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miti e riticampaninell’arte diBarbla e Peter Fraefel


A proposito di una grande mostra 1


Patrocinio© Copyright byBarbla e Peter Fraefel, Biel-Bienne, SvizzeraTutti i diritti delle opere sono di Barbla e Peter FraefelISBN 978-88-88862-36-1Immagine graficaSegno Associatiwww.segnoassociati.itCOMUNE DIBIEL-BIENNE(Svizzera)Mostra 3-9 • 10-10 2015PAN Palazzo delle Arti NapoliIl Palazzo Carafa di Roccellaè un palazzo monumentale ubicato nel quartieredi Chiaia a Napoli2Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


miti e riticampaninell’arte diBarbla e Peter Fraefelcon scritti diVito Maggioe Guido D’AgostinoA proposito di una grande mostra 3


Nino DanieleAssessore alla Cultura e al TurismoComune di NapoliIl titolo di questa mostra è per noi napoletani dolce comeun invito familiare ma nasconde forse un piccolo inganno,un’astuzia, quasi una provocazione. Sembra in fondo quello diquello di un saggio di antropologia: “di che cosa ci parlano Barblae Peter Fraefel? Dei miti e dei riti della Campania!”.Certamente questo è vero, lo attestano i nomi che gli artistihanno voluto dare alle diverse sezioni di cui si componel’esposizione, lo confermano le singole opere. Ognuna di esseconsulta, cita, deruba il patrimonio delle nostre immagini sacre,magiche, talvolta anche blasfeme. Non sarebbe del resto laprima volta che degli stranieri, nordici giunti quaggiù ai confinidel mondo, restino affascinati dalla ricchezza delle tradizionipopolari, dei miti antichi, della rappresentazione trasfiguratadegli oggetti di una remota, per loro, per noi familiarequotidianità. C’è tutto questo nella grande mostra del PAN,un’ampia antologia che tiene insieme l’esperienza artistica dimolti anni, ed è certamente per noi un grande motivo di interessevedere rispecchiate nella visione dei due autori fantasie, favole,forme, modi di essere e di pensare che sono profondamente nelnostro essere, nelle abitudini della nostra vita.Ma poi c’è qualche cosa di più e di diverso che si inserisce nelquadro un poco stereotipato del rapporto tra i viaggiatori europeie il nostro Sud, lo modifica, gli da un senso nuovo e diverso. Equesto qualche cosa mi sembra che si possa chiamare vicinanza,amicizia, affetto. Non stiamo scrivendo un nuovo, tardivocapitolo del Gran Tour, Barbla e Peter non sono stranieri in visita.Stranieri e fratelli insieme siamo tutti, nel mondo della nuovaglobalizzazione e quelle immagini antiche esprimono forse la gioiadi una ribellione la promessa di un nuovo l’alfabeto comune, piùumano, più concreto proprio perché condiviso nella sacralità delrito, nell’umanità del racconto, della favola, del mito.Non è di un mondo arcaico e lontano che ci racconta questamostra... “di che cosa ci parlano i miti e i riti della Campania? Delmondo di Barbla e di Peter Fraefel, della suggestione di un nuovoe condiviso immaginario contemporaneo che vive e si alimenta diimmagini antiche.”4


Erich FehrSindaco di Biel-BienneSiamo fieri della grande mostra degli artisti Barbla e Peter Fraefelal Palazzo delle Arti PAN a Napoli, e, con grande piacere, diamoin prestito la loro opera Albero ex voto, una installazione frascultura classica e mobile che esprime un po’ di natura e moltaarte. Essa contrappone alla dimensione atavistica dell’albero,quella più umana, sperimentale e giocosa dell’arte contemporaneafocalizzando così il tema della mostra Miti e riti campani nel suddell’Italia.All’istituzione napoletana e agli artisti svizzeri auguriamo ungran successo e l’entusiasmo del pubblico.Ringraziamo tutte le persone che hanno reso possibilequest’esposizione e, da Bienna, la gallo-romana, già edificataintorno ad un sacro luogo di miti e di riti, porgiamo un salutocordiale a Napoli, la greca.5


Campagna (SA)6Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


MAGIA, SPIRITUALITÀ, POPOLARITÀ:UNA VISIONE STRANIANTE DEL MEZZOGIORNO D’ITALIAVito MaggioIl lungo sodalizio e la ininterrotta ricerca e indagine della realtà popolare di Napolie della Campania tutta è diventato ormai un topoi di questi due artisti svizzeri.Sono giunti nelle nostre zone, per un fattore assai casuale, nei primi anni novantae da allora hanno scelto di mettere a disposizione di questi luoghi la loro creatività,la loro perizia, la loro crescita artistica.Barbla e Peter Fraefel, nel bene e nel male, amano questa nostra comunità, la amanoa tal punto che sempre agli inizi degli anni novanta decisero di comprare una piccolacasa a Campagna, una modesta città dell’entroterra salernitano.Sono trascorsi più di venti anni dal loro arrivo e ogni anno hanno esposto loro operenei nostri luoghi più disparati, dalle piccole cittadine alle nostre grandi e medie cittàavendo sempre un grande plauso dal pubblico e dalla critica specializzata. Hannopartecipato a mostre collettive e personali, come dimostra il loro curriculum, non soloqui in Campania ma anche in Svizzera e in Francia. Hanno sicuramente un backgroundconsolidato e quando intraprendono un progetto conoscono l’obiettivo che intendonoraggiungere mettendoci con metodo tutto il loro savoir faire.La loro più grande esposizione comunque è stata indubbiamente quella legata allatombola napoletana; un progetto mostruoso e gigantesco che iniziato materialmenteagli inizi del duemila ma pensato precedentemente ha visto il suo sbocco definitivonel duemilasei quando siamo riusciti a esporre i novanta quadri prodotti in quei lunghianni al Mida due di Pertosa. Sono stati esposti su circa mille metri di parete questienormi quadri di un metro venti per uno e quaranta, la tombola napoletana trattataanche da altri artisti assumeva una forma d’arte mai fatta prima e mai tentata inqueste dimensioni. Con un effetto estraniante, come tecnica principale, i due autori,con sguardi diversi, hanno navigato in un mondo che non conoscevano che hannoimparato a conoscere e interpretare spaziando dai miti antichi ai moderni come quellodi Maradona. In questa tombola c’è tutta la cabala napoletana. E in quella occasioneabbiamo veramente associato una grande festa e abbiamo fatto rivivere il clima magicoe festaiolo che in tutte le nostre città e in tutti i ceti ancora negli anni cinquanta einizio anni sessanta si viveva da noi. Dal primo dicembre al sei gennaio si giocava latombola, tutti i bar del mio paese si attrezzavano per questo e quando mio padre rientravadi sera o di notte con buste di cioccolatini, caramelle, marsala o vermut, volevadire che aveva vinto qualcosa. Ma il vero ed unico vincitore era sempre il barista cheorganizzava il tutto. Questa enorme opera ha avuto un grande successo ed abbiamoCorso Umberto I, Campagna (SA)Magia, spiritualità, popolarità... 7


anche tentato di sollecitare alcune istituzioni a creare il museo della tombola cherappresenta a nostro avviso il sentire più intimo dei napoletani, della napolenalità delpopolo campano in generale. Il catalogo che raccoglieva i dipinti fu anche premiatodalla Regione Campania come miglior catalogo dell’anno grazie anche alla straordinariaperizia tecnica e creativa del compianto maestro Gelsomino D’Ambrosio.A prima vista queste novanta opere sembrano un tutto uno, ma non è così. Lo sguardoche pongono i due artisti su questo pezzo di vita reale e culturale è simile ma profondamentediverso; c’è un approccio che ci parla dell’empatia di Barbla che ama Napolia prescindere e lo dice chiaramente in questa esposizione e lo ha già ribadito in altreesposizioni fatte precedentemente. Lo sguardo di Peter non fa sconti: usa l’ironia comearma, il segno preciso e tagliente delle sue sculture e dei suoi quadri come un bisturiche affonda nella realtà che lo circonda, che visita che sperimenta e che in qualchemodo valuta. Si tratta di due tecniche diverse di due valutazioni a tratti agli antipodiche stranamente poi vanno a dare una sensazione di unità che fondamentalmente,come dicevo, non esiste.Gradoni Duomo, Campagna (SA)8Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Nell’impaginazione e nella messinscena dei lavori hanno entrambi raggiunti dei livelliespressivi assai alti ed incisivi. Nelle loro opere possiamo cogliere le ascendenze dallequale si sono mossi, dall’espressionismo tedesco ai suprematisti russi, dalla pitturaassirobabilonese egiziana a quella dell’America latina, quella antica ma anche la Khalo.E non mancano i riferimenti alla pittura italiana Di Paladino e gli altri. Tutto questocondensato di esperienze, di studio, di ricerca è il sostrato di questa mostra: Dell’Alberodegli ex voto, della Madonna delle Galline, della Calcara di Romanelle, per citarnesolo alcune.Un discorso a parte va fatto sull’istallazione/performance del LabirintoPurgatorio.Quest’opera appare a prima vista come fuori dal contesto generale, dall’impianto strutturaledel lavoro complessivo che i due artisti presentano, ma anche se passano dallainterpretazione dei riti e dei miti Campani e più in generale del sud Italia, all’intricatolabirinto purgatorio della problematica quotidianità scandita dai giornali più rappresentatividella zona. Sembra di scivolare nella interpretazione del presente che vienecontraddetto comunque dall’altarino delle anime del purgatorio che non hanno piùteste di umani ma quelli degli animali. In questo contesto neppure il dio Anubis riescea traghettarci agli inferi, siamo invece destinati a vivere in un eterno purgatorio dovele pene presunte o vere non saranno mai purgate. Quest’opera può essere o potrebbediventare una nuova sfida della loro opera e un nuovo percorso.Per la realizzazione di questa mostra gli artisti ci hanno lavorato per circa nove annima quello che presentano è un vero e gratificante regalo per la città di Napoli e per lasua cultura. A loro due, dopo questa mostra, si impone una scelta artistica precisa, ocontinuare come artisti singoli e separati portando ancora di più in avanti il loro sentireo proporre un lavoro unitario che non sia più quello di Barbla e Peter Fraefel, mache sia quello dei Fraefel. Un due che artisticamente diventa uno.Sant’Antonino, Campagna (SA)Magia, spiritualità, popolarità... 9


