09.08.2015 Views

MO2 – NOTA INFORMATIVA SUI RISCHI ASL CN1

SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE - ASL CN1

SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE - ASL CN1

SHOW MORE
SHOW LESS
  • No tags were found...

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>debbono verificare che i propri dipendenti ne facciano uso. I lavoratoridevono disporre ed usare dispositivi individuali di protezione inosservanza di quanto disposto dalla normativa vigente e dallesuccessive norme di modifica.⇒ Occorre disporre di adeguate ed appropriate misure di sicurezza e ditutela, nonché segnali di avvertimento nel caso di lavori che possonoprovocare rumore, polveri o emissioni di qualunque specie ovvero vi siail rischio di caduta di oggetti dall’alto o comunque il rischio di danno allasalute dei propri lavoratori, dei dipendenti di codesta Azienda ecomunque delle persone che lavorano o che possono transitare nellevicinanze dei luoghi di lavoro. Particolare attenzione e misureappropriate occorrerà adottare nelle attività e nei luoghi di lavoro dovevi può essere il pericolo di esplosione o di incendio, ovvero l’attivitàsvolta possa provocare la disattivazione anche parziale dell’energiaelettrica o essere potenzialmente pericolosa.⇒ Nei luoghi di lavoro occorre predisporre adeguata segnaletica disicurezza e misure di sicurezza di cui al precedente comma, inottemperanza alla normativa vigente.⇒ Se i lavori comportano parziali demolizioni (ad esempio il passaggio diuna canalina o tubazioni da una parete di un locale ad un altro ) occorreripristinare nel più breve tempo possibile le condizioni preesistenti conparticolare attenzione all’attraversamento.⇒ L’accesso dei veicoli privati all’interno dell’Azienda è subordinato adautorizzazione. In tutti i casi è severamente vietato il posteggio neiluoghi dove vi sono segnali di divieto e la velocità dei mezzi non devesuperare i 10 chilometri orari.⇒ All’interno di tutte le strutture dell’ Azienda è fatto assoluto divieto difumare;⇒ Prima di iniziare la propria attività, dovrà essere presa visione delleplanimetrie “piano di evacuazione” affisse nei locali, al fine diindividuare le vie di uscita e le attrezzature antincendio (estintori,lancia antincendio) da utilizzare in caso di emergenza e le normecomportamentali da mettere in atto;⇒ Porre la massima attenzione ai cartelli di avvertimento, di prescrizione edi divieto presenti all’interno della struttura per poter riconoscere ipericoli presenti nelle zone in cui si va ad operare;


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>⇒ Sono vietate operazioni su quadri elettrici, impianti od apparecchiature.E’ vietato procedere alla richiusura di interruttori “scattati”; occorrerichiedere l’intervento del personale tecnico. Tutte le linee e leapparecchiature devono considerarsi sotto tensione.⇒ Ogni anomalia o difetto di funzionamento degli impianti, attrezzaturedell’Azienda Sanitaria devono essere prontamente segnalate al ServizioTecnico;⇒ Le prolunghe per allacciamenti provvisori di macchine ed apparecchimobili o portatili devono essere sistemate in modo da non recareintralcio alla normale circolazione delle persone e dei veicoli, e devonoessere protetti contro i danneggiamenti; devono inoltre essere del tipoprevisto dalle norme CEI in relazione al luogo d’uso;⇒ L’ingresso ai locali macchine degli ascensori ed alle cabine elettriche èriservata al personale tecnico dell’Azienda. E’ consentito l’accesso adaltre persone soltanto se provviste di autorizzazione rilasciata dalServizio Tecnico. In questi casi la permanenza in cabina è consentitaper il tempo strettamente necessario all’esecuzione dei lavori ed allapresenza di personale del Servizio Tecnico dell’Azienda.⇒ Particolare attenzione e dispositivi di protezione occorre adottare neilavori che espongono gli addetti al rischio di scivolamento (occorretenere asciutti i pavimenti e dotare gli addetti di scarpe chiuse con suoleantiscivolo); di taglio, durante la movimentazione di contenitori in vetroo altro materiale o a particolare rischio chimico e/o biologico dovutiall’uso di sostanze per la pulizia, ai lavori di pulizia e trasporto materialevario (biancheria sporca, rifiuti ospedalieri , etc.) e nei lavori (adesempio in cucina) dove c’è il rischio di contatto con materiali adelevata temperatura. Occorrono idonei guanti, tute da lavoro,maschere, calzature in funzione della tipologia del lavoro da svolgere edel rischio presente;⇒ Particolare attenzione va riposta nello svuotamento e pulizia dieventuali portacenere al fine di evitare principi antincendio. Si deveprocedere come vi fossero ancora dei mozziconi accesi e quindi irrorared’acqua i portacenere ed assicurarsi che non vi siano ancora residuiincandescenti;


