversione n° 73/2010, nasce la cosiddetta “Comunicazionedi inizio attività edilizia libera”, nuova procedurache richiama l’art. 26 della L. 47/85.Pubblichiamo il comunicato della Regione del 3 giugno ela Circolare n. 2/2010 del Comune di Milano del 9 luglio,che entrano nel merito della materia. La “Comunicazionedi inizio attività edilizia libera” è allegata alla Circolaree può essere scaricata direttamente dal sito del Comune(Sportello unico per l’edilizia > Circolari).In data 26 maggio 2010 è entrata in vigore la legge 22 maggio2010, n. 73 - conversione del D.L. n. 40/2010 - che all’art. 5detta disposizioni in materia di attività edilizia, andando a sostituirel’art. 6 del T.U. dell’edilizia (D.P.R. n. 380/2001).Rispetto alla stesura iniziale del D.L., la norma è stata completamenteriscritta in sede parlamentare: tra le novità introdotte,la più importante è la cancellazione dell’inciso secondo cui lenuove regole dettate in materia di attività edilizia libera, sonoapplicabili “salvo più restrittive disposizioni previste dalla disciplinaregionale”.La modifica, che si pone nel solco dei precedenti provvedimentianticrisi adottati dal Governo e dal Parlamento nell’ambito dellapropria politica economico-finanziaria, pare introdurre una disciplinauniforme dell’attività edilizia libera, finalizzata a definireun livello minimo di semplificazione non derogabile in sensorestrittivo dalla Regione, alla quale è consentito solo di integraree adattare la normativa statale.Una tale lettura del nuovo art. 6 del D.P.R. n. 380/2001 non consentedi considerare “di dettaglio” le disposizioni ivi previste;queste ultime, pertanto, non potranno più ritenersi disapplicateper effetto dell’art. 103, comma 1, della L.R. n. 12/2005, leggeper il Governo del Territorio.Pertanto, anche in Regione Lombardia, trova immediata applicazioneil regime semplificato delineato a livello statale per gliinterventi di manutenzione straordinaria e per gli altri normativamenteindividuati.Il presente comunicato annulla evidentemente il precedente,pubblicato in data 31 marzo 2010 a seguito dell’entrata in vigoredel D.L. n. 40.Milano, 3 giugno 2010L’Assessore al Territorio e Urbanistica, Daniele BelottiIl Direttore Generale, Bruno Mori40 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


NormativaProtocollo 552694/2010SETTORE SPORTELLO UNICO PER L’EDILIZIADIREZIONEMilano, 09 luglio 2010Oggetto: circolare n. 2/2010 (progr. 48). Legge 22 maggio 2010,n. 73 di conversione del Decreto legge n. 40/2010 - modificadell’art. 6 “Attività edilizia libera” del D.P.R. n. 380/2001 - Primeindicazioni operativeIl Parlamento, con la legge n. 73/2010 di conversione del decreto-leggen. 40/2010, ha riscritto integralmente l’art. 6 delD.P.R. n. 380/2001 ed in particolare ha modificato le facoltàdelle Regioni che, nel testo originario, potevano solo restringereil campo d’applicazione della norma statale, mentre ora lopossono solo ampliare. In base a tale circostanza Regione Lombardiaritiene che tale normativa debba essere considerata “diprincipio” e pertanto “non derogabile in senso restrittivo dallaRegione, alla quale è consentito solo di integrare e adattare lanormativa statale” il che comporta la sua immediata applicazionein Lombardia malgrado la disapplicazione dell’originariotesto disposta dalla LR 12/2005.Il nuovo testo dell’art. 6 aggiunge al comma 2 un nuovo elencodi opere che “possono essere eseguite senza titolo abilitativo”:a) gli interventi di manutenzione straordinaria di cui all’articolo3, comma 1, lettera b), ivi compresa l’apertura di porte interneo lo spostamento di pareti interne, sempre che non riguardinole parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento delnumero delle unità immobiliari e non implichino incremento deiparametri urbanistici;b) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti etemporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare dellanecessità e, comunque, entro un termine non superiore ai 90 giorni;c) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni,ancheper aree di sosta,che siano contenute entro l’indice di permeabilità,ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale, ivicompresa la realizzazione di intercapedini interamente interratee non accessibili, vasche di raccolta delle acque, locali tombati;d) pannelli solari,fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumuloesterno, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuoridella zona A) di cui al decreto del Ministero per i lavori pubblici2 aprile 1968, n. 1444;e) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo dellearee pertinenziali degli edifici.Tralasciando la lettera a) di cui si parlerà in seguito, entranoex novo nell’attività edilizia libera gli interventi sulle pertinenzeesterne degli edifici, lettere c) ed e) tra i quali si possonotranquillamente annoverare tutte le opere di manutenzione einnovazione degli spazi verdi e dei giardini ad esclusione dellecostruzioni temporanee (salvo la lettera b).Come detto gli intereventi non necessitano di titolo edilizio abilitativo(DIA o Permesso) di conseguenza per essi non è richiestaalcuna attività istruttoria da parte dello Sportello Unico perl’Edilizia, ma, al contrario degli altri interventi elencati al comma1 dell'articolo 6 che non richiedono nessun adempimènto,quelli elencati al comma 2 sono subordinali ad una preventivacomunicazione dell’inizio dei lavori “all’amministrazione comunale”.Non è previsto alcun atto d’assenso da parte della stessa.Si configura pertanto un’attività assolutamente unilaterale edin tal senso assumono particolare rilievo alcune osservazioni:1- Al comma 1 dell’articolo è prescritto che le opere debbono essereeffettuate nel rispetto egli strumenti urbanistici e “comunquenel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenzasulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle normeantisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, diquelle dei relative all’efficienza energetica nonché delle disposizionicontenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio”la responsabilità dell’osservanza è innanzitutto del committente;2- Al comma 3 è prescritto che “l’interessato agli interventi di cuial comma 2 allega alla comunicazione di inizio dei lavori le autorizzazionieventualmente obbligatorie ai sensi delle normative disettore” di conseguenza nel caso d’immobili sottoposti a vincolo(monumentale, paesaggistico, ferroviario, idrogeologico...) chicomunica deve dare conto della presenza o meno del vincolo edottenere preventivamente e separatamente il relativo benestare;3- Per gli interventi di cui alla lettera a) il comma 3 prevede la comunicazionedel nominativo dell’esecutore dei lavori pertanto,considerato l’obbligo del rispetto delle norme di sicurezza, devonoessere effettuati gli adempimenti di cui al D.Lgs. 81/2008come modificato dal D.Lgs. 106/2009. Poiché non si configura“titolo edilizio” nessuna documentazione deve essere presentataallo Sportello Unico per l’Edilizia.La materia è di particolare delicatezza considerata l’entità delleopere che possono essere realizzate ai sensi della lettera a),ma allo stato della norma non e possibile dare altre indicazioni.Sono auspicabili ulteriori interventi legislativi.L’innovazione di maggiore rilievo è quella relativa agli interventidi cui alla lettera a) del comma 2 in quanto per essi si configurauna procedura speciale diversa dagli altri interventi, senza precedentinella recente normativa e molto simile alla prima “semplificazioneedilizia” realizzata con l’art. 26 della legge 47/1985laddove al comma 4 è previsto che “l’interessato, unitamentealla comunicazione di inizio lavori, trasmette all’amministrazionecomunale una relazione tecnica provvista di data certae corredata degli opportuni elaborati progettuali, a firma di untecnico abilitato, il quale dichiari preliminarmente di non avererapporti di dipendenza con l’impresa né con il committente eche asseveri, sotto la propria responsabilità, che i lavori sonoconformi agli strumenti urbanistici approvati e ai regolamentiedilizi vigenti e che per essi la normativa statale e regionale nonprevede il rilancio di un titolo abilitativo”.Come nel caso dell’art. 26, la verifica del rispetto delle norme,che ordinariamente è affidata alla Pubblica Amministrazione, èsvolta dal professionista abilitato che assume la posizione digarante del rispetto delle “prescrizioni degli strumenti urbanisticicomunali” e “delle altre normative di settore aventi incidenzasulla disciplina dell’attività edilizia”. In questo senso siritiene si configuri l’obbligo previsto dal comma 3 che il professionistaattesti “di non avere rapporti di dipendenza con l’impresané con il committente” quindi in un ruolo di “terziarietà”.La prescrizione comporta l’impossibilità di utilizzare la proceduraper le opere delle PPAA assistite dalla validazione del RUP.Rispetto alla versione contenuta nel DL 40 viene esteso l’ambitodelle opere realizzabili “senza titolo” all’intera “manutenzionestraordinaria” con la specificazione “ivi compresal’apertura di porte interne o lo spostamento di pareti interne,sempre che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, noncomportino aumento del numero delle unità immobiliari e nonMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri41