A PROPOSITO DI UNA GRANDE MOSTRAGuido D’AgostinoImpresa tutt’altro che agevole per uno storico della politica e delle istituzioni,quale chi scrive, provarsi ad avvicinare l’opera d’arte contemporanea, di artististranieri al contesto meridionale, mediterraneo,cercando di capire e spiegare, ospiegarsi, la loro personalissima interpretazione di luoghi, figure, situazioni chehanno a che fare con la Campania e Napoli.Intanto, posso osservare che la rigida geometria di spigoli, angoli, linee sicuramentespaesante perché applicata dove non te l’aspetteresti, e che mi ha fatto pensareall’opera di Chagall (da poco vista in una ricca ed emozionante mostra milanese),rinchiude, costituendone però una “forma-funzione”, realtà di per se, almeno in origine,corporalmente tonde, piene e morbide. In qualche modo, potrebbe essere proprioquesta la chiave interpretativa per me, almeno, più abbordabile, in quanto segno esimbolo-sintesi del contrasto, in ogni caso fecondo, tra civiltà, espressiva e culturale,“nordica” e il “pianeta” Sud (Mezzogiorno e Napoli). È evidente peraltro che l’artista,non riproduce passivamente e, insieme, in virtù di automatismi di copia o ripetizione,bensì osserva la realtà che lo circonda, in cui è immerso; ne riceve stimoli, emozioni,sentimenti, e dunque la interpreta, la introietta, la ributta fuori di se esprimendolae/o esprimendosi: ne fa, secondo la propria personalissima lettura e appropriazione,qualcosa di altro e diverso dall’originale, da cui pure ha preso le mosse. E ciò risalta, inmaniera assai vistosa quanto peculiare, nell’opera degli svizzeri Barbla e Peter Fraefel,in cui c’è ancora, e in più, in questa mega-mostra al Pan di Napoli che è un po’ ancheuna “summa” della loro produzione (e forse anche per questo), una pluralità di percorsicreativi, a tratti come esplosioni di colori, altre volte come combinazioni di creaturedentro creature altre ancora come soggetti mutanti, le anime-bestie, ad esempio, oppure,perché no, visi e figure, immagini legate a culti, riti, miti di una cultura, a lorostesso dire, che più di altre conserva qualcosa di antico e di magico, mentre il mondointero ha perso la cognizione della propria essenza interiore, ha smarrito la capacità-necessitàdi ri-conoscersi ricordando, e ha spezzato, interrotto la pur fondamentalecatena che lega fra loro le generazioni che fluiscono ininterrottamente.Mi accorgo che sto cadendo in tentazione, camuffandomi in ciò che non sono: espertoe critico d’arte, mentre ben più saggio sarebbe, ed è, stare a quanto Barbla e Peter,pur con tenera ritrosia, hanno a volte raccontato di se’, del loro peregrinare (in specialmodo nel suggestivo e ‘misterioso’ distretto campagnese) affermando al contempola libertà dell’artista ma, insieme, quella di fruitore, indipendentemente dal grado10Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


di competenza ed esperienza. Insomma, l’arte deve piacere o dispiacere; indurre godimentoo paura, respingimento; provocare emozioni o lasciare meravigliati, rapiti,sospesi, incerti; mai, comunque inerti. Ed è quel che si prova rispetto all’orgia visiva,emozionale, offerta da questa mostra, oltretutto impegnativa, grandiosa, cosmica – inun certo modo – quanto altre raramente lo sono, o riescono comunque ad esserlo.***Ora, torna a parlare lo storico: vorrei, sempre e comunque ispirato dall’opera di Barblae Peter, o da alcuni aspetti di essa, soffermarmi su alcuni ‘nodi’ – in senso storico,politico, e, inevitabilmente, sociale – della lunga vicenda napoletana e meridionale,oltre che a sottolineare passaggi oltremodo significativi relativi al mito fondativo dellacittà, la ‘parabola’ (una, forse, delle tante) della Sirena Partenope e della divinità vulcanica,il Vesuvio. Anzi, proprio a partire da questo ultimo spunto, appare singolarel’intreccio tra la cornice statica in cui riposa l’assetto fisico della città, per un verso –la grande distesa acquorea del golfo, che può apparire flaccida ma tuttavia è sempreliquidità in movimento, percorsa in profondità dalla Sirena, su cui si erge, immobile estatico, appunto, il Vesuvio, anch’esso però suscettibile, all’improvviso di sentimentied eruzioni – ed il dinamismo inquieto dell’amore, della passione amorosa, finita peròmale, tra Vesuvio e Sirena Partenope, condannati alla reciproca, immobile distanza,come fuoco trattenuto e inchiodato su se stesso, il primo; e donna-pesce in perpetuomovimento sul fondo dell’abisso marino la seconda. Mi è capitato di farne cenno aBarbla, che mi è apparsa straordinariamente compiaciuta e interessata da tale mito, alquale forse le capiterà di ripensare e chissà, trarne qualche spunto dei suoi.Le altre questioni riguardano il rapporto dei napoletani (campani e meridionali ingenere) con il potere, con la religione (o il ‘sacro’), con il gioco e con il cibo, magarisuggerendo anche agli amici – artisti di seguire le orme di Croce, che si è dilettato,come si sa, di inseguire allegorie, metafore, leggende riguardanti, a ben vedere, il“come siamo” e da dove veniamo (trovo straordinari i suoi ragionamenti su quando,come e perché è invalsa la definizione di Napoli come «paradiso abitato da diavoli»– che magari oggi andrebbe mutato in «inferno popolato di ‘povericristi’»; o l’esposizionedella leggenda di Nicola Pesce, o il racconto delle traversie di Marianna, “a capae Napule”, come pure della statua intestata al dio Nilo, ecc. ).A proposito di una grande mostra 11


Rispetto alla relazione col potere, è davvero impressionante il comportamento deinapoletani nei confronti di Masaniello, al tempo in cui da umile e ignorante pescatore,ne fanno il capopopolo onnipotente, capace di confrontarsi alla pari con il Viceréspagnolo governatore della città. E però attorno a Masaniello inebriato, propriamentedrogato di e dal potere tra i suoi stessi compagni di lotta e seguaci, si ordisce la congiurafatale che porterà al suo assassinio. Alla uccisione del ‘capo’, segue lo scempiodel cadavere, lo smembramento dello stesso in tanti pezzi, dispersi perfino tra leimmondizie. Salvo poi, e qui il colpo di scena carico di significato, qualche giorno piùtardi, affannosamente cercarne le parti tanto disprezzate e violentate, ricomporre ilpiù possibile il corpo del morto e tributargli, nottetempo, onori funebri solenni inuna cornice di migliaia di fiaccole in processione e tra pianti e ‘ululati ‘ di una follasterminata. Difficile trovare qualcosa che meglio esprima il rapporto, patologicamentedistorto, a Napoli, tra governanti e governati, tra rivolta, fatalismo acquiescente evendetta, tra istinto di libertà e bisogno di protezione, tra popolo e capi.Della religione e del sacro, posso solo storicamente valorizzare l’opposizione dei napoletaniai tentativi di imporre tra loro la terribile Inquisizione “al modo di Spagna”, cosìcome l’attenzione prestata – sempre nel secolo XVI – ai movimenti di rinnovamentospirituale, mai comunque sfociati, in professioni di eresie o a sfondo ‘eretico’ comenello spirito dei tempi era facile che accadesse o semplicemente, diremo, si potevatemere che accadesse. Per il resto, anche la religione intesa come conforto, con puntedi formalismo superstizioso, è valsa per la sua suscettibilità ad essere utilizzata comeveicolo di mediazione, di supporto nella relazione con i poteri forti, o, nello specifico,‘alti’. In fin dei conti, santi e la stessa Madonna, si invocano perché interceda pressochi è inarrivabile o inaccessibile, anche se, nei confronti degli uni e soprattuttodell’altra, si sviluppino culti specifici e assai tenaci.Infine, cibo e alimentazione; più che la fame endemica, e ricorrente, dei ceti più poveri,vorrei ricordare che un popolo di “mangiafoglie” cioè di ogni sorta di verdure (edi frutta), diventa, a partire del Seicento, il più formidabile consumatore di “maccheroni”.Il grandissimo Emilio Sereni, comunista e politico di incomparabile spessore, neha spiegato (a metà del secolo scorso) come e perché. Del resto la rivolta di Masaniello,parte dal rincaro dei prezzi al consumo minuto della frutta, cibo, in età moderna, assaia buon mercato e dunque di larghissima fruizione.Mi fermo qui; il resto tocca, come già è toccato in molti casi e se lo vorranno, a Barbla12Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


e Peter Fraefel, se è vero – come è vero – che gli stranieri vedono noi meglio di comeriusciamo noi stessi a vederci (a condizione, però, che non restino a loro volta fuorviatidai tanti stereotipi che circolano sulla nostra realtà). E questa mostra potrebbeanche essere considerata come una interessante sfida, quasi una scommessa ardita,proprio a proposito di questa ultima considerazione!A proposito di una grande mostra 13


