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Mehrsprachigkeit in Europa: Plurilinguismo in Europa ... - EURAC

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A scuola con e <strong>in</strong> due l<strong>in</strong>gue. Esperienza italo austriaca<br />

concrete relative alla classe <strong>in</strong> formazione, come “quanta l<strong>in</strong>gua proporre? Quale l<strong>in</strong>gua?<br />

Quando? Chi?...” A tali <strong>in</strong>contri ha spesso partecipato il dirigente, con il quale è stato via via<br />

affi nato il progetto, che considera il modello l<strong>in</strong>guistico e culturale, l’orario e la suddivisione<br />

discipl<strong>in</strong>are delle docenti, l’organizzazione scolastica, i rapporti con la classe partner di<br />

Innsbruck. A questi <strong>in</strong>contri ha preso parte anche l’<strong>in</strong>segnante di italiano <strong>in</strong>viata a Innsbruck,<br />

mentre non ha partecipato l’<strong>in</strong>segnante di tedesco <strong>in</strong>viata a Trento, <strong>in</strong> quanto comandata nella<br />

nuova scuola solo da settembre.<br />

Dall’<strong>in</strong>izio dell’anno scolastico <strong>in</strong> poi sono stati istituiti degli <strong>in</strong>contri settimanali, <strong>in</strong>contri che<br />

avevano l’obiettivo di fare il punto della situazione, permettendo uno scambio contenutisticometodologico<br />

cont<strong>in</strong>uo e di <strong>in</strong>crociare le impressioni delle maestre con quelle della consulente<br />

e spesso del dirigente.<br />

Soprattutto nella prima fase dell’anno scolastico, questi <strong>in</strong>contri sono serviti a risolvere<br />

problemi cont<strong>in</strong>genti non previsti dalle maestre, sebbene <strong>in</strong> parte prevedibili e normali. Un<br />

grosso problema era costituito dalla composizione delle classe rispetto al progetto; nel progetto<br />

si prevedeva una classe mista, con bamb<strong>in</strong>i monol<strong>in</strong>gui e bamb<strong>in</strong>i bil<strong>in</strong>gui italo-tedeschi. Nella<br />

realtà, <strong>in</strong>vece, la classe è composta da 17 bamb<strong>in</strong>i monol<strong>in</strong>gui, con due bamb<strong>in</strong>i che hanno<br />

esperienza di bil<strong>in</strong>guismo per vissuto familiare, ma non sono bil<strong>in</strong>gui.<br />

Le maestre, con aspettative di altro tipo, si sono trovate a dover modifi care quanto meno il<br />

loro atteggiamento. Soprattutto per la maestra di tedesco ciò ha costituito un grosso problema<br />

legato alle sue preoccupazioni relative alla comprensione (o meglio, alla non comprensione) del<br />

tedesco da parte della classe. Ciò ha fatto sì che la maestra, nei primi mesi, parlasse a fatica <strong>in</strong><br />

tedesco, passando con molta facilità alla l<strong>in</strong>gua italiana. Negli <strong>in</strong>contri settimanali si è cercato<br />

di rifl ettere sulle diverse strategie didattiche e sul peso che ha la motivazione e la conv<strong>in</strong>zione<br />

della maestra sul processo di apprendimento/acquisizione della l<strong>in</strong>gua. Nel corso dell’anno, il<br />

problema l<strong>in</strong>gua è stato risolto, sia per una maggior sicurezza della maestra, sia per il cont<strong>in</strong>uo<br />

riscontro degli alunni, per nulla disturbati dall’uso della l<strong>in</strong>gua tedesca, anzi, curiosi e colmi di<br />

aspettative rispetto alla loro esperienza.<br />

Gli <strong>in</strong>contri sono cont<strong>in</strong>uati, seppur con m<strong>in</strong>or frequenza, e hanno poi puntato sulla<br />

programmazione delle attività e sulla stesura di un piano educativo, punto di riferimento sia<br />

per la classe che per le future classi. Una decisione importante presa già all’<strong>in</strong>izio dell’anno<br />

relativamente all’<strong>in</strong>troduzione della l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, sempre <strong>in</strong> modo veicolare, è stata poi<br />

confermata dopo aver sperimentato le reazioni dei bamb<strong>in</strong>i e aver rifl ettuto sull’esperienza<br />

dell’<strong>in</strong>segnante. L’<strong>in</strong>segnante di italiano, docente di l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese, ha proposto alla classe<br />

alcune attività (educazione all’immag<strong>in</strong>e, racconti, canzoni, giochi) <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, <strong>in</strong>troducendo<br />

lentamente, ma <strong>in</strong> modo naturale, questo ulteriore veicolo di comunicazione, che fi no ad allora<br />

serviva solo alle maestre nella comunicazione <strong>in</strong> compresenza. La consulente ha osservato<br />

alcuni momenti <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, confermando le impressioni di tranquillità e naturalezza dei bamb<strong>in</strong>i<br />

di fronte alla terza l<strong>in</strong>gua.<br />

Negli <strong>in</strong>contri si è <strong>in</strong>oltre discusso sui possibili rapporti con la classe partner, proponendo<br />

<strong>in</strong>contri e scambi telematici. I momenti di <strong>in</strong>contro sono stati anche occasione di scambio<br />

su supporti bibliografi ci, <strong>in</strong> modo da costruire una biblioteca di riferimento sul tema<br />

dell’<strong>in</strong>segnamento pluril<strong>in</strong>gue, soprattutto <strong>in</strong> vista di un prosieguo dell’esperienza.<br />

Multil<strong>in</strong>gualism.<strong>in</strong>db 267 4-12-2006 12:27:51<br />

267

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