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Corriere Della Será/ - Politica, Qua, 04 de Abril de 2012<br />

CLIPPING INTERNACIONAL (Corte Costituzio<strong>na</strong>le)<br />

Fiom, si chiude un'era: Papig<strong>na</strong>ni lascia<br />

Alla Magneti Marelli nuovo scontro:<br />

«La Fiat ci nega l'assemblea»<br />

Bruno Papig<strong>na</strong>ni<br />

Bruno Papig<strong>na</strong>ni<br />

BOLOGNA - Alla Fiom di Bolog<strong>na</strong> finisce l’era di Bruno<br />

Papig<strong>na</strong>ni. Il numero uno delle tute blu,<br />

presumibilmente il 26 aprile, si insedierà alla guida<br />

della Fiom Emilia-Romag<strong>na</strong>. Un passaggio che era<br />

atteso da tempo e si dovrebbe ufficializzare al<br />

massimo entro fine mese. Perché, a quanto pare, non<br />

è possibile prolungare ulteriormente il mandato<br />

dell’attuale leader di via Marconi.<br />

Al posto di Papig<strong>na</strong>ni, alla guida delle tute blu<br />

bolognesi, dovrebbe arrivare l’attuale numero uno<br />

delle tute blu modenesi, Giordano Fiorani. Per il<br />

momento si tratta di indiscrezioni che, però, si fanno<br />

sempre insistenti. In questi giorni sono in corso contatti<br />

tra la Fiom <strong>na</strong>zio<strong>na</strong>le e la Cgil per individuare il nome<br />

giusto per raccogliere un’eredità così pensante come<br />

quella di Papig<strong>na</strong>ni che guida i metalmeccanici della<br />

Camera del Lavoro da due lustri. Difficile, a quanto<br />

pare, che prevalga u<strong>na</strong> soluzione inter<strong>na</strong> e quindi la<br />

candidatura del segretario modenese sembra la più<br />

accredita. Di certo Papig<strong>na</strong>ni, alla guida del regio<strong>na</strong>le,<br />

continuerà a far valere il suo peso specifico sotto le<br />

Due Torri.<br />

Intanto, il segretario uscente continua la sua battaglia<br />

con la Magneti Marelli, l’azienda del gruppo Fiat che,<br />

ieri ha negato un'ora di assemblea alla Fiom. U<strong>na</strong><br />

nuova battaglia dopo la sentenza che ha condan<strong>na</strong>to<br />

l’azienda di via Timavo per condotta anti-sindacale e<br />

ha ordi<strong>na</strong>to il rientro della Fiom in azienda. «Ci hanno<br />

negato l’assemblea — ha tuo<strong>na</strong>to Papig<strong>na</strong>ni —,<br />

dicendo che le dieci ore previste erano già state<br />

indette da Fim e Uil, se fosse vero vorrebbe dire che i<br />

due sindacati si sono messi d’accordo con l’azienda<br />

per escludere la Fiom. Per questo chiediamo a Cisl e<br />

Uil di smentire la Fiat».<br />

U<strong>na</strong> necessità che per il momento non affligge la Cisl<br />

nonostante la Fiom abbia chiesto un passo indietro<br />

pe<strong>na</strong> la riedizione, anche quest’anno, di un Primo<br />

maggio separato sotto le Due Torri. «Non so quante<br />

ne abbiamo fatte di assemblee, ma di sicuro ne sono<br />

state fatte parecchie, se sono già richieste non c’è<br />

niente di strano e comunque è un problema tra di loro<br />

e l’azienda — ha spiegato il segretario della Cisl<br />

bolognese, Alessandro Alberani —. La Fiom faccia<br />

quello che vuole, alla Marelli sono andato solo a fare le<br />

assemblee, la verità è che cercano sempre la rissa».<br />

Sta di fatto che la Fiom non ha intenzione di<br />

demordere. «La Fiat per l’ennesima volta si rifiuta di<br />

dare esecuzione a un provvedimento del giudice, è un<br />

fatto di u<strong>na</strong> gravità i<strong>na</strong>udita — ha aggiunto Papig<strong>na</strong>ni<br />

—. Per questo abbiamo dato mandato ai nostri legali di<br />

studiare tutte le vie legali per combattere questa<br />

ingiustizia. Valuteremo se mantenere l’assemblea o<br />

spostarla di qualche giorno o magari dichiarare uno<br />

sciopero. Non escludo di presentarmi con i<br />

carabinieri». E dalla Fiom bolognese arriva anche un<br />

appello al presidente della Repubblica, Giorgio<br />

Napolitano: «A questo punto deve dire qualcosa, sono<br />

un cittadino che deve lavorare e la Fiat me lo<br />

impedisce usando le rappresaglie per impedirci di<br />

parlare con i lavoratori».<br />

Intanto, da Torino, non arrivano reazioni di sorta. Ma il<br />

Lingotto ha fatto sapere di voler portare la vicenda<br />

della Magneti Marelli alla Corte Costituzio<strong>na</strong>le dopo il<br />

ricorso che era stato annunciato a seguito della<br />

condan<strong>na</strong> per condotta anti-sindacale decisa dal<br />

tribu<strong>na</strong>le del Lavoro di Bolog<strong>na</strong>. «La questione va<br />

portata alla Corte Costituzio<strong>na</strong>le, non può essere<br />

risolta sul piano giudiziale - ha affermato Raffaele De<br />

Luca Tamajo, il legale della Fiat -. Questa sentenza<br />

non ci convince, per questo ci appelliamo».<br />

Marco Madonia<br />

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