Normativaimplichino incremento dei parametri urbanistici” che, in linealogica, dovrebbe essere di maggior dettaglio rispetto allaprevisione della lettera b) dell’art.3 comma 1 del DPR 380.La lettura della definizione di manutenzione straordinaria datadal DPR 380 “le opere e le modifiche necessarie per rinnovare esostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzareed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempreche non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliarie non comportino modifiche delle destinazioni di uso”evidenzia subito una contraddizione.Se infatti la definizione della lettera a) del comma 2 contienela limitazione “sempre che non riguardino le parti strutturalidell’edificio” mentre l’art. 3 ammette il rinnovamento o sostituzionedi elementi strutturali, contemporaneamente consente dimodificare le superfici delle unità immobiliari (solo con fusione enon con frazionamento) e sembrerebbe ammettere le modifichedi destinazioni d’uso “non implichino incremento dei parametriurbanistici” che invece l’art. 3 comma 1 esclude esplicitamente.La definizione della lettera a) poi contrasta anche con la definizionedi manutenzione straordinaria data dall’art. 27 della LR12/2005 “le opere e le modifiche riguardanti il consolidamento,il rinnovamento e la sostituzione di parti anche strutturali degliedifici, la realizzazione ed integrazione dei servizi igienico-sanitarie tecnologici, nonché le modificazioni dell’assetto distributivodi singole unità immobiliari.Sono di manutenzione straordinaria anche gli interventi checomportino la trasformazione di una singola unità immobiliarein due o più unità immobiliari, o l’aggregazione di due o più unitàimmobiliari in una unità immobiliare”.In conclusione, essendo la definizione di manutenzione straordinariacontenuta nell’art. 6 solo parzialmente coincidente conquelle vigenti, deve essere considerata di carattere speciale,senza possibilità di applicazione, per la procedura in oggetto, dialtre definizioni, salvo le parti non in contrasto con la lettera b)del comma 1 dell’art. 3 DPR 380.Pertanto sono considerabili come interventi di manutenzionestraordinaria rientranti nell’attività edilizia libera:• interventi di MS relativi a unità immobiliari non riguardanti leparti strutturali dell’edificio, senza aumento del numero delleunità immobiliari e con modifica della destinazione d’uso versodestinazioni con medesima o minore incidenza standard;• interventi di MS riguardanti esclusivamente le parti esternedell’edificio e non interessanti gli elementi strutturali dell’edificio;• opere di integrazione dei servizi igienico-sanitari e tecnologicidegli edifici.Per quanto riguarda invece gli interventi di cui alle altre letteredell’elenco del comma 2, per le quali non è prevista né la presentazionedel progetto né la comunicazione del nominativo dell’assuntoredei lavori, il regime è quasi totalmente libero, del tuttoequiparabile agli interventi di cui al comma 1, nel rispetto dellecondizioni richiamate al precedente punto 1, delle osservazioni,con la sola differenza dell’obbligo della comunicazione e dell’allegazionedei nulla osta paesaggistici e/o monumentali, (anchegli interventi del comma 1 sono tenuti ad ottenere il nulla osta,solo che non devono trasmetterlo al Comune che non ha notiziadell’intervento perché non c’è l’obbligo della comunicazione).Regime sanzionatorioAnche per quanto riguarda il regime sanzionatorio viene introdottauna nuova fattispecie infatti il comma 7 si prevede: “Lamancata comunicazione dell’inizio dei lavori ovvero lo mancatatrasmissione della relazione tecnica, di cui ai commi 2 e 4 delpresente articolo, comportano la sanzione pecuniaria pari a 258euro. Tale sanzione è ridotta di due terzi se la comunicazioneè effettuata spontaneamente quando l’intervento è in corso diesecuzione”. È un regime del tutto nuovo per il quale non trovanoapplicazione le sanzioni cui al capo Il del titolo IV del D.P.R.380/2001. Tutto ciò riguarda, ovviamente, il caso in cui sussistanoi presupposti di legittimità di cui al comma 1, quindi nelcaso in cui le opere non accompagnate da comunicazione e/oda relazione tecnica siano conformi alle norme. Nel caso in cuila conformità non sussista la legge lascia un vuoto normativo,infatti non può essere applicata la sanzione di 258 euro, mentreparrebbero escluse anche quelle di cui all’art. 37 DPR 380, cheesclude esplicitamente dall’applicazione le opere di cui all’art. 6.Sarà invece da applicarsi la sanzione penale (almeno quella dicui alla lettera a) del comma l dell’art. 44 del D.P.R. n. 380/2001.Sempre con riferimento alle sanzioni penali non è esplicitata laresponsabilità dell’asseveratore che non assume più esplicitamentela funzione di “esercente un servizio di pubblica necessità”,art. 359 C.P., come nel caso della DIA. Sara l’Autorità Giudiziariaa stabilire, nell’ambito del Capo III del Titolo VII “Falsità inatti”, la norma da applicare. Qualora l’intervento non conforme,attraverso successive modifiche venga ricondotto a regolaritàcon presentazione di nuova asseverazione, rimane inapplicabilel’art. 37, per le ragioni dette sopra e di conseguenza anchel’accertamento di conformità e l’intervento sarà assoggettatoalla sanzione di cui al comma 7 del nuovo art. 6.Dal contesto così delineato rimarrebbero escluse dall’ambitosanzionatorio le opere in contrasto con le norme urbanistichee regolamentari (anche quelle d’igiene), che rimarrebbero cosìsostanzialmente affrancate dall’obbligo del rispetto previstodal comma 1 dell’art,6. Si deve però osservare che il DPR 380,all’art 27 Vigilanza sull’attività urbanistico-edilizia, prevede,oltre al compito per gli uffici comunali di “vigilanza sull’attività42 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


urbanistico-edilizia nel territorio comunale per assicurarne larispondenza alle norme di legge e di regolamento, alle prescrizionidegli strumenti urbanistici ed alle modalità esecutivefissate nei titoli abilitativi” (comma I), anche “qualora sia constatata,dai competenti uffici comunali d’ufficio o su denunciadei cittadini, l’inosservanza delle norme, prescrizioni e modalitàdi cui al comma 1, il dirigente o il responsabile dell’ufficio,ordina l’immediata sospensione dei lavori, che ha effetto finoall’adozione dei provvedimenti definitivi di cui ai successiviarticoli” (comma 3). Per quanto riguarda i provvedimenti valgonole osservazioni prima fatte che richiedono, come nelcaso della sicurezza nei cantieri, un intervento chiarificatoredel legislatore che si auspica in tempi brevi.Adempimenti del ComuneCome detto gli interventi dell’art. 6 “sono eseguiti senza alcuntitolo abilitativo”, non è prevista quindi un’attività di verificacome nelle DIA. Gli uffici del Sportello Unico per l’Edilizia e deiConsigli di Zona (per le opere interne) si limiteranno quindi a protocollarele comunicazioni verificando la presenza degli allegati.Per quanto riguarda lo Sportello Unico per l’Edilizia le comunicazionidovranno essere presentate presso gli sportelli delle UnitàOrganizzative competenti per la Zona di decentramento in cui sirealizza l’intervento. Successivamente alla presentazione dellacomunicazione rimane di competenza dello Sportello Unico perl’Edilizia la verifica di rispondenza di cui all’art. 27. Che, nel casodegli interventi di cui alla lettera a) del comma 2, potranno essereeffettuate anche a campione sui progetti asseverati. Stantel’assenza di una attività istruttoria sulla totalità dei progettinonché la complessità e il numero delle “normative di settoreaventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia” è statopredisposto il modulo di comunicazione qui allegato redatto,nella forma usuale in Comune di Milano, “a domande chiuse”in modo da facilitare ai compilatori la verifica della conformitàdichiarata. Si segnala la rilevanza di alcune delle dichiarazioniin capo al presentatore della comunicazione che deve accertarsil’assenza di vincoli, e del rispetto delle norme di Codice Civilenei confronti di terzi nonché delle norme in materia di sicurezzae tutela ambientale. Poiché la nuova legge comporta una diversasuddivisione nell’ambito della disciplina degli interventi, lapresentazione della comunicazione di cui all’art. 6 comma 2 nonè un’opzione alternativa alla DIA. Pertanto le eventuali DIA presentateper le fattispecie elencate dal comma citato verrannoassunte quali comunicazioni con le conseguenze prima citate inmerito all’istruttoria delle stesse. Oltre all’invio della comunicazionenon sono previsti altri adempimenti quali la comunicazionedell’inizio e della fine dei lavori, del collaudo finale (art. 22comma 7), della richiesta di agibilità; non si configura la variante(ogni modifica del progetto è una nuova comunicazione) mentresussiste l’obbligo, previsto dal comma 5, di presentazione degliatti di aggiornamento catastale (si ricorda al proposito la sanzioneprevista per la ritardata presentazione).Per quanto riguarda l’invio telematico previsto quale possibilitàdal comma 2 si informa che è già in corso di realizzazione pressoil Settore uno specifico applicativo informatico. •RISPARMIARE ENERGIA,PRODURRE ENERGIACON GLI IMPIANTIFOTOVOLTAICI E SOLARIEsecuzione e montaggiopannelli solari e fotovoltaicigeom. Fabiano Carreracell. 348.3622087carrerafabiano@yahoo.itA: tutti gli ufficiIl direttore dello Sportello Unico per l’Ediliziadel Comune di Milanoarch. Giancarlo Bianchi Janetti