LA MAGIA DELL’ACQUACampagna a cavallo dei 2 torrenti Tenza e Atritraeva le sue ricchezza dalle forze delle acque. Acquepericolose, acque sante, acque da rispettare.Nella città di Campagna, ancora oggi vengono deviate leacque del fiume Tenza lungo le strade del centro storico, dandoluogo a un evento eccezionale di antica origine – La Chiena.L’acqua pulisce le vie e le anime…poi divenuto evento culturaleper molti artisti per finire come attrazione per turisti con vogliadi battagliare perdendo la sua magia.14Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, acciaio, alt. 200 cm, 2014La magia dell’acqua 15


Peter Fraefel, il lupo nel fiume Tenza a Campagna (SA), acciaio, 300x40x400 cm, 200616Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


La magia dell’acqua 17


Peter Fraefel e il lupo18Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Franco Rocco in officina e il lupoLa magia dell’acqua 19


Peter Fraefel, la ruota nel fiume Tenza, Campagna (SA), 2008 / 2011 / 201320Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


La magia dell’acqua 21


Peter Fraefel, la ruota nel fiume Tenza, Campagna (SA), 201422Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


La magia dell’acqua 23


Barbla Fraefel con i suoi pesci nel fiume Tenza, acrilico/tela, Campagna (SA), 199424Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


‘a Chiena, Campagna (SA)La magia dell’acqua 25


LA MADONNAAl nord c’è Dio, poi Gesù e poi la Madonna – al sud c’èla Mamma. Era una vera rivelazione per noi transalpiniosservare che nel sud era rimasta la Grande Dea nellafede del popolo. Una Dea viva (sembra l’unica cosa vivain una chiesa quasi morta) che muove ancora fedeli in questezone.Campagna, la nostra città del sud, fonda le sue origini sulleacque dei fiumi – simbolo della Dea terra – e sulla devozione allamadonna infatti sia la cattedrale sia il santuario in montagnasono templi ad essa dedicati; la Madonna protegge anche la“Chiena” antica festa dell’acqua. Abbiamo poi scoperto lesette sorelle (Madonna dell’Arco di Sant’Anastasia, la MadonnaPacchiana di Castello di Somma Vesuviana, la Madonna delleGalline di Pagani, la Madonna dei Bagni di Scafati, la Madonnadell’Avvocata di Maiori, la Madonna di Materdomini di NoceraSuperiore, la Madonna di Montevergine).Aggiungiamo La Bruna (Santa Maria del Carmine Maggiore aNapoli) e la Madonna di Pompei per poi rimanere increduli davantialle Matres Matutae di Capua: è lì che si comprende che sia l’deadella Madonna sia il modo di raffigurarla sono già presenti moltisecoli prima dell’arrivo del cristianesimo.Siamo arrivati alla conclusione: Bisogna capire la Madonna percapire il Sud.26Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Madonna del Soccorso al Monte S. Maria, Trecchina (PZ)La Madonna 27


Rino Mele28Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Madonna d’Avigliano, acrilico/tela, 145x120 cm, 1997La Madonna 29


Peter Fraefel, Madonna della Pace, acrilico/tela, 220x140 cm, 201030Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


NERA E CONTADINA,SULL’ALTARE UNA MADONNA DIPINTAENTUSIASMA I FEDELI DI SCAFATIRino Mele (Il Mattino, 21 febbraio 2015)La Madonna 31


RINO MELEIl pollaio del paradisoCadono piovose le gallinebianche dai balconi, un arazzo di piume,le piccole zampe, gli occhistrambi che fingono di vedere. S'alzanoda mani devote, slargano i lenzuolisui santi, corte trombe e tamburi, doppiflauti sommersi. La Madonnasi ferma, le gallinesono nuvole coi trampoli, donne scurecorrono sui canali, le cornicidelle case, gli stucchi, sui carri di fuocochierici muti portano altetavole, l'incendio del Purgatorio, i lunghiserpenti, il delirio della luce. La follaurla, la Madonna trascina il vento, la vesteazzurra, le galline stringonoargute le sue dita, pungono gli occhialla Vergine. Affaccendate come suorehanno becchi rosa e tante aliche è un allegro nevicare. Pasquaè passata e a Pagani i segnidella Passione, i chiodi, le canne, i nodidel tormento e le spinesono così vicini da fare dolore. Quandovedeva tremare l'alba delle biancheannunziatrici Sant'Alfonsochiamava gli angeli per nome, struggevanelle preghiere quell'arruffio di penne,gli stridii del versoroco e familiare. Scendono, non volano,un salto lentoche non termina, raggiungonola Madonna che pare alzarsi dal mare-o è la campagna tagliata dalle onde- escedalle siepi, tocca le stanze apertesulle strade, i balconicon le ringhiere ornate di coperterosse e oro, i gloriosi damaschi, i mantellidei re, passa, sale nel cantodelle donne, dentro il lutto, i fuochidei fanciulli, le ragazze innamoratenascoste dietro gli occhi, il suono cupodelle tammorre, l'urlo angosciatodei fantasmi, i vicoli stretti che frenanoi cavalli. Le galline, sulle bracciadi legno, la Madonnale porta nel trionfo delle Congreghe,la tempesta che riempie la valle.Scivolano sulla testa dei santi, cadononegli strumenti musicali, gridanole pene che non sanno. Alzanoil collo gonfio e le penne, senza peso.(da Rino Mele, Costruzione della rima, edizioni Plcticà Plecticá 2010) 2010)Ph. Muhammad Mahdi Karim32Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Madonna delle Galline, acrilico/tela, 30x30 cm, 2014-2015La Madonna 33


Barbla Fraefel, Madonna delle Galline, acrilico/tela, 25 quadri di 30x30 cm, 2014-1534Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Madonna delle Galline, acrilico/tela, 30x30 cm, 2014-2015La Madonna 35


sopra: processione a Campagna (SA)sotto: impressioni da Napoli36Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


sopra: Don Antonio Pisani, Colliano (SA)Statua della Madonna delle Galline, Pagani (SA)La Madonna 37


Barbla Fraefel, Prega per noi, stampa digitale, 200x140 cm, 200838Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Il vesuvio visto da Scafati (SA) • Napoli e il VesuvioLa Madonna 39


LA TOMBOLA NAPOLETANA© LA TOMBOLA NAPOLETANA di Barbla e Peter FraL’Italia'a PiccerellaUna serata di Capodanno i nostri primiamici napoletani ci fecero conoscere latombola … e nacque l’idea della tombola“gigante”.Lavorando sui quadri abbiamo scoperto chel’immaginario napoletano è ricchissimo e pienodi (doppio) senso. Non solo rappresenta tutte lesfaccettature della vita e della tradizione napoletanama veicola anche tante idee metafisiche e ancheper tanti la speranza di vincere al gioco grazie allasmorfia. Ci sembra strano che sia così sottovalutatoquesto tesoro di saggezza, esperienza e fedepopolare: c’è tutto: il bello e il brutto, la chiesa e ilsesso, la vita e la morte.'e Surice'a Femmenaannura'o Patrone 'eCasa'o Curtiello'e Surdate'o Pazzo'o Capitone'o Ccafè'o Ciardino'a Mamma'o Cacciatore'o Muortoaccisol'Ommo 'eMerda'a Maraviglia'e Sciure'a Tavula'mbandita40Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


efel'a Iatta 'o Puorco 'a Mano chella caguarda'nterra'o Vasetto 'a Maronna 'a Figliata 'o Cannone /'e FasuleSant'Antonio 'o 'Mbriaco 'o Guaglione 'o Culo 'a Disgrazia 'o Sanghe SanGiuseppe'a Festa'o Terremoto/ 'o Scemo'e Gguardie Natale Nanninella 'o cantero 'e Zizze 'o Pate d' 'eCcriature'e Ppalle d''o TenenteL'Anne 'eCristo'a Capa l'Aucelluzzo 'e Castagnelle 'o Monaco 'e Mmazzate 'a Funan'Ganna'a PaposciaOnna Peretafore 'oBalcone'e Ccancelle'o Vinobbuono'e Denare 'o Muorto 'o Muortoche pparla'o Piezzo 'eCarne'o Ppane'o Viecchio 'o Cappiello 'a Museca 'a Caruta 'o Scartellato 'o Paccotto 'e Pile se lamenta'a Sposa 'a Sciammeria 'o Chianto 'e ddoieZetelle'o Tataroint'aChitarra'a ZuppacottaSott' e'Ncoppa'o Palazzo'o Spitale 'a Rotta Pullecenella 'a Funtana 'e Riavule 'a bellaFemmena'o Mariuolo'a Vocca'o Maletiempo 'a Cchiesa 'll Aneme 'oPurgatorio'a Puteca 'e Perruchie 'e Casecavalle 'a Vecchia 'a PauraLa tombola napoletana 41


Barbla Fraefel, Tombola Napoletana, n. 1, il re, acrilico/tela, 140x120 cm, 200742Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, Tombola Napoletana, acrilico/tela, 140x120 cm, 2000-2004n. 89, ‘a vecchian. 79, ‘o mariuolosotto:n. 66, ‘e ddoie zetellen. 52, ‘a MammaLa tombola napoletana 43


Peter Fraefel, Tombola Napoletana, n. 35, l’aucelluzzo, acrilico/tela, 140x120 cm, 200744Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, Tombola Napoletana, n. 76, ‘a funtana, acrilico/tela, 140x120 cm, 2007La tombola napoletana 45


LE MONTAGNE SANTEViaggiando da lontano si vede ogni tanto sulle cimedelle montagne e dei monti piccole chiesette esantuari, qualvolta anche solo una croce – le chiamo le“montagne sante”. Abbiamo per esempio scoperto in unadi queste chiesette sul monte una madonna molto particolare laMadonna del Soccorso che picchia i peccatori. Su un’altra dominaun enorme Gesù di pietra con le braccia aperte, su un’altracollina si arriva a un santuario dove si fanno feste sacre e solenniprocessioni …sulle montagne vicino ai santi e alle madonne.46Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 40x50 cm, 2011Le montagne sante 47


