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236 IL PRINCIPE.
usate si possono chiamare quelle, se del male 6 lecito dire
bene, che si fanno ad un tratto per necessit_t dell'assicurarsi,
e dipoi non vi s'insiste dentro, ma si convertiscono in pit1
utilit/_ de' sudditi che si pu6. Le male usate sono quelle le
5 quali, ancora che nel principio siano poche, crescono piuttosto
col tempo, the le si spengano. Coloro che osservano
il primo modo, possono con Dio o con gli uomini avere allo
Stato loro qualche rimedio, come ebbe Agatocle. Quelli
altri _ impossibile che si mantengano. Onde 6 da notare
io che nel pigliare uno Stato debbe 1' occupatore di esso discorrere
tutte quelle offese che gli _ necessario fare, e tutte
farle a un tratto per non le avere a rinnovare ogni di, e
potere, non le innovando, assicurare gli uomini, e guada-
some such word as ' severity' we shall be nearer the modern equivalent
of Machiavelli's thought. It mshardly necessary to add that
Machiavelli had no love of cruelty for its own sake ; with him it must
always serve a special purpose, and never be merely wanton. In the
Ist. Fior. he even says that cruelty was just the one ugly stain on the
character of Theodoric [lib. i. Op. 1. 8. 'se tante vlrtt_ non fosaero
state bruttate . . . da alcune crudelt_t . . . sarebbe al tutto la sua
memona degna da ogni parte di qualunque onore '].
e. per neoessit_ dell'assieurarsi] The necessity may be a hard one,
but is none the less a necesmty. Disc.i. I6 ; Op. iiL 65 : ' Chi prende
a governare una moltitudine, o per via di libert/_, o per via di principato,
e non si assicura di coloro che a quell'ordine nuovo sono nimici,
fa uno stato di poca vita. Vero _ eh' io giudmo mfehci quelli prinmpi,
the per assicurare lo Stato loro hanno a tenere vie estraordinarie,
avendo per mmici la moltitudme; perch6 quello ehe ha per nimici
1pochi, facilmente e senza molt1 seandali si assmura ; ma chl ha per
nimico 1'universale, non si assicura mai, e quanto pih crudelt_t usa,
tanto dlventa pi_ debole il suo prineipato.'
II. e tutte farle a un tratto, &c.] Disc. i. 45 ; Op. iii. I34 : ' Si vede
quanto sia dannoso ad una repubblica, o ad un principe, tenere con
le continue pene ed offese sospesi e paurosi gli animi de' sudditi.
E senza dubbio non si pub tenere il pih pernicioso ordine ; perch6 gli
uommi che cominciano a dubitare di avere a capitar male, in ogni
modo si assicurano ne' pericoli, e diventano pi5 audaci, e meno
rispettivi a tentare cose nuove. Per6 _ neeessario, o non offendere
mai alcuno, o fare le offese ad un tratto, e dipoi rassicurare gli uomini,
e dare loro cagioni di quietare e fermare 1'animo.'