ProfessioneConsulenti tecnici esperti nell’investigazione del fuocoArriva lo Sherlock Holmesspecializzato in incendiDa fine novembre a marzo il Collegio di Monza e Brianza organizzerà il primocorso di formazione in Italia per diventare professionisti in “Fire investigation”,un nuovo metodo di indagine per individuare le cause degli incendi» di Giuseppe Carlo RedaelliIl fuoco è fonte di calore e quindi di vita,ma anche di pericolo e di morte. Portatoredi una potenza preziosa tuttaviaminacciosa, tanto indispensabile quantopotenzialmente ingestibile. L’uomo devecomprendere che il fuoco, come ogni elementonaturale, non è portatore di vita odi morte, ma semplicemente è ciò che è,ed è suo compito saperlo rendere buonopiuttosto che cattivo attraverso l’assunzionedi responsabilità delle proprie sceltee di come impiega il proprio bagaglio diconoscenze, anche quelle che riguardanoil fuoco.Nel nostro Paese sempre più norme impongonoa privati ed enti pubblici la garanziadella sicurezza nei vari settori eambienti di lavoro, ma quanti si fermanoalla mera produzione di adempimenti cogentisenza interagire con la sostanzialeapplicazione della prevenzione, l’organizzazionee le procedure previste! Quantisi occupano veramente di informazionee formazione non limitandosi a ottenereattestati e/o riconoscimenti vari di partecipazionead eventi formativi?La Corte di Cassazione ha sottolineatol’esigenza che l’informazione e la formazionesiano realmente recepite, pertantoche non ci si limiti a fornire l’informazionee la formazione, ma che si accerti se l’informazionee la formazione siano concre-tamente acquisite, converifica di apprendimento.Trovo sia indispensabileuna sostanziale edeffettiva collaborazionefra professionisti e funzionaridei Comandi dei Vigili del Fuoco,in considerazione dell’evoluzione dellanormativa e della conoscenza ottenutacon una formazione seria e professionale.Entrambi sentono la necessità diaggiornamento continuo così come il regolamentodel Consiglio Nazionale deiGeometri e Geometri Laureati che lo prevedeobbligatorio dal 1° gennaio 2010 peri propri iscritti. Per questo motivo il CollegioGeometri e Geometri Laureati di Monzae Brianza, dopo aver concluso il corsodi formazione ex L. 818/84 che abilita allaprofessione nella Prevenzione incendi,intende implementare le conoscenze deipropri iscritti e colleghi, organizzando ilnuovo corso “Fire Investigation”.Indagini sulle origini degli incendiLo studio degli incendi è, nella pratica,uno dei più difficili fra le scienze forensi.A differenza della maggior parte delle altrediscipline giudiziarie, anche la questionefondamentale se un reato è stato commessonormalmente non è evidente. Nelcorso di un’indagine sul fuoco, un interoprocesso deve avvenire solo per determinarese il caso implica incendio doloso ocolposo. La difficoltà di determinare se siè verificato incendio doloso si pone perchél’incendio distrugge spesso anche lachiave che è prova della sua origine. Moltiincendi sono causati da apparecchi difettosi,come ad esempio il corto di circuitielettrici difettosi. Incendi auto possonoessere causati da linee di alimentazionecarburante anomale, e una combustionespontanea è possibile là dove vengonoaccumulati i rifiuti organici. Un ricercatoredel fuoco guarda i suoi resti e ottieneinformazioni per ricostruire la sequenzadegli eventi che hanno preceduto il fuoco.Uno degli aspetti impegnativi dell’inchiestadel fuoco è la base multidisciplinaredel lavoro del ricercatore. Gli incendi possonoinfatti essere causati da molti artefatticomuni. Così gli investigatori nonsolo hanno bisogno di conoscere la basedella scienza del comportamento del fuoco,ma gli sono necessarie competenzeanche nei diversi settori di studio, compresala costruzione, l’energia elettrica, ilcomportamento umano e quello dei veicoli.Se c’è un’accensione di gas all’originedell’incidente, un investigatore deveavere una sufficiente dimestichezza conle apparecchiature per poterle includereo escludere quali possibili cause dell’incendio.Gli investigatori del fuoco devonoinoltre conoscere i propri limiti e invitareesperti ad assisterli, quando necessario.Di conseguenza essi collaborano a volte44 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Professionecon tecnici elettronici (quando si esaminanoapparecchi elettrici, cablaggio,ecc.) o altri professionisti (per apparecchialimentati a gas, aria, gestione delleapparecchiature, sistemi di consegna delgas, ecc.).Fire Investigation“Fire Investigation” è una metodica investigativaanalitica che si utilizza perl’individuazione dell’origine di incendi edesplosioni. Si basa sulla conoscenza deimeccanismi della combustione e utilizzaun approccio sistematico e scientifico nelsuo svolgersi, con l’utilizzo della “semeioticadegli incendi”, ossia la disciplinache studia i segni lasciati dall’incendio.Al “Fire Investigation” è correlato il “FireEngineering”, una strategia di prevenzioneche si basa sulla previsione della dinamicaevolutiva di un incendio grazie all’applicazionedi specifici modelli di calcolo.Negli Stati Uniti d’America esiste anche la“Arson Investigation”, una branca della“Fire Investigation” che studia precipuamentegli incendi dolosi, ed è seguita dapersonale istituzionale delle forze di polizia,vigili del fuoco e protezione civile inquanto richiede la funzione di “pubblicoufficiale” per le indagini indirette chespesso richiede.In Italia esiste il N.I.A. (Nucleo InvestigativoAntincendio) presso il Ministerodell’Interno Direzione Centrale per la Prevenzionee la Sicurezza Tecnica di cui èdirigente l’ing. Francesco Notaro.Procedure• Indagini dirette: sono quelle indaginiesperite sui luoghi dove si è sviluppatol’incendio e sui reperti prelevati in dettiluoghi per la ricerca del punto di origine edelle cause fisiche che lo hanno generato.• Indagini indirette: quel complesso diattività investigative non condotte sui repertima sui possibili indagati, con il finedi cercare il movente dell’evento (esempio:intercettazioni telefoniche, indaginipatrimoniali, ricostruzione di movimenti,raccolta di testimonianze).Premesso che un incendio per sua naturatende a distruggere, o comunque rendeirriconoscibili quegli stessi elementi chel’hanno generato, stabilire la natura di unincendio richiede la messa in atto d’indagininon sempre semplici, anzi spesso dinotevole difficoltà. Si possono verificareinfatti casi in cui i sopralluoghi e la raccoltadi dati forniscono elementi sufficientialla risoluzione del caso, ma ce ne sonoaltri in cui occorre eseguire delle verifichesperimentali supplementari, quali analisichimico-fisiche o la raccolta di notizie suavvenimenti o comportamenti di persone.Le indagini vanno sempre effettuate tenendopresenti determinate cautele especifiche precauzioni in funzione di:1. attività che si svolgevano sul luogodell’evento prima dell'incendio2. natura delle sostanze coinvolte3. tempo trascorso4. eventuali manipolazioni avvenute5. altroNel campo assicurativo riveste un ruolodi primaria importanza la verifica delladolosità o meno dell’evento, e solo in secondabattuta, l’individuazione precisa,o almeno la più probabile, dell’origine.In assenza di elementi oggettivi di provava sempre evitato di esprimere parerisulla natura di un incendio e comunque,quando è necessario esprimerli, è indispensabileacquisire e valutare primatutta una serie di elementi indiziari e probatoriche, messi in correlazione tra loro(elementi d’indagine diretti e indiretti)possono, con sufficiente attendibilità,suffragare l’ipotesi fatta.Da sinistra Arch. M. Manna,Geom. G. Redaelli, Geom. A. Castoldi,Geom. M. Brambilla.Il Collegio dei Geometri e Geometri Laureatidi Monza e Brianza, nello scorsomese di maggio ha preso contatto con ildirigente ing. Notaro presso la DirezioneCentrale per la Prevenzione e la SicurezzaTecnica - Nucleo Investigativo Antincendiocon sede in Roma e ha concordato unacollaborazione per organizzare il primocorso in Italia per professionisti in “FireInvestigation”. Si è provveduto alla redazionedi un programma di studio, sottopostoe approvato dall’ing. Notaro. Il corsoavrà una durata pari a circa 100 ore oltrea una verifica finale di apprendimento.Sono stati già individuati i docenti pressola Facoltà del Politecnico di Milano, il Tribunaledi Monza, la Polizia Scientifica e lostesso ing. Notaro. L’obiettivo del corso èil miglioramento delle conoscenze di chiopera nell’ambiente della Prevenzione,formando tecnici esperti nell’investigazionedegli incendi sia per la consulenzacome tecnico d’ufficio (CTU) sia per quellarivolta a privati, enti pubblici, aziendee compagnie di assicurazione.Il programma, per sommi capitoli, presentai seguenti contenuti:1. chimica fisica dell’incendio2. termodinamica della combustione3. gli aspetti giuridici4. attività di sopralluogo5. le cause dell’incendio6. gli effetti dell’incendio7. sostanze pericolose8. l’investigazione chimica sulle causedell’incendio9. inneschiL’occasione è gradita per ringraziare l’ing.Notaro per l’accoglienza, la cortese disponibilità,collaborazione e professionalitàper rendere possibile il nostro obiettivo. •“Fire Investigation”è una metodicainvestigativa analiticache si utilizzaper individuarel’origine di incendied esplosioni. Si basasulla conoscenzadei meccanismidella combustionee utilizza un approccioscientifico attraversol’utilizzo della semeioticadegli incendi, disciplinache studia i segnilasciati dal fuocoMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri45


ProfessionePrevenzione incendi nei luoghi di lavoroLa redazione del documento di valutazionedel rischio (DVR) è prevista espressamentedal decreto 81/08 per tutte le attivitàOltre al tradizionale approccio prescrittivo, si sta diffondendo l’utilizzo di criteri prestazionaliper definire puntualmente soglie minime di sicurezza» di Giuseppe Carlo RedaelliIndipendentemente dal fatto che un’attivitàsia soggetta ai controlli di prevenzione incendida parte del competente Comando Provincialedei Vigili del Fuoco, tutti i datori di lavorodevono svolgere una valutazione del rischio incendio al qualesono esposti i lavoratori, così come previsto dal D.Lgs. 81/08.Fino al 1998, in Italia, la redazione di un documento contenentela valutazione dei rischi era espressamente prevista solo per leattività a rischio rilevante, mentre per quelle di tipo civile, cosìcome per le industriali o artigianali soggette al controllo deiVigili del Fuoco ma non regolate da specifiche norme tecniche,sono stati applicati i criteri generali di prevenzione incendi inconformità al D.Lgs 139/2006.Con l’emanazione del D.M. 04.05.1998 è stata prescritta, per leattività soggette ai controlli di prevenzione incendi da parte deiVigili del fuoco, l’effettuazione nell’attività di una valutazionedei rischio incendio e l’individuazione delle misure tecniche chesi ritengono idonee a compensarlo; in particolare, è necessarioprocedere alla:1. individuazione dei pericoli2. descrizione delle condizioni ambientali3. valutazione qualitativa del rischio4. compensazione del rischio5. gestione dell’emergenzaOccorre sottolineare che non sono state indicate le modalità dieffettuazione di tale valutazione, quindi i criteri di accettabilitàdel rischio possono scaturire da valutazioni soggettive e condurre,in casi particolari, all’individuazione di misure di sicurezzadifferenti su tutto il territorio Nazionale.Il D.M. 10.03.98 rappresenta un punto di partenza di fondamentaleimportanza, in quanto per la prima volta in modo organico eschematico vengono individuati gli elementi che devono esserepresi in esame per la valutazione e classificazione del rischioincendio in un luogo di lavoro. Inoltre, il contenuto del D.M.10.03.98, oltre a consentire al datore di lavoro di effettuare lavalutazione del rischio incendio, può essere utilizzato relativamentealle attività soggette al controllo dei Vigili del fuoco e non46 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


