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Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise

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11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour<br />

3.5. Phenomenology<br />

La crisi che dagli anni ‘70 si è sempre più configurata nei termini di una<br />

rottura dell’equilibrio che la protezione sociale, attraverso la sua continua<br />

espansione, garantiva nei decenni precedenti caratterizzati da una fotre<br />

espansione economica. Questa crisi sembra avere, in linea di principio, due<br />

ordini di cause: a) il problema della crisi fiscale dello Stato, dello squilibrio<br />

tra le entrate e le spese delle istituzioni; b) l’unificazione dei mercati delle<br />

monete e del credito e l’accelerazione dell’innovazione tecnologica ed<br />

organizzativa<br />

Entrambe queste cause hanno ridotto i margini di manovra a disposizione<br />

degli Stati nazionali per trasformare i vincoli generati dall’economia<br />

mondiale in opportunità di sviluppo da cogliere localmente. I nuovi scenari<br />

sembrano inoltre minare gli equilibri storici del mercato del lavoro e<br />

produrre nuova incertezza per quote sempre più ampie della popolazione<br />

locale, anche nelle asce medie tradizionalmente al ri<strong>par</strong>o da regimi di<br />

incertezza sconosciuti negli ultimi 50 anni.<br />

Lo stesso mercato del lavoro premia la soggettività personale, declinata in<br />

termini di individualismo e di flessibilità, in un contesto che ap<strong>par</strong>e<br />

contraddistinto da una crescita esponenziale della competitività, il cui effetto<br />

è un sempre più accentuato declino delle coscienze collettive e delle<br />

solidarietà di classe, dei corpi intermedi e di tutti gli organi di<br />

rappresentanza, con una segmentazione molecolare dei gruppi sociali che<br />

esprimono domande e bisogni sempre più spesso diversificati, se non<br />

addirittura opposti, e la creazione di una fascia di “nuova povertà” formata<br />

da esclusi spesso incapaci di, o impossibilitati a, far sentire la propria<br />

presenza sullo scenario della politica sociale. L’effetto di tale crisi è<br />

dirompente e trascende l’impressione di un semplice malfunzionamento. I<br />

fattori di crisi più sopra richiamati sembrano avere l’effetto di svuotare di<br />

contenuti la stessa concezione di Welfare. L’Italia è entrata in un’epoca di<br />

transizione perpetua, nella quale il cambiamento non è più immediatamente<br />

interpretabile in termini di progresso, di sviluppo dell’individuo e della<br />

società, ma è piuttosto generatore di incertezza, di confusione, di<br />

insicurezza, di disintegrazione sociale. La fase di crisi, che si è acuita dagli<br />

anni ‘90, non riguarda soltanto l’ambito dei diritti sociali, ma investe anche<br />

le dimensioni dei diritti politici con una spirale che coinvolge e si alimenta<br />

nello svuotamento di contenuti della <strong>par</strong>tecipazione politica. Persino i diritti<br />

civili, a causa dell’aumento dell’incertezza personale in tutti gli ambiti<br />

FONDAZIONE CENSIS<br />

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