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>⇒ Altrettanta attenzione deve essere posta nel manovrare i sacchi di rifiutio la biancheria nella quale potrebbero esserci oggetti taglienti inprecedenza dimenticati e non gettati negli appositi contenitori;⇒ I luoghi di lavoro devono essere segnalati e segregati al fine di vietarel’accesso alle persone non autorizzate (ad esempio nel caso di lavaggiodi pavimenti o scale dove vi può essere il rischio di scivolamento) .Quando si eseguono lavori in luoghi in cui esiste pericolo di cadutedall’alto si deve fare uso di attrezzature e dei mezzi di protezione quali:impalchi, ponteggi, cinture di sicurezza etc.. Particolare attenzione emisure appropriate devono essere adottate nei lavori di pulizia dei vetridelle finestre laddove vi è pericolo di caduta dall’alto;⇒ Occorre adottare cautele e misure di protezione nei luoghi dov’èpossibile il rischio di caduta dall’alto di materiale o attrezzature usatedagli operatori.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Di seguito si elencano alcune situazioni a rischio:∗ manipolazione di rifiuti: i contenitori dei rifiuti potenzialmente infettisono contraddistinti da apposita segnaletica, medesima attenzione deveessere comunque posta per tutti i contenitori di rifiuti, in quantopotrebbero contenere oggetti taglienti erroneamente non gettati negliappositi contenitori;∗ manipolazione di parti di attrezzature o apparecchiature che,sicuramente esposte a materiali biologici non siano state o non possanoessere sottoposte, per vari motivi, alla preventiva pulizia.∗ manipolazione di biancheria sporca, che potrebbe essere contaminata onella quale potrebbero esserci oggetti taglienti in precedenzadimenticati;∗ lavori di idraulica che possono comportare il contatto con i reflui;∗ lavori nelle condotte fognarie ospedaliereIl personale delle ditte esterne che accede agli ambienti ospedalieri sitrova a condividere, temporaneamente, le stesse condizioni ambientali delpersonale ospedaliero di assistenza.E’ pertanto opportuno che conosca quali potenziali rischi biologici esistononell’ambiente in cui si trova ed assuma, di conseguenza, gli atteggiamentipiù coerenti richiesti dalle circostanze.Il confronto con le norme indicate per il personale ospedaliero ècertamente utile e consente di acquisire conoscenza completa dei criteri diprotezione stabiliti per evitare il contagio con vari agenti microbici.Tuttavia, va assolutamente precisato che le occasioni di contatto direttocon il paziente sono, per il personale esterno , infinitamente minori,rispetto al personale infermieristico e, pertanto , le raccomandazioniseguenti costituiscono solo un criterio di riferimento che, raramente , ha lanecessità di essere applicato nella pratica.Sono comunque consigliabili i seguenti atteggiamenti: All’atto dell’ingresso in un reparto, servizio o laboratorio ospedaliero, ilavoratori devono essere a conoscenza delle situazioni di rischio dalpunto di vista infettivo; Se devono essere adottate precauzioni particolari, come l’uso di mezziindividuali di protezione gli operatori devono essere addestratiall’utilizzo (es. mascherine oro-facciali od occhiali); Non manipolare assolutamente strumenti od apparecchiature o parti diesse che risultano contaminati da sangue o altri liquidi biologici :richiederne se possibile e compatibile con le caratteristiche tecnicheprima dell’intervento la pulizia e/o la decontaminazione; Proteggere le mani con i guanti qualora si renda necessario operare suquelle parti di apparecchiature che, sicuramente esposte a materiali


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>biologici non siano state o non possano essere sottoposte , per varimotivi, alla preventiva pulizia; Ricordarsi che, comunque, numerosi agenti patogeni, (come adesempio il virus HIV) non resistono all'essiccamento, pertanto lapericolosità di sangue rappreso deve essere ragionevolmenteridimensionata; La vaccinazione contro l’epatite B è consigliata e rappresenta un mezzodi sicura efficacia contro l’infezione; E’ opportuna una prova tubercolina, per orientare verso una eventualevaccinazione; Chiedere informazioni e procedure al preposto od al dirigente.Per una migliore comprensione delle misure di prevenzione da adottare incaso di possibile esposizione ad agenti biologici verranno di seguitodescritte le procedure indicate in caso di esposizione ad agenti trasmessiper via ematica, per via aerea e attraverso goccioline.Patologie trasmesse per via ematica. L’inoculazione attraverso la pelleo la contaminazione mucosa con fluidi infetti è responsabile dellatrasmissione di vari patogeni al personale. Tuttavia, per la frequenza delcontagio e la gravità delle malattie trasmesse, attualmente l’attenzione èfocalizzata su HBV, HCV, HIV. La contaminazione attraverso le mucose haun rischio stimato di dieci volte inferiore alla esposizione percutanea.Tutti i liquidi biologici possono rappresentare una fonte di infezione; èpertanto necessario applicare sempre adeguate misure di prevenzione,dette anche “precauzioni standard” ma soprattutto in caso di possibilecontatto con:• sangue• liquido pleurico• siero• liquido peritoneale• plasma• liquido pericardico• altri liquidi biologici contenenti sangue • liquido amniotico• tessuti in genere• liquido cerebrospinale• liquido sinoviale• liquido seminale• latte• secrezioni vaginali• secrezioni uretraliQueste precauzioni sono evitabili in caso di contatto con:• feci• urina• sudore• lacrime• vomito• saliva


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>a meno che non contengano sangue in quantità visibile.Le precauzioni standard prevedono:⇒ il lavaggio delle mani⇒ l’uso dei guanti⇒ l’uso dei camici protettivi (se occorre)⇒ l’uso di maschere, occhiali e visiere protettive (se occorre)⇒ l’uso di precauzioni per prevenire le esposizioni accidentali.Il lavaggio delle mani:le mani vanno sempre accuratamente lavate subito dopo il contatto accidentalecon sangue ed altri liquidi biologici e dopo la rimozione dei guanti.E’ sufficiente un lavaggio con acqua e sapone per almeno 30 secondi seguitoda antisepsi con idonei prodotti.Evitare di fumare, portarsi le mani alla bocca ed agli occhi durate talioperazioni.Non usare creme o schiume protettive, la loro efficacia non è garantita.I guanti:i guanti riducono l’incidenza della contaminazione delle mani, ma non sempreriescono a prevenire le lesioni dovute ad aghi o a corpi taglienti.Vanno sempre indossati quando:• si può venire a contatto con i liquidi biologici di cui sopra• si maneggiano o si puliscono strumenti taglienti o appuntiti ed affilati• quando la cute delle mani presenta lesioni (ferite, abrasioni, dermatiti)Ricordando che:• i guanti vanno sostituiti immediatamente se si rompono, si forano o silacerano, avendo cura di lavarsi bene le mani prima di indossare di nuovo unpaio di guanti;• devono essere della giusta misura;• sono prodotti in spessori e materiali diversi, di resistenza crescente anche se adiscapito della sensibilità: quindi non esiste un guanto giusto per tutte leoccasioni, ma si deve poter disporre di tipi di guanti diversi adeguati alledifferenti manovre che si prevede di dover eseguire;