NUOVI SPAZI PER NUOVE IDEE.VERANDE PER AMPLIARE LO SPAZIO ABITATIVO.regolate da specifica normativa per eseguire la valutazionedel rischio incendio come richiesto dal D.M. 04.05.98. Il datoredi lavoro – prescrive il decreto – preferibilmente con l’ausiliodi un professionista, deve procedere alla valutazionedel livello di rischio di incendio classificandolo come basso,medio o elevato in relazione alle caratteristiche dei vari ambienti,delle sostanze contenute, della possibilità di propagazionedi un eventuale incendio e del fatto che esso possa anchecoinvolgere le persone presenti all’interno dell’attività.Il procedimento per valutare il rischio incendio secondo ilD.M. 10.03.98 consiste:1. identificazione dei pericoli2. individuazione delle persone esposte al rischio3. rimozione e/o sostituzione dei pericoli di incendio4. classificazione degli ambienti a rischio di incendio5. valutazione dell’adeguatezza delle misure adottate6. redazione e revisione della parte documentale relativaalla valutazione effettuataSuccessivamente, il datore di lavoro è tenuto ad adottare lemisure finalizzate a:1. ridurre la probabilità di insorgenza di un incidente2. realizzare le vie ed uscite di emergenza al fine di consentirel’esodo delle persone in condizioni di sicurezza in casod’incendio3. realizzare le misure per una rapida segnalazione dell’incendioper permettere lì attivazione di sistemi di allarme4. assicurare l’estinzione di un incendio5. garantire l’efficienza dei sistemi di protezione antincendio6. fornire ai lavoratori una adeguata informazione e formazione7. adottare un idoneo sistema di gestione della sicurezza attuandole iniziative che si rendono necessarie per mantenereinalterata la sua efficacia nel tempo.Tale valutazione dovrà effettuarsi una prima volta quandosi procede alla stesura del DVR (Documento ValutazioneRischi) previsto dal D.Lgs 81/08 e successivamente quandosiano necessari interventi di adeguamento e/o sono intervenutemodifiche allo stato dei luoghi.Finalmente il sogno di più spazio si avvera: grazie alle verande FINSTRAL, semprearmonizzabili alla linea ed allo stile della Sua casa. Dietro ad un’esteticaattraente si cela un confortevole sistema per aperture di grandi dimensioni.FINSTRAL – si regali un nuovo ambiente da vivere, inondato di luce.Per le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi, èimportante sottolineare che le specifiche regole di precauzioneemanate dal Ministero dell’Interno stabiliscono i requisitiminimi che esse devono possedere, e lasciano esiguimargini di discrezionalità ai professionisti e ai responsabilidelle attività sulle misure di sicurezza antincendio da intraprendere.In sostanza è il legislatore che impone l’esecuzionedi azioni preventive e protettive idonee a compensare ilrischio esistente (percorsi, impianti di protezione, resistenzaal fuoco di elementi costruttivi) e fissa il livello di sicurezzaantincendio che si ritiene accettabile.Tale approccio, di natura prescrittiva, si riferisce a tutti ipossibili casi che in realtà si possono riscontrare. Da qualchedecennio, nei paesi industrializzati, oltre al tradizionalesistema prescrittivo si è sviluppata una diversa valutazionedel livello di sicurezza che viene definita di natura prestazionale.In particolare con l’utilizzo dei criteri prestazionali gliobiettivi diventano i valori di soglia delle misure (es: la visibilitànelle vie di esodo non deve essere inferiore a 10 m. ecc.).Il metodo prestazionale definisce in modo puntuale i fattori disicurezza utilizzati e consente anche di individuare per ognispecifico caso le soluzioni che risultano più vantaggiose. •FINSTRAL SPA: VIA GASTERS 1 . I-39054 AUNA DI SOTTO (BZ) . TEL.: 0471 296 611FAX: 0471 359 086 . E-MAIL: FINSTRAL@FINSTRAL.COM . WWW.FINSTRAL.IT


Il Collegio incontra le AziendeCaparol Italiana è partner del nostro CollegioIl “sistema cappotto”: la soluzioneintegrata per l'isolamento degli edificiLe aziende del settore produttivo dei materiali per l’isolamento termico sonocostantemente impegnate per individuare risposte all’avanguardia, in gradodi soddisfare le caratteristiche prestazionali previste dal legislatoree dalle esigenze del progettista. Da un’azienda leader in questo segmentodi mercato arriva una proposta che soddisfa concretamente tutti i requisititecnico-prestazionali, consentendo anche il risanamento delle muraturenegli interventi di ristrutturazione edilizia» di Andrea GaffarelloLa rubrica “Il Collegioincontra le Aziende”ospita in questo numerouna delle più importantiaziende nel settore delle pitturee vernici per l’edilizia professionale: laCaparol Italiana. Attiva in Italia dal 1969,Caparol Italiana fa parte del gruppo tedescoDAW, nato in Germania nel 1895e oggi uno dei principali produttori inEuropa di pitture per l’edilizia con circa4.000 dipendenti e oltre 50 siti produttivi,distributivi e commerciali. Missionedi Caparol Italiana è portare innovazionetecnologica nel settore dell’ediliziaprofessionale attraverso lo sviluppo diprodotti e soluzioni che garantisconosempre il massimo standard qualitativoe contribuiscono al risparmio energetico,alla salvaguardia dell’ambiente e al miglioramentodel comfort abitativo.Forte di una rete di qualificati clientioperanti su tutto il territorio nazionale,di un’organizzazione di vendita capillaree di una struttura tecnica altamentespecializzata, Caparol Italiana proponeun’ampia offerta di cicli tecnici di applicazioneper qualsiasi esigenza di risanamentomurario, isolamento termico efinitura per interni ed esterni.L’offerta di Caparol si divide in due lineeprincipali: Edilizia e Colore (cicli applicativiper il trattamento e la finitura di internied esterni) e Hi-Tech (soluzioni avanzatedi isolamento termico e risanamento murario).La gamma di prodotti è arricchitada servizi ad alto valore quali la diagnosicantieristica, l’assistenza tecnica in fasedi avviamento lavori e l’organizzazionedi corsi di formazione e aggiornamento.In questo articolo l’ing. Federico Tedeschi,direttore Promozione Tecnica CaparolItaliana, illustra la tecnica progettuale ecostruttiva corretta di un sistema di isolamentodall’esterno, meglio conosciutocome “sistema a cappotto”. •Caparol Akademie: Centro di Formazione e Scuola di Posa48 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Il Collegio incontra le Aziende• La storia •1895Le origini di Caparol risalgono alla fine del XIX secolo,quando Robert Murjahn fonda a Ober-Ramstadt laDeutsche Amphibolin-Werke, che produce polvere perpitturare e intonaco in polvere.1928Robert Murjahn sviluppa il primo legante a base acquosaCaparol (Ca-seina, Par-affina, Ol-eina), con il quale ilpittore può produrre da solo, con l’aggiunta di pigmenti eadditivi, la pittura necessaria.1936Robert Murjahn introduce per la prima volta una dispersioneacrilica pura al posto dell’oleina nel legante Caparol.Il nuovo prodotto segna l’inizio della moderna tecnologiadelle pitture in dispersione.1969Inizio dell’attività commerciale in Italia a Roma con la ragionesociale Caparol Italiana S.r.l.1974Apertura da parte della Caparol Italiana S.r.l. di una filialecommerciale a Gaggiano (Milano).1976Inizio dell’attività produttiva a Gaggiano a seguito del trasferimentodella Caparol Italiana S.r.l. da Roma a Milano edel contemporaneo avvio di insediamento industriale.1989Trasformazione societaria da Caparol Italiana S.r.l. a CaparolItaliana GmbH & Co. KG.1999Ottenimento della Certificazione UNI EN ISO 9001.2001Inaugurazione della nuova sede, con annesso stabilimentoproduttivo, a Vermezzo (Milano).2003Aggiornamento della certificazione ISO 9001 al programmaVision 2000 (UNI EN ISO 9001:2000).2009Inaugurazione di Caparol Akademie, il nuovo centro diformazione per l’edilizia professionale.2010Caparol Italiana GmbH & Co. KG è oggi leader nel settoredelle pitture e vernici per l’edilizia professionale e prosegueogni giorno nella propria storia di grandi successiscanditi dalla continua innovazione.• Alcuni interventi •Palazzo Reale - MilanoFra i migliori esempi di architettura del ‘700 milanese, PalazzoReale sorge a fianco del Duomo nel luogo ove avevanoavuto reggia i Visconti e gli Sforza e dopo di loro igovernatori spagnoli e austriaci. Nel corso dei secoli, illustriartisti hanno celebrato le glorie di re e imperatori arricchendoil palazzo di opere d’arte, dipinti e arredi. OggiPalazzo Reale è sede di mostre d’arte e di eventi internazionali.Caparol ha collaborato agli interventi di recuperodell’edificio attraverso ipropri cicli applicativi siaper gli interni (fissativoe pittura traspirante CapaDin)sia per gli esterni(ciclo ai silicati compostoda rasatura, fondo e pitturaSylitol).Palazzo Colonna - RomaL’imponente palazzo, che occupa tutto l’isolato compresotra Piazza SS. Apostoli, Via Nazionale, Via IV Novembre eVia della Pilotta, è di proprietà della nobile famiglia Colonnache vi ha risieduto dalle origini fino ad oggi, portandoavanti l’edificazione delle varie ali dell’edificio peroltre 5 secoli, con un’affascinante sovrapporsi di stili architettonici.Caparol ha fornito la propria consulenza tecnicae i propri prodottispecifici per il restaurodelle facciate e il ripristinodegli elementi decorativi(fregi, cornici,capitelli), nonché perla finitura con pittura abase silossanica (Amphisilan)e velante (GlasklarLasur).Complesso residenziale “Gli Alberi” - PesaroIl complesso residenziale “Gli Alberi”, situato nella localitàCelletta di Santa Veneranda nei pressi di Pesaro, è compostoda quattro edifici di otto piani ciascuno collegatia due a due da altre strutture commerciali a due piani.Tutte le facciate sono state rivestite con il ciclo applicativoCapatect TOP-LINE, che utilizza pannelli Dalmatiner inpolistirene espanso a doppia composizione (grani bianchie grani grigi in grafite ad alta resistività termica) pergarantire un sistema diisolamento termico ottimale.La finitura degliedifici è stata eseguitacon intonachini di tiposilossanico e mattoncinia vista Meldorfer.Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri49


