PSC 4-11 - FSP
PSC 4-11 - FSP
PSC 4-11 - FSP
Erfolgreiche ePaper selbst erstellen
Machen Sie aus Ihren PDF Publikationen ein blätterbares Flipbook mit unserer einzigartigen Google optimierten e-Paper Software.
Vergogna: quali interventi?<br />
I bambini già all’età di 2–3 anni di vita sono in possesso<br />
di un ricco repertorio di emozioni ed utilizzano termini<br />
che indicano lo stato emotivo sia proprio che altrui.<br />
Questa familiarità con la complessa sfera di emozioni,<br />
conduce a progettare fin dall’infanzia programmi di<br />
supporto, e laddove necessario anche di intervento,<br />
che permettano al bambino di imparare a sviluppare<br />
un’adeguata competenza emotiva, ovvero un insieme<br />
di capacità che consentono di riconoscere, rispondere<br />
coerentemente alle emozioni altrui e di regolare<br />
l’espressione delle proprie (Pons, de Rosnay e Doudin,<br />
2010). È utile che il bambino comprenda le emozioni<br />
proprie ed altrui, sviluppi capacità di regolazione adatte<br />
al contesto in cui vive e sappia accettare anche le emozioni<br />
spiacevoli, come la vergogna.<br />
Per la vergogna, che implica una valutazione negativa<br />
di se stessi e mette in dubbio il valore dell’esistenza del<br />
bambino, è necessario che il bambino impari a gestirla<br />
in maniera adattiva. In particolare con bambini che<br />
tendono a reagire ad essa con comportamenti aggressivi,<br />
potrebbe essere utile insegnare loro strategie di risoluzione<br />
prosociali, incentivare la riflessione su ciò che<br />
provano attraverso diverse tecniche, quali la narrazione,<br />
laboratori teatrali.<br />
Data la centralità del sé nella vergogna, si potrebbero<br />
proporre lavori di potenziamento della propria autostima,<br />
in modo da promuovere l’emozione dell’orgoglio, e<br />
dedicare momenti di riflessione sulla concezione che i<br />
bambini hanno di sé e di ciò che dovrebbero essere.<br />
Per l’importanza che il giudizio delle altre persone ha<br />
nel suscitare la vergogna, è essenziale che genitori, insegnanti<br />
ed educatori offrano delle esperienze interpersonali<br />
in cui facciano comprendere al bambino gli errori<br />
ed i comportamenti socialmente non accettabili ma<br />
senza sminuire l’autostima del bambino. Infatti le esperienze<br />
che il bambino ha con le persone significative<br />
dovrebbero essere occasioni positive per un buon funzionamento<br />
sociale e una salute mentale stabile.<br />
Concludendo, si può dire che il fulcro dei programmi di<br />
intervento potrebbe essere quello di condurre il bambino<br />
ad un’accettazione sincera delle proprie emozioni, in<br />
modo che non senta la necessità di inibire i sentimenti<br />
e che possa rispondervi in modo flessibile e adattivo<br />
all’ambiente di vita.<br />
Nicoletta Businaro<br />
Francisco Pons<br />
Antonio Roazzi<br />
Bibliografia<br />
Anolli, L. (2002). Le emozioni. Milano: Unicopli.<br />
Lewis, M. (2000). Self-Conscious Emotions: Embarrassment,<br />
Pride, Shame, and Guilt. In M. Lewis, M.J. Haviland-<br />
Jones e L.F. Barrett (Eds.), Handbook of Emotions (terza<br />
edizione) (pp.742-757). New York: Guilford Press.<br />
Pons, F., de Rosnay, M., e Doudin, P.-A. (a cura di) (2010).<br />
Emotions in research and practice. Aalborg University<br />
Press.<br />
Tangney, J.P. (1995). Recent Advances in the Empirical<br />
Study of Shame and Guilt. American Behavioral Scientist,<br />
38(8), <strong>11</strong>32-<strong>11</strong>45.<br />
Thomaes, S., Stegge, H., e Olthof, T. (2007). Externalizing<br />
shame responses in children: The role of fragile-positive<br />
self-esteeem. British Journal of Developmental Psychology,<br />
25, 559-577.<br />
Autori<br />
Nicoletta Businaro è psicologa e specializzanda in Psicoterapia<br />
Familiare e Relazionale. Si occupa principalmente<br />
del benessere dei bambini, in particolare degli aspetti<br />
emotivi.<br />
Francisco Pons è professore di psicologia dello sviluppo<br />
presso l’Università di Oslo (Norvegia). I suoi lavori riguardano<br />
lo sviluppo emotivo, cognitivo, sociale, tipico e atipico<br />
dei bambini e degli adolescenti.<br />
Antonio Roazzi è professore di psicologia cognitiva presso<br />
l’Università Federale di Pernambuco (Brasile). I suoi lavori<br />
sono inerenti la psicologia dello sviluppo socio-cognitivo.<br />
Recentemente si è occupato di temi quali: la coscienza,<br />
l’autocoscienza e la teoria della mente.<br />
Indirizzi<br />
nicoletta.businaro@unimib.it<br />
francisco.pons@psykologi.uio.no<br />
roazzi@gmail.com<br />
Résumé<br />
N. Businaro, psychologue (Université de Milan-Bicocca),<br />
F. Pons, professeur de psychologie du développement<br />
(Université d’Oslo) et A. Roazzi, professeur de psychologie<br />
cognitive (Université Fédérale du Pernambouc) examinent<br />
la littérature inhérente au sentiment de honte et présentent<br />
dans leur article les caractéristiques, les fonctions positives,<br />
les résultats psychopathologiques ainsi que les interventions<br />
proposées aux enfants pour gérer une telle émotion.<br />
Zusammenfassung<br />
N. Businaro, Psychologin an der Universität Mailand-<br />
Bicocca, F. Pons, Professor für Entwicklungspsychologie<br />
an der Universität Oslo, und A. Roazzi, Professor für<br />
kognitive Psychologie an der Bundesuniversität von Pernambuco<br />
(Brasilien) haben für ihren Beitrag die Forschungsliteratur<br />
über das Schamgefühl untersucht. Darauf aufbauend<br />
beschreiben die AutorInnen dessen spezifische Merkmale<br />
und positive Funktionen, aber auch die psychopathologischen<br />
Auswirkungen. Erläutert werden in diesem Artikel<br />
zudem die derzeit in der Kinder- und Jugendpsychologie<br />
vorgeschlagenen therapeutischen Interventionen für einen<br />
gesunden Umgang mit dem Schamgefühl.<br />
15