Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise
Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise
11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour La causa principale di decessi è attribuibile alle malattie del sistema circolatorio (41,6 decessi ogni 10.000 abitanti nel 2000), seguita dai tumori (27,7 decessi ogni 10.000 abitanti). Tutte le altre cause di decesso provocano meno di 6,5 decessi ogni 10.000 abitanti. I dati riguardanti i decessi a causa di malattie del sistema circolatorio e di tumori sono rimasti sostanzialmente invariati negli ultimi sei anni. In Italia esistono 778 istituti di cura pubblici e 530 istituti accreditati che, rispettivamente, hanno a disposizione 236.308 e 51.317 posti letto, 5,05 ogni 1.000 abitanti (dati del Ministero della Sanità, 2001). Il numero più elevato di posti letto si registra al Centro Italia (5,51 ogni 1.000 abitanti) e il più basso al Sud (4,41). Il Sud dispone tuttavia di un numero più elevato di strutture sanitarie pubbliche diverse dagli ospedali, 4.036, rispetto al Centro (3.399) e al Nord (3.472). Sempre secondo i dati del Ministero della Sanità, nel 2001 ogni medico generico aveva 1.065 adulti residenti e ogni pediatra 1.075 bambini in cura, con differenze scarsamente rilevanti tra le aree geografiche del paese. Secondo dati Farmindustria, la spesa farmaceutica pubblica e privata in Italia nel 2001 ammonta a 296.805 milioni di euro ed è in crescita (nel 1999 era di 247.726 milioni di euro e nel 2000 di 264.460 milioni di euro). 2.5. Phenomenology «Più mercato e meno Stato» è lo slogan che, dalla seconda metà degli anni Ottanta, accompagna anche in Italia una radicale rivisitazione della Pubblica Amministrazione. L’Italia è attualmente in una fase di drastico ridimensionamento delle spese sanitarie per ridurre il debito pubblico. L’orientamento liberista ha però in Italia un profilo meno esplicito che nel mondo anglossassone. Il ripensamento nei confronti del vecchio “Stato sociale” si è soprattutto concentrato a ridurre le disfunzioni ed anche le degenerazioni del sistema politico che sono culminate negli scandali della fase di Tangentopoli nella prima metà degli anni ‘90. La spinta a contenere la spesa e a correggere alcune involuzioni gestionali trova in Italia una mai risolta esigenza di riforme che dalla prima metà degli anni ‘90 hanno affrontato le principali questioni lasciate irrisolte dalla Legge FONDAZIONE CENSIS 197
11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour n. 833, che nel 1978 aveva istituito il Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Tali questioni possono essere così riassunte: - il problema di separare le funzioni di finanziamento e di programmazione da quelle di gestione e di organizzazione dei servizi; - la regionalizzazione della spesa; - l’incremento di un sistema misto, attraverso la creazione di Aziende Sanitarie Locali (ASL) in competizione tra loro e con le strutture private accreditate; - l’introduzione del sistema di rimborso più funzionale e meno oneroso da parte degli utenti; Tali argomenti, delicati e difficili da risolversi, sono inseriti in un contesto politico e legislativo instabile e contraddittorio, soprattutto per quel che riguarda i rapporti tra pubblico e privato, e in un quadro di drastica contrazione delle risorse pubbliche per la salute. La Legge 502/1992 segna, ad esempio, il passaggio da un diritto alla tutela della salute costituzionalmente garantito a un diritto finanziariamente condizionato. A partire dalla riforma del 1992 la spesa diventa una variabile indipendente (stabilita annualmente dal Governo in funzione delle compatibilità economiche e finanziarie del Paese), mentre i bisogni di salute rappresentano una variabile dipendente. Alle nuove Aziende Sanitarie Locali (ASL) viene affidato il compito di garantire anzitutto il pareggio del bilancio, a prescindere dai risultati di salute degli assistiti. Il metodo delle risorse definite ex ante produce una inevitabile e costante riduzione dei fondi a disposizione e il finanziamento pubblico risulta decisamente sottostimato rispetto al fabbisogno. Per quanto riguarda il rapporto tra pubblico e privato, la competizione è affidata a un modello di accreditamento delle strutture private debole, svincolato dalla programmazione, ancorato ai soli criteri quantitativi; sul versante pubblico, essa fa perno sulla separazione degli ospedali dalle aziende territoriali e sulla loro trasformazione in aziende ospedaliere autonome, le cui prestazioni sono pagate secondo tariffe prestabilite. È il primo passo verso la separazione tra la funzione di programmazione e di tutela della salute e la funzione di erogazione delle prestazioni. La concorrenza tra aziende pubbliche e strutture private accreditate non è FONDAZIONE CENSIS 198
- Page 151 and 152: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 153 and 154: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 155 and 156: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 157 and 158: Table 8 Crimes recorded in criminal
