25.12.2012 Aufrufe

Statusbericht - Homepage - Kunsthistorisches Institut in Florenz

Statusbericht - Homepage - Kunsthistorisches Institut in Florenz

Statusbericht - Homepage - Kunsthistorisches Institut in Florenz

MEHR ANZEIGEN
WENIGER ANZEIGEN

Sie wollen auch ein ePaper? Erhöhen Sie die Reichweite Ihrer Titel.

YUMPU macht aus Druck-PDFs automatisch weboptimierte ePaper, die Google liebt.

Forschungsbericht<br />

POSTDOKTORANDINNEN UND POSTDOKTORANDEN<br />

„…nisi ipse Daedalus…nisi Beseleel secundus“:<br />

L’istituzione delle offic<strong>in</strong>e artistiche nel primo monachesimo occidentale<br />

(VI-IX sec.)<br />

Francesca Dell’Acqua<br />

Il soprannome di Beseleel, il<br />

personaggio biblico dotato di<br />

grande talento artistico, venne<br />

attribuito ad Eg<strong>in</strong>ardo, uomo della<br />

corte carol<strong>in</strong>gia, fondatore di<br />

monasteri, versato nella teoria e nella<br />

pratica delle arti, e „nisi Beseleel<br />

secundus“ era stato riconosciuto, più<br />

o meno negli stessi anni (circa l’830),<br />

anche W<strong>in</strong>ihart, un monaco<br />

responsabile dei lavori di costruzione effettuati a San Gallo. Questi miti letterari antichi<br />

e moderni e la crescente evidenza archeologica stimolano delle riflessioni <strong>in</strong> merito<br />

all’istituzione e alla gestione dell’attività artigianale e artistica nei monasteri altomedievali<br />

occidentali, specialmente quella rivolta all’abbellimento architettonico. Tra i vari centri,<br />

riveste un <strong>in</strong>discutibile <strong>in</strong>teresse San V<strong>in</strong>cenzo al Volturno che, a causa dell’<strong>in</strong>terruzione<br />

violenta e subitanea della fase di vita carol<strong>in</strong>gia (anno 881), ha offerto un quadro molto<br />

ampio della struttura e distribuzione delle offic<strong>in</strong>e e della varietà dei manufatti artistici<br />

ivi creati.<br />

L’<strong>in</strong>troduzione dell’attività lavorativa fu dettata s<strong>in</strong> dalle orig<strong>in</strong>i del cenobitismo da<br />

esigenze materiali primarie, per divenire poi spunto di scambio con l’esterno. Maturando<br />

degli spunti offerti dalle lettere di san Paolo, le prime regole monastiche si discostarono<br />

dalla concezione del lavoro come attività servile ereditata dall’antichità classica, s<strong>in</strong>o a<br />

scard<strong>in</strong>arla del tutto. In questo modo il monachesimo occidentale da un lato contribuì<br />

a mettere <strong>in</strong> luce la funzione nobilitante del lavoro; dall’altro, mediante la cont<strong>in</strong>ua attività<br />

edilizia che animò i monasteri, trasmise nel tempo teorie e pratiche edilizie e artistiche di<br />

orig<strong>in</strong>e antica e tardoantica, che altrimenti sarebbero andate perdute. In co<strong>in</strong>cidenza<br />

con la riforma monastica promossa dai sovrani franchi, l’organizzazione del lavoro<br />

venne ottimizzata al punto che i monasteri diventarono centri di raff<strong>in</strong>ata e diversificata<br />

attività artigianale e artistica. In questa fase si accentuò l’it<strong>in</strong>eranza di maestranze, spesso<br />

di formazione monastica, al f<strong>in</strong>e di rispondere a precise esigenze estetiche di raff<strong>in</strong>ati<br />

committenti e accorti responsabili di importanti imprese architettoniche dal Nord Europa<br />

al Sud Mediterraneo. Ciò rivela da un lato la rarità e il grado di specializzazione degli<br />

artisti formatisi nei monasteri, a volte anche di condizione laica, dall’altro la precisa<br />

volontà di ottenere tramite loro risultati di alta qualità e soprattutto fuori dall’ord<strong>in</strong>ario.<br />

Il caso di San V<strong>in</strong>cenzo al Volturno, con gli eccezionali resti delle offic<strong>in</strong>e di età carol<strong>in</strong>gia,<br />

ha offerto numerosi spunti di riflessione sull’organizzazione della produzione artistica <strong>in</strong><br />

ambito monastico. Tra i manufatti artistici spiccano per varietà e qualità quelli a base<br />

vetrosa impiegati sia nell’arredo architettonico sia negli oggetti suntuari, il cui studio ha<br />

rivelato che il materiale, le forme e i motivi decorativi avevano viaggiato secondo rotte<br />

mediterranee. Il progetto ha come scopo f<strong>in</strong>ale la pubblicazione di uno studio di tipo<br />

storiografico che serva da preludio ad un lavoro a più voci ed esaustivo sulle offic<strong>in</strong>e<br />

vulturnensi, la cui documentazione è tra le più complete <strong>in</strong> Occidente.<br />

36<br />

Pianta della basilica di<br />

San V<strong>in</strong>cenzo<br />

Maggiore con le annesse<br />

offic<strong>in</strong>e, IX sec.<br />

Monastero di San<br />

V<strong>in</strong>cenzo al<br />

Volturno (Isernia).

Hurra! Ihre Datei wurde hochgeladen und ist bereit für die Veröffentlichung.

Erfolgreich gespeichert!

Leider ist etwas schief gelaufen!