Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise
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11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour Tab. Analisi della salute e criminalità in Italia - Anni 1980-2002 Anno FONDAZIONE CENSIS Indicatore sintetico salute (spesa delle famiglie per servizi sanitari in mln di euro a prezzi 1995 per 100.000 famiglie) Indice di diffusione della criminalità (delitti per abitante per 1.000 abitanti) 1988 47,0 32,9 1989 50,1 35,7 1990 51,4 43,3 1991 56,6 46,7 1992 65,3 42,0 1993 66,8 39,6 1994 73,7 38,0 1995 81,2 39,5 1996 82,3 42,2 1997 84,1 42,4 1998 85,0 42,1 1999 84,4 41,2 2000 84,0 38,1 2001 87,4 38,0 2002 89,4 38,9 Fonte: elaborazione Censis su dati Istat e Ministero dell’interno 50,0 48,0 46,0 44,0 42,0 40,0 38,0 36,0 34,0 32,0 30,0 La spesa sanitaria delle famiglie residenti in Italia e il livello di diffusione di criminalità - Anni 1988-2002 R 2 = 0,0208 40,0 50,0 60,0 70,0 80,0 90,0 100,0 221
11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour 5.3. Key issues, political agenda and perspectives L’analisi teorica ed empirica sulla protezione sociale, sulla possibile ridefinizione del punto di equilibrio fra esigenze di welfare e crisi dello sviluppo economico e sue interconnessioni con la sicurezza individuale e la criminalità, è di immediato e condiviso interesse per la comunità scientifica internazionale, sia quella afferente a contesti sulla via dello sviluppo sia quella che riflette sul cammino dei Paesi più avanzati del bacino del mediterraneo. La sfida che sta di fronte a studiosi e ricercatori appare triplice: - per un verso si tratta di combinare una varietà di concetti e di strumenti prelevati dalla “cassetta degli attrezzi” delle scienze sociali – e dunque della sociologia, dell’economia, della scienza politica, della statistica, della giurisprudenza, della demografia – per interpretare i processi in corso, individuare le cause dei problemi, valutare le possibili alternative, proporre ipotesi di intervento; - per un altro, bisogna tenere presente una varietà di livelli di analisi e di proposta: dal livello globale, al quale già si affaccia l’ipotesi di una cittadinanza mondiale portatrice di istanze di riequilibrio della sovranità del mercato mondiale autoregolato, a quello delle istituzioni sovranazionali, che riguarda particolarmente l’Italia in quanto impegnata nel processo di costruzione di una “cittadinanza europea”, a quello dello Stato nazionale, che in ciascun Paese rappresenta tuttora la porzione più cospicua del sistema della protezione sociale; a quello dei contesti locali, sui quali paiono scaricarsi i costi umani e sociali dei cambiamenti in questione e che tuttavia presentano opportunità che è importante cogliere per la riattivazione di interventi di protezione sociale e di percorsi di inserimento e di partecipazione che possono assumere un’importanza notevole nel quadro delle trasformazioni in corso; - per un altro ancora, occorre studiare, con l’ausilio degli strumenti in precedenza menzionati, ai diversi livelli sopra citati, e con il ricorso ad una metodologia comparativa d’indagine, gli effetti prodotti dai mutamenti che intervengono nella protezione sociale sugli assetti e sugli orizzonti dei contesti più avanzati, in maniera da delineare i livelli di sicurezza e di coesione disponibili e l’articolazione di questi in rapporto alle diverse fasce della popolazione. FONDAZIONE CENSIS 222
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5.3. Key issues, political agenda and perspectives<br />
L’analisi teorica ed empirica sulla protezione sociale, sulla possibile<br />
ridefinizione del punto di equilibrio fra esigenze di welfare e crisi dello<br />
sviluppo economico e sue interconnessioni con la sicurezza individuale e la<br />
criminalità, è di immediato e condiviso interesse per la comunità scientifica<br />
internazionale, sia quella afferente a contesti sulla via dello sviluppo sia<br />
quella che riflette sul cammino dei Paesi più avanzati del bacino del<br />
mediterraneo. La sfida che sta di fronte a studiosi e ricercatori ap<strong>par</strong>e<br />
triplice:<br />
- per un verso si tratta di combinare una varietà di concetti e di strumenti<br />
prelevati dalla “cassetta degli attrezzi” delle scienze sociali – e dunque<br />
della sociologia, dell’economia, della scienza politica, della statistica,<br />
della giurisprudenza, della demografia – per interpretare i processi in<br />
corso, individuare le cause dei problemi, valutare le possibili alternative,<br />
proporre ipotesi di intervento;<br />
- per un altro, bisogna tenere presente una varietà di livelli di analisi e di<br />
proposta: dal livello globale, al quale già si affaccia l’ipotesi di una<br />
cittadinanza mondiale portatrice di istanze di riequilibrio della sovranità<br />
del mercato mondiale autoregolato, a quello delle istituzioni<br />
sovranazionali, che riguarda <strong>par</strong>ticolarmente l’Italia in quanto impegnata<br />
nel processo di costruzione di una “cittadinanza europea”, a quello dello<br />
Stato nazionale, che in ciascun Paese rappresenta tuttora la porzione più<br />
cospicua del sistema della protezione sociale; a quello dei contesti locali,<br />
sui quali paiono scaricarsi i costi umani e sociali dei cambiamenti in<br />
questione e che tuttavia presentano opportunità che è importante cogliere<br />
per la riattivazione di interventi di protezione sociale e di percorsi di<br />
inserimento e di <strong>par</strong>tecipazione che possono assumere un’importanza<br />
notevole nel quadro delle trasformazioni in corso;<br />
- per un altro ancora, occorre studiare, con l’ausilio degli strumenti in<br />
precedenza menzionati, ai diversi livelli sopra citati, e con il ricorso ad<br />
una metodologia com<strong>par</strong>ativa d’indagine, gli effetti prodotti dai<br />
mutamenti che intervengono nella protezione sociale sugli assetti e sugli<br />
orizzonti dei contesti più avanzati, in maniera da delineare i livelli di<br />
sicurezza e di coesione disponibili e l’articolazione di questi in rapporto<br />
alle diverse fasce della popolazione.<br />
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