Il Collegio incontra le AziendeImmagine termografica» di Federico Tedeschidirettore Promozione TecnicaCaparol ItalianaIl cappotto, un isolamento realeIsolare termicamente è necessario e indispensabile:ce lo dicono le normative, celo ribadisce la cronaca che riporta il continuorialzo dei prezzi dei combustibili, e celo chiede l’ambiente. Ma bisogna isolare inmodo concreto, “reale”: la teoria non basta.Il sistema di isolamento termico costituitoda pannelli isolanti applicati sulla facciata,rivestiti da un intonaco sottile armato conrete, e protetti da una finitura a spessore,generalmente chiamato “cappotto”, rappresentasotto molti aspetti il miglior mododi isolare: esso deriva nella sua espressionetecnica moderna da una storia di oltremezzo secolo fatta di prove, verifiche e applicazioni.E di errori. Ma tutto è servito adefinire sempre meglio quelle che sono lecaratteristiche dei componenti e le regoleapplicative e progettuali. Perché il cappottova compreso nella sua essenza: e cioè pensato,studiato, progettato, prima ancora diessere realizzato.La tecnica di isolare dall’esterno, cioè di realizzareuna barriera termica sull’edificio,contro il freddo d’inverno e contro il caldod’estate, presuppone precisione e competenzain tutte le fasi del processo edilizio:progettazione, produzione dei componenti,realizzazione, manutenzione.Troppo spesso nella nostra edilizia siamoabituati tutti (produttori, progettisti, costruttori,applicatori, committenti) a ragionareper “correzioni successive”: chi arrivadopo “corregge” e ripara gli inevitabili erroridi chi è venuto prima. Ciò fa parte delnostro modo di costruire, del nostro DNAconsolidato da secoli. E così chi realizza lestrutture portanti dell’edificio si permettetolleranze (errori) che poi saranno compensatida chi realizzerà i tamponamenti, e poichi farà gli intonaci cercherà di sistemare idisallineamenti, e chi applicherà le finiturecercherà di mettere altre pezze e cerotti.E nel corso della vita utile dell’edificio sappiamogià che qualcuno dovrà montare unponteggio, prima o poi, per eseguire interventidi una certa entità su una facciata magarifinita da pochi anni. Ecco, per il cappotto,tanto per cominciare, non funziona così.Non “può” funzionare così. Il cappotto richiedeprecisione, tecnica e progettazione.Un errore nel ciclo del cappotto, sia nellafase progettuale (per es. un errore in ungiunto, o l’errata scelta di un materiale isolante,….), sia nella fase di realizzazione (peres. un errore di incollaggio dei pannelli, ….)si trascina come vizio congenito per tutta lavita utile dell’edificio. Gli errori nel cappottosono difficilmente correggibili e la vitautile del cappotto dipende essenzialmentedall’assenza di errori congeniti.Tutto ciò non presuppone che per progettareo realizzare correttamente un isolamentotermico a cappotto ci vogliano scienziati oartisti del cantiere: è però necessario comprenderealcune elementari regole tecniche,applicative e progettuali, che sarannoin parte sviluppate nell’articolo che segue.Perchè l’isolamento termico a cappottoIsolare termicamente un edificio significarealizzare su di esso un involucro dotato inogni suo punto e per ogni suo componentedi una adeguata resistenza al passaggio delcalore. Gli effetti pratici, che sono poi i motiviper i quali si realizza l’isolamento termicodi un edificio nuovo o si adegua quello di unedificio esistente, non si limitano al contenimentodelle dispersioni e al conseguenterisparmio energetico: un buon isolamentoconsente di avere le superfici interne dellepareti calde, e di eliminare molte delle patologieda condensa generate negli ambientiTabella 1in cui viviamo. È necessario per questo chel’isolamento sia continuo – senza ponti termici– e che garantisca il massimo sfruttamentodell’inerzia termica dell’edificio.Il miglior sistema sotto tutti i punti di vista èl’isolamento dall’esterno: il cappotto termicoCapatect è la soluzione tecnica che soddisfaconcretamente tutti i requisiti, consentendoanche il risanamento della muratura.I componenti del sistemaIl cappotto Capatect è un sistema: in esso siintegrano materiali e componenti che, condiverse possibilità compositive, rispondonoa tutte le esigenze di un moderno “sistemacappotto”. I sistemi si compongono di:• collanti per il fissaggio dei pannelli termoisolanti,• oppure guide per il fissaggio meccanico dispeciali pannelli termoisolanti fresati;• pannelli termoisolanti ad alta efficienzaDalmatiner, specificamente prodotti per farparte di un sistema cappotto;• tasselli a taglio termico per il fissaggiosupplementare dei pannelli;• elementi e profili di rinforzo di angoli espigoli• rasanti per l’esecuzione dello strato di intonacoarmato di base;• reti per l’armatura dello strato di base;• prodotti per la finitura: fondo e rivestimentoa spessore;• accessori di completamento: guide, profili,paraspigoli, gocciolatoi, guarnizioni,giunti di dilatazione.Caparol certifica i propri sistemi secondola normativa europea ETAG 004: la certificazionecomprende i singoli componenti eil sistema nel suo complesso. I certificati diriferimento del sistema Capatect sono i seguenti(Tabella 1):Certificato di prova Sistemi certificati ComponentiETA 04/0017 Capatect TOP-LINE ZF TuttiETA 04/0018 Capatect BASIC-LINE TuttiCapatect TOP-LINETuttiETA 04/0089 Capatect BASIC-LINE TuttiCapatect TOP-LINETuttiETA 04/0105 Capatect MINERA-LINE TuttiETA 05/0052 Capatect ECO-LINE TuttiETA 05/0131 Capatect TOP-LINE Carbon TuttiETA 05/0178 Capatect MINERA-LINE TuttiETA 07/0036 Capatect TOP-LINE Carbon TuttiETA 07/0052 Capatect BASIC-LINE TuttiCapatect TOP-LINETuttiMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri51


