13.07.2015 Aufrufe

Schweizer Blasmusikverband • Association suisse des musiques

Schweizer Blasmusikverband • Association suisse des musiques

Schweizer Blasmusikverband • Association suisse des musiques

MEHR ANZEIGEN
WENIGER ANZEIGEN

Erfolgreiche ePaper selbst erstellen

Machen Sie aus Ihren PDF Publikationen ein blätterbares Flipbook mit unserer einzigartigen Google optimierten e-Paper Software.

Un ricordo della trasferta della Corale S. Cecilia (col Maestro Tosi) a Vichy nel 1939,nell’Archivio Ricerche musicali nella Svizzera italiana, BellinzonaCastagnola, vi tenne corsi di interpretazionepianistica di richiamo internazionale.Un tesoro non ancoracompletamente svelatoDato lo stato ancora parziale dei lavoridi riordino, è possibile ipotizzare il recuperodi molte altre testimonianze interessanti,come quelle, per esempio, in grado direstituirci, seppure indirettamente, il coloresonoro di momenti significativi della storiacantonale e federale, dei Festspiele(Sacra Terra del Ticino, musica di GiovanBattista Mantegazzi e testi di Guido Calgari,1939, o Vita Nostra, musica di AlbericoGiuseppe Agnelli e parole di Silvio Sganzini,in occasione del Tiro Federale di Bellinzonadel 1929) o dei premi ottenuti dalla CivicaFilarmonica di Lugano sotto la bacchetta diEnrico Dassetto (Torino 1911, Parigi 1912,Zugo 1923, Berna 1931) o di manifestazionicome la Fiera Svizzera di Lugano del 1935,in occasione della quale venne rappresentatoil poema coreografico Il Cantico delTicino di Enrico Dassetto, o ancora difervore sportivo, come testimoniato dall’operettaGoal!!! di Bruto Mastelli, compostaper il Football Club Lugano nel 1927.Il materiale dell’archivio dell’AssociazioneRicerche Musicali nella SvizzeraItaliana sarà a disposizione del pubblico edei ricercatori alla fine dei lavori di riordinoche, considerata la mole dell’archivio, siprotrarranno ancora per circa 2 anni. Alavori ultimati il pubblico avrà a disposizionela più significativa raccolta di materialedocumentario per mezzo del quale poter ricostruirela storia della cultura musicaledella regione, attraverso i suoi protagonistie attraverso le istituzioni che di musica sisono in passato occupate, promovendo ilconcertismo internazionale e stimolandol’approfondimento e la diffusione delleconoscenze ad esso legate.Aprire le porte di archivie bibliotecheIl secondo progetto, di cui è stato incaricatoil signor Claudio Bacciagaluppi, nonparte da un archivio già noto, ma dal territorio.Si tratta di offrire un monitoraggio delmateriale di carattere musicale e audiovisivopresente nei vari archivi e bibliotecheticinesi. Si vogliono cioè identificare tutti iluoghi dove si conservano: musiche manoscritteo a stampa, dischi o nastri, video efilm di produzione più o meno casalinga,fotografie (stampe o negativi) e diapositive.Il progetto è il primo di questo genere a livellosvizzero, e Memoriav non esclude diestenderlo ad altri cantoni. I vantaggi dioperare a livello locale sono evidenti nellacapillarità della raccolta dei dati (spesso leinformazioni sono trasmesse in via informalee non accessibili dal di fuori) e nellaInvito a collaborare!Rivista bandisticapossibilità di offrire scambi immediati diinformazioni tra le istituzioni coinvolte.Soprattutto a livello di archivi piccoli oprivati, la trasmissione di conoscenze puòessere determinante per contribuire a salvarepatrimoni documentali spesso pocovalutati a causa della insolita tipologia didocumenti (nastri magnetici di tipo obsoleto,vecchie fotografie non facilmente databilie identificabili, manoscritti di musicabandistica ormai <strong>des</strong>ueta).Fino al mese di settembre, cioè circadue mesi dopo l’inizio dei lavori, erano giàstate consultate 32 istituzioni (22 archivi e10 biblioteche), la metà delle quali normalmentenon sono accessibili al pubblico. Unprimo bilancio provvisorio indica che, dalpunto di vista quantitativo, pochi fondi distaccanonotevolmente tutti gli altri: per lamusica, dopo il Fondo Ricerche musicali, ifondi della Biblioteca comunale di Locarnoe della Biblioteca comunale di Lugano; peri supporti sonori, il Fondo Primavesi dellabiblioteca Salita dei Frati; per le fotografie,l’Archivio di Stato a Bellinzona. Per quantoriguarda l’importanza storica dei manoscrittimusicali, sono da segnalare i fondidi musica bandistica ottocentesca conservatiall’Archivio della città di Locarno eal Museo del Malcantone a Curio. Inoltre alcunebiblioteche conservano le opere disingoli compositori, come è il caso di Felicissimoda Cavergno presso l’Archivio regionaledei Cappuccini a Lugano oppure diAngelo Baroffio presso l’Archivio storico diMendrisio. Per quanto riguarda le stampemusicali sono di interesse alcuni fondi diticinensia, come quello della Libreria Patriaa Lugano e dell’archivio privato Rossi-Baragiola (con documenti provenientidall’Istituto Baragiola di Riva S. Vitale) aCastelrotto. Per i supporti sonori, oltre allacollezione Primavesi, conservata presso laBiblioteca Salita dei Frati a Lugano, si sonoriscontrati pochi fondi degni di nota; traquesti un piccolo ma prezioso fondo dirulli di cera della fine dell’Ottocento è statodonato da Alfredo Poncini di Ascona allaFonoteca Nazionale.S.R.G.Sono moltissimi gli armadi nascosti in solaio o in cantina dove si accumulano afar polvere mucchi di vecchi spartiti e scatole di foto dimenticate. Il progetto dellaFonoteca Nazionale può essere un’occasione per far conoscere e salvare questomateriale.Chi dovesse avere in casa del materiale di questo tipo può scrivere, telefonare,mandare un fax o scrivere un messaggio di posta elettronica a Eros Rizzoli oppurea Claudio Bacciagaluppi al seguente indirizzo: Fonoteca Nazionale, via Soldino 9,6903 Lugano. Tel. 091/961 64 00, fax 091/961 64 39, E-Mail: office@fonoteca.ch.UNISONO 21<strong>•</strong> 2001 27

Hurra! Ihre Datei wurde hochgeladen und ist bereit für die Veröffentlichung.

Erfolgreich gespeichert!

Leider ist etwas schief gelaufen!