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>• i guanti in latice possono determinare l’insorgenza di allergie cutanee erespiratorie, laddove possibile è preferibile la sostituzione con materialialternativi.I camici di protezione:devono essere indossati durante l’esecuzione di procedure che possanoprodurre l’emissione di goccioline e schizzi di sangue o altri liquidi biologici.Quando macroscopicamente contaminati vanno sostituiti immediatamente.Occhiali, visiere, maschere:vanno indossati quando si prevede che le manovre eseguite possanocomportare l’esposizione delle mucose congiuntivale, orale e nasale agoccioline e schizzi di sangue o altri liquidi biologici;Sono disponibili in commercio dispositivi di protezione indossabili anche dacoloro che usano occhiali da vista. Gli occhiali da vista sono privi di protezionelaterale quindi, soprattutto se si opera in due, non offrono una sufficienteprotezione.Patologie trasmesse tramite goccioline (droplet)Le goccioline (grandi particelle > 5um) sono generate dal soggetto fonteprincipale durante la tosse, gli starnuti , parlando e durante l’esecuzione dialcune procedure come aspirazione e broncoscopia. La trasmissione si verificaquando le goccioline contenenti microorganismi , generate dalla personainfetta, vengono espulse a breve distanza nell’aria e depositate sullacongiuntiva e sulle mucose dell’operatore. Poiché le goccioline non rimangonosospese nell’aria, non sono richiesti speciali trattamenti dell’aria o unaparticolare ventilazione per prevenire la trasmissione del “droplet”; infatti latrasmissione per goccioline non deve essere confusa con la trasmissione pervia aerea.Le precauzioni per la trasmissione attraverso goccioline si applica ad ognipaziente riconosciuto o sospetto di essere infetto con patogeniepidemiologicamente importanti che possono essere trasmessi da gocciolineinfette (meningite, polmoniti batteriche, pertosse, influenza, parotite, rosolia).Adottare sempre le precauzioni standard:Lavaggio delle maniMisure barrieraCorretto uso e smaltimento materiale contaminatoDecontaminazione superfici


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>SALE OPERATORIE:I gas anestetici usati nei reparti operatori sono il protossido d’azoto che sitrova già allo stato gassoso a temperatura ambiente, il Forane e il Sevorane,liquidi che devono essere invece vaporizzati.Dai rilevamenti effettuati presso le sale, le concentrazioni ambientali dei gasrisultano rientrare nei limiti stabiliti dalla vigente normativa, il rischioinalatorio, specie per operatori che non sono costantemente impiegati, risultamolto contenuto.Restano come possibili fonti di significativa esposizione, seppure di duratalimitata, guasti o malfunzionamenti degli erogatori o di sue parti, al fine dieliminare anche tali inconvenienti è prevista una regolare manutenzione econtrolli periodici di tali attrezzature.Prima di accedere all’interno delle sale operatorie dovranno obbligatoriamenteessere indossati:∗ Camice∗ calzari∗ copricapo∗ mascherina(durante le sedute operatorie)LABORATORI ANALISI:In Anatomia Patologica sono presenti sostanze contraddistinte con le frasi R45e R49 (Può provocare il cancro e Può provocare il cancro per inalazione), neglialtri laboratori sono comunque presenti sostanze etichettate con R40(Possibilità di effetti irreversibili) ed altre sostanze classificate qualiinfiammabili, irritanti, tossiche, nocive e corrosive. Le sostanze che risultanotossiche e/o nocive per inalazione vengono utilizzate sotto cappa o sustrumentazione dotata di aspirazione e filtraggio dei vapori. Inoltre iquantitativi di sostanze chimiche utilizzate nei laboratori risultano assaidiversificate ma di limitata quantità. Va comunque precisato che se si eccettuail rischio di esposizione accidentale e di breve durata è molto improbabile cheun operatore esterno possa andare incontro ad assorbimenti o contattisignificativi dal punto di vista tossicologico con tali sostanze.LOCALI PREPARAZIONE CHEMIOTERAPICI:I farmaci citotastici o antineoplastici possono rappresentare una fonte di rischioquasi esclusivamente per il personale addetto alla sua preparazione esomministrazione, altre categorie a rischio possono essere quelle di addetti allapulizia di ambienti, arredi, biancheria, ed allo smaltimento di materialecontaminato e dei filtri delle cappe.∗ Operazioni di pulizia dei locali:In detti locali in caso di contaminazione accidentale dei farmaci su pareti,arredi e pavimenti, il personale addetto alla preparazione e/o somministrazioneprovvede secondo un protocollo alla pulizia della zona in cui è avvenuta talecontaminazione.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>La pulizia generale deve essere eseguita ad umido, partendo dalla zona menocontaminata a quella più contaminata. Gli accessori e materiali devono esserededicati e quindi utilizzati solo per questi locali ed eliminati al termine dellapulizia.∗ Sostituzione filtri cappa:Il locale, durante il controllo e la rimozione dei filtri, da parte del personalespecializzato, deve essere completamente isolato. L’addetto deve indossareuna tuta TNT con cappuccio, maschera a cartuccia o con aspirazione forzata diaria filtrata su carbone, guanti, sovrascarpe. Il filtro rimosso dovrà esseremesso in doppio sacco di plastica e quindi nel contenitore per rifiuti e subitoinviato allo smaltimento. Finita l’operazione, garantire un efficace ricambiodell’aria e non accedere al locale per almeno 30 minuti.La preparazione e somministrazione dei farmaci avviene nei reparti di:Ospedale di Savigliano: Medicina donne, Medicina uomini, Medicina DH,Urologia, Ginecologia, Pediatria;Ospedale di Fossano: preparazione centralizzata nei locali della farmacia,somministrazione in MedicinaOspedale di Saluzzo: preparazione e somministrazione presso il reparto diOncologiaOspedale Mondovì: preparazione centralizzata nei locali della farmacia,somministrazione presso il DH Oncologico e reparto MedicinaLOCALI DISINFEZIONE STRUMENTI (Glutaraldeide):La glutaraldeide può essere utilizzata per la disinfezione di strumenti diequipaggiamenti medicali, generalmente è usata in soluzione al 2%.La glutaraldeide è anzitutto un forte irritante per la cute e per le mucose, matale effetto si esplica soprattutto per contatto: infatti il rischio di inalazione èabbastanza contenuto (a causa della sua bassa tensione di vapore) e ciò valeanche per le sue soluzioni acquose, che sono poco volatili.L’indentificazione di pericolo alla concentrazione del 2% è la seguente:simbolo di pericolo :NOCIVO frasi di rischio:R20/22 Nocivo per inalazione ed ingestioneR37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelleR41 Rischio di gravi lesioni oculariR 42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelleAttualmente l’utilizzo di gluteraldeide è molto limitato e ne è prevista la totalesostituzione con prodotti alternativi.Si ribadisce comunque che se si eccettua il rischio di esposizione accidentale edi breve durata è molto improbabile che un operatore esterno possa andareincontro ad assorbimenti o contatti significativi dal punto di vista tossicologicocon tali sostanze.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>SOSTITUZIONE DEI FILTRI CAPPE:Richiedere al personale presente (capo tecnico o capo sala) quali sostanzevengono utilizzate sottocappa e di conseguenza adottare i DPI e le procedurenecessarie.MANIPOLAZIONE RIFIUTI:Nell’ambito di un efficace programma di sicurezza è necessario dedicareun’attenzione speciale alle modalità di eliminazione dei rifiuti .I rifiuti prodotti all’interno dell’Azienda Sanitaria possono essere cosìclassificati:• rifiuti assimilati agli urbani: rifiuti cartacei e in generale rifiuti prodotti al difuori del circuito sanitario• rifiuti sanitari non pericolosi: rifiuti costituiti da materiale metallico noningombrante, da materiale metallico ingombrante, vetro per farmaci esoluzioni privi di deflussori e aghi, le parti anatomiche ed organi incluse lesacche per il plasma e le sostanze per la conservazione del sangue e i rifiutiprovenienti dai laboratori che non presentano caratteristiche di pericolositàda un punto di vista infettivo;• rifiuti sanitari pericolosi: sono rifiuti in cui il rischio prevalente è quelloinfettivo, sono costituiti da campioni di sangue e loro contenitori, rifiutiprovenienti da medicazioni, rifiuti di natura biologica e rispettivi contenitori,rifiuti di attività diagnostica terapeutica e di ricerca;• rifiuti speciali pericolosi: sono rifiuti il cui rischio prevalente è quello chimico.All’interno dei reparti sono pertanto presenti idonei contenitori ove raccoglierei succitati rifiuti, ovvero:• contenitori per aghi e siringhe• contenitore per rifiuti sanitari pericolosi• contenitore per rifiuti di natura chimicaLA RACCOLTA DEI MEDESIMI E IL LOROCONFERIMENTO PRESSO LE AREEATTREZZATE ALL’INTERNO DELLESTRUTTURE OSPEDALIERE DOVRÀ ESSERESVOLTO ADOTTANDO IDONEEPRECAUZIONI IN RAGIONE DELLANATURA DEI RIFIUTI OVVERO NELLEOPERAZIONI DI TRAVASO DEI LIQUIDICHIMICI PROVENIENTI DAI LABORATORI,