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 50x60 cm / 150x500 cm, 201048Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Le montagne sante 49


Cava de’ Tirreni, Monte Castello50Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 50x60 cm, 2009-2011Le montagne sante 51


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 50x60 cm, 2009-201152Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Le montagne sante 53


Croce di Monticello di Lagonegro (PZ)54Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 50x60 cm, 2010Le montagne sante 55


Eremo di San Michele, Campagna (SA)56Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Collianello - Colliano (SA)Le montagne sante 57


Barbla Fraefel, Montagne Sante, arcrilico/carta, 50x60 cm, 2009-201158Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Statua del Cristo Redentore, Maratea (PZ)Le montagne sante 59


GLI “EX VOTO”La locuzione latina Ex voto, tradotta letteralmente,significa “a seguito di un voto”.Viene usata per indicare un oggetto dato in dono ad unadivinità. Uno degli elementi più interessanti per unostraniero sono gli ex voto i quali si trovano nelle chiese e sonosia dipinti sia oggetti in argento. Siamo rimasti perplessi davantialla collezione nella basilica della Madonna di Pompei e quelladella Madonna dell’Arco, dove si trova anche il bellissimo museo.Abbiamo scoperto addirittura un ex voto a forma di cane di fiancoall’altare della Bruna di Napoli.Ex voto e l‘opera d’arte sono simili perché oggetti di transito:si vuole far passare un ‘idea attraverso l’oggetto con ex votola gratitudine per una grazia ricevuta, con l’opera d’arte unconcetto, una idea senza parole.60Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla e Peter Fraefel, ex voto, acciaio, 2014Gli “ex voto” 61


Barbla Fraefel, ex voto, collage, 120x90 cm, 201462Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


collezione città di Biel/Bienne, SvizzeraBarbla e Peter Fraefel, albero ex voto, acciaio e motori, 400x400x350 cm, 2014Gli “ex voto” 63


Barbla Fraefel, ex voto, collage, 30x40 cm, 201464Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


collezione città di Biel/Bienne, SvizzeraBarbla e Peter Fraefel, albero ex voto, acciaio, 2014Gli “ex voto” 65


Barbla Fraefel, ex voto, acrilico/carta, 5 quadri di 120x90 cm, 201566Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Gli “ex voto” 67


Peter Fraefel, ex voto mobile, acciaio, 201568Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Gli “ex voto” 69


I SANTILa “Legenda Aurea” Jacopo da Varazze (1228-1298)è stata per secoli la più importante fonte d’ispirazioneper gli artisti. È stato per molto tempo il libro più lettoanche della bibbia (fu una delle ragioni per lo scismadella riformazione) ed ancora oggi disponibile in libreria. È unacollezione di testi agiografici (biografie dei santi); interpretatoai giorni di oggi è un mondo fantastico pieno di folli, fanatici,potenti della chiesa, di belle storie ed anche, ammettiamolo, diqualche vero santo.Leggendo il testo si comprende meglio cosa sta accadendo oggi inmedio oriente!Come spesso capita ci vuole la paura della morte e peggio dellamorte eterna per far rigare dritto i poveri cristiani e trarne ilmassimo profitto sia per la chiesa sia per i ricchi.70Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, Legenda Aurea, acrilico/tela,190x250 cm 2004I santi 71


Peter Fraefel, Gesù curiosa, carta/acciaio/rete, 150x50x150 cm, 200772Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, L’arrivo della Madonna d’Avigliano, carta/rete, 120x40x130 cm, 1999Peter Fraefel, Il cane di San Tommaso, carta/rete/acciaio, 140x110x250 cm, 1998I santi 73


Peter Fraefel, S. Domenico, acrilico/tela, 150x200 cm, 200474Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


La legenda AureaLa Legenda Aurea è una raccolta medievale di biografieagiografiche composta in latino da Jacopo da Varazze,frate domenicano e vescovo di Genova. Fu scritta apartire circa dall’anno 1298 fino alla morte dell’autoreavvenuta nel 1298.Divenne immediatamente un successo“planetario” e fu una delle cause della riformazione neipaesi al nord delle alpi. I fedeli conoscevano meglio laLegenda Aurea dei testi della Bibbia. Testo?S. Domenico e il cane del SignoreAlla madre Giovanna de Aza, prima che lo concepisse, eraparso in sogno di portare in grembo un cagnolino il qualeaveva in bocca una fiaccola ardente con la quale avrebbedato fuoco al mondo.Quella visione prefigurava che ella avrebbe concepitoun predicatore insigne che come un cane fedele destavale anime addormentate dal torpore del peccato e con lafiaccola ardente diffondeva il fuoco della conoscenza edella carità del Signore per il mondo intero.Per questo motivo nelle raffigurazioni iconografiche,ai piedi di S. Domenico, spesso si trova un cane conuna fiaccola in bocca. Non a caso furono l’ordine deidomenicani a mettere al rogo migliaia di persone nonconformi alle norme ecclesiastiche dando letteralmente“fuoco al mondo”.Sui roghi bruciarono non solo “streghe”,” scienziati “,“indemoniati”, ma tant’altri nel nome della “vera fede”per quasi 4 secoli.Giocando sull’assonanza delle parole l’ordine domenicanofondato da S. Domenico di Guzman sono stati spessoidentificati e raffigurati come i cani del signore (=Dominicanes) i quali difendono fedelmente la dottrina dellaChiesa contro le eresie.I santi 75


Peter Fraefel, trinità, acrilico/tela, 140x120 cm, 200776Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, pops, istallazione, acciaio, 2011I santi 77


VEDERE NAPOLICosa può affascinare uno viaggiatore del nord in Campania?Cosa si vedeva sul “Grand tour”?Napoli – la città più affascinante, più complicata, piùvivace, più tenace di tutt’Europa (del mondo).Ne siamo innamorati da venti anni.78Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla Fraefel, Ti amo Napoli, acrilico/carta, 100x70 cm, 2008Vedere Napoli 79


Barbla Fraefel, Vedere Napoli, acrilico/tela, 100x70 cm, 200880Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Vedere Napoli 81


Barbla Fraefel, Napoli mitico, acrilico/tela, 185x555 cm, 201582Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Vedere Napoli 83


Barbla Fraefel, La sagra del Signore della Nave (Luigi Pirandello), accrilico/tela, 140x360 cm, 200784Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Vedere Napoli 85


ALLA RICERCA DELLA SPIRITUALITÀThe Holy Carcara of RomanellaL’idea di base, fondamentale, che ispira il progetto“Carcare” in fondo è molto semplice e vuole, ribaltandonele prospettive, diventare un luogo di spiritualità edemozionalità laddove, in origine, era una fornace che serviva aprodurre calce viva da utilizzare per la costruzione di immobili.Con l’aiuto del proprietario Antonio Corsaro, del contadino vicinoGerardo Guarnieri, del instancabile Mario Velella e guidato da VitoMaggio si è creato una cappella votiva moderna. Non c’è chiesache possa vantarsi di diritto di proprietà. È un miracolo cheun’opera del genere sia potuta nascere...86Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


The Holy Carcara of Romanella, Campagna (SA), 2012Alla ricerca della spiritualità 87


ph Mario Velella88Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


ph Mario Velellaph Mario VelellaAlla ricerca della spiritualità 89


LE ANIME DEL PURGATORIOIl culto della morte è una caratteristica di Napoli e ad unturista attento non può sfuggire. Le figurine delle anime delpurgatorio sono quasi l’antitesi seria ai giocosi pastori e adaltri scherzi. Nel centro storico le scenette dei purgatorio sifanno sempre più rare forse perché le coscienze non si voglianopiù trovare davanti ad uno specchio che riflette le colpe chedovrebbero essere punite con fuochi e lamenti nell’aldilà.La morte non è prevista su facebook….Purgatorio – purificazione – pagare – equilibrare – evaporare –termo distruggere – c’è tutto.90Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


ph Bianco ValentePeter Fraefel, Tombola Napoletana, n. 70, ‘o Palazzo, acrilico/tela, 140x120 cm, 2000-2004 Barbla Fraefel, Tombola Napoletana, n. 85, ‘ll aneme ‘o purgatorio, acrilico/tela, 140x120 cm, 2000-2004Le anime del purgatorio 91


Barbla e Peter Fraefel, Anime del purgatorio, 201492Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Barbla e Peter Fraefel, Anime del purgatorio realizzate da Francesco Sessa, NapoliLe anime del purgatorio 93


TESTI IN IMMAGINELe illustrazioni vogliono far capire un testo e potenziarlo.Abbiamo illustrato tre volumi della Contessa di Ségurtradotti in italiano da Vito Maggio e “My Love Supreme”di Philippe Di Folco, che tratta di una gioventù chespende la sua vita in uno dei primi supermercati alla periferia diParigi, tradotto in italiano da Eduardo Esposito e Vito Maggio.94Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter Fraefel, illustrazioneTesti e immagini 95


Peter Fraefel, illustrazioni96Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Testi e immagini 97


Barbla Fraefel, illustrazioni98Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Testi e immagini 99


Barbla e Peter Fraefel, copertina, 2013100Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Testi e immagini 101


NORD - SUDSUD - NORDBarbla Fraefel, Volo, stampa digitale, 230x780 cm, 2013102Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Nord - Sud • Sud - Nord 103