Il Collegio incontra le AziendeI vantaggi del sistema CapatectI sistemi Capatect comprendono tutte lecaratteristiche di un efficace isolamentotermico dall’esterno, con in più i vantaggipropri del “sistema cappotto”:• miglioramento del comfort abitativo;• sensibile risparmio delle spese di riscaldamentoe raffrescamento;• eliminazione dei ponti termici;• aumento dell’inerzia termica dell’edificio;• riduzione dei movimenti strutturali;• durabilità delle facciate;• assenza assoluta delle lesioni da ritiroplastico;• risanamento delle murature.Foto 2Foto 3Foto 4Foto 5Le tecnicheSi parla di sistema cappotto in generale, edesteriormente nulla mostra quello che c’èsotto la pelle del rivestimento finale: le facciateappaiono planari e allineate, senza avvallamentio curvature. Ma in realtà sotto lapelle possono lavorare diversi sistemi, adottatia seconda delle esigenze della facciata:• i materiali isolanti possono essere diversi:i principali sono il polistirene espansosinterizzato (EPS) e la lana minerale (LM);la fibra di legno (WF) si sta diffondendo perle sue caratteristiche di materiale ecologicoe di inerzia termica estiva; nuovi materialisono in via di sperimentazione e potrannoampliare le possibilità applicative;• i sistemi di fissaggio possono essere diversi:i pannelli possono essere solo incollatial supporto, oppure incollati e poi tassellati;esiste inoltre una tecnica, utilizzatasu supporti molto degradati, che prevede ilfissaggio di pannelli fresati su guide in materialeplastico o alluminio: Capatect MechanischeSystem;• la finitura può essere costituita da unintonachino specifico, con caratteristichetermoplastiche, oppure da speciali mattoncinia basso modulo elastico; sono possibilianche profili decorativi in materiale alleggerito;• alla base degli edifici, nelle zone cosiddettedi zoccolatura, possono essere realizzatiisolamenti con materiali isolanti acellule chiuse, che possono andare in partecontroterra.Chi vede edifici con isolamenti a cappottospesso non si rende conto delle differenti tecnichee materiali, che nel tempo garantirannola bellezza e la durabilità delle facciate.Il cantiere: la corretta tecnicadi applicazioneColgo l’occasione di questo articolo per citaree riassumere le linee guida della correttatecnica di posa. E per lanciare qualcheammonimento a chi insiste nel trascurare leregole tecniche applicative che si sono consolidatein oltre 50 anni di prove e di esperienzein tutta Europa, e che garantisconola durata del sistema nel tempo. Regole chesono la base del Manuale di Posa Cortexa,il Consorzio italiano dei produttori del cappottodi qualità.Si parte dal profilo di partenza, che può essereapplicato rialzato dal livello del terrenooppure in aderenza: il profilo proteggel’isolamento dal basso, ed è dotato di gocciolatoioper far defluire l’acqua piovana. Sibatte il filo messo in bolla, e si imposta lapartenza per tutto il perimetro dell’edificio.La tecnica di posa prevede l’incollaggio deipannelli isolanti secondo lo schema “cordoloperimetrale e due-tre punti centrali”:così si garantisce il perfetto fissaggio nellezone (i bordi) in cui il pannello tenderebbe amuoversi a seguito delle sollecitazioni termiche,consentendo contemporaneamenteallo stesso di avere zone non vincolate alsupporto, utili per compensare le deformazioni(contrazioni e dilatazioni). In questomodo il singolo pannello termoisolante èin grado di scaricare al suo interno tutte lesollecitazioni, senza trasmetterle ai pannellicircostanti (Foto 2). Questo è il segreto del“sistema Cappotto”, e il suo modo correttodi “funzionare” nel tempo, compensandoe distribuendo tutte le tensioni di originetermica. I pannelli sono incollati in modosfalsato, con immorsamento in particolarenegli angoli. Si devono evitare giunti incorrispondenza degli angoli delle aperture(porte e finestre). Le tensioni vanno sempredistribuite, e mai concentrate in giunti lineariverticali troppo lunghi. Nei punti di congiunzionecon la copertura e attorno allesoglie delle finestre e dei balconi, i pannellidevono essere perfettamente sagomati esigillati, mediante l’interposizione di guarnizioniespandenti permanentemente elastiche.A presa e indurimento della colla avvenuti,il fissaggio può essere integrato conl’applicazione di tasselli speciali a taglio termico:il tassello può essere applicato a filodei pannelli, oppure entrare nello spessoredell’isolante, mediante una fresa a tazza, evenire coperto da speciali tappi dello stessomateriale isolante dei pannelli: in entrambii casi, si ottiene la perfetta uniformitàdell’isolamento, senza discontinuità superficialie senza possibilità di ponte termicodovuto ai fissaggi meccanici (Foto 3). Primadella realizzazione della rasatura armata,vengono applicati i profili di rinforzo deglispigoli, e sugli angoli delle aperture sonofissati annegandoli nel rasante lembi di reteopportunamente sagomati con orientamentoa 45°, per contrastare le tensioni obliquedi origine termoplastica che si generano.La rasatura armata che costituisce lo stratodi intonaco sottile di base è realizzata applicandola malta sulla superficie dei pannelli,e annegando in essa la rete di armatura infibra di vetro protetta contro l’alcalinità:i lembi di rete devono essere sovrappostinelle giunzioni, per poter trasmetterecon continuità le tensioni. La rasaturaviene completata da un ultimo passaggioche permette di coprire perfettamente larete: lo spessore totale è di almeno 3 mm.Lo strato sottile di intonaco con rete comu-52 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Il Collegio incontra le Aziendenemente chiamato “rasatura armata” è lavera corazza del cappotto: è lo strato che dovràresistere nel tempo a tutte le sollecitazionimeccaniche, e contemporaneamente compensaree distribuire le tensioni (Foto 4).Deve essere sottile (tra i 3,5 e i 6 mm in genere),perché sennò diventa troppo rigido.Ma non deve essere troppo sottile: quantovolete che duri un cappotto con un intonacodi fondo spesso solo 2 mm? Deve esserearmato con rete, e la rete deve essere interposta(si dice in gergo “annegata”) nelrasante, per poter resistere alle tensioni ditrazione. Inserire la rete sotto l’intonaco,pratica molto diffusa nei cantieri, è pertantoun errore applicativo molto grave.Prima dell’applicazione dell’intonachino difinitura, si stende in genere un fondo peruniformare gli assorbimenti, aumentare laprotezione e facilitare la stesura e l’adesionedello strato protettivo finale.L’intonachino di protezione, spesso formulatocon resine silossaniche, ha elevate caratteristichedi idrorepellenza e resistenzaagli attacchi delle muffe, ed è applicato giàcolorato nella tonalità scelta. È fondamentaleche la finitura sia a spessore, minimo1,5 mm: è lo spessore minimo che ha caratteristichetali da garantire la tenuta incondizioni estreme, quali sono quelle che siverificano sulla superficie esterna del cappotto,senza lesionarsi (Foto 5).Una finitura lesionata perde la indispensabileidrorepellenza, fa passare l’acqua e losporco (e le sostanze inquinanti e acidogeniche,che deteriorano l’intonaco). Chi insistea voler finire un sistema a cappotto conTabella 2CaratteristicaDichiarazione CEValoreLivello/ClasseConducibilità termica λ D 0,034 W/mk -Reazione al fuoco Classe E -Tolleranza sullo spessore +/- 1 mm T2Tolleranza sulla lunghezza +/- 2 mm L2Tolleranza sulla larghezza +/- 2 mm W2Tolleranza sulla perpendicolarità +/- 2 mm / 1000 mm S2Tolleranza sulla planarità +/- 5 mm P4Resistenza a flessione > 180 kpa BS 170Resistenza a compressione > 80 kpa CS (10) 80al 10% di deformazioneResistenza a trazione > 150 kpa TR >= 100Stabilità dimensionale +/- 2% DS (N) 2in condizioni costantiAssorbimento acqua per immersione < 5% WL (T) 5a lungo terminePermeabilità al vapore 30/70 Mu/zuna finitura non a spessore (cioè con unasemplice pittura, tanto per intendersi ….) riducela protezione a un film di pochi micron:quanto pensa che potrà durare? Si segnalaperaltro che non sono compatibili le finitureelastiche: d’estate possono superarela temperatura di rammollimento (bolle),e d’inverno possono trattenere condensagenerata negli strati superficiali (altre bolle….). E la parola “possono” tende a seguirela Legge di Murphy.L’isolante Capatect: DalmatinerDalmatiner è un pannello speciale, fabbricatocon un processo completamente nuovo diespansione combinata di grani di polistirenebianco misti a grani di polistirene additivatocon grafite (Foto 6). Capatect Dalmatinerdefinisce nuovi standard nell’ambitodelle tecniche di isolamento in edilizia, poichéla sua particolare composizione permettedi combinare la maggiore efficienzatermica dei grani scuri con la stabilità tipicadei classici pannelli bianchi. Il risultato èuna resistenza termica superiore del 12,5%rispetto ai pannelli ordinari ed una elevatastabilità dimensionale (Tabella 2).Foto 7Foto 8Foto 6I Sistemi Capatect: TOP-LINE,MINERA-LINE, ECO-LINE• TOP LINE: sistema di alta qualità, con pannelliin polistirene Dalmatiner. Il sistema diisolamento termico Capatect TOP-LINE, sviluppatocon componenti di alta tecnologia,ottiene il massimo grado di efficacia con ipannelli isolanti di nuova concezione CapatectDalmatiner. Estremamante resistenteFoto 9Maggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri53