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>DALLE SALE ENDOSCOPICHE ETC.DOVRANNO ESSERE ADOTTATI IDONEIDPI (GUANTI, OCCHIALI, MASCHERINE,GREMBIULI).<strong>RISCHI</strong>O DA ESPOSIZIONE AD AMIANTOEsiste rischio di esposizione ad amianto per i lavoratori che devono effettuarelavori e/o manutenzione sulle seguenti strutture:- Borgo San Dalmazzo P.zza Viale 2 <strong>–</strong> Centrale termica (corda isolantesportello bruciatore)- Borgo San Dalmazzo P.zza Viale 2 <strong>–</strong> ex Centrale termica (flangia a dxcorda fibrosa)- Borgo San Dalmazzo P.zza Viale 2 <strong>–</strong> ex Centrale termica 2° piano (cannafumaria)- Padiglione Gallo <strong>–</strong> Ospedale Mondovì - Sottotetto reparto pediatria(copertura in eternit)- Centrale Termica - Ospedale Mondovì - Guarnizioni testate caldaie (inprossimità dei bruciatori) .- Padiglione Gallo <strong>–</strong> piano interrato <strong>–</strong> zona accesso cunicolo verso centraletermica <strong>–</strong> Ospedale Mondovì - Canalina supporto cavi elettrici incavedio.- Distretto di Mondovì <strong>–</strong> Ex Gazzera - Copertura in cemento-amianto .- Centrale Termica <strong>–</strong> Ospedale Ceva - Corda di rivestimento cannefumarie caldaie, confinata con coppelle in alluminio.- Tettoia parcheggio coperto (copertura in eternit) <strong>–</strong> Ospedale Fossano- Centrale termica <strong>–</strong> Ospedale di Mondovì <strong>–</strong> Guarnizioni- Neuropsichiatria infantile <strong>–</strong> Ospedale Saluzzo (strato di rivestimentosotto la nuova pavimentazione)- Ex ONP Racconigi: si allega tabellaEdificio Padiglionen°M.C.A.1-RAC Lingeria- Rivestimento termoisolante fibroso vasca dicaricoe tubazioni acqua fredda nel sottotetto.2-RAC Casa suore- Canna fumaria a vista nel sottotetto.- Tubazione di sfiato affiorante nel sottotetto.3-RAC Lavanderia - Copertura del vano scala.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>- N. 1 lastra ondulata in deposito nelsottotetto.- N. 2 coperture di bassi fabbricati.4-RAC Tamburini- Rivestimento termoisolante tubazioni,serbatoi escambiatori della centrale termica.5-RAC Portineria - Copertura garage.6-RAC Anonario - Isolante termico fibroso forno del pianoterreno.7-RAC Centraletermica- Rivestimento termoisolante tubazioni delcunicolo.8-RAC Officina- N. 2 tubazioni di sfiato a vista.- Copertura parte officina (lavori generici).- Copertura pensilina laterale.9-RAC Magazzini - Copertura fronte interno.10-RAC Chiarugi- Rivestimento termoisolante tubazioni dellacentraletermica.11-RAC Marro- Rivestimento termoisolante tubazioni,serbatoi escambiatori della centrale termica.- N. 5 tubazioni in deposito nel seminterrato.12-RAC Morselli- N. 1 canna di sfiato esterna a vista.- Rivestimento termoisolante tubazioni,serbatoi escambiatori della centrale termica.15-RAC17-RAC18-RACTorreacquedotto- Rivestimento termoisolante tubazionistazione dipompaggio.- Tubazioni rete acquedotto interno.Tettoia colonia - N. 120 lastre ondulate in deposito al pianoprimo.Casa - N. 1 copertura basso fabbricato.economaleIn caso di intervento su detti elementi è necessario richiedere preventivamentedettagliate informazioni al Servizio Tecnico aziendale che provvederà tramite ipropri addetti a fornire notizie dettagliate sulla natura e collocazione deimanufatti in amianto.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong><strong>RISCHI</strong> FISICIL’esposizione ai rischi fisici, per il personale non sanitario, risulta moltocontenuto, essi possono essere suddivisi in :• Radiazioni ionizzanti• Rumore• Radiazioni non ionizzantiRADIAZIONI IONIZZANTI:Le radiazioni ionizzanti possono essere prodotte mediante appositeapparecchiature usate in radiologia (radiodiagnostica, TAC, emodinamica,nella diagnostica di laboratorio etc.)L’emissione di radiazioni da parte di un apparecchio avviene unicamentequando si agisce su un apposito comando e cessa non appena tale azioneviene interrotta, il rischio di esposizione è quindi presente esclusivamentedurante il loro effettivo funzionamento in quanto ad apparecchio spento non viè emissione di radiazione. Nelle situazioni e condizioni lavorative attuali, se siescludono ipotetici incidenti od infortuni (che in campo sanitario negli ultimi30 anni non sono mai stati descritti) ,considerato inoltre che le attuali dosi diradiazioni conseguenti alle esposizioni lavorative sono molto contenute,spesso tali da non poter essere distinte da quelle del fondo naturale esoprattutto che tali radiazioni vengono utilizzate in zone controllateopportunamente schermate, ove è vietato l’accesso alle persone ad esclusionedel paziente e dell’operatore sanitario.RUMORE:Il rischio da rumore, è quasi assente nell’ambiente ospedaliero. Esistonocomunque delle attività che si svolgono in ambienti rumorosi e possono quindicomportare un rischio per la salute degli addetti.Dalla valutazione del rischio da rumore della Azienda Sanitaria <strong>CN1</strong> emergonoquali ambienti ospedalieri in cui vi è possibile esposizione al rumore iseguenti locali:SALE GESSILOCALI STERILIZZAZIONE DEI FERRI CHIRURGICIOFFICINE DI MANUTENZIONELOCALI GRUPPI ELETTROGENILOCALE POMPE ANTINCENDIOIl personale esterno che si può quindi trovare ad operare nei suddettiambienti dovrà essere dotato di idonei dispositivi di protezione individualequali cuffie o inserti auricolari.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>RADIAZIONI NON IONIZZANTI:Rientrano in questo gruppo le radiazioni comprese tra le onde radio el’ultravioletto (U.V.) e per definizione dovrebbero essere prive della capacità diprodurre ionizzazione nei substrati colpiti.IL LASERLa parola LASER proviene dalle lettere iniziali di “Light Amplification byStimulated Emission of Radiation”. Il principio di funzionamento è noto: tramiteuna sorgente d’energia (pompa), si portano gli atomi di un adatto materiale(mezzo attivo) ad uno stato d’eccitazione. Se opportunamente stimolati, gliatomi ritornano allo stato energetico iniziale emettendo quanti ad unadeterminata frequenza.In azienda i laser sono utilizzati nelle sale operatorie per particolari interventichirurgici, in oculistica ed in alcune attività di fisioterapiaL’utilizzo delle apparecchiature laser, in ambiente sanitario avviene in zonedelimitate ed adeguatamente segnalate, l’ingresso a tali luoghi durante ilfunzionamento dell’apparecchiatura non è consentito al personale esterno, serisulta necessario accedere a tali zone durante il funzionamento degli strumentisi dovranno rispettare le norme impartite dai responsabili delle unità operativee indossati gli idonei dispositivi di protezione (occhiali protettivi idonei).RADIOFREQUENZE E MICROONDEL’effetto principale delle radiofrequenze e delle microonde sull’organismo è ditipo termico. Esse determinano infatti nella sede di applicazione un aumentodei movimenti molecolari , con conseguente produzione di calore: questoeffetto viene ottenuto sia direttamente (correnti principali),sia attraversol’induzione nelle cellule e nei tessuti di correnti secondarie (correnti indotte). Alpari di quelle principali ,anche quelle indotte provocano un aumento dellatemperatura dei tessuti. Il calore così ottenuto è utilizzato nella terapia didiverse affezioni dolorose a carico dell’apparato osteoarticolare: tenosinoviti,artrosi, lombalgie, dolori cervicali ecc. Rispetto al calore applicato dall’esterno ilcalore prodotto da con queste tecniche ha il vantaggio di svilupparsi più inprofondità, e quindi più vicino alla sede dell’affezione dolorosa.I nomi convenzionali della terapia con radiofrequenze e microonde sono,rispettivamente marconiterapia e radarterapia, e vengono effettuate nei servizidi riabilitazione funzionale della azienda.Non tutte le radiazioni applicate al paziente si esauriscono all’interno del suocorpo, infatti, sia in condizioni normali, che soprattutto, quando gli applicatorisono posizionati intorno a parti del corpo di dimensioni ridotte (polso, caviglie,collo), si può avere una certa dispersione di radiazioni nell’ambiente .


