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La Repubblica/ - Cro<strong>na</strong>ca, Sex, 30 de Março de 2012<br />

CLIPPING INTERNACIONAL (Constitución)<br />

La lezione arriva dell"Ecuador un fiume<br />

può fermare gli speculatori<br />

ROMA - A quasi settant"anni dalla dichiarazione<br />

universale dei diritti dell"uomo è giunto il momento di<br />

pensare di estendere le tutele anche a tutto ciò che<br />

rende possibile la vita degli uomini: la <strong>na</strong>tura. Un primo<br />

importante passo lungo questa strada è stato compiuto<br />

dall"Ecuador che nel 2008, con un referendum, ha<br />

votato l"inserimento nella Costituzione di cinque articoli<br />

per i diritti della Madre Terra. Questo caso pilota, di cui<br />

in Italia si è parlato ancora molto poco, sarà al centro<br />

di un convegno organizzato venerdì 30 marzo a<br />

Bergamo da Inntea in occasione del lancio<br />

dell"edizione italia<strong>na</strong> del libro di Cormac Culli<strong>na</strong>n,<br />

"Wild Law: I Diritti della Natura" (Piano B Ed, maggio<br />

2012). Al semi<strong>na</strong>rio parteciperà anche Mari Margil,<br />

avvocato statunintense che ha assistito la battaglia<br />

giuridica degli ambientalisti ecuadoregni. Alla vigilia del<br />

suo arrivo in Italia, Mari Margil ha accettato di<br />

rispondere ad alcune di .Cosa vuol dire inserire in<br />

Costituzione i diritti della <strong>na</strong>tura?"Significa che la legge<br />

riconosce, ritenendoli vincolanti e da far rispettare, i<br />

diritti degli ecosistemi e delle comunità <strong>na</strong>turali. Questi<br />

diritti comprendono il diritto ad esistere, a rigenerarsi e<br />

ad evolvere. Così, se un attività (mineraria, estrattiva o<br />

simile) dovesse interferire con la capacità di un<br />

ecosistema (un fiume, un foresta o altro ancora) a<br />

continuare ad esistere e a rimanere in salute, allora<br />

quell"attività<br />

violerebbe le leggi e non potrebbe essere<br />

consentita".E il suo coinvolgimento come <strong>na</strong>sce? "La<br />

fondazione Pachamama di Quito è venuta a<br />

conoscenza del lavoro che stavamo facendo negli<br />

Stati Uniti e ci ha chiesto di andare in Ecuador per<br />

incontrare i membri dell"Assemblea costituente.<br />

Abbiamo incontrato anche il presidente<br />

dell"Assemblea Alberto Acosta, che nel frattempo era<br />

diventato un forte sostenitore dei diritti della <strong>na</strong>tura.<br />

Così ci è stato chiesto di stilare u<strong>na</strong> bozza che<br />

l"Assemblea ha poi fatto propria, ampliandola. Il nuovo<br />

testo è stato infine ratificato da un referendum<br />

<strong>na</strong>zio<strong>na</strong>le nel 2008".<br />

A fronte delle crescenti pressioni economiche<br />

sull"ambiente, non c"è il rischio che rimangano<br />

dichiarazioni di intenti i<strong>na</strong>pplicabili?"Nel 2011 in<br />

Ecuador ci sono state le prime cause intentate in base<br />

alla nuova norma costituzio<strong>na</strong>le. In uno di questi casi,<br />

il fiume Vilcabamba si è potuto costituire parte civile<br />

per difendere la sua possibilità di prosperare dalla<br />

mi<strong>na</strong>ccia della cementificazione. Alla fine il fiume ha<br />

vinto la causa. U<strong>na</strong> vittoria storica, la prima riportata<br />

direttamente da un fiume in un"aula di tribu<strong>na</strong>le". Non<br />

è però certo il primo caso di speculazione bloccato con<br />

motivazioni ambientali."E" un caso diverso. Le leggi di<br />

salvaguardia ambientale esistenti nel resto del mondo<br />

continuano a trattare la <strong>na</strong>tura come u<strong>na</strong> proprietà,<br />

priva di diritti propri. Così, se l"attività uma<strong>na</strong> mi<strong>na</strong>ccia<br />

la capacità di un ecosistema di esistere e rimanere in<br />

salute, non c"è un diritto specifico da poter difendere.<br />

Queste leggi ambientali tradizio<strong>na</strong>li, basate sul<br />

concetto di proprietà, legalizzano, tollerandola, u<strong>na</strong><br />

certa quantità di mi<strong>na</strong>ccia all"ambiente. Detto altrimenti<br />

accettano, regolamentandola, la possibilità che un<br />

ecosistema possa essere usato o sfruttato. Ora le<br />

cose cambiano, e la <strong>na</strong>tura cessa di essere<br />

considerata u<strong>na</strong> proprietà, diventando un portatore di<br />

diritti autonomi. Grazie a leggi scritte per dare la<br />

possibilità alla gente e alle comunità di far rispettare<br />

questi diritti per conto degli ecosistemi".Si fa fatica a<br />

far rispettare diritti riconosciuti e formalmente accettati<br />

da molto più tempo, siete sicuri che i tempi siano<br />

maturi per quelli degli ecosistemi?"C"è un movimento<br />

in corso comunità per comunità, paese per paese.<br />

Naturalmente i tempi saranno lunghi, proprio come è<br />

accaduto per il riconoscimento dei diritti delle donne,<br />

dei bambini, dei lavoratori. Sono necessari<br />

cambiamenti radicali non solo nelle leggi, ma anche<br />

nella cultura. In giro per il mondo c"è però u<strong>na</strong><br />

crescente consapevolezza, sia tra la gente che tra i<br />

gover<strong>na</strong>nti, del fallimento delle leggi tradizio<strong>na</strong>li a<br />

tutela dell"ambiente. U<strong>na</strong> consapevolezza della<br />

necessità di cambiare il nostro rapporto con la <strong>na</strong>tura<br />

che cresce di pari passo con il degrado del Pianeta".<br />

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