Il 14 di Marzo
Una tradizione forinese che si perpetua nei secoli
Una tradizione forinese che si perpetua nei secoli
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
effetti dell’eruzione del 1944, <strong>di</strong> certo non paragonabile a<br />
quella più antica, ma che avrà loro reso sicuramente l’idea <strong>di</strong><br />
cosa fosse accaduto più <strong>di</strong> trecento anni prima. Comunque<br />
sia, in memoria <strong>di</strong> quei tristi giorni e per ringraziamento al<br />
Santo Protettore, ogni <strong>14</strong> <strong>di</strong> marzo un pellegrinaggio parte<br />
dalla chiesa <strong>di</strong> Santo Stefano nel Casale della Palazza alla volta<br />
della chiesa <strong>di</strong> San Nicola al Castello. <strong>Il</strong> perché <strong>di</strong> questa<br />
data rimane un mistero. Ma c’è <strong>di</strong> fatto che i pellegrini, indossando<br />
tuniche bianche, recano ognuno <strong>di</strong> essi una croce <strong>di</strong><br />
legno in segno della loro penitenza. Quello che accade nel<br />
corso della processione è pura tra<strong>di</strong>zione tramandata oralmente<br />
<strong>di</strong> padre in figlio. In punti stabiliti, i penitenti si fermano<br />
ed intonano antiche litanie e preghiere. Questo più volte<br />
durante il percorso. Al termine della processione, giunti in<br />
cima alla collina, viene celebrata la funzione religiosa. Conclusa<br />
la messa, si da inizio alla festa gastronomica, tanto attesa<br />
dai ghiottoni forinesi. E’ questo, infatti, il momento in cui si<br />
da fondo alle libagioni, e in particolare si passa alla prova delle<br />
sopressate preparate nel mese <strong>di</strong> gennaio. La processione<br />
ri<strong>di</strong>scende il colle nelle prime ore del pomeriggio con canti e<br />
cori molto più allegri!<br />
38