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Fino ad oggi non sembra esistere un pericolo evidente per gli addetti allamarconiterapia e alla radarterapia.L’emissione di radiazioni da parte di un apparecchio avviene unicamentequando si agisce su un apposito comando e cessa non appena tale azione vieneinterrotta, il rischio di esposizione è quindi presente esclusivamente durante illoro effettivo funzionamento in quanto ad apparecchio spento non vi èemissione di radiazione.COMPATIBILITA’ ELETTROMAGNETICANegli ultimi anni si è fatto sempre più rilevante il problema della compatibilitàelettromagnetica in ambiente ospedaliero in conseguenza delle informazionisempre più numerose provenienti da diversi ospedali sull’influenza negativasul comportamento di alcune apparecchiature elettromedicali a causa dellaloro vicinanza con altre apparecchiature elettromedicali e non che emettevanocampi elettromagnetici.Il livello del campo al di sotto del quale le apparecchiature elettromedicali nondovrebbero subire interferenze è di 3V/m.La direttiva 89/336/CEE (direttiva compatibilità elettromagnetica) entrata invigore in Italia nel gennaio 1996 riguarda ogni macchina, apparecchiatura,sistema che contenga al suo interno componenti elettrici o elettronici, i qualidevono essere costruiti in modo tale che: L’emissione di disturbi elettromagnetici generati siano limitati ad unlivello tale che consenta un normale funzionamento degli apparecchioradio, di telecomunicazione e degli apparecchi in genere;L’immunità intrinseca contro le perturbazioni elettromagneticheesterne sia tale da consentire un funzionamento normale.All’interno di tali problematiche si inserisce anche l’uso dei telefoni cellulari odel tipo cordless che possono provocare significative alterazioni nelfunzionamento di apparecchiature elettromedicali a causa dei campielettromagnetici emessi da loro emessi durante il funzionamentoL’uso di tali apparecchiature è quindi vietato nei reparti in cui è previsto unnotevole uso di apparecchiature elettromedicali come i reparti di : animazione CardiologiaSale operatorieEmodialisiL’uso dei telefoni cellulari può essere consentito ad esclusione degli spazisopra citati con l’avvertenza di rispettare le fasce di protezione (distanzasuperiore a 2 metri da qualsiasi apparecchiatura elettromedicale per icellulari, mentre per i cordless è sufficiente una distanza di 1 metro).ELETTRICITA’Gli effetti del passaggio della corrente elettrica nel corpo umano sonoderivati da un ampio studio basato su osservazioni cliniche, ricerche