- Page 159 and 160: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 161 and 162: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 163 and 164: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 165 and 166: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 167 and 168: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 169 and 170: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 171 and 172: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 173 and 174: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 175 and 176: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 177 and 178: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 179 and 180: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 181 and 182: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 183 and 184: 7. STATISTICAL ANNEX
- Page 185 and 186: Table A2 - Population in Greece by
- Page 187 and 188: Table A4 - Incidence of Poverty (Pe
- Page 189 and 190: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 191 and 192: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 193 and 194: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 195 and 196: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 197 and 198: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 199 and 200: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 201: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 205 and 206: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 207 and 208: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 209 and 210: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 211 and 212: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 213 and 214: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 215 and 216: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 217 and 218: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 219 and 220: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 221 and 222: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 223 and 224: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 225 and 226: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 227 and 228: 11873_2002 Study D2: Poverty, Infor
- Page 229 and 230: 6. ANNESSO STATISTICO
- Page 231 and 232: Tab. 1 - Struttura per età della p
- Page 233 and 234: Tab. 3 - Struttura per età della p
- Page 235 and 236: Tab. 5 - Principali indicatori soci
- Page 237 and 238: Tab.5 (segue)- Principali indicator
- Page 239 and 240: Tab. 6 - Cittadini stranieri reside
- Page 241 and 242: Tab. 8 - Popolazione per classe d'e
- Page 243 and 244: Tab. 10 - Andamento del Prodotto In
- Page 245 and 246: Tab. 12 - Reddito disponibile - Ann
- Page 247 and 248: Tab. 14 - Popolazione secondo la ri
- Page 249 and 250: Tab. 16 - Tassi di disoccupazione p
- Page 251 and 252: Tab. 18 - Assicurati e pensionati,
11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour<br />
La causa principale di decessi è attribuibile alle malattie del sistema<br />
circolatorio (41,6 decessi ogni 10.000 abitanti nel 2000), seguita dai tumori<br />
(27,7 decessi ogni 10.000 abitanti). Tutte le altre cause di decesso<br />
provocano meno di 6,5 decessi ogni 10.000 abitanti. I dati riguardanti i<br />
decessi a causa di malattie del sistema circolatorio e di tumori sono rimasti<br />
sostanzialmente invariati negli ultimi sei anni.<br />
In Italia esistono 778 istituti di cura pubblici e 530 istituti accreditati che,<br />
rispettivamente, hanno a disposizione 236.308 e 51.317 posti letto, 5,05<br />
ogni 1.000 abitanti (dati del Ministero della Sanità, 2001). Il numero più<br />
elevato di posti letto si registra al Centro Italia (5,51 ogni 1.000 abitanti) e il<br />
più basso al Sud (4,41). Il Sud dispone tuttavia di un numero più elevato di<br />
strutture sanitarie pubbliche diverse dagli ospedali, 4.036, rispetto al Centro<br />
(3.399) e al Nord (3.472).<br />
Sempre secondo i dati del Ministero della Sanità, nel 2001 ogni medico<br />
generico aveva 1.065 adulti residenti e ogni pediatra 1.075 bambini in cura,<br />
con differenze scarsamente rilevanti tra le aree geografiche del paese.<br />
Secondo dati Farmindustria, la spesa farmaceutica pubblica e privata in<br />
Italia nel 2001 ammonta a 296.805 milioni di euro ed è in crescita (nel 1999<br />
era di 247.726 milioni di euro e nel 2000 di 264.460 milioni di euro).<br />
2.5. Phenomenology<br />
«Più mercato e meno Stato» è lo slogan che, dalla seconda metà degli anni<br />
Ottanta, accompagna anche in Italia una radicale rivisitazione della Pubblica<br />
Amministrazione. L’Italia è attualmente in una fase di drastico<br />
ridimensionamento delle spese sanitarie per ridurre il debito pubblico.<br />
L’orientamento liberista ha però in Italia un profilo meno esplicito che nel<br />
mondo anglossassone. Il ripensamento nei confronti del vecchio “Stato<br />
sociale” si è soprattutto concentrato a ridurre le disfunzioni ed anche le<br />
degenerazioni del sistema politico che sono culminate negli scandali della<br />
fase di Tangentopoli nella prima metà degli anni ‘90.<br />
La spinta a contenere la spesa e a correggere alcune involuzioni gestionali<br />
trova in Italia una mai risolta esigenza di riforme che dalla prima metà degli<br />
anni ‘90 hanno affrontato le principali questioni lasciate irrisolte dalla Legge<br />
FONDAZIONE CENSIS<br />
197