Barbla e Petera cura di Vito Maggio e Giacomina VelellaUna curiosità: quali sono state le motivazioni o l’occasione che vi ha fattoarrivare a Napoli nei primissimi anni novanta?L’occasione è stato l’invito fatto a Barbla dalla galleria anarchica “BlueCobalto” di fare una mostra personale. Questo invito fu propiziato dallasorella della ceramista Lisa Weber che ancora oggi mantiene il suo laboratorio, vive aNapoli. Ovviamente lo spazio espositivo non esiste più.ph Deyuan LiCosa conoscevate della realtà napoletana?Uno dei nostri primi viaggi, come coppia, ci portò alle isole Eolie e trascorremmodue notti a Napoli in un albergo che mi consigliò il mio capo (del museo delle posteSvizzere) essendo lui molto affascinato di Napoli. Siamo rientrati in Svizzera con unbellissimo pezzo di artigianato: una canna fumaria simile a un ventilatore fatto inlamiera sottile.Perché poi avete deciso di comprare una casa a Campagna, piccola cittadinanell’entroterra Salernitano? Come ci siete arrivati e cosa avete trovato di cosìinteressante, appunto, per comprare una casa?A Campagna siamo arrivati per puro caso in quanto l’artista Angelo Riviello e alcuniesponenti dell’Associazione Giordano Bruno sono venuti a visitare la mostra di Barblae ci hanno invitato a Campagna per conoscere il loro progetto consistente nellacreazione di un museo di etno-antropologia e di opere d’artisti moderni collegatial fenomeno della “Chiena” che lì si svolgeva da qualche anno. Ci siamo andati percuriosità e ci hanno poi invitato a partecipare l’anno successivo a una rassega d’artenel ex-convento di San Bartolomeo. Poi ci pervenne un invito per Natale (freddo!) efummo salvati dalla famiglia di Franco Amodio e da Angela Hart O’Brian ospitandocinelle loro case. In quell’occasione ci siamo innamorati di Campagna; ci fecero delleofferte di case a buon prezzo (non sapevamo allora che erano state costruite coldenaro dello stato dopo il terremoto del 1980). Campagna era un posto pieno dimisteri per due giovani ingenui turisti del nord con il solito sogno del sole del Sud.La vostra produzione artistica a partire da quegli anni si è concentrata ad indagarela realtà campana, non quella colta, ma quella squisitamente popolare. Perché questascelta?104Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Il fascino della cultura popolare esercitava un gran fascino su Peter tramite la suamamma che ne faceva anche un po’ di collezione. Dato che la ditta Fraefel era unavolta molto importante nella produzione di vestiti ecclesiastici e ovviamente c’eraanche un certo interesse per le tradizioni religiose come base di partenza. Sapevamoche in quel tempo, a Napoli e nel suo hinterland era ancora possibile trovare veriartigiani quasi come al medioevo; un fenomeno che s’era già perso dalle nostre partida ben 50 anni. Gli artisti hanno sempre amato la creazione „di base“, della gentesenza ambizione artistica esprimendosi col linguaggio di una secolare tradizione(Gauguin, Klee, Chagall, Picasso, Giacometti e altri erano affascinati dall’artepopolare). Vivendo in quegli anni a Zurigo conoscevamo bene il museo Rietberg checustodisce un’importantissima collezione di arte extra europea (proveniente dalfamoso Monte Verità di Ascona ove si concentrava nei primi decenni del novecentola ricerca artistica, filosofica e letteraria di tutta un’epoca). Arrivare in Campania eritrovare ancora delle tracce di vera arte popolare, di vera religiosità popolare e ditradizione vivente senza essere rovinate dal commercio non tardò di riempirci d’ideeche ben presto diventarono opere.Come s’inserisce l’enorme progetto di riprodurre la Tombola Napoletana con figuree impostazioni stranianti? Qual è il significato profondo dell’utilizzo di questostrumento che vi ha richiesto un lavoro di oltre sei anni per realizzare le 90 opereche sono pure di notevole dimensione?Tutto iniziò con una tombolata dai nostri amici napoletani. Giocare con immaginie non con numeri senza vita fu una vera scoperta. Al principio fu un’idea di Peter:riprodurre qualche numero nel stile suo; poi nacque l’idea pazzesca di farne unprogetto comune: 45 numeri ciascuno. E un miracolo che ce l’abbiamo fatto (nonmancavano i momenti di dubbio…). Questo lavoro ci aiutò a capire molte cose sulmodo di come funziona il sud dell’Italia, cosa sono le cose importanti nella vitapopolare, com’è possibile mettere il volgare e il religioso uno a fianco dell’altro nellesituazioni le più impossibili e improbabili. Abbiamo scoperto anche che nessunoaveva mai dipinto una tombola di dimensione così grande e che questo immaginariocollettivo e popolare fosse veramente incredibilmente interessante. La TombolaNapoletana rappresenta tutto il cerchio della vita cittadina tradizionale di una volta:comincia con il n o uno „il re“ (trafficato poi nell’Italia) e finisce col numero novanta„la paura“ (della morte). Ci sono tutte le cose importanti della vita e addiritturaanche quantificata (p. es. sono assai importanti i numeri che affrontano il tema delsesso e della religione).Pur sembrando abbastanza simili le vostre opere, a nostro avviso sono profondamentediverse. Qual è lo sguardo che ognuno di voi pone su questa realtà e come viconfrontate con essa?Peter:A me piace molto l’aspetto grafico della Tombola: sembra un processore dellinguaggio che si trova oggi ovunque (p. es. la segnaletica negli aeroporti, nellosport). È dunque molto moderno in un’era che sta ridiventando quasi analfabetica.Intervista 105


Poi c’è sempre il gioco del doppio senso: si vede una cosa ma quella ci fa pensare aun’altra. E poi c’era la sfida di certi numeri chiaramente volgari da disegnare senzache diventassero immagini volgari (i cartoni in vendita nelle librerie fanno sempreschifo). La Tombola Napoletana è un tesoro del immaginario di un popolo; voglioaiutare a riportare questo tesoro ai suoi proprietari - i Napoletani. A me piace moltoproblematizzare e confrontare; un quadro deve liberare delle emozioni, deve fartiridere, arrabbiare o addirittura farti stare male. Anche se non ho capito molto, misono reso conto che c’è nascosto molto di più nella Tombola: storia e storie, magia,tarocchi e cabala, ricchezze e povertà.Barbla:La religiosità qui al sud è presente dappertutto come una grande scena vivente contutti i suoi protagonisti (Dio, Gesù, Padre Pio, i Santi, le Madonne). Sono presentidappertutto, sono visibili nelle case, in ogni bar, nelle macchine, nei negozi, alleprocessioni. Sulle sommità delle montagne si vede un segno di religiosità: una croce,una chiesetta, un Gesù. Gli ex voto in argento: rappresentano l’uomo o una partedel uomo, un braccio, un piede, una gamba, un cuore, una testa ecc. che è statasalvata da una malattia per grazia divina. Ha qualcosa di mitico, di estremamenteprofondo, di empatia totale, il rito di ringraziamento per aver ricevuto la grazia equindi di regalare alla chiesa quel pezzo del corpo sofferente stilizzato in argento.Non dimentichiamo i Presepi viventi. Fascinosi e mitici sono tutti i riti delle festedelle Madonne. Ogni Madonna ha la sua biografia straordinaria. La statua dellaMadonna d’Avigliano in Campagna è stata trovata su di un albero, nella montagna. LaMadonna dell’Arco è stata ferita sulla guancia. La Madonna delle Galline (il quadro èstato trovato dalle galline). E il popolo vive assieme a questi protagonisti vivi. Questareligiosità mitica mi dà una vasta gamma d’ispirazione per i miei lavori.A distanza di 9 anni presentate il lavoro sviluppato in molteplici iniziative che viha visto protagonisti in questo periodo. Questi riti e miti campani plebei che sonoalla base di questa mostra coso ci vogliono raccontare? Queste madonne sedutein improbabili salotti o sopra delle piante circondati da croci e bare ci voglionoammonire su qualcosa che voi sentite essenziale? E cosa rappresenta l’albero degli exvoto e il labirinto?Questi riti e miti sono la vita: non bastano le menzogne di una modernità di farcidimenticare la vita vera: mangiare, sperare, crepare - tutto cioè. Era una delle primescoperte importanti per noi: nel Sud esiste ancora il culto della grande dea, dellamamma universale. E sembra che questo culto si salverà anche nella post-modernitàdel domani.L’albero ex voto è nato dall’impressione che ci hanno lasciato i moltissimi ex votonelle chiese. Cosa farne - decorazioni come nella Chiesa della Sanità, souvenirs per ituristi, metallo da riciclare? Utilizzarli aggiungendo anche pezzi nostri alle sagomedi antichi ex voto e farne un oggetto di meditazione, oggetto spirituale e vivo erail nostro obbiettivo (che si è rivelato convincente, come abbiamo potuto constatare106Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


nell’unica serata che è stato esposto al pubblico). C’è anche la nostra esperienza conun progetto simile - The Holy Calcara of Romanella, dove abbiamo già sviluppatoun’esperienza simile in un ambiente chiaramente rurale ma sempre con l’intenzionedi indirizzare lo spettatore sul cammino dimenticato di esperienze spirituali. Viverela spiritualità in forma moderna e cercare quel raccoglimento personale e collettivoche a noi sembra mancare nel mondo attuale.Il labirinto ha la pretesa di far capire i disastri giornalieri che i giornali della zona ciraccontano quotidianamente - finiremo tutti nel purgatorio - ma anche quello nonè più come era una volta: ci sono rimasti solo le „anime bestie“ (che già sembranoessere in produzione per divertire i turisti…).A dispetto della rappresentazione di una Napoli piuttosto degradata che sprofondasempre di più, con un atto di fede voi affermate „io amo Napoli“ come mai? Peruno che tiene gli occhi aperti, non esiste una città più interessante, più vivente, piùarrangiante, più contrastante e più invadente nella propria vita! A Napoli c’è vita;vita in tutte le declinazioni - ma vita (non noia, non forma senza ingredienti, nonsolo bella facciata). Anche il degrado è vita - vita visibilmente vissuta - piena dicontraddittorie tracce vitali.Questa lunga e paziente ricerca su questa realtà rappresenta intimamente il percorso,la scelta di un impegno sostanziato da un duro e faticoso lavoro.Vogliamo essere vivi, vogliamo far vedere che arte può significare vivere anche oggi,vogliamo divertirci vivendo, vogliamo fare delle opere per tutti, che possono essereapprezzate anche dai „connaisseurs e snobs” ugualmente…e pare che funziona!Angelo Riviello, Gelsomino D’Ambrosio, Vito MaggioIntervista 107