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>bibliografiche ed esperimenti effettuati su animali, persone defunte e, inqualche caso, con correnti di breve durata, su persone vive consenzienti.In particolare sono stati studiati gli effetti sul corpo umano dell’intensitàdella corrente elettrica anche in funzione della sua durata, del suopercorso all’interno del corpo, delle caratteristiche elettriche dei tessutiinteressati al passaggio della corrente e della forma dell'ondaI rischi connessi con l’uso dell’energia elettrica sono essenzialmente:rischi dovuti a contatti elettrici diretti (sono quelli derivati da contatticon elementi normalmente in tensione ad esempio l’alveolo di una presa,un conduttore nudo, ecc);rischi dovuti a contatti elettrici indiretti sono quelli derivati da contattiche avvengono con elementi finiti sotto tensione a causa del guasto (adesempio la scossa presa quando si apre un frigorifero o si toccaun’apparecchiatura elettrica);rischi di incendio dovuti a cortocircuiti o sovracorrenti;rischi di esplosione .Particolare cura deve essere posta nell’uso proprio di apparecchiatureelettriche. Un impianto o un apparecchio elettrico anche ben costruitipossono diventare pericolosi se utilizzati o conservati in maniera impropria.Valgono le seguenti avvertenze:non effettuare mai riparazioni sugli impianti elettrici o sulle macchinese non si è in possesso delle caratteristiche di professionalità previste dallalegislazione vigente. Un impianto elettrico o una apparecchiatura nati sicuripossono, per errata riparazione, diventare pericolosi. Inoltre lamanomissione di un impianto o di un componente fa perdere agli stessi lagaranzia del costruttore;non utilizzare componenti non conformi alle norme. Tutta lasicurezza di un impianto finisce quando si usano utilizzatori elettrici (adesempio spine, adattatori, prese multiple, prolunghe, lampade portatili, ecc)non rispondenti alle norme;non utilizzare componenti elettrici o macchine per scopi nonprevisti dal costruttore. In questi casi l’uso improprio del componente puòingenerare situazioni di rischio, elettrico o meccanico, non previsti all’attodella sua costruzione;non usare apparecchiature elettriche in condizioni di rischioelettrico accresciuto (ad esempio con le mani bagnate, con i piedi immersinell’acqua o in ambienti umidi). In questi casi possono diventare pericoloseanche tensioni abitualmente non pericolose;non lasciare apparecchiature elettriche (cavi, prolunghe, trapani,ecc.) abbandonate sulle vie di transito. In questi casi, oltre ad essereoccasione di inciampo e di caduta di persone, i componenti sono soggetti adeterioramento meccanico non previsto dal costruttore con conseguentisituazioni di rischio.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Rischio incendioL’incendio in strutture sanitarie è un evento particolarmente catastrofico ed ilrischio è in parte dovuto alla presenza di persone estranee all’organizzazioneche non conoscono a fondo gli stabili. E’ stato redatto un piano di emergenzacontenente le istruzioni comportamentali in caso di evacuazione ove vi sonocontenute anche istruzioni da seguire in caso di emergenza specifiche per ilavoratori esterni.La prevenzione rappresenta comunque l’arma più efficace per controllare ilrischio incendio. A tale scopo si elencano alcune elementari prescrizioni:∗ Osservare scrupolosamente i divieti di fumare ed usare fiamme liberepresenti in Azienda.∗ Se fosse necessario procedere all’utilizzo di saldatrici elettriche o a fiammaadottare le necessarie precauzioni avvisando comunque dell’esecuzione deilavori il servizio tecnico ed a lavoro ultimato accertarsi che non vi sianoprincipi di incendio ed effettuare successivi controlli periodici.∗ Non utilizzare prodotti infiammabili.∗ Non rimuovere o danneggiare i mezzi di estinzione incendi (estintori,idranti).∗ Predisporre idonei mezzi di estinzione incendi in prossimità di luoghi conattività a rischio di incendio (es. saldature)∗ Effettuare la pulizia giornaliera del posto di lavoro. La mancanza di ordinee di pulizia dei locali favorisce il propagarsi dell’incendio.∗ Evitare accumulo di materiale combustibile in prossimità delle macchine.∗ Evitare accumulo di materiale combustibile in aree non frequentate(cantine, solai).Come è noto, molti incendi hanno origine dall’impianto elettrico. E’ dunquenecessario:∗ Non danneggiare i cavi e le apparecchiature elettriche∗ Prestare particolare attenzione nell’uso di attrezzature elettriche portatili :non utilizzare attrezzature danneggiate.∗ Comunicare tempestivamente irregolarità di funzionamento degli impiantielettrici.∗ Non effettuare interventi di modifica degli impianti elettrici se nonespressamente autorizzati e in possesso di abilitazione.∗ Non utilizzare apparecchi portatili di riscaldamento : stufette o piastreelettriche sono spesso fonte di incendio.∗ Non ostruire le aperture di ventilazione delle apparecchiature elettriche.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong><strong>RISCHI</strong> ORGANIZZATIVIMOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHIPer Movimentazione manuale dei carichi si intendono le operazioni ditrasporto o di sostegno di un carico ad opera di uno o più lavoratori, compresele azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico,che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomichesfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, inparticolare dorso-lombari.Lo sforzo muscolare richiesto dalla movimentazione manuale dei carichidetermina aumento del ritmo cardiaco e di quello respiratorio ed incidenegativamente nel tempo sulle articolazioni, in particolare sulla colonnavertebrale, determinando cervicalgie, lombalgie e discopatie.CARATTERISTICHE DEL CARICOLa movimentazione manuale di un carico può costituire un rischio di patologieda sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:• il carico è troppo pesante;• è ingombrante o difficile da afferrare;• è in equilibrio instabile o il suo contenuto rischia di spostarsi;• è collocato in una posizione tale per cui deve essere tenuto o maneggiato auna certa distanza dal tronco o con una torsione o inclinazione del tronco;• può, a motivo della struttura esterna e/o della consistenza, comportarelesioni per il lavoratore, in particolare in caso di urto.SFORZO FISICO RICHIESTOLo sforzo fisico può presentare rischi di patologie da sovraccaricobiomeccanico, in particolare dorso-lombari nei seguenti casi:• è eccessivo;• può essere effettuato soltanto con un movimento di torsione del tronco;• può comportare un movimento brusco del carico;• è compiuto col corpo in posizione instabile.CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE DI LAVORO


