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Etudes par pays volume 2, PDF, 346 p., 1,4 Mo - Femise

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11873_2002 Study D2: Poverty, Informal Sector, Health and Labour<br />

secco e generalmente caldo, con scarse precipitazioni e periodi di vera e<br />

propria siccità. Il Mediterraneo ha una grande influenza sul clima italiano: le<br />

zone costiere sono meno calde durante l’estate e meno fredde durante<br />

l’inverno rispetto alle zone interne. Le differenze climatiche contribuiscono<br />

ad aumentare le differenze socioeconomiche nelle tre aree della penisola.<br />

I minerali di cui l’Italia è ricca sono mercurio, potassio, marmo e zolfo. Nel<br />

2000 le riserve di greggio ammontano a 621,8 milioni di barili. La<br />

produzione di energia elettrica è di 247.679 milioni di kWh nel 2001. La<br />

quota di produzione interna di energia rispetto all’offerta totale, necessaria a<br />

soddisfare le esigenze del paese, è più limitata che negli altri paesi europei.<br />

Nel 1990 la quota di produzione di energia sull’offerta totale di energia<br />

primaria è del 16,2%, all’incirca uguale a quella del 1999 (16,4%). La<br />

produzione in Italia di energia da fonti rinnovabili costituisce il 38% circa<br />

della produzione totale.<br />

I risultati di un’indagine Istat sulle famiglie nel 2001 mostrano come i<br />

problemi ambientali maggiormente sentiti dalle famiglie sono il traffico<br />

(47,6%), la possibilità di bere acqua dal rubinetto (42,0%), la difficoltà di<br />

<strong>par</strong>cheggio (41,6%), l’inquinamento dell’aria (39,9%) e il rumore (38,5%).<br />

Minore rilevanza viene data ad aspetti quali la sporcizia nelle strade<br />

(33,8%), il rischio di criminalità (30,8%) e le difficoltà di collegamento con<br />

i mezzi pubblici (30,9%), mentre l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua<br />

viene considerato un problema dal 16,3% delle famiglie. Quest’ultimo<br />

fenomeno è molto più diffuso nel Mezzogiorno ed in <strong>par</strong>ticolare in Calabria<br />

(51,1%), Sardegna (42,8%) e Sicilia (39,6%).<br />

1.4. Temi chiave<br />

La bassa fecondità e l’invecchiamento della popolazione espongono<br />

l’Italia a grandi rischi per quanto riguarda la sostenibilità dei sistemi di<br />

welfare e in <strong>par</strong>ticolare di quelli pensionistici. L’economia è specializzata in<br />

settori a basso contenuto tecnologico. Le imprese sono scarsamente<br />

propense a una crescita di dimensioni e hanno spesso una visione locale del<br />

mercato. Il Sud Italia versa ancora in grandi difficoltà rispetto al resto del<br />

Paese, nonostante alcuni segnali positivi in anni recenti come una riduzione<br />

del tasso di disoccupazione e una crescita del Pil superiore alla media<br />

nazionale: le migrazioni verso il Centro-Nord del paese sono ricominciate e<br />

FONDAZIONE CENSIS<br />

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