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Friedenswege 2010 - Dolomitenfreunde

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DF II/<strong>2010</strong> -10-<br />

Giovedì 5/8<br />

Nebbia che sfila lungo i pendii e pioggia a tratti, ciononostante Claudio, Edy e Mozy decidono di scendere: è<br />

sempre un dispiacere veder partire degli amici con cui si sono condivisi gioie, piaceri. Ma anche questi<br />

momenti purtroppo vengono! La pioggia diminuisce d‟intensità e tentiamo alcuni lavori in trincea ma un<br />

improvviso rinforzo di pioggia ci fa desistere. Dopo un pranzetto a base di minestra d‟orzo e fagioli, zucchine,<br />

crostini al formaggio e macedonia di frutta data l‟assoluta impossibilità di operare. Stefano e Tania si offrono<br />

di portare i nuovi venuti alla scoperta del territorio, cosa che ritengo basilare per gente venuta da così lontano,<br />

per lo meno potranno raccontare in patria le bellezze di un territorio che riserva sorprese anche a chi, come<br />

me, ci lavora da 21 anni.<br />

Intanto Yuri, ingegnere ungherese, che è salito sotto una pioggia scrosciante, viene con me a montare la stufa<br />

di Villa Tropfstein, alla fine lo accompagno fino al bivio per il Dosso del Cammello e torno, coi miei pensieri,<br />

verso il meraviglioso tepore del rifugio.<br />

A sera, dopo un buon risotto alle verdure accompagnato da melanzane in frittata, insalata mista e dalla famosa<br />

torta ASTEFRA, l‟atmosfera si riscalda ed anche i nuovi venuti contagiati da questi 4 scalmanati si adeguano<br />

e partecipano alla festa, poi piano, piano la folla si dirada e il rumore di segherie riunite si fa sempre più<br />

intenso.<br />

Venerdì 6/8<br />

Piove fino all‟una, poi vento e freddo la fanno da padrona, faccio ritirare tutti gli attrezzi, puliamo il container,<br />

poi inizio il turno di teleferica: Il vagoncino viaggia portando con sé bagagli misti a sogni e ricordi, il telefono<br />

gracchia ma il mio sguardo si perde nell‟infinito di una natura che più bella non potrebbe essere! A pranzo:<br />

Bruschette al pomodoro, zucchine sott‟olio, tacchino arrosto e macedonia di frutta solleticano i nostri palati,<br />

poi inizia la parte che non vorremmo ci fosse mai: I saluti, scendono tutti meno Klaus che scenderà stasera per<br />

andare da Ottone e per tornare su circa alle 10 in compagnia di Martin e Tatiana.<br />

E‟ il pomeriggio, sono solo con i miei pensieri, anche se fuori pioviggina, scendo alla teleferica, il telefono ora<br />

è muto, posso rilassarmi, pensare, lo sguardo si posa sugli Epilobi che, in folta macchia si agitano, come<br />

danzando, sotto di me, penso alla mia fortuna di essere nato in un periodo nel quale lo stare sul palco mi da la<br />

possibilità di sognare e di riempirmi gli occhi della immensa bellezza che ho di fronte al contrario di quei<br />

giovani disgraziati che in questi luoghi venivano per esser macellati senza pietà in un crudele gioco tra potenti<br />

di cui non capivano il perché, gioco così ben rappresentato dal grande poeta Franz Grillparzer che così si<br />

esprimeva nei confronti della guerra e dei modi di pensare correlati: Der Weg der neueren Bildung geht von<br />

Humanitaet durch Nationalitaet zur Bestialitaet. La strada dell„evoluzione moderna va dall„umanità/ attraverso<br />

la nazionalità/ alla bestialità!). La natura però ha preso, come sempre, dopo tanti anni, il sopravvento ed<br />

epilobi e rododendri hanno coperto con le proprie danze colorate le profonde ferite inferte dall‟uomo a questa<br />

terra. Sono assorto nei miei pensieri quando sento una voce amica: Sta arrivando Daniele, mangiamo assieme,<br />

poi facciamo il piano di azione per la settimana entrante ma la stanchezza è tanta e entrambi crolliamo (non<br />

sentiremo neanche arrivare Klaus, Martin e Tatiana.<br />

Sabato 7/8<br />

Il tempo ha virato al bello, per cui Klaus con Martin e Tatiana decidono di recarsi sul Freikofel, con Daniele<br />

andiamo a visionare i luoghi dei lavori di questa settimana, intanto il piazzale del Campo in quota si è riempito<br />

di turisti, ma ben presto se ne vanno lasciando il luogo immerso in una pace impareggiabile. Daniele finisce il<br />

tetto della postazione mentre io do abbondanti mani di olio di lino, dopo averle raschiate, alle tabelle<br />

dell‟ottavo Feldjaeger ed alla croce di Jòzsi. Nel frattempo Klaus, Martin e Tatiana sono tornati, con Daniele<br />

alziamo il livello del tavolo all‟esterno ed avviciniamo le panche. Partono Tatiana e Martin, noi buttiamo su<br />

una pastasciutta (mi si scusi la mancanza di fantasìa!!!), poi il sonno vince la battaglia ed il ricorso al sacco a<br />

pelo diviene necessità impellente.<br />

Domenica 8/8<br />

La giornata inizia con tempo splendido ma grosse formazioni di nubi a pecorelle lasciano presagire un<br />

cambiamento nell‟arco delle 24 ore. Klaus prende la via del Pal grande, a mezzogiorno arriva Sandro, giusto<br />

poco prima che il cielo ci doni una delle sue famose sfuriate, alla fine un bellissimo arcobaleno solca il cielo<br />

davanti a noi partendo dalla Valle del Valentin per finire nella Valle dell‟Anger. Da sotto la Gabi mi avvisa<br />

che i ragazzi sono in marcia alla volta della vetta, attraverso il Dosso del Cammello, a sera la teleferica ci<br />

porta la cena che viene divorata in un baleno poi complice una stanchezza biblica raggiungiamo tutti il mondo<br />

dei sogni.<br />

Lunedì 9/8<br />

Siamo in pieno sole pur navigando su un autentico mare di nuvole, nubi sfilacciate lambiscono le balze<br />

dell‟ala destra per poi dissolversi nel nulla su questi campi dove si è consumato un crudele quanto inutile<br />

gioco di prestigio militare.

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