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Le caratteristiche dell'ambiente di lavoro possono aumentare le possibilità dirischio di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombarinei seguenti casi:• lo spazio libero, in particolare verticale, è insufficiente per lo svolgimentodell'attività richiesta;• il pavimento è ineguale, quindi presenta rischi di inciampo o è scivoloso• il posto o l'ambiente di lavoro non consentono al lavoratore lamovimentazione manuale di carichi a un'altezza di sicurezza o in buonaposizione;• il pavimento o il piano di lavoro presenta dislivelli che implicano lamanipolazione del carico a livelli diversi;• il pavimento o il punto di appoggio sono instabili;• la temperatura, l'umidità o la ventilazione sono inadeguate.ESIGENZE CONNESSE ALL’ATTIVITA’L'attività può comportare un rischio di patologie da sovraccarico biomeccanico,in particolare dorso-lombari se comporta una o più delle seguenti esigenze:• sforzi fisici che sollecitano in particolare la colonna vertebrale, troppofrequenti o troppo prolungati;• pause e periodi di recupero fisiologico insufficienti;• distanze troppo grandi di sollevamento, di abbassamento o di trasporto;• un ritmo imposto da un processo che non può essere modulato dallavoratore.FATTORI INDIVIDUALI DI <strong>RISCHI</strong>OFatto salvo quanto previsto dalla normativa vigente in tema di tutela esostegno della maternità e di protezione dei giovani sul lavoro, il lavoratorepuò correre un rischio nei seguenti casi:• inidoneità fisica a svolgere il compito in questione tenuto altresì conto delledifferenze di genere e di età;• indumenti, calzature o altri effetti personali inadeguati portati dallavoratore;insufficienza o inadeguatezza delle conoscenze o della formazione odell’addestramentoRicognizione dei rischi e dei relativi interventi di prevenzionee protezione nelle strutture aziendali dell’AziendaLa ricognizione dei Rischi, riportato nell’elenco che segue, estratto dalDocumento di Valutazione dei Rischi dell’Azienda evidenzia per ciascuna delleattività i Rischi per la sicurezza (Rischi infortunistici) ed i Rischi per la


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>salute (Rischi igienico ambientali ed organizzativi) che sonoeffettivamente e potenzialmente presenti nelle strutture aziendali.DESCRIZIONE ATTIVITA’Rischi per laSicurezza-antinfortunistici<strong>RISCHI</strong> POTENZIALIAmbulatori Strutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciImpianti a pressione(esplosione)Materiali infiammabili e/oesplosiviTaglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici quali: forbici, aghi,cannule, ecc.Presenza o usocontemporaneo di sostanzeincompatibili (acido+base,ecc.)UstioniImpiego di dispositivimedici (elettromedicali, ecc.)Rischi per lasalute, igienico-ambientalie organizzativiAgentichimici(medicamenti, disinfettanti,chemioterapici antiblastici,ecc.)Agenti fisici (microclima,illuminamento, radiazioniionizzanti e non ionizzanti,ecc.)Agentibiologici(microorganismi, ecc.)Rischio aggressione (possibile presenza di pazientipsichiatrici)Centri e servizi di diagnosi(radiodiagnostica, TAC,endoscopia, ecografia, ecc.)ElettriciImpiego di macchineImpiego di dispositivimedici (elettromedicali, ecc.)Taglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici quali: forbici, aghi,cannule, ecc.Agenti chimici (liquidi perfissaggio e sviluppo, ecc.)Agenti fisici (microclima,radiazioni ionizzanti e nonionizzanti, ecc.)Agenti biologiciRischio aggressione (possibile presenza di pazientipsichiatrici)


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Laboratori (chimici, chimicofisici,biologici, microbiologici,ecc.)Reparti di degenza eservizi di terapiaStrutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciImpianti a pressione(esplosione)Materiali infiammabili e/oesplosiviTaglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici quali: forbici, aghi,cannule, ecc.Presenza o usocontemporaneo di sostanzeincompatibili (acido+base,ecc.)UstioniImpiego di dispositivimedici (elettromedicali, ecc.)Strutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciContatto con partimeccaniche in movimento,componenti ad altatemperatura, ecc.Taglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici quali: forbici, aghi,cannule, ecc.Impiego di dispositivimedici (elettromedicali, ecc.)Sale operatorie Strutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciMateriali infiammabili e/oesplosiviContatto con partimeccaniche in movimento,ecc.Impiego di autoclavi oaltre apparecchiature perla sterilizzazioneTaglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici quali: forbici, aghi,cannule, ecc.Agentichimici(manipolazione di reagentiacidi, basici, ecc.)Agenti fisici (rumore,illuminazione, ecc.)Agentibiologici(manipolazione di materialebiologico per ricerca e/ocontrollo)Radiazioni ionizzanti(sorgenti radiogene, ecc.)Radiazioni non ionizzanti(microonde, ecc.)Rischio aggressione (possibile presenza di pazientipsichiatrici)Agentichimici(medicamenti, disinfettanti,chemioterapici antiblastici,ecc.)Agenti fisici (microclima,illuminamento, ecc.)Agentibiologici(microorganismi, ecc.)Movimentazione manualepazientiRischio aggressione (possibile presenza di pazientipsichiatrici)Agenti chimici (inalazione didisinfettanti, gas anestetici,ecc.)Agenti fisici (microclima,illuminazione, radiazioniionizzanti e non ionizzanti,ecc.)Agenti biologici (agentibiologici patogeni durantel’intervento operatorio)Movimentazionepazientimanuale