Barbla Fraefel-ZahBarbla Fraefel-Zah è nata nel 1947 a Coira (Svizzera). Trascorre la sua infanzia a Celerina e Coiranel Cantone dei Grigioni in Svizzera. Si trasferisce a Zurigo dove vivrà per diciotto anni. Nel1987 si trasferisce, con suo marito Peter, a Biel/Bienne (Svizzera).Ha visitato molti paesi, è stata in Europa, Messico, in America del Sud, Cina, Vietnam, Cambogia,Thailandia. Ha vissuto per un anno a Parigi e per tre mesi a Londra. Dal 1994, insieme almarito, instaura un profondo rapporto con la città di Campagna, in provincia di Salerno. Insiemedecidono di acquistare casa; da quel momento cominceranno a partecipare attivamente allemanifestazioni artistiche e culturali della città.Lavorano artisticamente tra Campagna (Italia) e Svizzera.Formazione1983-1987: frequenta corsi nella scuola d’arte e design F+F à Zurigo1987-1990: frequenta corsi nella scuola d’Arte di Emil Schwarz à Zurigo2013: partecipa a un workshop dall’artista Donald Baechler (New York) alla “St.Moritz ArtAcademy” a St. Moritz2014: frequenta un corso di serigrafia nella scuola d’arte e design F+F à Zurigo1984-1992: Insegna pittura in una scuola di ZurigoDal 2007 insegna pittura all’università popolare di Biel/BienneE’ membro della visarte (Società delle arti visive Svizzere)2006 e 2015: presentazione dello studio di Barbla e Peter Fraefel, organizzato dell’Associazionedelle Belle Arti, Biel/Bienne2009: Contributo alla creazione artistica (per il progetto sagra divina) della città di Biel/Bienne2014: Acquisto da parte della città di Biel/Bienne, di una opera (albero ex voto) di Barbla ePeter FraefelMostre personali2016 Alte Krone, (con Peter Fraefel), Biel-Bienne, Svizzera(in preparazione)2015 PAN, (con Peter Fraefel), Napoli, Italia2015 Kronen Galerie, (con Sonja Felder), Zurigo, Svizzera2013 Tombola Napoletana, Studio Plinio 21, Napoli, Italia2012 Il Portico del Buerosso, Eboli SA, Italia2012 Spirituality in the third millenium - What is it? Carcaradi Romanella, Campagna SA, Italia2012 Apocalisse, a cura di Rino Mele, Exmachina, Interpretazioneteatrale di Carla Avarista, Palazzo del Comune, Calvanico SA,Italia2012 Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, Svizzera2010 Art-Café Santos, Biel/Bienne, Svizzera2009 Esposizione nell’ambito del Summerdays 09, Dotzigen, Svizzera2008 Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, SvizzeraCelerina/Schlarigna GR, Svizzera108Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


2007 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2006 MidA2 Pertosa, esposizione di 90 tele della TOMBOLANAPOLETANA (con Peter Fraefel), organizzatadell’Associazione Giordano Bruno, Campagna SA, dal FestivalC.S.M.F. e dal Comune di Pertosa nel ambito del Negro Festival,Pertosa SA, Italia2005 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2004 Galleria Selezioni d’Arte, Salerno SA, Italia2003 Galérie Alternative, Diesse, Svizzera2003 Galérie Faucon, La Neuveville, Svizzera2002 Kronen Galerie, Zürich, Svizzera2000 Galérie Arcane, Neuchâtel, Svizzera1999 Palazzo delle Arti, Pécs, Ungheria1999 Budapest Galeria, Budapest, Ungheria1996 Baseltor, Solothurn, Svizzera1995 Wyttenbachhaus, Biel/Bienne, Svizzera1994 Galleria/Centro culturale Blue Cobalto, Napoli, Italia1994 Centro di Formazione della PTT, Macolin/Magglingen,Svizzera1992 Galerie STR, Zurigo, Svizzera1988 Kinderspital (ospedale di bambini), Zurigo, SvizzeraMostre collettive:2015 Artisti svizzeri, Real Polverificio Borbonico, Centro per laCultura e le Arti, Scafati, Italia2014 Au joli mois de mai, con Peter Fraefel, esposizione degli artistidella visarte Biel, Biel/Bienne, Svizzera2014 Kunstkonsum. lokal-int, Biel/Bienne, Svizzera2013 Festival Jazz Alburni, Serre SA, Italia2013 Au joli mois de mai, con Peter Fraefel, esposizione artistidella visarte Biel, Biel/Bienne, Svizzera2012 Au joli mois de mai, con Peter Fraefel, esposizione artistidella visarte Biel, Biel/Bienne, Svizzera2011 Corpo cieco, a cura di Rino Mele, MUSE, Antico Conventodello Spirito Santo, Pellezzano SA, Italia2011 In-Situazione... nell‘Unità d‘Italia, 7a giornata delContemporaneo 8 Ottobre 2011. Promossa da amaci(Ass. dei Musei d‘Arte Contemporanea Italiani),Utopia Contemporary Art,Campagna SA, Italia2011 Au joli mois de mai, con Seppo Verardi, Michael Medici,Luis Valdivieso Ragazzone, Daniel Erismann, visarte Biel,Biel/Bienne, Svizzera2010 Arte e Olio, Museo della Civiltà Contadina, Serre SA, Italia2010 Stella In Summernight, Sellarte, l‘arte contemporanea,Stelle Cilento, Italia2010 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua,Campagna SA, Italia2010 Festival Jazz Alburni, Serre SA, Italia2010 Au joli mois de mai, „Pas de deux“ con Mario Bernhard Cavoli,artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne, Svizzera2009 Lo sguardo del giorno, Complesso Santa Sofia, Salerno SA,Italia2009 ZEZA, Laboratorio spazi Espositivi, Campagna SA, Italia2009 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2009 Art au Quartier, Ristorante Frohsinn, Biel/Bienne, Svizzera2009 Exposition collective Humanité, Fête Faites Eglise, Salle duSoleil, Delémont, Svizzera2009 Non-taking-place. lokal-int., Biel/Biene, 2009 e Findet nichtstatt, Rote Fabrik Zurigo, Dock 18, Zurigo, Svizzera2008 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2008 Au joli mois de mai, esposizione artisti visarte Biel, Alte Krone,Biel/Bienne, Svizzera2008 Asupi, (Organisazione: Daniela de Maddalena al joli moisde mai), Alte Krone, Biel/Bienne, Svizzera2008 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2007 Trinità, a cura di Rino Mele, MUSE, ex Convento Dominicano,Pellezzano, Italia2007 Dolce Natale, Gaeta, Italia2007 Unione Artisti, UNAMS, Roma, Italia2007 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2007 Carosello Eventi, La Tombola è Napoli, Complesso di SantaMaria la Nova, Napoli, Italia2007 Colori in Libertà, 12. Concorso di Pittura estemporanea,Serradarce i Campagna SA, Italia (3° premio)2007 Snake-Galerie, Biel-Bienne, Svizzera2007 Esposizione della visarte Biel, Künstlerhaus, Solothurn,Svizzera2007 Kunstkonsum, meister der Bleistiftzeichnung, lokal-int,Biel-Bienne, Svizzera2006 Cantina del Vescovo, Palazzo Vescovile, Campagna SA, Italia2006 Fundacion Francisco de Elortequi, Fundazio Maracaibo,Maracaibo, Venezuela2006 Arte e Olio, Municipio, Campagna SA, Italia2006 Au joli mois de mai, artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne,Svizzera2006 EXPO 015, Workshop e esposizione colla scuola media,Sonceboz-Sombeval, Svizzera2006 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2005 Des crèches et des anges. Esposizione di Natale nella ChiesaPasquart, Biel/Bienne, Svizzera2005 Artisti di Campagna, Chiesa dell‘Annunziata, Campagna SA,Italia2005 Amerinda, Collezione del Consolato Generale del Venezuelaa Napoli, Castell del‘Ovo, Napoli, Italia2005 Au joli mois de mai, artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne,Svizzera2005 Duck Race, Biel/Bienne, Svizzera2004 Au joli mois de mai, artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne,Svizzera2003 Fluttuante. Centro Culturale Puskin, Milano, Italia2003 Au joli mois de mai, artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne,Svizzera2003 Partecipazione al progetto Infopool espace libredell’Associazione delle belle arti e della visarte Biel,Palazzo delle belle arti Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2003 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2002 Università di Berna, nel Decanato della Facoltà Giuridica,Berna, SvizzeraBarbla Fraefel-Zah 109


