STF na Mídia - MyClipp

Corriere Della Será/ - Politica, Qui, 29 de Março de 2012
CLIPPING INTERNACIONAL (Corte Suprema de Justicia)
Regione, accordo con la banca «Ripuliti»
i titoli della Grecia
Riconvertiti i 153 milioni di euro investiti in bond di
Atene
MILANO - La Regione «ripulisce» il suo debito. I
«veleni» greci - entrati nella pancia del Pirellone dieci
anno fa con l'emissione del bond da un miliardo di
dollari - saranno riconvertiti in titoli italiani o tedeschi.
L'accordo con Ubs, una delle due banche che ha
gestito nel 2002 la collocazione sul mercato del bond
Lombardia, è a un passo. Da qualche giorno i legali
delle parti sono convocati davanti alla Corte Suprema
di Londra, dove un giudice mediatore sta tentando di
suggerire un'intesa. Gli istituti di credito devono
rispondere dei presunti costi occulti che avrebbero
limitato il guadagno del Pirellone nell'operazione. Sul
fronte opposto, la Regione. Che vuole sfruttare
l'occasione per togliersi dal portafoglio l'incubo del
default greco.
L'accordo finale con Ubs è questione di giorni, forse di
ore. I contenuti dell'intesa sono ancora top secret , ma
da Londra filtra più di una indiscrezione. I 153 milioni di
euro saranno trasformati gradualmente in buoni italiani
o tedeschi. Anche se non dovrebbe essere fissato un
limite temporale per il termine della «conversione», al
Pirellone possono sospirare di sollievo. Secondo i
rumors nell'accordo (che si firmerà entro lunedì) la
formula dovrebbe prevedere la totale sostituzione sul
mercato dei titoli a rischio. In cambio il Pirellone
rinuncerà all'azione legale.
Molto più incerta, invece, la transazione con il secondo
istituto coinvolto nell'emissione del bond Lombardia,
l'americana Merrill Lynch, che però non ha mai
investito in titoli ellenici. Nella conversione
Grecia-Germania/Italia, Ubs potrebbe lasciare sul
campo una cinquantina di milioni. Più o meno
l'equivalente del presunto guadagno occulto che
Regione Lombardia mette in conto all'istituto di credito
svizzero. La mediazione che si va chiudendo a Londra
assomiglierebbe in pratica a un risarcimento.
La vicenda del bond Lombardia ha una data precisa:
ottobre 2002. Nel fondo di ammortamento previsto per
rimborsare a trent'anni l'intero prestito obbligazionario,
finirono anche 153 milioni di euro lombardi investiti in
titoli di Atene. Dal 2009, col concreto rischio di default ,
quello scrigno ha cominciato a «scottare». Una spada
di Damocle, sotto forma dei famigerati derivati, che ha
minacciato fino a ieri i conti della Lombardia.
Era stata la Corte dei Conti la prima a lanciare
l'allarme. Due anni fa. «La composizione attuale del
sinking fund - scrissero i giudici contabili in una
relazione - vede la presenza di titoli emessi dalla
Grecia nella misura del 24,34 per cento del totale del
fondo accantonato sino al 31 dicembre 2009, titoli che
sicuramente sono in grado di fornire più alti rendimenti
agli intermediari finanziari ma, potenzialmente,
potrebbero comportare delle perdite per la Regione
Lombardia ove la Grecia ponesse in essere operazioni
sul debito». Per questo, la magistratura contabile, già
nel 2010 suggeriva di convertire i bond greci con altri
più sicuri.
Prima dell'azione legale davanti al foro londinese, il
Pirellone aveva provato a correre ai ripari
«congelando» 153 milioni di euro dal bilancio di
assestamento del 2012 a totale copertura del rischio
default dello Stato greco. Uno scrupolo, spiegarono i
tecnici dell'assessorato. Anche perché - hanno sempre
garantito dal Pirellone - Regione Lombardia ha
comunque guadagnato più di venti milioni di euro
dall'intera operazione.
Andrea Senesi
Andrea Senesi
4