Il Collegio incontra le Aziendeagli urti con l’ausilio di una rasatura armataad alta resistenza, si distingue grazie allefiniture di tipo silossanico per una estrematraspirabilità e una elevata resistenza allosporco (Foto 7).• MINERA-LINE: sistema incombustibile,con pannelli in lana di roccia. Il sistema diisolamento termico esterno MINERA-LINEè, mediante l’utilizzo di componenti esclusivamenteminerali con isolanti in lana minerale,rasanti, collanti e finiture minerali,estremamente traspirante, robusto, durevole,incombustibile e fonoisolante (Foto 8).• ECO-LINE: sistema naturale, con pannelliin fibra di legno. Il sistema ECO-LINE è basatosu pannelli in fibra di legno, costituitida lastre sviluppate in modo da manteneretutte le caratteristiche del legno naturale.Il campo di impiego è principalmente rivoltoalle costruzioni con struttura portante inlegno. L’applicazione di pannelli in fibra dilegno, di rasanti minerali e di finiture altamentetraspiranti realizza un perfetto isolamentotermico ecologico (Foto 9).Applicazione con fissaggio meccanicosu guideIl montaggio di pannelli speciali fresati vieneeseguito fissando preliminarmente allamuratura specifiche guide orizzontali, compensandocon specifici elementi i fuorispessore della facciata. In questo modo sipuò applicare il rivestimento a cappotto anchesu facciate molto rovinate, senza demolireo consolidare l’intonaco esistente, oppuresu vecchi rivestimenti in piastrelle diceramica o cotto, senza doverne verificarela tenuta. I pannelli fresati vengono montatiin modo sfalsato, analogamente ai pannelliincollati. Sul retro di ogni pannello vieneapplicato un punto di colla per evitare l’effetto“tamburo” in caso di vento o vibrazionimeccaniche indotte sulla facciata, e perridurre la lunghezza di inflessione del pannellostesso. Il resto, cioè gli altri momentidella fase applicativa (paraspigoli, rasaturaarmata, finitura, ….), prosegue analogamenteal sistema incollato (Foto 10).Finitura con mattoncini “faccia a vista”:Meldorfer SystemIl sistema MELDORFER prevede la finituracon rivestimento costituito da mattoncinifaccia a vista. I mattoncini, di specialeformulazione, sono compatibili con le sollecitazionitermo-igrometriche alle quali èsottoposto il rivestimento termoisolante acappotto, e permettono l’esecuzione senzagiunti di dilatazione di qualunque tipo di superficieed estensione (Foto 11 e 12).ConclusioniCerchiamo dunque di trarre qualche conclusione:• il sistema cappotto Capatect si rivela lasoluzione ideale per l’isolamento termicodegli edifici, sia nuovi che esistenti: la distribuzionedelle resistenze termiche (maggioreandando verso l’esterno) e delle resistenzeal passaggio di vapore (decrescenteandando verso l’esterno) è ottimale, e diconseguenza ottimale è anche il comportamentotermo-igrometrico della facciata, siain inverno che in estate;• isolare a cappotto è la soluzione ottimaleper gli interventi di riqualificazione e recuperoenergetico di edifici esistenti; e tantopiù le facciate dell’edificio sono degradate,tanto più è vantaggioso, in quanto il cappottorisana e risolve anche problemi di tenutaall’acqua, infiltrazioni, condensazionie lesioni;• cappotto si, ma cappotto di qualità: Capatectè un sistema di componenti integrati,di materiali specifici, con una posa a regolad’arte; altrimenti non funziona! Ma non èche non funziona il concetto, non funzional’oggetto che viene realizzato;• con il cappotto si risparmia subito, più checon qualsiasi altro intervento di restauro oadeguamento impiantistico: il cappotto dasolo riduce di oltre un terzo il fabbisognoenergetico specifico dell’involucro di casemono o bi-familiari (la maggioranza delpatrimonio edilizio residenziale italiano),mentre nel caso di condomini di maggioridimensioni (dove la percentuale di superficiedi facciata è maggiore) il miglioramentopuò arrivare a oltre il 50%;• il cappotto è semplice, economico e portavantaggi di effetto quasi immediato. Unavolta deciso di montare il ponteggio perrestaurare una facciata (spesa fissa), decideredi isolarla con un cappotto è sempreconveniente: oltretutto non si paga piùdazio per gli aumenti di volume, ne’ per gliaumenti di spessore, anche riguardo alle distanzedi rispetto;• il cappotto è versatile: e questo serve allanostra nuova edilizia, sempre alla ricerca disoluzioni semplici ed efficaci, e in tutti i casidi recupero del nostro fatiscente e deterioratopatrimonio immobiliare: si adatta amolteplici situazioni, a diversi supporti, a diverseestetiche, senza snaturare le facciate.E’ infatti possibile realizzare cappotti tradizionali,adottare in alcune zone un fissaggiomeccanico, variare (entro certi limiti ….)gli spessori, e pur tuttavia mantenere unaestetica unitaria: sotto la corteccia le diverseanime tecniche del cappotto coesistonoe lavorano insieme.E con queste valutazioni conclusive, ringraziotutti coloro che sono giunti fino alla finedell’articolo, sperando che abbia dato lorospunti tecnici e di riflessione. •Foto 10Foto 11 Foto 1254 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


IL TEMPO PASSA,WIERER RESTA.• Caparol Akademie •Caparol Akademie è il polo di formazione e comunicazione diCaparol, nato nel 2009 con l’obiettivo di diventare punto di riferimentoa livello nazionale per trasmettere conoscenza e culturaa tutti gli operatori del settore dell’edilizia professionale:applicatori, imprese edili e di pitturazione, distributori, progettisti,uffici tecnici, enti e associazioni. Caparol Akademieprevede un ricco calendario di corsi teorico-pratici pensatispecificamente per i diversi target di riferimento: applicatori,distributori, progettisti. I corsi si articolano in un programmacompleto e di grande interesse, che include numerose tematichedell’area Colore (preparazione dei supporti, cicli di pitturazioneper esterni e interni, cicli di decorazione) e dell’areaHi-Tech (isolamento termico a cappotto, restauro degli edificistorici, riparazione e manutenzione del cemento armato).Lo scopo di Caparol Akademie è quello di trasmettere l’esperienzae la tecnica Caparol, comunicando che i prodotti e i ciclitecnici sono abbinati alla tecnica applicativa e alla qualificazioneprofessionale di chi li applica.Per quanto riguarda l’isolamento termico a cappotto, CaparolAkademie propone due tipologie di corsi:Isolamento termico a cappotto: corso baseIl corso base si propone di fornire ai partecipanti le competenzetecniche di base per la realizzazione a regola d’arte di sistemi diisolamento termico a cappotto, secondo quanto definito dal protocollo“Cortexa”, Consorzio produttori del cappotto di qualità.• Parte teorica: il sistema cappotto: concetti generali • i componentidel sistema • analisi dei supporti • esecuzione: incollaggio,tassellatura, rinforzi, rasatura armata, finitura • casiparticolari: zoccolatura, applicazione sotto solaio, raccordi,finitura con mattoncino • cappotto meccanico.• Parte pratica: preparazione del collante • incollaggio deipannelli • rasatura armata • finitura.Isolamento termico a cappotto: corso avanzatoIl corso avanzato si propone di dare agli applicatori già esperti,che vogliono progredire nella tecnica del cappotto, gli strumentiper qualificarsi non solo nella posa, ma anche nella tecnicaprogettuale.• Parte teorica: tecnica applicativa Cortexa (concetti) • tipologie:lana di roccia, fibra di legno • nodi progettuali complessi:collegamento a porte/finestre • supporti per carichipesanti: tasselli a taglio termico, inserti in plastica, profiliportanti, falsi telai combinati • concetti di isolamento termico:trasmissione del calore e del vapore • cenni di normativatecnica • calcoli termo-igrometrici con Capa-Pan •concetti di acustica: isolamento acustico.• Parte pratica: esecuzione di nodo finestra • prove di fissaggio,fissaggi speciali • montaggio di cappotto meccanico• esecuzione di rivestimento a mattoncini • cappotti in lana diroccia • cappotti in fibra di legno.Altre informazioni su Caparol Akademie e il calendario completodei corsi sono disponibili su www.caparol.it.La prima e unica azienda italianache vi dà doppia garanzia: 30 annisulle tegole e 15 sul sistema tetto.La tegola Wierer resiste a neve, grandinee gelo; è impermeabile all’acqua, insensibileagli urti. Ottenuta da materie prime naturaliè ecologica e riciclabile al 100%.La sua perfetta ortometria assicura grandefacilità e velocità di posa. È disponibile in oltre40 varianti estetiche fra modelli, colori e fi niture.Richiedete gratuitamente la garanzia di sistema chiamando800-115577 oppure consultando www.wierer.it


CulturaViaggio attraverso alcune tra le regioni più misteriose del SaharaBalene e cetacei seppellitiin un mare di sabbiaIl geometra Camera ha attraversato una delle zone meno battute dal turismo:un’area di vaste dimensioni che offre panorami spettacolari tra le spondeoccidentali del Nilo e le oasi di Farafra e BahariyaFoto 1: tombe di epoca tolemaica56 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Cultura» di Augusto CameraChi vive nel deserto è padrone del tempoa differenza del comune mortale,ne ha tanto e lo spende nel dare importanzaalle cose più belle: l’osservazionedella natura, la conversazione, il ventonel deserto, la bellezza delle loro fanciullema, soprattutto, nel sopravvivere in unambiente difficile.Il caldo e la siccità sono i nemici maggiori,in compenso posso consigliare questoambiente a chi soffre di dolori reumatici.L’ultimo mio viaggio (aprile 2010) mi ha riportatoin Egitto, nel gran mare di sabbia,nel “Deserto Libico” e nel “Deserto Bianco”.Il viaggio intrapreso coi soliti amici guidatida Maurizio Levi, ci ha portati dal Cairo,ove ci hanno consegnato le consueteToyota, attraverso la parte nord occidentaledesertica a nord e a ovest della depressionedi Fayoum (foto 2) attraversoil Jebel Qatrani, considerato il maggiorgiacimento di fossili almondo, a visitare i restidi epoca tolemaica diQasr Qarum (foto 3 e 4),sino alla “Valle delle Balene”,Wadi Heitan, oveè stato scoperto un giacimento risalentea 40.000.000 anni fa con oltre 400 scheletrifossili di Basilosauri (antenati delleattuali balene) e miriadi di altri pesci.Una zona oggi protetta e dichiarata PatrimonioMondiale dell’Umanità dall’Unesco(foto 5). Proseguendo, dopo averattraversato la catena di dune più lungadell’intero Sahara (circa 600 km), siamogiunti in località Djara-Cave, una rarissimagrotta carsica del deserto (foto 6)ornata di incisioni preistoriche e incredibiliformazioni in alabastro. In direzionedell’oasi di Farafra, abbiamo quindi attraversatoun fondo desertico oceanico, costellatoda miriadi di resti fossili di ricci,patelle e conchiglie.Foto 2: traversata Jebel QatraniFoto 3: postazione militare di epoca tolemaicaMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri57