2001 Hasard, Biel/Bienne, Svizzera2001 I Artisti di Campagna, Natale, Palazzo Vescovile, CampagnaSA, Italia2001 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia2001 Istituto Italo-Latino Americano, Embajada de la RepublicaBolivariana de Venezuela: Iconografia de Bolivar Hoy.Roma, Italia2000 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia2000 Santuario S. Maria di Avigliano, Campagna SA, Italia2000 Baz’art, artisti visarte Biel, Alte Krone, Biel/Bienne, Svizzera2000 Esposizione delle Illustrazione, Museo Civico, Eboli, Italia2000 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1999 Atrio della Cripta Cattedrale, Campagna SA, Italia1999 Progetto Kunst auf der Schüss. 100 anni Croce Rossa SvizzeraBiel-Seeland, artisti visarte Biel/Bienne, Svizzera1998 Artisti dei Due Mondi, Consolato Generale del Venezuelaa Napoli, Sala G. Leopardi, Biblioteca Nazionale Napoli,a Napoli, Italia1998 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1998 durchschaubar transparent, espace culturell, rennweg 26,Biel/Bienne, Svizzera1998 Contributo nel Calendario d’Arte 1998, Gassmann Druck undVerlag, Biel, 1998. Artisti SPAS/GSMBA Biel/Bienne, Svizzera1998 Solidarité femmes région biennoise, Foyer GewerblichindustrielleBerufsschule, Biel/Bienne, Svizzera1997 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1997 Das Selbstportrait, Kulturfabrik Wetzikon, Svizzera1997 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1996 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1996 Arte e Olio. Associazione Giordano Bruno,Museo di Campagna, Campagna SA, Italia e Alte Krone,Biel, Svizzera, 19971996 Frauen-Kunstforum Berna, Svizzera1996 Arto Alfabeta, Kongresshaus, Biel/Bienne, Svizzera1995 Mostra retrospettiva 1983-1995, Associazione Giordano Bruno,Museo Campagna, Campagna SA, Italia1995 D‘Ars, Milano, S come Guglielmo Marconi, e La scuola NewYork Guglielmo Marconi, Milano e New York1995 Amnesty International, Frauen in Aktion – Frauen in Gefahr,Centre Pasquart, Biel, artiste SPAS/GSMBA Biel/Bienne,Svizzera1995 Arto Alfabeta, Kongresshaus, Biel/Bienne, Svizzera1995 Jouet – inventé par des Artistes. Maison item,Artisti SPAS/GSMBA Biel, Biel/Bienne, Svizzera1995 Calendrier. Galerie Arcane, Artisti SPAS/GSMBA Neuchâtele Biel, Neuchâtel, Svizzera1995 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1994 Esposizione Art Addiction, Stockholm, Svezia1993 Beiläufigkeiten, Galerie Boulangerie, Biel/Bienne, Svizzera1993 Pervers, Alte Krone, Biel/Bienne, Svizzera1993 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1992 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1991 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1990 Artisti Svizzeri, Palazzo delle Arti, Pécs, Ungheria1990 Mensch-sein, EDAPCO AG, Berna, Svizzera1989 Esposizione di Natale (con giuria), dell‘Associazione delle BelleArti Biel, Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera1988 Immagini del Mondo. Weltbilder. Castello Brusata,Brusata-Novazzano TICatalogoLa Tombola Napoletana nella pittura di Barbla e Peter Fraefel, con testidi Vito Maggio, Rino Mele, Domenico Scafoglio, Edizione 10/17, Salerno,2006VideoPeter e Barbla Fraefel a Campagna, Video di Vito Maggio, AssociazioneGiordano Bruno, Campagna SA, Italia, 2012Barbla Zah Fraefel, Mostra di ventitré opere sul tema dell’Apocalisse diGiovanni, Interpretazione teatrale di Carla Avarista, nella traduzione diRino Mele, Edizione 10/17, 2002, Video di Mario Catello, Salerno SA,Italia,2012The Holy Carcara of Romanella,Video di Vito Maggio, Associazione GiordanoBruno, Campagna SA, Italia, 2012Illustrazioni2013 “Lettere Campagnesi II” di Vito Maggio(copertina, con Peter Fraefel)2012 “Pensiero Ribello” di Alain de Benoist, traduzione italiana,volume secondo. controcorrente, Napoli. Copertina.2011 “Lettere Campagnesi” di Vito Maggio, Vittoria Magliano,Clelia Maggio (insieme con altri artisti)2010 “chien”, di Philippe Di Folco, Parigi2009 MERIDIONE. Sud e Nord nel Mondo.Rivista trimestrale diretta da Guido D’Agostino.A trent’anni dal Terremoto del 1980 (con Peter Fraefel)2008 “My Love Supreme”, Romanzo di Philippe Di Folco, illustrazionie copertina (con Peter Fraefel)2008 “Von Bethlehem nach Bethlehem”. Un racconto di Natale un pòdiverso per bambini e adulti. Testo di Andrea Fraefel,Musica di Jean-Luc Gassmann2004 3 libri della Comtesse de Ségur (“Les malheurs de Sophie”,“Mémoires d’un âne”, “Nouveaux contes de fées”,a cura di Vito Maggio), edizioni 10/17.Salerno, Italia (con Peter Fraefel)ContattiBarbla Fraefel-ZahOberer Quai 522503 Biel/BienneSvizzeratel. 0041 32 323 36 22e-mail: fraefel@fraefelart.comwww.fraefelart.com110Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


Peter FraefelPeter Fraefel è nato 1956 a Lucerna (Svizzera). Trascorre la sua infanzia a San Gallo (St. Gallen).Ha vissuto per brevi periodi in Inghilterra, Francia e Irlanda e attualmente vive a Biel/Bienne inSvizzera con la moglie Barbla Fraefel, con la quale, dal 1994, ha intessuto un profondo rapporto,anche artistico, con la città di Campagna (SA).Lavora artisticamente tra Campagna SA (Italia) e Svizzera.Formazione1976 -1986: studia Tecnica e Architettura presso l’Università di Zurigo e insegna nella scuolaprofessionale di San Gallo1985: è capo tecnico dell’esposizione PHAENOMENA a Zurigo1986 - 1991: è conservatore nel Museo di Comunicazioni di Berna1992: è curatore di mostre presso il Museo Kornhaus a Burgdorf in Svizzera1993 – 2008: è coordinatore tecnico di fiere a Losanna e a Ginevra e coordinatore tecnico dicostruzioni di stand per fiere a Wiedlisbach in Svizzera2009: lavora nell’amministrazione della “ Lanterna Magica”, club di cinema per bambini a Neuchatelin SvizzeraDal 2010 insegna in una scuola media a ZurigoMostre personali2016 Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, Svizzera,(in preparazione)2015 PAN, Palazzo delle belle Arti, Napoli, Italia (settembre 2015)2015 Presentazione dello Studio di Barbla e Peter Fraefel, organizzatodell‘ Associazione delle belle Arti, Biel/Bienne, Svizzera2013 Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, Svizzera2013 Il Portico del Buerosso, Eboli SA, Italia2012 Tombola Napoletana, Studio Plinio 21, Napoli, Italia2012 Spirituality in the third millenium - What is it? Carcara diRomanella, Campagna SA, Italia2012 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2008 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2007 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2006 MidA2 Pertosa, 90 tele della TOMBOLA NAPOLETANA(con Barbla Fraefel), organizzata dell’Associazione GiordanoBruno, Campagna SA e dal Festival C.S.M.F. e dal Comunedi Pertosa SA nel ambito del Negro Festival, Pertosa SA, Italia2006 Presentazione dello Studio di Barbla e Peter Fraefel,organizzato dell’Associazione delle Belle Arti, Biel/Bienne,Svizzera2005 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2006 Il Lupo: istallazione permanente nel fiume Tenza,Rassegna dell‘Acqua 2006, Campagna SA, ItaliaSt.Gallen, SvizzeraPeter Fraefel 111