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Servizi generali (Officina,Centraletermica,cucina/mensa,sterilizzazione, farmacia, Meccanicicamera mortuaria, salasettoria, lavori ecnici e /o dimanutenzione ecc.)Uffici amministrativi (uffici,archivi, magazzini, S.I.I.,ecc.)Gruppi appartamentipazienti psichiatriciStrutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)(macchine,attrezzature, ecc.)ElettriciImpianti a pressione(esplosione)Materiali infiammabili e/oesplosiviTaglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici vari.UstioniStrutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciMateriali infiammabiliTaglio e/o puntura inrelazione all’impiego dimateriali in vetro e di presiditecnici vari.Strutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)ElettriciAgenti chimici (lavorazioniidrauliche, taglio e saldatura,falegnameria, sostanzechimiche di interessefarmaceutico, solventi,detergenti, disinfettanti,sterilizzanti, ecc.)Agenti fisici (rumore,microclima, illuminazione,ecc.)Agenti biologici (agentibiologici patogeni provenientida lavorazioni e/omanutenzionesuapparecchiature, trattamentodi salme, ecc.)Movimentazione manualecarichiAgenti fisici (microclima,illuminazione,ecc.)Movimentazione manualecarichiVideoterminaliRischio aggressione(presenza di pazientipsichiatrici)NuovoPresidioOspedaliero Mondovì Talestruttura attualmente non èancora operativa. I rischi che Meccanicipossono incontrare glioperatori che devonopredisporre i locali e leattrezzature al fine di poterpermettere la messa infunzione a tutti gli effetti delNuovo Ospedale sono:Strutturali (ingombri eostacoli, urti, depositomateriali, ecc.)(macchine,attrezzature, ecc.)ElettriciImpianti a pressione(esplosione)Materiali infiammabili e/oesplosiviTaglio in relazione all’impiegodi materiali in vetro e dipresidi tecnici vari.UstioniAgenti chimici (lavorazioniidrauliche, taglio e saldatura,falegnameria, sostanzechimiche di interessefarmaceutico, solventi,detergenti, disinfettanti,sterilizzanti, ecc.)Agenti fisici (rumore,microclima, illuminazione,ecc.)Movimentazione manualecarichiREGOLE GENERALI DI COMPORTAMENTO DA ATTUARE IN CASOD’INCENDIO.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>Non aprire le porte oltre le quali si sospetta la presenza di un incendioinfatti se questo è covante l’apertura della porta fa affluire l’aria all’internodel locale producendo una fiammata improvvisa che riavviva l’incendio. Sesi rende necessario occorre munirsi di adeguati mezzi di spegnimento edaprire la porta lentamente, tenendosi coperti dietro di essa in modo darichiuderla rapidamente e sicuramente in caso di necessità.Non affrontare il fuoco se non si è coperti in tutte le parti del corpopreferibilmente con indumenti ignifughi: la protezione dal calore radiante siottiene in modo efficace con getti di acqua nebulizzata o bagnando i vestiti.Non utilizzare mai gli ascensori in caso d’incendio per evitare dirimanervi intrappolati. Ascensori antincendio per le persone disabili devonoessere debitamente segnalati. Gli ascensori possono essere utilizzati in casodi Emergenza ed Evacuazione per minaccia di attentati.I presenti non degenti, i lavoratori esterni presenti su un cantieredell’ospedale, il personale non impegnato negli aiuti devono cercare, dovepossibile senza pericolo e senza creare intralcio per i pazienti, di allontanarsisubito dall’edificio in modo ordinato attraverso le vie di esodo orizzontali everticali segnalate.In caso di presenza di fumo, se non sono disponibili autorespiratori,occorre abbassarsi il più possibile sul pavimento per facilitare la respirazionein quanto i fumi caldi salgono verso l’alto mentre l’aria più fresca, piùpesante, tende a ristagnare nelle zone più basse. Se possibile respirare conun panno umido sulla bocca per evitare di immettere fumo nei polmoni (incaso d’incendio è ad alto rischio la morte per asfissia). L’intervento in localiinvasi da fumo dovrebbe essere evitato, ma se si rendesse necessario inattesa della Squadra di Primo Intervento (SPI), l’operazione va condotta incoscienza del fatto che si corrono dei rischi; buona cautela sarebbe inquesto caso assicurarsi in due ad una fune e munirsi di autorespiratore.In caso di attacco all’incendio ci si deve sempre assicurare una o più viedi esodo per un’eventuale ritirata.In caso di tentativo di spegnimento ci si deve prima assicurare che nellazona interessata sia stato isolato l’impianto elettrico.Se possibile, allontanare dal locale interessato dall’incendio tutti i recipientiin pressione contenenti gas o liquidi infiammabili e non (compresi gliestintori) onde evitare scoppi durante lo spegnimento, se ciò non è possibileprocedere al loro raffreddamento in modo energico.Per cautelarsi da possibili sospetti crolli materiali in caso di Emergenza èopportuno sostare il più vicino possibile alle pareti e sotto gli architravi diporte e/o finestre, oppure nelle loro immediate vicinanze in modo daraggiungerle rapidamente in caso di bisogno, oppure collocarsi sotto gliarredi quali tavoli o letti.


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>


<strong>MO2</strong> <strong>–</strong> <strong>NOTA</strong> <strong>INFORMATIVA</strong><strong>SUI</strong> <strong>RISCHI</strong> <strong>ASL</strong> <strong>CN1</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!