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31e IL PRINCIPE.
cipe centre alle congiure 6 non essere odiato o disprezzato
dall' universale, perch6 sempre chi congiura crede con la
morte del principe satisfare al popolo ; ma quando ei creda
offenderlo, non piglia animo a prender simil partite ; perch6
._le difficult_t che sono dalla parte de' congiuranti sono infi-
nite. E per esperienza si vede molte essere state le con-
giure, e poche aver avuto buon fine; perch6 chi congiura
non pu6 esser solo, n6 pu6 prendere compagnia se non di
quelli che creda essere malcontenti; e subito che a uno
io malcontento tu hai scoperto 1'animo tuo, gli dai materia a
contentarsi, perch6 manifestandolo lui ne pu6 sperare ogni
comodit/t; talmente che, veggendo il guadagno fermo da
questa parte, e dall' altra veggendolo dubbio e pieno di pericoli,
convien bene o che sia rare amice, o che sia al tutto
_5ostinato inimico del principe ad osservarti la fede. E per
ridurre la cosa in brevi termini, dice che dalla parte del
congiurante non 6 se non paura, gelosia, sospetto di pena
che lo sbigottisce ; ma dalla parte del princlpe _ la maest/t
del principato, le leggi, le difese degli amici e dello State che
2o Io difendono, talmente che, aggiunto a tutte queste cose la
benevolenza popolare, 6 impossibile che alcun sia si temerario
che congiuri. Perch6 per 1' ordinario dove un con-
giurante ha da temere innanzi alla esecuzione del male, in
questo case debbe temere ancora dappoi, avendo per
25inimico il popolo, seguito 1' eccesso, n6 potendo per questo
sperare rifugio alcuno. Di questa materia se ne potrebbero
dare infiniti esempi ; rna voglio solo esser contento d' uno
i8. la maesti_ del principato_ Disc. iii. 6 : Op. iii. 329 : ' l_ tanta la
maesth e la riverenza the si tira dietro la presenza d' un principe, ch'
egli _ facil cosa o che mitighi, o oh' egli sbigottisca uno esecutore.'
23. ha da temere innanzi alia eseeuzione del male] Loc. cit. : Op.
iii. 317 : ' I pericoli che si portano.., nelle congiure sono grandi...
perchh in tali casi si corre pericolo nel maneggiarle, nello esequirle,
ed esequite che sono...' p. 320 : ' ci si trovano dentro in tre tempi
pericoli; prima, in su il fatto, e poi.' These three cases are
separately discussed in the Discorsi, where the account proceeds far
more systematically than here.