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anche gli ambiti dello sport e della circolazione
stradale.
3. Attuare azioni basate sull'evidenza per prevenire
e controllare gli infortuni nei bambini.
4. Rafforzare il sistema sanitario allo scopo di tenere
adeguatamente conto degli infortuni nei
bambini.
5. Sviluppare competenze e condividere le conoscenze
in materia di best practice.
6. Migliorare la qualità e il tipo di dati per la prevenzione
degli infortuni nei bambini.
7. Definire le priorità per quanto riguarda i fattori
di rischio, gli effetti, i costi e la prevenzione
degli infortuni nei bambini nonché promuovere
la ricerca e le valutazioni.
8. Aumentare la sensibilizzazione e investire in
modo mirato nella prevenzione degli infortuni
nei bambini.
9. Tematizzare le disuguaglianze relative agli infortuni
nei bambini.
3.5.2 Considerazioni relative a una nuova
sistematica per l'analisi delle sezioni infortunistiche
Poiché la sistematica dell'upi non sempre rispecchia
perfettamente le categorizzazioni degli infortuni e
delle lesioni internazionali, un raffronto immediato
con le conoscenze acquisite e i dati può risultare
difficile. È necessario approfondire in modo critico
alcune sezioni infortunistiche sotto il profilo del
contenuto e quindi della relativa utilità ai fini del
lavoro di prevenzione. Si tratta soprattutto delle
sezioni infortunistiche «Schegge di vetro, lamiera
ecc.» nonché «Ustione e ustione chimica». Inoltre,
nell'allestimento del presente rapporto è stato
constatato che rispetto alla letteratura internazionale,
nelle statistiche dell'upi le tipologie di infortunio
«Soffocamento» (incluso il soffocamento per
aspirazione) e «Strangolamento» non figurano
(separatamente). Non solo l'ottimizzazione delle
sezioni infortunistiche renderebbe più mirato il
lavoro di prevenzione, ma consentirebbe anche un
raffronto migliore con gli altri studi e le statistiche
internazionali.
3.6 Conclusione
La maggior parte delle lesioni e degli infortuni mortali
nelle tre fasce d'età si verificano nella sezione
infortunistica «Cadute». Occorre pertanto incentrare
le attività nell'ambito domestico e del
tempo libero sulla prevenzione delle cadute.
In sei delle sette sezioni infortunistiche il principale
gruppo a rischio è rappresentato dai bambini e
adolescenti. L'upi consiglia quindi di non concentrare
il lavoro di prevenzione relativo a questa
fascia d'età esclusivamente sulla sezione infortunistica
«Cadute», ma di adottare un approccio
globale. Così facendo si creano le condizioni per
considerare a livello sinergetico i moltiplicatori e/o
setting moltiplicativi. Inoltre occorre valutare in che
misura questa opportunità possa essere sfruttata
anche tra i diversi ambiti d'infortunio e le singole
sezioni infortunistiche.
Nell'ambito degli infortuni professionali è stata
prodotta una quantità esauriente di dati e informazioni,
allo scopo di elaborare fattori di rischio per
gli adulti e descrivere le possibilità di prevenzione.
Andrebbe pertanto valutato se esistono interazioni
sinergetiche tra i due ambiti di infortuni professionali
e non professionali nonché la loro utilità ai fini
di un lavoro di prevenzione comune.
Per quanto riguarda le attività di prevenzione per
gli anziani, che nella sezione infortunistica «Cadu-
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