Mehrsprachigkeit in Europa: Plurilinguismo in Europa ... - EURAC

A scuola con e in due lingue. Esperienza italo austriaca
Il modello trentino prevede, seppur in modo non ancora strutturato, l’utilizzo di una terza
lingua, l’inglese, proposto dalla maestra di italiano, che con momenti di gioco o di musica
introduce esempi di tale lingua. Vista la composizione della classe che, nonostante l’intento
della sperimentazione, non presenta elementi bilingui, il ricorso alla lingua tedesca e a quella
inglese da parte dei bambini è limitato a produzioni brevi e a singole parole. Ciò signifi ca
che i bambini normalmente comunicano in lingua italiana fra loro e con le insegnanti e solo
saltuariamente inseriscono nel loro parlato singole parole o collocazioni in lingua tedesca e/o
inglese.
Riferendosi ai modelli di educazione bilingue codifi cati dalla ricerca, si può dire che per
la sperimentazione trentina-tirolese il termine educazione bilingue signifi ca insegnamento in
due lingue diverse, ma anche insegnamento di due lingue diverse. L’idea didattico-linguistica
che sta alla base è quella dell’educazione linguistica, altamente innovativa perché ha come
caratteristiche quella di essere trasversale (coinvolge tutte le discipline), di proporre il
potenziamento di tutte le capacità cognitive e comunicative dell’alunno in vista di una
padronanza di lingua/lingue e linguaggi differenziata a seconda dei contenti e autonoma.
Educare è più che istruire, signifi ca partire da capacità presenti nel bambino e procedere verso
un ampliamento, sia qualitativo sia quantitativo. L’educazione linguistica non è una disciplina di
insegnamento, ma una didattica pervasiva: il linguaggio, per svilupparsi e arricchirsi, necessita
di contenuti diversi e di pratiche educative che pongono al centro la consapevolezza della e
sulla lingua (essere, fare e rifl ettere sulla lingua/sulle lingue).
I principi alla base dell’educazione linguistica, sulla scia delle dieci tesi per un’educazione
linguistica democratica pubblicate dal Giscel nel 1975, sono quelli del plurilinguismo (inteso sia
come differenza fra linguaggi e fra lingue), del rapporto fra italiano e dialetto, della testualità
e della funzionalità linguistica (dal sapere una lingua a saper usare una lingua), del rapporto
parlato scritto, con le quattro abilità, della rifl essione linguistica. Tali principi si applicano,
nell’educazione bilingue, attraverso interventi che sviluppano la consapevolezza che la lingua,
ogni lingua, è un sistema complesso che si realizza in contesti diversi, contesti comunicativi in
tutte le discipline e che spesso ha bisogno di passare da un linguaggio all’altro, con operazioni
di manipolazione e con rifl essione sui fenomeni prodotti.
2.4 La classe e il suo tempo scuola
Il progetto prevede un monte ore di 29 alla settimana, suddivise su cinque giorni al mattino e
due al pomeriggio, con intermensa.
La distribuzione degli insegnamenti fra i due docenti principali prevede 16 ore a cura della
docente italiana (con le discipline: italiano, matematica, storia, educazione all’immagine)
e 11 ore a cura della docente austriaca (tedesco, musica, informatica, scienze, geografi a,
educazione motoria). L’orario viene completato dalle due ore di religione, a cura di una terza
insegnante. Le ore rimanenti a disposizione delle insegnanti vengono coperte con incarichi
all’interno dell’istituto comprensivo, in forma di compresenza in altre classi con docenti di
lingua o in corsi alla scuola media.
In un primo momento il progetto prevedeva una classe composta da bambini monolingui e
da bambini bilingui, con combinazione di lingue varia, seppur preferibilmente italo-tedeschi.
Alla costituzione della classe i bambini iscritti erano invece, contrariamente alle previsioni,
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