CulturaFoto 4: i resti di mura in mattoni di argilla e pagliaFoto 5: sito Unesco, reperti fossili mariniSpettacolare l’incontro, quaggiù, con i restidi ferrovie incompiute risalenti al periododell’occupazione inglese anteguerra.Procedendo verso sud, il tratto dellazona di Asyut si interrompe contro il cordonedi dune di Abu Maharriq, oltrepassandosepolture di nomadi e predicatorisino all’ingresso dell’incredibile desertobianco. Percorrendo la strada asfaltatache congiunge l’oasi Bahariya con Farafra,oltrepassata la discesa che marcaa nord l’inizio di questa depressione, sipossono osservare i primi affioramentidi rocce bianchissime, simili a distesenevose, dalle quali si innalzano spettacolaripinnacoli che evocano talvolta sagomedi funghi, di animali o di chimere,creando un paesaggio surreale e magico.Qui inizia il celebre Deserto Bianco, dominio,secondo le leggende locali, del reHinnis. Il Deserto Bianco è costituito damigliaia di spunzoni di candido calcare(chiamati in inglese chalk), depositatisinel calmo e poco profondo mare che ricoprivaquest’area nel Cretaceo, circa uncentinaio di milioni di anni fa. Queste formazionisono costituite da innumerevoligusci calcarei di microrganismi (microfaraminiferi)e microscopiche alghe unicellularidette cocco litosfere che si sono accumulatisul fondale marino. Osservandoattentamente le rocce del Deserto Biancoè facile trovare numerose conchiglie edechinodermi (ricci di mare) fossili che vivevanoin questo antico mare. Quando leacque si ritirarono definitivamente dallaregione, a metà dell’Era Terziaria, i sedimentiemersi vennero modellati dai ventiche poterono esercitare un’azione abra-Foto 6: interno della grotta di Djara Foto 7: immagini di “Deserto Bianco” Foto 8: immagini di “Deserto Bianco”58 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Culturasiva particolarmente potente grazie allapresenza nelle zone circostanti delle benpiù dure arenarie dal colore giallo rossastro,(Nubian sandstones). Con il successivointervento di agenti meteorici, comel’escursione termica e le piogge, neglianni si sono formate le straordinarie sculturenaturali dall’aspetto bizzarro tipichedel Deserto Bianco. Spesso tra i sedimentiaffiorano anche noduli nerastri dalleforme più svariate: si tratta di marcassite(bisolfuro di ferro), un minerale di composizionechimica analoga alla più nota pirite,che trae la sua origine da una interazionedel ferro presente, nell’acqua marina,e dello zolfo, quale poteva essere un fondalemarino ricco di materiale organico.La parte nord-orientale del Deserto Biancoviene indicata con il nome di Aqabat(“il passaggio difficile”), quella occidentale,che contorna l’altopiano di El QussAbu Said e continua verso Ain Dalla, èattraversata da una vecchia strada militarein pessime condizioni ed è moltomeno frequentata di quella orientale.Il suo inizio è marcato a nord da un gigantescomonolite bianco alto una ventina dimetri e visibile anche dalla strada asfaltata,chiamato dai locali El Qabur ossia“lo Scalpello” o anche, con più fantasia,“il Dito di Dio” (foto 7, 8 e 9). A ridosso delDeserto Bianco si apre l’oasi di Farafrache, grazie alle prospezioni geologiche, èoggi diventata ricca in pozzi d’acqua (attualmenteve ne sono circa un centinaio),la maggior parte dei quali sono utilizzatiper scopi agricoli. Alcuni, come il celebreBir sitta (pozzo n.6), costituiscono l’agognatameta di chi arriva da una lungatraversata nel deserto. Le acque caldee leggermente sulfuree, che sgorganoa temperature vicine ai 40°C (foto 10),offrono un tuffo ristoratore ai viaggiatoriaffaticati. Qasr Farafra era in originel’unico centro abitato dell’oasi e nel XIXsecolo la sua popolazione non superavai 200 abitanti.Da Farafra le nostre escursioni sono proseguitenel Deserto Libico, che occupatutta la parte occidentale dell’Egitto, partedella Libia e del Sudan. Dopo la II GuerraMondiale il suo nome diventò WesternDesert (Deserto Occidentale) e può essereconsiderata la più vasta e arida regionedesertica della terra. La maggior partedel basamento roccioso di questo desertoè costituito dalla cosiddetta ArenariaNubiana, una roccia che risale al periodoCretaceo quando tutta la regione era occupatadal mare. Numerose formazioni didune si sviluppano in questo deserto: lapiù importante è il Great Sand Sea, dovemigliaia di dune e cordoni dunari in continuomovimento lo fanno apparire comeun mare. Le piogge sono scarsissime, mediamenteogni 3/5 anni, ma le falde acquiferenelle depressioni sono ricchissime diacqua. Una di queste è stata intercettatadurante la ricerca del petrolio da parte diuna compagnia russa, e nella località, denominataoggi Russian Spring, sorge unpiccolo getto d’acqua a fianco del campoabbandonato dai russi. L’attraversamentodel “Gran mare di sabbia” è possibilesolo con permessi militari in quanto l’areaè considerata zona di confine con la Libia,pur se distante due trecento km. Il percorsoè piuttosto difficile ma molto moltoaffascinante (foto 11). •Foto 9: promontorio già fondo marinoFoto 10: Farafra, uno dei 200 pozziFoto 11: “Gran mare di sabbia”Foto 12: interno di tombe nell’oasi di BahariyaMaggio - GiugnoN. 03.2010NoiGeometri59


Per sportPrimo torneo di tennis organizzato dal Collegio di MilanoMuroni batte tutti,il trofeo va a LegnanoGrande entusiasmo per la competizioneche ha visto partecipare geometri provenientida tutta la provincia» dalla RedazioneProsegue l’obiettivo, da parte del Collegio,di organizzare eventi sportivinon solo indirizzati verso lo sci e ilcalcio (quest’ultimo tra l’altro ci ha vistiprotagonisti per il secondo anno consecutivoai campionati nazionali di Grosseto),esprimiamo pertanto la nostra più grandesoddisfazione per i traguardi raggiuntifinora, seppur con tanta fatica!Lo scorso 3 luglio si è concluso il 1° torneodi tennis organizzato dal nostro Collegio.I dieci contendenti (Alessandro Mo-les, Vincenzo Pittalis, Stefano Napolitano,Cristiano Cremoli, Carlo Malferrari,Paolo Radice, Claudio Gulti, SimoneCazzetta, Andrea Muroni, MassimilianoMarcandalli) si sono sfidati sulla base didue gironi all’italiana che hanno sancito,alla fine di tutti gli scontri diretti, quattroqualificati alle semifinali. Questi si sonoquindi disputati la promozione all’attesissimafinale.Pur essendo la prima edizione, il torneoha registrato la partecipazione di colleghigiunti da ogni angolo della provinciadi Milano, chi da Legnano, chi da Vapriod’Adda, inorgogliendo non poco l’organizzazionee il Collegio, che, come è noto,punta sempre a coinvolgere nelle proprieiniziative tutti gli iscritti, soprattuttoquelli più lontani geograficamente.La cronaca del torneo mette in luce il testaa testa del girone “A”, tra il nostro ConsigliereClaudio Gulti e Andrea Muroni,Consigliere del Comune di Legnano, mentreun altro dei favoriti di questo gruppo,Alessandro Marcandalli, è stato costrettoal ritiro al primo incontro a causa di uninfortunio. Nel girone “B” un altro dei nostriConsiglieri, Simone Cazzetta, insiemea Carlo Malferrari, giocatore classificatoin 4ª categoria e iscritto alla FIT, hannoipotecato sin dall’inizio la qualificazionealle semifinali.Le semifinali hanno decretato Muroni eCazzetta quali vincitori, passando rispettivamenteil turno su Malferrari e Gulti,mentre in finale si è imposto Andrea Muroniin un match a senso unico, che conun netto 6-1/6-2 lo ha visto prevalereagilmente su Simone Cazzetta. Al collegaMuroni, oltre ai complimenti per esserestato il vincitore di questo primo torneotra i geometri della provincia di Milano,il Collegio mette a disposizione un corsodi formazione gratuito. L’obiettivo oraè quello di formare una vera e propriasquadra per partecipare al prossimo campionatoNazionale di Tennis. Siccome ambizionee volontà certo non ci mancano,vogliamo stimolare voi iscritti a cimentarviin queste nuove iniziative che, oltre aformare nuove amicizie, favoriscono anchecollaborazioni di tipo professionale.Vi aspettiamo al prossimo evento! •Simone Cazzetta Carlo Malferrari Andrea Muroni60 NoiGeometriN. 03.2010 Maggio - Giugno


Cillichemie ®Giovedì 25 novembre 2010Sede del Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano - Piazza S. Ambrogio, 21 - MilanoLegionella Pneumophila e D.lgs 81/08:progettare, installare e mantenere “in sicurezza”gli impianti per tutelare il consumatore“L’obbligatorità della valutazione del rischio biologico da Legionella e l’importanzadel corretto trattamento dell’acqua”17.00 - 17.15Seminario TecnicoIntroduzione e presentazione relatoriProgrammaCollegio Geometri di MilanoGeom. Andrea Gaffarello17.15 - 17.4517.45 - 18.00Il crescente sviluppo di fonti rinnovabili di energia e il ritorno e centrali termiche conimpianti centralizzati, aumentano l’esposizione al rischio di contaminazione daLegionella Pneumophila.Cosa favorisce lo sviluppo della Legionella negli impianti e quali sono le principalitecniche di trattamento dell’acqua per prevenire e/o eliminare il morbo delLegionario.D.lgs 81/08 e D.lgs 231/01: la responsabilità della valutazione del rischio biologico daLegionella.“Linee guida di prevenzione alla legionella del 2000”, “Linee guida nazionali diprevenzione della Legionella nelle strutture turistico-recettive del 2005” e D.lgs81/08 “Testo Unico in materia di tutela sulla salute e sicurezza negli ambienti dilavoro”: tre regolamenti che devono essere rispettati per tutelare il progettista,l’installatore e il manutentore.Cillichemie Italiana S.r.l.Dott. Marco D’AmbrosioCillichemie Italiana S.r.l.P.I. Stefano Bonfanti18.45 - 19.00 Dibattito e conclusione lavoriCollegio Geometri e GeometriAl termine dei lavori saremo lieti di avervi ns. ospiti per un aperitivo ed un salutoPartecipazione gratuita. Per iscrizioni consultare il sito internet www.geometri.mi.itLaureati della Provincia di Milano

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