Alte Garde Winterthur und ihr Präsident Otto Fehr - Schweizer ...
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UNISONO 19 •2005 Rivista bandistica<br />
Filarmonica comunale di Ligornetto in Umbria<br />
Passeggiata tra musica e storia<br />
Il 3 e 4 settembre 2005, la Filarmonica comunale di Ligornetto ha effettuato una passeggiata-gemellaggio a<br />
Lugnano (in Teverina), borgo medievale che sorge su un colle roccioso tra Umbria e Lazio. Per l’occasione,<br />
la società è stata accompagnata dal Comitato, dal rappresentante del Municipio e dai fedeli sostenitori.<br />
Fiorenzo Rossinelli, presidente della Filarmonica<br />
Dalle mura del borgo si scorge il Tevere<br />
scorrere placido. A Lugnano il tempo si è<br />
fermato e tutti rispettano e conservano lo<br />
stile medievale. Sul territorio di 3000 ettari<br />
vi sono vigneti, uliveti e coltivazioni di cereali.<br />
Scambio culturale<br />
La Filarmonica di Ligornetto è stata accolta festosamente<br />
dalla locale Filarmonica lugnanese.<br />
In prima serata la società ticinese ha offerto un<br />
concerto nella piazza davanti alla magnifica<br />
Chiesa di Santa Maria, un gioiello risalente<br />
all’epoca romanica (XII secolo). Nonostante un<br />
vento a volte impetuoso, il M o Alberto Ormazabal<br />
e i musicanti hanno offerto un’esibizione che<br />
ha riscosso grande successo. Lo scambio di doni<br />
e la prelibata cena con specialità locali<br />
hanno contribuito a rendere, per musicanti e<br />
accompagnatori, la serata indimenticabile. Gli<br />
amici di Lugnano sono stati generosi e ospitali.<br />
Fiati accompagnati dall’Orchestra della Svizzera italiana (OSI)<br />
Futuri solisti<br />
Roberto Valtancoli<br />
Filarmonica comunale di Ligornetto diretta dal M o Alberto Ormazabal. Foto: Fiorenzo Rossinelli<br />
Trasferta arricchente<br />
Domenica 4 settembre si è tenuto ancora<br />
un piccolo concerto d’assieme. Dopo una<br />
visita al bellissimo museo di reperti romani<br />
e un prelibato pranzetto in una rinomata trattoria<br />
locale, la Filarmonica si è congedata.<br />
Sulla via del ritorno, la società ha fatto tappa<br />
a Orvieto e ha visitato lo splendido Duomo<br />
in stile gotico appena restaurato. Meravigliosa<br />
la facciata e incantevole la Cappella di<br />
San Brizio.<br />
La passeggiata è stata impegnativa ma apprezzata<br />
sia da giovani che meno giovani.<br />
Un grazie a tutti!<br />
Venerdì 16 settembre 2005 si è tenuto all’Auditorio della Radio della Svizzera italiana (RSI) un concerto con<br />
i solisti del Conservatorio accompagnati dall’Orchestra della Svizzera italiana (OSI). La direzione è stata<br />
affidata al ticinese Luca Pfaff.<br />
Collaborazione tra OSI<br />
e Conservatorio<br />
Da quasi 15 anni, l’OSI e il Conservatorio<br />
collaborano affinché il concerto all’Auditorio<br />
si realizzi annualmente. Durante la<br />
serata si esibiscono gli studenti che devono<br />
ottenere il diploma di solista alla Scuola<br />
universitaria di musica. Per i giovani<br />
musicisti, molti dei quali già in possesso<br />
di un diploma e quindi in fase di perfezionamento,<br />
l’evento è un’opportunità di<br />
confronto con un’orchestra professionista.<br />
L’esperienza potrebbe segnare l’inizio di<br />
una brillante carriera.<br />
I solisti<br />
Il programma di venerdì è stato variato<br />
e interessante. Il primo a esibirsi è stato il<br />
flautista Giovanni Crola con la Ballade<br />
(1939) di F. Martin. Crola ha dimostrato<br />
sicurezza e padronanza tecnica. Si è poi<br />
esibita Marlène Prodigo, giovane violinista<br />
italiana, la quale ha presentato il Poème<br />
op. 25 (1896) di E. Chausson. A lei è succeduto<br />
il pianista Davide Muccioli con il<br />
celebre Concerto no 1, S 124 (1849), di<br />
F. Liszt. Muccioli, studente nella classe di<br />
Nora Doallo, ha palesato evidenti capacità<br />
virtuosistiche: al termine della sua performance<br />
il pubblico che gremiva l’Auditorio<br />
Stelio Molo lo ha ricambiato con<br />
calorosi applausi. Nella seconda parte del<br />
concerto è stata la volta dell’oboista<br />
spagnolo Román Mayor Alvarez che ha<br />
interpretato scioltamente e con una bella<br />
sonorità il Concerto per oboe e piccola<br />
orchestra AV 144 (1945) di R. Strauss. La<br />
canadese Séverine Payet, studentessa<br />
nella classe di clarinetto di François Benda,<br />
ha concluso la serata con l’impervio<br />
Concerto per clarinetto, orchestra d’archi,<br />
arpa e pianoforte (1948) di A. Copland,<br />
Il flautista Giovanni Crola durante l’esecuzione<br />
della Ballade di F. Martin. Foto: CSI<br />
una composizione che presenta anche<br />
elementi jazzistici.<br />
L’Orchestra della Svizzera italiana ha seguito<br />
e incoraggiato i giovani strumentisti,<br />
alcuni dei quali si trovavano per la prima<br />
volta a suonare nelle vesti di solista.<br />
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