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Corriere Della Será/ - Politica, Seg, 02 de Abril de 2012<br />
CLIPPING INTERNACIONAL (Corte Costituzio<strong>na</strong>le)<br />
Acquedotto: «ripublicizzazione» Tanti<br />
annunci e pochi fatti<br />
Un quesito referendario mai rispettato,<br />
chiedeva la riduzione del 7% sulle bollette<br />
Avrebbe voluto ripubblicizzare l’Acquedotto Pugliese.<br />
E già il verbo era i<strong>na</strong>datto, perché nei suoi 110 anni di<br />
vita l’Acquedotto Pugliese non è mai stato privato, per<br />
cui non c’è nulla da ripubblicizzare (magari c’è da<br />
privatizzare, come impone la legge 448 del 2001 del<br />
governo Berlusconi — mai rispettata — con la quale il<br />
Tesoro cedette senza alcun onere alle Regioni Puglia<br />
e Basilicata l’Aqp con l’unico obbligo di avviarne la<br />
dismissione).<br />
Ma, a parte il verbo, che la ripubblicizzazione<br />
annunciata in campag<strong>na</strong> elettorale da Nichi Vendola<br />
fosse impraticabile era stato sottolineato più volte e da<br />
più parti (anche dal Corriere del Mezzogiorno) invano:<br />
adesso che lo ha fatto la Corte Costituzio<strong>na</strong>le,<br />
Vendola si è trincerato nel silenzio sull’argomento.<br />
Persa la «guerra dell’acqua», Vendola potrebbe<br />
uscirsene meritandosi almeno l’onore delle armi.<br />
Come? Adempiendo a quanto decisodal referendum<br />
dello scorso giugno, sostenuto dallo stesso Vendola,<br />
con i «sì» che abrogarono la norma (riguardante non<br />
solo i gestori privati, ma anche quelli pubblici) che<br />
consente «al gestore di ottenere profitti garantiti sulla<br />
tariffa, caricando sulla bolletta dei cittadini un 7% a<br />
remunerazione del capitale investito».<br />
Chi ha votato «sì» si aspettava che le bollette si<br />
riducessero del 7%, subito. E invece nulla: incalzato<br />
dal Corriere del Mezzogiorno, all’indomani del<br />
referendum (e non prima) Vendola sottolineò come<br />
fosse «indispensabile fare i conti con la realtà per non<br />
precipitare nei burroni della demagogia:<br />
sull’Acquedotto Pugliese abbiamo deciso di<br />
intraprendere la strada dell’efficientamento. Per questo<br />
non abbasseremo le tariffe». Recentemente ha<br />
parzialmente cambiato tiro: «La Regione Puglia — ha<br />
sottolineato prima del silenzio idrico post Corte<br />
Costituzio<strong>na</strong>le — si è fatta promotrice di un’iniziativa<br />
che possa consentire, più che un modesto taglio<br />
lineare nelle bollette (7%), di riconoscere che la<br />
dotazione gior<strong>na</strong>liera di 50 litri per perso<strong>na</strong> può e deve<br />
essere gratuita per i cittadini più bisognosi». Non va<br />
bene, come per la ripubblicizzazione: il quesito<br />
referendario chiedeva il taglio di quel 7% (tutt’altro che<br />
modesto) per tutti gli utenti, non solo per i più<br />
bisognosi. E il rispetto di quel quesito non è opzio<strong>na</strong>le.<br />
Michelangelo Borrillo<br />
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