2004 La Madonna d’Avigliano (Istallazione/scultura nel Portone,Corso Umberto), Campagna SA, Italia2001 Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, SvizzeraMostre collettive2015 13 artisti svizzeri, Real Polverificio Borbonico, Centro per laCultura e le Arti, Scafati, Italia2014 Kunstkonsum, lokal-int, Biel/Bienne, Svizzera2014 Au joli mois de mai, con Barbla Fraefel, esposizione della visarteBiel, Voirie, Biel/Bienne, Svizzera2013 Festival Jazz Alburni, Serre SA, Italia2013 Au joli mois de mai, con Barbla Fraefel, esposizione della visarteBiel, Voirie, Biel/Bienne, Svizzera2012 Au joli mois de mai, con Barbla Fraefel, esposizione della visarteBiel, Voirie, Biel/Bienne, Svizzera2010 Arte e Olio, Museo della Civiltà Contadina, Serre SA, Italia2010 Stella In Summernight, Stellarte, l‘arte contemporanea,Stella Cilento, Italia2010 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2010 Festival Jazz Alburni, Serre SA, Italia2009 Lo sguardo del giorno, Complesso Santa Sofia, Salerno SA,Italia2009 ZEZA, Laboratorio spazi Espositivi, Campagna SA, Italia2009 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2009 Rassegna dell‘acqua 26a edizione, Spazio Utopia,Campagna SA, Italia2009 Non taking place, Lokal.int, Biel/Bienne, Svizzera2009 Eintracht, Biel/Bienne, Svizzera2008 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2008 „ASUPI“ Alte Krone/Ancienne Couronne Biel/Bienne, Svizzera2007 Trinità, a cura di Rino Mele, MUSE, ex Convento Dominicano,Pellezzano, Italia2007 Dolce Natale, Gaeta, Italia2007 Unione Artisti, UNAMS, Roma, Italia2007 Mail-Art, Spazio Utopia, Rassegna dell‘acqua, Campagna SA,Italia2007 Carosello Eventi, La Tombola è Napoli, Complesso di SantaMaria la Nova, Napoli, Italia2007 lokal-int Biel/Bienne, Svizzera2007 Tombolata di Natale con la TOMBOLA NAPOLETANA,Complesso Monumentale S. Maria in Cosmedin, Roma, Italia2007 La Tombola Napoletana nel ambito della „Dolce Natale Gaeta“,Gaeta (Lazio), Italia2007 Estemporanea, Serradarce SA, Italia2007 Carosello Eventi, Complesso Monumentale di Santa Maria laNova, Napoli, Italia2006 Cantina del Vescovo, Palazzo Vescovile, Campagna SA, Italia2006 Expo 015, scuola elementare, Sonceboz-Sombeval, Svizzera2006 Au joli mois de mai, con Barbla Fraefel, Esposizione dellavisarte, Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, Svizzera2006 Esposizione Arte e Olio, al Comune di Campagna SAe Sorrento, Italia2005 Artisti di Campagna, Chiesa dell‘Annunziata, Campagna SA,Italia2005 Amerinda, Collezione del Consolato Generale del Venezuelaa Napoli, Castell del‘Ovo, Napoli, Italia2005 Des crèches et des anges, esposizione di Natale nella ChiesaPasquart, Biel/Bienne, Svizzera2005 Duck Race, Biel/Bienne, Svizzera2005 Au joli mois de mai, esposizione della visarte,Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne, Svizzera2003 Fluttuante. Centro Culturale Puskin, Milano, Italia2003 Partecipazione al Infopool espace libre, Associazione delle BelleArti, Kunsthaus Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2002 Esposizione di Natale dell’ Associazione delle Belle Arte,(con giuria), Kunsthaus Pasquart, Biel/Bienne, Svizzera2001 I Artisti di Campagna, Natale, Palazzo Vescovile, CampagnaSA, Italia2001 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia2001 Istituto Italo-Latino Americano, Embajada de la RepublicaBolivariana de Venezuela: Iconografia de Bolivar Hoy.Roma, Italia2001 Estemporanea Serradarce SA, Italia2001 Esposizione di Natale dell’ Associazione delle Belle Arti,(con giuria), Biel/Bienne, Svizzera2000 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia2000 Santuario S. Maria di Avigliano, Campagna SA, Italia2000 Fundación Francisco de Elortequi, Maracaibo, Venezuela1999 Atrio della Cripta Cattedrale, Campagna SA, Italia1998 Artisti dei Due Mondi, Consolato Generale del Venezuelaa Napoli, Sala G. Leopardi, Biblioteca Nazionale Napoli,a Napoli, Italia1998 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1997 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1997 Arte e Olio. Associazione Giordano Bruno, Museo diCampagna SA, e Alte Krone/Ancienne Couronne, Biel/Bienne,Svizzera1996 Palazzo Amodio, Campagna SA, Italia1996 Arte e Olio. Associazione Giordano Bruno, Museo di Campagna,Campagna SA, Italia e Alte Krone, Biel, Svizzera, 19971995 Mostra retrospettiva 1983-1995, Associazione Giordano Bruno,Museo Campagna, Campagna SA, Italia1995 D‘Ars, Milano, S come Guglielmo Marconi, e La scuola NewYork Guglielmo Marconi, Milano e New York1993 pervers. Club Boulangerie, Biel/Bienne, SvizzeraVideoPeter Fraefel e Barbla Fraefel a Campagna, Video di Vito Maggio, AssociazioneGiordano Bruno, Campagna SA, Italia, 2012The Holy Carcara of Romanella,Video di Vito Maggio, Associazione GiordanoBruno, Campagna SA, Italia, 2012Illustrazioni2013 “Lettere Campagnesi II” di Vito Maggio (copertina, con BarblaFraefel)2011 “Lettere Campagnesi” di Vito Maggio, Vittoria Magliano,Clelia Maggio (insieme con altri artisti)2009 MERIDIONE. Sud e Nord nel Mondo. Rivista trimestralediretta da Guido D’Agostino. A trent’anni dal Terremoto del1980.112Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


2008 „My Love Supreme“, Romanzo di Philippe Di Folco, illustrazionie copertina (con Barbla Fraefel)2004 3 libri della Comptesse de Ségur (“Les malheurs de Sophie”,“Mémoires d’un âne“, „Nouveaux contes de fées“, a cura diVito Maggio), edizioni 10/17. Salerno, Italia (con Barbla Fraefel)„chien“, 2010, di Philippe Di Folco, ParigiDiversi lavori2014 Ruota nell’acqua del fiume Tenza a Campagna SA, Italia2013 Ruota nell’acqua del fiume Tenza a Campagna SA, Italia2012 La Carcara di Romanella (mit Barbla Fraefel), cappella laica,Campagna SA, Italia2010 Ruota nell’acqua del fiume Tenza a Campagna SA, Italia2009 figurine in plastilina per una emissione della televisionedella svizzera francese TSR, Svizzera2008 Ruota nell’acqua del fiume Tenza a Campagna SA, Italia2006 Mostra e workshop insieme ai alunni della 5° classe,Sonceboz-Sombeval, Svizzeracontributo alla creazione artistica della città di Biel/Bienne,autunno 2009contattiPeter FraefelOberer Quai 522503 Biel/BienneSvizzeratel. 0041 32 323 36 22e-mail: fraefel@fraefelart.comwww.fraefelart.comPeter Fraefel, S. Barbara, acciao, 220x90 cm, 2015Peter Fraefel 113


Vito Maggio, scrittore e critico d’arte, ma essenzialmentepromotore e animatore culturale si è laureato in lingue straniere (inglesee francese) all’Università di Salerno, negli anni settanta. Dopo un lungoperiodo di vagabondaggio in Italia e in Europa, comincia ad insegnareinglese nella scuola media della Basilicata e del Salernitano; negli ultimianni della sua attività professionale insegna lingua italiana nei college diLondra e nei licei di Parigi.Con alcuni amici ha inventato la “Chiena“ di Campagna unamanifestazione artistica folclorica che si svolge ancora oggi in questacittadina dell’entroterra salernitano. É responsabile della parteartistica delle attività dell’Associazione Giordano Bruno per la quale haorganizzato mostre personali e collettive di diversi artisti in Italia eall’estero. Tra le più importanti “Arte e Olio “ due edizioni tra il 95 e il96, molto fortunata e molto imitata; “La tombola Napoletana” nel 2006,”Lo sguardo dei giorni” 2009 e tante altre tra Napoli e Salerno.Ha scritto più di una ventina di libri tra romanzi e racconti sperimentalie ha prodotto una trilogia sulla scrittrice francese Comtesse De Ségur.Molti dei suoi libri sono stati illustrati da diversi artisti.È un cultore dell’olio di oliva extravergine e su questo ha prodotto duefumetti Miss Oliva Dop il cui video fu messo stabilmente nella città dellascienza di Napoli e un libro per ragazzi “ Olio è Salute”un libro fortunato che ha fatto il giro del mondo e che si appresta aripresentare con obiettivi diversi.Ha infine prodotto cinque video che trattano argomenti storico-artistici.Attualmente promuove la storia della città di Campagna, in cinquevolumi, con la collaborazione scientifica di Guido D’Agostino.Guido D’Agostino, laureato in Storia Moderna (con ilprofessore Ernesto Pontieri) presso l’Università Federico II di Napoli, èentrato giovanissimo nei ranghi di una carriera accademica protrattasiper oltre un quarantennio (nell’Ateneo napoletano e, per alcuni anni,presso l’Università di Camerino). I suoi interessi scientifici spazianodalla storia politica meridionale e napoletana dal Medio Evo all’analisicontemporanea, allo studio delle istituzioni parlamentari europee,nonché all’analisi dei comportamenti elettorali.Ha coltivato, e coltiva, forte impegno nella didattica della storia(formazione docenti e contatto diretto con i discenti).Numeriso viaggi di studio, e periodi di insegnamento e ericerca,all’estero, in particolare in Spagna.Organizzatore e promotore culturale, presiede l’Istituto Campano perla Storia della Resistenza (Napoli) ed è componente del Consiglio diamministrazione dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento diLiberazione in Italia (Milano). Ha presieduto il Laboratorio Nazionale diDidattica della Storia (Bologna) e la Società Italiana di Studi Elettorali(Firenze); è membro della Commissione Internazionale per la Storia deiParlamenti e delle Istituzioni Rappresentative, della cui Sezione Italianaè vice-presidente. Rappresenta il Mezzogiorno d’Italia in seno allaCommissione Permanente per i Congressi di Storia della Corona d’Aragona(Barcellona): di due di tali congressi storici (Napoli 1972 e 1977) è stato,rispettivamente, segretario e presidente del corrispondente ComitatoScientifico.Dal 1993 al 2000 assessore alla Scuola e alla Cultura (Comune di Napoli);fino al 2005, consulente presso la Presidenza della Regione Campania.È autore di una quindicina di volumi e di numerosissimi saggi econtributi; per le Edizioni Scientifiche Italiane ha pubblicato Re, Viceré(1993) e Per una storia delle istituzioni parlamentari (1994); ha direttoper vari anni “Nord e Sud” ed attualmente “Meridione. Sud e Nord nelMondo”, nonché alcune collane (“Il presente come storia” e I Quaderni di“Le Radici e il Futuro”).Collabora a giornali e riviste italiane e straniere. Appassionato di cinema,musica e fotografia, meno, di informatica!114Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel


RingraziamentiAl nostro caro amico Rino Mele, Fisciano (SA) che in tuttiquesti anni ci ha fatto conoscere la Campania sostenendocicon presentazioni e mostre.Giacomina Velella, Campagna (SA)Mario Velella, Campagna (SA)Ermete Valenza, NapoliCatello Avagnale, Scafati (SA)Franco Rocco, fabbro, Campagna (SA)Michele Fezza, fabbro, Campagna (SA)Claudio Calabritto, Caserta, www.piuasud.comFrancesco Sessa, Arte Pastorale, NapoliFrancesca Amirante, Napoli, www.progettomuseo.comLucia Del Giorno, Edicola & cartolibreria “L’Angolo”,Campagna (SA)Lucrezia Borschberg, Zurigo (Svizzera)Rosaria Falcone, NapoliAdriana Maggio, Campagna (SA)Peter Fraefel, Cho, arcrilico/tela, 185x185 cm, 2011A proposito di una grande mostra 115


Finito di stamparenel mese di giugno 2015116Miti e riti campani nell’arte di Barbla e Peter Fraefel

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